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Autore: anorexic of emotions    01/07/2013    0 recensioni
La matematica ci insegna la vita: la logica ci dice che vero e vero è vero e falso e falso è falso, come accade alle verità ed alle bugie.
La chimica ci dice che l'acqua unita al sale è acqua e sale, e quindi non è più la stessa sostanza che era inizialmente.. Un po' come una persona, dopo che ha sofferto ed è passata attraverso le esperienze che la formano. E la fisica ci insegna che un vetro è sempre un vetro, anche dopo che è andato a terra e si è frantumato.. Come quando ci si spezza il cuore, come se fosse di vetro: non siamo più la persona che eravamo, eppure lo siamo.
E anche i puzzle ci insegnano la vita: 10, 100, 1000 pezzi, incastrati bene al posto giusto formano una sola figura, proprio come 10, 100, 1000 esperienze formano una sola persona.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Siediti" disse Ellen all'amica, con aria seria.
  Trovarono una panchina e si accomodarono; negli occhi di Meredith si leggeva la preoccupazione. "Fa' che non sia niente di grave", diceva il suo sguardo.
  Ellen prese un respiro profondo e dimenticò tutto quello che aveva da dire. L'unica cosa che aveva in testa era quella appena successa. Allora cercò di farsi coraggio, guardò l'amica negli occhi e distolse immediatamente lo sguardo.
  Respirò di nuovo.
  Finalmente non ebbe nemmeno bisogno di pensare, perché le parole uscirono dalla sua bocca come un fiume, così velocemente che Meredith non aveva nemmeno il tempo di dare un silenzioso giudizio per poterle ascoltare.
  Suonavano così incredibili, ma allo stesso tempo così vere. -Ho appena visto la vita di un uomo. Tutta la vita, con i suoi occhi. Non so com'è successo, com'è possibile... Ero nel bus e stavo venendo qui e pensavo a... Alla verifica di matematica di oggi... E c'era un vecchietto che dormiva, era triste e io mi chiedevo che avesse, poi mi sono alzata per prenotare la fermata e l'ho toccato e allora è successo tutto così velocemente. Non lo so, mi sono sentita come in un tunnel, come spinta verso il nero, anzi no... Come scaraventata. E vedevo tante scene, che svanivano dopo poco, come un caleidoscopio. Ed ogni volta era come se fossi io a viverle ed ero un uomo, mi chiamavo Edward. Ero innamorato di una donna e poi ero innamorato anche di un uomo... Ero triste, ero felice, ero confuso, ero arrabbiato, avevo dei rimorsi, dei rimpianti, avevo il peso di una coscienza, avevo delle lacrime da piangere e dei sorrisi da sfoggiare... Ho provato tante di quelle emozioni che non so nemmeno descriverle, alcune che non sapevo nemmeno esistessero e adesso sto raccontando tutto a te che mi prenderai per pazza, ma ti giuro... GIURO, che non me lo sono immaginata. Non so cosa darei per farlo vedere anche a te.
  Riprese fiato. Sembrava che i polmoni le stessero per scoppiare. L'amica che l'aveva ascoltata in silenzio, impassibile fino a quel momento, iniziò lentamente ad assimilare, a realizzare cosa le era appena stato detto.
  Nei suoi occhi, ecco apparire la paura. Inevitabile. L'espressione sul volto delle due era la medesima: Ellen stava iniziando a capire cosa aveva appena detto. "Mi prenderà per pazza!" erano le parole che le giravano per la testa come un vortice.
  -Okay- Iniziò Meredith -ammetto che è assurdo. Però so che non sei pazza e quindi un fondo di verità ci dev'essere. Ti è mai successo con me?
  -No...- Rispose Ellen, incerta, e toccò l'amica. Non accadde nulla. Meredith tirò un sospiro e l'amica non seppe interpretare il suo sguardo... Oppure aveva solo paura di farlo. -Devo trovare quell'uomo
  -Tu cosa?
  -Certo, non mi sarà difficile. Sono stata lui, lo conosco come lui conosce se stesso, quindi trovarlo non mi sarà difficile. Voglio vedere se dipende da me, oppure da lui.
  -E come vuoi chiederglielo? "Ehi, amico, sono stata te e ho visto tutta la tua vita, volevo sapere soltanto se ho un dono speciale oppure tu sei uno strano tipo di mostro che fa vedere i suoi pensieri a chiunque lo tocca"?
  -Qualcosa del genere. Se gli racconto quello che ho visto mi crederà, come farei a sapere certe cose, altimenti?
  Il cellulare di Ellen vibrò, perché lei non metteva mai la suoneria, la infastidiva. Avvertì subito che era un messaggio e guardò il display. -Oddio! Sono le 8! Dobbiamo correre, ho il compito alla prima ora!
  Entrarono giusto in tempo. Il compito di Ellen andò molto male, eppure era brava in matematica. Non le riuscì nemmeno un'operazione.
  Alla terza ora si arrese al fatto che non riusciva a concentrarsi e prese un foglio. Ci scrisse su tutte le informazioni su quell'uomo, per poterlo trovare più facilmente e per ricordarle, anche se avesse avuto qualche vuoto di memoria.
  La sua compagna di banco, Claire, la guardò curiosa -Che fai, Ellie?
  -Niente.
  -Ti vedo strana, stamattina
  -Sono sempre strana e te ne accorgi soltanto ora?
  Bill la guardava, dall'altra parte della classe, come faceva sempre, ma lei per la prima volta non restituì lo sguardo, talmente era concentrata su Edward. Meritava tutto l'amore del mondo e non ne aveva mai ricevuto davvero.
  Claire rise e si corresse -sei più strana del solito, allora.
  -Così va meglio... Ma devi farti gli affari tuoi.
  La ragazza dolce che le stava affianco mise il broncio e prese una manciata di patatine dalla bustina che teneva, come sempre, nella tasca destra del giubbotto che non toglieva mai. Non esisteva, probabilmente, persona più freddolosa. I suoi occhi brillavano di curiosità e più volte cercò di sbirciare su quel foglio che l'amica scriveva, senza successo.
  -Okay, se non mi dici cosa scrivi non ti parlo per tutta la giornata.
  -Fa' come vuoi.
  Allora Claire la guardò sbigottita. Da quando l'aveva conosciuta non era mai stata così scortese. -Vuoi una patatina? Non le offro mai a nessuno, ma per una volta potrei fare un'eccezione...
  -No.
  Ci rimase ancora più male, soprattutto per il tono brusco che aveva avuto quella risposta -Senti, ora tu mi dici qual è il tuo problema!
  Nel dirlo la scosse per il braccio ed ecco che Ellen spalancò gli occhi. Stava succedendo di nuovo.
 
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Ciao a tutti, chiedo scusa se sono stata assente per così tanto tempo... Ho scritto tantissimo, e appena riesco a trovare tutti i fogli pubblico il resto! Ho avuto dei problemi a scuola (rimandata con tre materie..) e ora devo studiare per gli esami, quindi fino al 15 luglio continuerò a non essere molto presente.. Chiedo scusa a tutti di nuovo.
In ogni caso, grazie per le recensioni e per avermi letta... Non ci speravo nemmeno che sareste stati così tanti! Un bacio a tutti!
  
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