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Autore: You move me    02/07/2013    4 recensioni
"Improvvisamente si era alzato dalla sedia lasciando che questa cadesse all’indietro con un tonfo sordo, cercando di bloccare i pensieri che stavano prendendo una direzione troppo pericolosa.. Aveva strascicato uno “Scusatemi” con voce bassissima ed era corso via. Era salito in auto e aveva guidato fino a casa, la mente annebbiata e le lacrime che premevano per essere liberate.. "
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Quasi tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quell’invito arrivò nel momento migliore.

Erano passate due settimane da quando Chris e Darren erano tornati insieme.
Due settimane da quando avevano ricominciato a respirare davvero.
Due settimane nelle quali avevano cercato di riprendere in mano la loro vita. Insieme.

Mai, per nulla al mondo, avrebbero potuto dimenticare la reazione dei loro amici nel vederli arrivare al lavoro, il primo giorno, di nuovo assieme. Di nuovo sorridenti. Di nuovo felici.
Naya, Becca, Lea e Melissa avevano pianto. Jenna, Blake e Kevin avevano urlato. Chord e Jacob li avevano abbracciati talmente forte da farli quasi soffocare..
Tutti erano rimasti ad ascoltarli raccontare la loro verità, con gli occhi sgranati, increduli ma felici.

E non avevano fatto altro, quel giorno e per i giorni successivi, che rimanere ad osservarli.
Ad osservare i loro sorrisi radiosi. I loro occhi che si cercavano in ogni istante, come se al mondo non esistesse nient’altro. Le loro mani che approfittavano di ogni piccolo momento di distrazione per sfiorarsi, per stringersi l’una nell’altra. Quel loro cogliere ogni minima occasione per sfuggire agli occhi del resto del mondo e rifugiarsi l’uno tra le braccia dell’altro. L’uno tra le labbra dell’altro.

Erano tornati quelli di un tempo. Chris e Darren felici e spensierati. Chris e Darren profondamente e meravigliosamente innamorati. Ai quali non importava doversi di nuovo nascondere dal mondo perché si bastavano l’un l’altro.

La sensazione di felicità e d’amore che li avvolgeva si diffondeva anche a chi gli stava attorno e tutti ne erano stati da subito contagiati. Fin dal primo istante. Come un tempo.
Erano ricominciate le risate spensierate, gli scherzi stupidi.. Tutto aveva ripreso a funzionare davvero.


Qualche giorno dopo il loro chiarimento, Chris, seduto sul divano, aveva chiamato la madre sotto lo sguardo divertito di Darren che intanto lo stringeva tra le braccia e giocherellava con i suoi capelli.

“Mamma, ciao. Tutto bene?” – aveva iniziato, sforzandosi con tutto se stesso di trattenere le risate, in modo da non far trapelare nulla. Volevano farle una sorpresa.

“Ciao amore. Si tutto bene. Tu come stai? Va meglio?” – aveva risposto la madre.

“Tutto bene anche io mamma. Ascolta, ho fretta e devo scappare. Ho chiamato solo per dirti che vengo lì per il weekend. Ok? E non vengo da solo.” – aveva continuato Chris, mentre con una mano cercava invano di colpire Darren che non la smetteva di ridere e di provocarlo.  

“Ok, tesoro. Non vedo l’ora di vederti. Ma..” – aveva provato a chiedere la madre.

Chris però l’aveva interrotta immediatamente:

“Adesso devo davvero scappare mamma, scusa. Ci vediamo domani mattina. Ti voglio bene.”

Poi, senza lasciare alla madre nemmeno il tempo di rispondere aveva staccato la chiamata e si era lasciato andare ad una risata spensierata.

Il mattino seguente, quando la donna aveva aperto la porta, si era trovata di fronte i due ragazzi, radiosi come non mai, abbracciati e felici.

Aveva sentito il cuore schizzarle fuori dal petto ed era corsa ad abbracciare il figlio, con le lacrime agli occhi.

Poi si era voltata verso Darren, che la guardava sorridente, e lo aveva tirato a sé, stringendolo forte.
Si era avvicinata al suo orecchio e, con la voce piena d’emozione, aveva sussurrato:

“Bentornato tesoro. Mi eri mancato da morire.”

Poi l’aveva baciato dolcemente sulla guancia sotto lo sguardo di Chris che li fissava sorridente, mentre una lacrima aveva iniziato a scorrere sul suo viso.

