2. Whisky, Soda and
Rock And Roll
Sheridan aveva passato tutto il pomeriggio a scegliere
cosa indossare per andare al concerto che al quale era stata invitata assieme
alla sua migliore amica Waynne.
Le sembrava strano di come curasse i dettagli: eppure era solo un ragazzo.
Pensava.
Camera sua non era mai stata così tanto disordinata. Vestiti e scarpe sparsi
ovunque, trucchi, bijoux. Le pareva troppo strano.
Nella sua testa riaffioravano le immagini del loro primo incontro, del sorriso
con il quale si era presentato, della mano calda che si stringeva alla sua. E a
quell’”arrivederci”. Quell’arrivederci
che Sheridan non voleva che avvenisse.
Correvano i suoi pensieri, correvano su Frank, si, il ragazzo che le piaceva si
chiamava così. O meglio, il ragazzo che non
doveva piacerle. Forse perché era un caro amico del suo amico Gerard, forse
perché dopo l’ultima storia d’amore finita male non voleva innamorarsi ancora.
Tra un pensiero e l’altro finalmente scelse degli abiti che le potessero
sembrare adatti per un concerto: indossava un bellissimo abito nero che le
arrivava circa alle ginocchia il quale le faceva risaltare la sua bella pelle,
una collana con una civetta. Amava le civette, sua madre, da piccola, la
chiamava così. Infine indossava un paio di stivali neri con un poco di tacco
che serviva a slanciare la sua esile figura.
Forse Frank l’avrebbe notata. Forse.
Non voleva pensare a lui, ma Frank era quello giusto, o almeno, così credeva.
ὼ ὼ ὼ ὼ
-Non so cosa indossare- Pensai fra me e me. Non ero mai
stata ad un evento simile. Si, certo, ero andata a dei concerti. Ma mai ad uno
simile. E poi quel Gerard mi faceva venire i crampi allo stomaco. Ma non perché
mi piacesse, anzi, lo odiavo!
Poco dopo sentii il campanello. Doveva essere Sher, e decisamente in anticipo
di qualche ora! Probabilmente era in ansia. Andai alla porta per aprirle,
appena lo feci la vidi. Bella da mozzare il fiato.
-Si, lo so, lo so. Non mi guardare, ho già capito tutto!- La bella bionda entrò
in casa e si fiondò direttamente in camera mia. –Bhe, non hai intenzione di
vestirti ?! – Disse quasi irritata.
-A te Frank fa male alla salute
-Non. Osare. Pronunciare. Quel. Nome. O faccio ‘dietro front’ e torno a casa di
corsa
-Ma, non è che… Non saprei. Devo venire per forza? Odio Gerard! – Dissi alla
mia migliore amica buttandomi sul letto. Rimasi li qualche istante a guardare
il soffitto. Era bianco scintillante, come il suo sorriso. Mugugnai.
-Muoviti! – Disse Sheridan infastidita dal mio comportamento
Mi alzai stancamente dal letto, presi le prime cose a caso e andai in bagno
strusciando i piedi.
-Che cosa indosserai?- Urlò Sher dalla mia stanza.
-Non lo so, appena giro la maglietta te lo dico- le risposi con tono altrettante
alto. Appena girai la maglietta vidi che era la mia preferita. Quella di
batman, mi stava un poco lunga, arrivava fino a metà coscia. Tornai in camera
mia e vidi Sheridan con il telefono in mano. Stava sicuramente massaggiando con
mister simpatia.
-Mi piace come ti sta questa maglietta! Mettiti quei pantaloni li e quelle
scarpe laggiù
Precisamente indicò i miei leggings neri strappati e scarpe con il tacco, fine.
-Sei pazza? Io non ci vengo conciata così.- Risposi acida
-Zitta, indossa quelle cose. E muoviti che siamo in ritardo.
Per cosa poi? Il concerto sarebbe iniziato fra poco più di due ore
Mi vestii più velocemente possibile e mi truccai. Un po’ di eyeliner e ombretto
mi trasformavano da bambina a persona matura. I miracoli del trucco.
Decisamente.
ὼ ὼ ὼ ὼ
Finalmente arriviammo al locale, al Closter. Era carino
li! C’erano un sacco di persone pronte ad ascoltare il concerto di questa nuova
band, i My Chemical Romance. Forse ero io che non li conoscevo, ma mi pareva
che molta gente fosse gasata e parlasse di loro come se fossero i loro dei.
D'altronde, la loro musica non era male.
Mi guardavo intorno, per cercare facce conosciute. Il
locale era davvero bello, le pareti erano piene di poster, locandine, annunci.
Una cosa molto spartana che ti faceva sentire a casa. I camerieri erano
simpaticissimi, parlavano con tutti, ridevano, scherzavano. Dovevano essere
tutti clienti abituali.