Erano rimasti con i genitori di Chris per un paio di giorni, poi erano tornati a casa.
Un’altra settimana al lavoro e il weekend successivo era stato il turno dei genitori di Darren.

Chris aveva un’enorme paura di ritrovarsi faccia a faccia con le persone che, senza nemmeno pensarci un attimo, lo avevano accolto nella loro casa e nella loro famiglia, fin dal primo istante, e alle quali lui aveva invece restituito solo dolore e sofferenza. Era sicuro di averli delusi ed era sicuro di dover lottare per riacquistare la loro fiducia.

E non erano bastate le mille e mille rassicurazioni di Darren, non erano bastate le mille volte in cui gli aveva ripetuto quanto non fosse necessario preoccuparsi, le mille volte in cui gli aveva ripetuto che i suoi genitori non lo odiavano e che avrebbero capito, Chris per tutto il viaggio aveva lottato contro il panico che rischiava di stritolarlo.

Ma Darren aveva ragione. Come al solito Darren aveva ragione.

I signori Criss lo avevano riaccolto in casa, sorridenti fin dal primo istante.
Avevano ascoltato le sue spiegazioni, avevano ascoltato le sue migliaia di scuse, lo avevano sentito ripetere, la voce quasi un sussurro, quanto si sentisse stupido e quanto si odiasse per quello che aveva fatto, e lo avevano rassicurato e tranquillizzato a loro volta.
Non avevano dubitato un attimo della sua sincerità. Avevano capito le sue motivazioni, avevano compreso le sue paure e mai, nemmeno per un istante avevano fatto o detto qualcosa che potesse farlo in qualche modo sentire a disagio.

Continuavano a fissarlo con una luce strana negli occhi. Un qualcosa che Chris, per qualche istante, aveva creduto di riconoscere come gratitudine.
Gratitudine nei suoi confronti? Era impossibile e insensato. Doveva per forza essersi sbagliato. Non aveva alcun senso.

Qualche ora dopo, però ne aveva avuto la conferma.

Poco prima di andare a letto, infatti, la madre di Darren aveva chiamato Chris in disparte e, con le lacrime agli occhi, lo aveva abbracciato per l’ennesima volta.
Poi, afferrando le sue mani e stringendole tra le sue, lo aveva guardato dritto negli occhi e aveva sussurrato:

“Grazie. Grazie tesoro. Grazie perché lo ami e perché ti prendi cura di lui. Grazie perché hai cercato di proteggerlo e perché, sono sicura, lo farai sempre. Sei una persona meravigliosa, Chris e sono davvero felice che lui abbia te. Non potrei chiedere di meglio per il mio bambino.”

Chris aveva pianto. Di gioia, questa volta.

“Il fortunato sono io. Perché ho lui, che è la cosa migliore che mi sia mai capitata.” – aveva risposto tra le lacrime, con la voce rotta dall’emozione.

Era la verità. Non esisteva nulla di più vero nella sua vita. Nulla di cui fosse mai stato più sicuro.

Aveva raggiunto Darren a letto e, senza dire nulla, aveva preso il suo viso tra le mani, aveva poggiato le labbra sulle sue e lo aveva baciato dolcemente, mettendo in quel bacio tutto quello che le parole non sarebbero mai state in grado di esprimere: tutto il suo amore, tutta la sua felicità, tutto se stesso.

“Grazie.” – aveva sussurrato, gli occhi incatenati nei suoi.

Poi, con il sorriso sulle labbra, lo aveva abbracciato e aveva poggiato la testa sul suo petto.
Darren aveva sorriso.

“Ehm.. Per cosa, esattamente? Cosa avrei fatto?” – aveva risposto stringendolo tra le braccia e non riuscendo a distogliere gli occhi dal suo viso.

“Esisti. Basta questo.” – aveva risposto Chris senza smettere di sorridere. Poi aveva chiuso gli occhi. Felice.

Il resto del weekend era trascorso serenamente. Come se quei due mesi fossero stati solo un brutto incubo che si erano finalmente lasciati alle spalle. Dal quale finalmente si erano svegliati.
Erano tornati a casa, tranquilli, la domenica sera, pronti per una nuova settimana di duro lavoro con il finale di stagione che stava per avvicinarsi.

E poi era arrivato quell’invito.

Si trattava di uno dei tanti eventi a cui il Glee cast era solito essere invitato.

Chris capì subito che era l’occasione giusta. Erano stati invitati entrambi. E con loro anche alcuni degli altri ragazzi.

Osservò Darren per qualche istante. Stava canticchiando. Sapeva che sarebbe stato fin troppo facile non fargli sospettare nulla. In quei giorni Darren era più sbadato del solito. Così felice e allegro, con quel suo modo adorabile di sorridere come se stesse vivendo dentro una favola, con quel suo saltellare per casa e ridere spensierato, come se non gli importasse nulla di ciò che gli stava attorno. Nulla che non fosse Chris.

Si. Sarebbe stato facile. Darren non avrebbe sospettato nulla.

Non appena riuscì a trovare due minuti per stare da solo con Lea le parlò del suo piano e lei, ovviamente, ne fu subito entusiasta. Chris le chiese aiuto e la ragazza non se lo fece ripetere due volte.

Quella stessa sera, come d’accordo, Cory e Lea furono invitati a cena a casa di Chris.

Se ne stavano, tutti e quattro, seduti a tavola a scherzare, quando Chris fece in modo di spostare la conversazione sul nuovo invito che avevano appena ricevuto. Lea sorrise e iniziò a fantasticare sull’abito che avrebbe indossato quella sera. Poi, come se niente fosse, aggiunse allegra:

“Ragazzi, perché non andiamo insieme? Cory non viene, non vorrete mica lasciarmi andare da sola.”

Chris aspettò che fosse Darren a parlare, in modo da non farlo insospettire, fingendo di trafficare con la porzione di dolce che aveva nel piatto.

Darren lo guardò per un istante e, sospirando, rispose:

“Sarebbe bello.. ma forse.. Non credo sia il caso, sai.. Magari potrebbero nascere domande. Di solito io e Chris non andiamo insieme per evitare.. Lo sai..” – la sua voce era titubante.

Pur sforzandosi con tutto se stesso, non riuscì veramente a nascondere quanto profondamente desiderasse rispondere di si.

Chris sorrise senza farsi notare. Quanto lo amava. Quanto amava quel ragazzo adorabile che, ancora una volta, stava mettendo da parte i suoi desideri solo per lui.
Senza neanche rendersene conto gli afferrò una mano e la strinse forte.

“Lo so, Dare. So che non andate mai insieme, ma stavolta è diverso. Non dovete mica andare da soli. Jenna può unirsi a noi. Andiamo tutti insieme. Non è una situazione equivoca. Siamo colleghi, non c’è nulla di cui preoccuparsi..” – stava rispondendo intanto Lea, cercando di trattenersi dallo scoppiare a ridere.

Darren la osservava mordendosi il labbro e giocherellando con le dita di Chris.

“Lea ha ragione, Darren. Chi vuoi che se ne accorga?” – le venne in aiuto Cory – “Se andate tutti insieme sembrerà una cosa normalissima. Tra colleghi. D’altronde, anche se a volte ve ne dimenticate, siete colleghi voi due.”

Darren si voltò verso Chris.

Si guardarono per qualche istante negli occhi. In silenzio.

Chris sapeva esattamente quello che Darren stava pensando. Sapeva che desiderava con tutto se stesso dire di sì. E sapeva che, nonostante questo, non l’avrebbe mai detto. Lo conosceva bene, sapeva che non avrebbe fatto mai nulla che potesse farlo stare male. Soprattutto adesso.

Lo osservò per qualche altro istante e sorrise dolcemente. Chissà cosa aveva fatto di buono nella vita per meritare di averlo al suo fianco.
Strinse più forte la sua mano e, cercando il più possibile di risultare spontaneo, disse piano:

“Magari hanno ragione, Dare. Forse siamo troppo rigidi. D’altronde non dobbiamo mica andare da soli. Se a te va, per me è ok.”

Il viso di Darren si aprì in un sorriso abbagliante. Uno di quei sorrisi che avrebbero potuto illuminare il mondo intero.
E il cuore di Chris prese il volo. Vedere il suo ragazzo sorridere così: ecco qual’era l’unica cosa importante. Avrebbe fatto di tutto pur di vedere sul volto di Darren quel sorriso. Per sempre.

“Allora.. Ok?” – stava dicendo intanto Darren, ancora incredulo e sorridente.