In fondo al locale c’era un piccolo palco con una batteria smontata, degli
amplificatori e un microfono pronto a subire il soundcheck. Infatti, poco dopo
un omino basso e paffutello si avvicinò al microfono. Lo posizionò alla sua
altezza -il cantante era troppo alto per lui- e infine iniziò il suo rito.
Appena l’uomo iniziò con le prove, un ragazzo alto e moro iniziò a montare la
batteria.
-Quante band suonano stasera?- mi sporsi sul bancone per chiederlo al barman
-Due, i DeSol e i My Chemical Romance.
-Perfetto, grazie!- risposi sorridendo. Nel frattempo si avvicinò la mia
migliore amica la quale mentre scrutava fra la folla chiese un whisky e soda.
Il barman era davvero bravo dato che in pochi secondi fece il cocktail e lo mise
fra le mani della bella bionda.
-Tu e Gerard avete i capelli dello stesso colore- mi
disse mentre sorseggiava il suo drink. Feci finta di non ascoltarla, al
contrario mi voltai verso il barman e chiesi quello che fece pocanzi per Sher.
Con altrettanta velocità mi porse il drink.
Poco dopo iniziarono i DeSol, ero talmente distratta che non sentii nemmeno una loro
canzone. Ero presa dai miei drink. E non avevo nemmeno cenato, valeva a dire
che da li a poco, probabilmente, mi sarei ubriacata.
-Eccoli!- Esclamò Sheridan. Posò il suo bicchiere e corse verso un gruppo di
ragazzi. Non la seguii anche perché ero sicura che sarebbe tornata indietro a presentarmeli.
-Ciao ragazza di deadpool, ci si rivede- Mi voltai per salutare Gerard il quale
mi accolse con uno dei suoi soliti sorrisi.
-Ciao – avevo la bocca asciutta, ancora. Le sue labbra erano così morbide. E io
stavo morendo di caldo. Mi voltai vero il barman e, come facevano nei film mi
limitai a chiederne un altro .
-Non bere troppo bella catwoman- disse ridendo un ragazzo con i capelli che
sembravano un fungo. –Piacere, Ray Toro- aggiunse sorridendo.
-Voglio toccarti i capelli- Gli risposi allungando la mano per presentarmi
-Luce, quanto hai bevuto?
-Non lo so Sher. Penso quattro o forse cinque bicchieri in totale. Ma io voglio
toccare i capelli di Ray! – urlai e voltandomi verso Ray finalmente mi
presentai.
-Owh, scusami. Piacere sono Waynne- sorrisi. Gerard mi guardava, non so perché.
Poco dopo arrivano e si presentarono altri due ragazzi, precisamente Bob, il
batterista e Mikey il bassista e fratello di Gerard.
-Non vi somigliate molto- Dico guardando Gerard e Mikey
-Ce lo dicono tutti- Risponde quest’ultimo con voce atona.
Sher era rimasta a parlare con un bel ragazzo moro dagli
occhi color nocciola. Doveva essere quel Frank. Erano alti più o meno uguali,
sembrava molto timido, infatti mentre parlava con Sher continuava a sorridere convulsivamente
e si portava spesso la mano dietro la nuca. Lei sorrideva. Mi avvicino alla
bella coppietta e vidi Frank irrigidirsi
-Scusate se disturbo, volevo presentarmi. Sono Waynne, tu devi essere Frank-
-Emh… si, sono io.. P..piacere sono Frank-
-Whoa! Hai degli occhi bellissimi- Gli dissi senza rendermi conto delle mie
azioni, infatti arrossì. Da lontano Gerard faceva segno a Frank di andare.
Dovevano suonare.
-Sher, io non ce la faccio, devo bere ancora.
-Luce, non esagerare. Che succede? Non ti ho mai vista bere così tanto – Mi
chiese preoccupata.
-Non lo so Sher, sono nervosa. E non voglio sembrarlo, quindi bevo
-Si ma così finirai per non ricordarti nulla della serata!
-Un po’ ci spero, forse…- Non so cosa mi prendesse. Quel Gerard mi stava
incasinando troppo.
ὼ ὼ ὼ ὼ
Eccoli che salirono sul palco. I cinque ragazzi si posizionarono dietro gli
strumenti d’appartenenza. Non so come, Sheridan ed io, ci trovammo in prima
fila. Con gli occhi di tutti puntati addosso, e non mi sentivo per niente a mio
agio.
Iniziarono col suonare la canzone che avevo sentito in
macchina di Sheridan. Credo si chiamasse Vampires
will never hurt you. Dal vivo era tutta un’altra cosa. Se il giorno prima
rabbrividivo, ora le lacrime scendevano copiose dall’emozione. E il bel
fumettista era una forza della natura! Saltellava, muoveva le mani, si
avvicinava a quel Frank e lo disturbava mentre suonava. A modo suo intratteneva
il pubblico, e dovevo ammettere che ci sapeva proprio fare. Mi venne da
sorridere al pensiero.
Mentre i ragazzi suonavano sul palco, come se fossero gli dei dell’intero
mondo, si avvicinò un ragazzo molto carino, che iniziò a parlare sia con me che
con Sheridan. Chiedendoci se fossimo lì con qualcuno, se volessimo da bere e
cose simili. Non appena Frank si accorse che quel ragazzo si avvicinava troppo
a Sheridan lo vidi scendere dal palco e avvicinarsi alla mia migliore amica facendole
un sorriso, infine si voltò verso il ragazzo, lo guardò male e risalì sul palco
come se nulla forse. Intanto, dietro di noi un’orda, di ragazzine si scatenò
cercando di raggiungere Frank, cercando di strappargli la maglietta, i
pantaloni. Afferrando tutto quello che si potesse afferrare. Fortunatamente non
ci riuscirono.
ὼ ὼ ὼ ὼ
A fine concerto i ragazzi vennero acclamati dalla folla.
Dio se erano bravi. Frank e Ray erano dei mostri alla chitarra, Bob si
scatenava dietro quella batteria come nessuno mentre Mikey sembrava che fosse
nato con il basso fra le sue braccia.
-Allora, come siamo dal vivo?- Mi chiede Ray avvicinandosi al bancone.
-Siete.. wow. Tu, sembra che in tutta la tua vita non abbia fatto altro che
suonare la chitarra!
- Bhe, più o meno è andata così. E’ dai tempi del quarto anno che suono- mi
disse sorridendo –posso farti una domanda?- aggiunse infine.
-Certo, spara!
-Da quanto tempo ti piace Gerard?- Mi chiese candidamente
-C..cos?! A me non piace Gerard. E’ antipatico e scorbutico!- Risposi
acidamente. Mi sembrava di essere stata ferita nell’orgoglio con quella domanda
-Nah, non te la prendere con lui. E’ fatto così. Sa essere la persona più dolce
del mondo, ma in un nano secondo è in grado di mandarti al manicomio e, a
quanto pare, a te sta mandando al manicomio- Sorrise
-No. Davvero Ray, non mi è per niente simpatico. Se la tira troppo e a me le
persone così non piacciono per niente- Non rispose, ma non so perché avevo come
l’impressione che non credesse alle mie parole. Eppure gli avevo detto la
verità…………. Forse.
Da quel punto fino al resto della serata era il vuoto
cosmico. Ricordavo solo qualche piccolo ritaglio di serata.. Come ad esempio
Frank e Sher che ridevano, Bob e Mikey che facevano a gara per chi attirasse
più ragazze (credo che avesse vinto Mikey) e Gerard che mi portava in spalla
verso la macchina. Nient’altro.
Magicamente mi ritrovai sul mio letto, con Ray che mi fissava preoccupato seduto
sulla poltrona di pelle color avorio e ne stringeva i braccioli.
Mi tirai su a sedere e notai che il mal di testa era venuto a trovarmi.
-Dio, mi sono sbronzata pesantemente. Ho un gran mal di testa
-Eh si, immagino che tu non ricordi niente della serata, vero Waynne?- Mi
chiese Ray con una faccia stanca.
-Oddio, cos’ho combinato?- Sgranai gli occhi. Stavo iniziando a sudare freddo
-Ma, niente di che. Hai dato ad un ragazzo sconosciuto il tuo numero di telefono
e Gerard incazzato ti ha sollevato di peso e portata in spalla fino alla
macchina- arrossii
-Che cos.. io… COSA?!
-Si, hai capito bene- Sorrise
Non feci in tempo a rispondere che in camera entrarono Sher e Frank con una profumata
tazza fumante di caffè. Appena Frank mi vide saltò sul mio letto e iniziò ad
abbracciarmi infine mi strinse forte a lui. Era bello stare fra le sue braccia,
in fondo.
-Sai, credo che tu piaccia a Gee- Mi disse sottovoce mentre mi stringeva a se.
Feci finta di niente.
-Fai il bravo con la mia Sher- lo sentii deglutire. Mi diede un bacio sulla
fronte e infine dopo un sospiro di sollievo mi rispose con un timido grazie.
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Ed eccici qui alla fine del secondo capitolo! Spero vi piaccia.
Ci tenevo a ringraziare -ancora- chi ha recensito il capitolo.
Grazie a tutti quelli che hanno messo la storia fra le preferite, o fra le seguite e grazie a chi la legge.
Mi emozionate!
-Waynne