“Si, ok.. È deciso. Andiamo tutti insieme.” – rispose Chris.

Poi si voltò verso Lea e le fece l’occhiolino, con un sorriso radioso sul volto.
 






Quella sera arrivò in fretta.

Chris non stava più nella pelle ma era stato bravissimo a fingere indifferenza e a sforzarsi di camuffare il suo entusiasmo. Darren non sospettava nulla.

Adesso, seduti su quell’auto, Chris lo osservava ridere spensierato e scherzare con le ragazze e sentiva il suo cuore battere sempre più forte.
Lo fissò per qualche istante e sorrise allegro, ripensando a qualche minuto prima.

Si erano preparati in fretta e furia, tra una risata e l’altra, correndo per casa mentre cercavano di recuperare l’immenso ritardo che avevano accumulato. Avevano combattuto con i nodi delle loro cravatte che non ne volevano sapere di venir fuori decenti, mentre Jenna e Lea li stavano già aspettando sotto casa.
Decidere di fare la doccia insieme, quando si ha un appuntamento, non è una buona idea e loro quella sera lo avevano capito fin troppo bene.

Chris scosse la testa divertito. Riuscivano ad essere davvero due ragazzini delle volte.

Sospirò e provò a concentrarsi sulla conversazione, senza alcun risultato. L’attesa lo stava uccidendo.
Da quanto tempo erano su quell’auto? Perché ancora non arrivavano?

Con una mano si sistemò i capelli. Poi tornò ad osservare Darren.

Stava sorridendo. Se ne stava lì, con quel sorriso radioso che illuminava il suo viso e accendeva i suoi occhi.
Se ne stava lì. Bello. Bello come un principe. Il suo principe.

Lo osservo per qualche secondo e sospirò di nuovo. Cercò la sua mano per stringerla nella sua, le loro dita incrociate, a formare un’unica cosa.

Darren si voltò a guardarlo per un istante, strinse più forte la sua mano e gli sorrise felice. 

Il cuore di Chris perse un battito.
Quel sorriso. Era quel sorriso che rendeva tutto così semplice. Tutto così facile e perfetto.
Bastò quel sorriso per sciogliere completamente tutta la sua tensione. Bastò quel sorriso per cancellare anche l’ultimo briciolo di paura.

Erano pronti. Lo erano davvero. Lo erano. Insieme.

Intanto, tra un pensiero e l’altro, erano arrivati a destinazione.

Chris sentì l’auto fermarsi e guardò fuori dal finestrino.
C’erano anche più fotografi del solito ad aspettarli. Li osservò per qualche secondo e ridacchiò piano.
Con un sospiro lasciò la mano di Darren.

“Scendi prima tu amore. Vai avanti, poi loro due ti seguono e io scendo per ultimo. Ok?” – gli sussurrò sforzandosi come non mai per controllare la voce e per non farsi tradire dall’emozione.

Darren annuì e scese dall’auto.

Chris lo osservò sistemarsi la giacca e si morse il labbro.
Lanciò un ultimo sguardo a Lea e Jenna che lo stavano fissando con gli occhi lucidi e il sorriso sulle labbra, e chiuse gli occhi per un istante.
Poi prese un ultimo respiro profondo e lo seguì.

In un attimo era al suo fianco.
Senza lasciare a Darren nemmeno il tempo di accorgersene, gli prese la mano e la strinse nella sua.

Darren sentì il suo cuore fermarsi per un istante. Si voltò con gli occhi sgranati e vide Chris che lo guardava sorridendo.

In un attimo capì.

Capì che era tutto organizzato.

Capì che Chris aveva pensato a tutto.

Capì che era questo il modo in cui Chris aveva deciso di farsi perdonare.

Capì che quel meraviglioso ragazzo, che in quell’istante stava stringendo la sua mano e lo stava fissando sorridente, aveva messo da parte tutte le sue paure, aveva messo da parte ogni timore e l’aveva fatto per lui. L’aveva fatto per loro. Perché potessero essere felici. Finalmente felici davvero. 

Sentì i suoi occhi riempirsi di lacrime. Il suo cuore iniziare a battere forte, completamente fuori controllo.

E sorrise. Sorrise come non aveva mai sorriso prima. Sorrise di un sorriso abbagliante. Quel sorriso per il quale Chris avrebbe dato la vita.

Non riusciva a credere che stesse davvero succedendo. Non riusciva a crederci.

“Chris..” – provò a dire piano, con la voce rotta dall’emozione.

Chris scosse la testa e gli sorrise.

“Ti amo.” – disse deciso.

Darren sentì una lacrima iniziare a scorrere sulla sua guancia ma non fece nulla per fermarla.
Erano lacrime di gioia. Era felice. Era felice davvero.
Strinse più forte la mano di Chris.

“Ti amo anch’io. Per sempre.” – rispose guardandolo dritto negli occhi.

Era la verità. La sua più grande verità.
Ed era una promessa: per sempre. Lo avrebbe amato per sempre, come lo amava in quel momento.

Non avrebbero dovuto temere nulla finché c’erano l’uno per l’altro. E ci sarebbero sempre stati. Per sempre.

Si guardarono per un attimo infinito. Si guardarono negli occhi e tutt’attorno a loro non esisteva nient’altro.
Si guardarono negli occhi e si sorrisero.

I fotografi iniziarono a scattare. Mille flash li inondarono in un baleno. A breve tutto il mondo avrebbe saputo la verità. La loro meravigliosa verità.

Chris strinse più forte la mano di Darren.

“Non hai paura, vero?” – chiese piano.

“Non ho paura. Sono con te.” – rispose Darren senza smettere di sorridere.

“Andiamo?”

“Andiamo.”

E si incamminarono così.

Mano nella mano verso quel nuovo, meraviglioso futuro che li attendeva.

Si incamminarono così.

Insieme.

Felici.










NOTE:

 
THE END.
 
Ok, adesso cliccate su questo link e chiudete gli occhi. Consideratela come una sigla.
http://www.youtube.com/watch?v=kcihcYEOeic
 
Vabbè, ignoratemi.. So che non ha nessun senso, ma ascoltavo questa musica mentre scrivevo e.. Boh, mi fa pensare a loro, non chiedetemi il perché.
Insomma, la ascoltavo tra le lacrime e ho pensato che potesse essere la giusta conclusione per la storia, quindi eccola qui.
 
Allora, siamo arrivati alla fine. Magari non ve ne frega nulla, ma sono un attimo in lacrime e se devo essere sincera non so nemmeno che dire. Cioè, in realtà avrei mille cose da dirvi, forse anche di più, ma in questo momento mi sembrano tutte stupide e inutili.
Ho iniziato a scrivere questa storia all’improvviso. Mi sono svegliata una mattina con quest’idea in mente, non sapevo se ne sarei stata in grado ma avevo bisogno di provare. Avevo bisogno di qualcosa che mi sottraesse dall’angst della realtà. Qualcosa che mi desse speranza, che rendesse il tutto più sopportabile. Allora mi sono messa al pc e ho iniziato a scrivere.
E poi la storia ha iniziato a prendere forma. Poi siete arrivati voi e non riuscivo nemmeno a credere che tutto questo stesse succedendo davvero. Quando dico che ero convinta che nessuno avrebbe mai letto questo storia non lo dico tanto per dire. È la verità. E invece qualcuno ha iniziato a leggerla. Aumentavate di settimana in settimana.. e siete arrivati ad un numero che non avrei mai immaginato, nemmeno nelle mie migliori fantasie! :’)
E adesso.. La fine. Banale, lo so. Tutti sapevate che sarebbe finita così. Lo sapevate tutti da sempre, non ho dubbi. Ma in realtà non importa. Perché è quello di cui avevo bisogno. Il nostro Happy Ending. Il loro Happy Ending. (:
Ho parlato di un evento. Di un evento in generale, senza caratterizzarlo in alcun modo. E non l’ho fatto a caso, l’ho fatto per un motivo: perché tutti potessimo considerarlo una sorta di augurio. Una speranza. Qualcosa che non è ancora successo veramente, ma che chissà.. magari un giorno potrebbe succedere. NEVER SAY NEVER.
 
Che mi resta da dire? Grazie. Grazie a voi perché avete letto. Grazie perché mi avete strappato mille sorrisi e anche qualche lacrima. Spero di non avervi annoiato troppo. (:
E adesso vi lascio, perché la nota sta diventando un tantino troppo lunga, e se non mi impongo di fermarmi potrei continuare all’infinito.. Sono un po’ logorroica a volte. ;)
 
Grazie ancora a tutti, davvero. Un abbraccio. Deia.  
  
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