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Autore: matatastylinson    03/07/2013    0 recensioni
[The Janoskians]
Emma è una ragazza pazza e sognatrice, un po' scontrosa e molto forte. Ma soprattutto è una grande fan di Muse, Bieber, One Direction e, ovviamente, Janoskians. Luke Brooks. E anche gli altri, ovviamente. Possono un viaggio con una sorella un po' sulle nuvole, un servizio fotografico e un cheeseburger cambiare tutto? Può una ragazza così piccola trovarsi ad affrontare scelte coraggiose e difficili?
Solo il 14% degli amori adolescenziali continua fino all'età adulta. E' il nostro caso?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ehi, Em.- disse una voce calda nel corridoio.
-Ehi, Jen.- rispose mollemente Emma alla sorella, mettendosi straiadata sul letto e cercando di toccare il soffitto con la punta del piede.
-Non è che ti andrebbe di accompagnarmi per un lavoretto giovedì prossimo?- Il viso magro e allegro della sorella spuntò come una molla nella stanza.
-Ohi, e dove andiamo?- Di solito Emma non amava portare in giro una scassapalle esuberante come sua sorella, ma quel giorno si sentiva particolarmente di buon umore.
Jenny parlò molto lentamente, scandendo ogni singola sillaba e dandole la sua suprema importanza:- Devo andare a fare un servizio fotografico per una rivista a Melbourne.-
Subito il cuore di Emma si fermò. MELBOURNE. La città dei suoi sogni. La città in cui abitavano loro. I Janoskians. Cinque prankers, stupidi, belli, folli. Folli proprio come lei, per questo li amava. Potete solo immaginare la sua risposta.

Giovedì all'alba Emma salì sul pick-up di Jenny che era tutto un fascio di nervi, assolutamente estasiata di raggiungere quella città.
Il viaggio durò a lungo e quando le due ragazze arrivarono a Melbourne era già pomeriggio. Jenny si era guadagnata due posti in un albergo di centro città che aveva una bella visuale sul panorama. Il giorno dopo sulle rive del fiume Yarra si sarebbe tenuto il servizio fotografico, con tanto di fari della luce e macchine del vento.
Ad Emma tutto questo mondo appariva così meraviglioso, ma allo stesso tempo un po' estraneo. La notte non riuscì a dormire all'idea del servizio del giorno successivo. Ma soprattutto, all'idea di trovarsi lì.

Il mattino successivo il sole non fece in tempo a salutare il mondo, che Emma balzò in piedi, scattante come 'un criceto in overdose di anfetamine'. Così la definiva scherzosamente la madre ogni volta che, in preda all'emozione, iniziava a saltellare per tutta la stanza in cui si trovava, inonando le anime di tutti e mortificando le orecchie con striduli versi.
Dopo una veloce passeggiata per la città arrivarono alle sponde del fiume, che rifletteva i forti raggi solari. La luce violacea del cielo all'alba si rifletteva negli occhi meravigliati di Emma, che osseravava tutto ciò che vedeva e lo rendeva proprio. Usando come sfondo cinque magnifici grattacieli Jenny e altri tre fotografi realizzarono un servizio a dir poco meraviglioso di cinque modelle svettanti nei loro tubini. Dopo circa due ore, proprio quando Emma pensava che avrebbe potuto svenire dalla stanchezza, i quattro fotografi salutarono con una cordiale stretta di mano le modelle e, dopo una breve chiaccherata, si divisero.
Jenny corse verso Emma con il sorriso sulle labbra:- Allora, ti è piaciuto?-
-Certamente, sei un fenomeno con quella cosa.- disse Emma accaezzando con l'indice l'obbiettivo della Canon.
-Forza, andiamo a fare un po' di shopping!- disse entusiasta la sorella maggiore, prendendo a braccetto Emma e trascinandola ridendo come un tacchino in calore verso la via commerciale. Malgrado la malcapitata odiasse andare a fare shopping con quella stellina rosa della sorella, si fece trasportare nei negozi da lei, perchè sapeva quanto Jenny adorasse passare questi momenti con lei.
Vide così tanti vestiti che solamente la metà le avrebbero fatto venire la nausea. Alla fine del tour dello shopping decise di mollare e di spegnere il cervello, abbandonandosi totalmente al paradisiaco impiego di analizzare mentalmente ogni singola frase delle canzoni dei Muse, che le avevano rapito il cuore anni prima.
Finito, finalmente, il giro, Jenny decise di andare ad un bar lì vicino per mangiare qualcosa e rilassarsi un po': musica per le orecchie di Emma e per le gambe affamate di riposo. Mentre gustava il suo milkshake e il suo cheesburger, Emma guardava affascinata le macchine e le persone che si muovevano a volte freteticamente, a volte lentamente, a volte sembrava che fossero trasportate dalla corrente ammassata e sudata di teste, vestiti e dilatatori. Non che a Syndey mancassero certe visioni; anzi, anche nella sua città passava ore ad osservare il movimento e la crescita progressiva di ciò che la circondava. Una volta era rimasta cinque ore a contemplare un filo d'erba e ad ascoltare i palpiti accellerati del suo cuore che cercava di crescere, per raggiungere il cielo. Eppure lì a Melbourne tutto sembrava così magico, come se la gente fosse trasportata dalla musica, da uno straordinario Lux Aeterna.
Mentre le due ragazze parlavano tra di loro, Emma sentì un rumore come di un orgasmo ostentato alle sue spalle, poi un po' di parolacce urlate a caso e tante, tante risate. Ecco, il solito gruppo di ragazzi deficienti venuti a disturbare un po' di tranquillità. Decise che per dimostrare di non essere interessata al loro giochetto stupido non si sarebbe girata. Giusto per non incoraggiarli ad andare avanti. Ma non potè ignorare lo sguardo della sorella che lentamente alzò il sopracciglio perfettamente delineato da una pinzetta, per poi aggiungere con voce scocciata:- Adesso che vengono qua gliene dico due, a quei due tipi identici!-
E se...? Qualcosa scattò in Emma, una sinapsi alla velocità della luce le sussurrò nell'orecchio: e se fossero proprio Jai e Luke? Luke. E Jai, ovviamente. Ma soprattutto Luke. Con uno scatto si voltò per guardare. Aveva il battito del cuore a mille e il cervello ormai fottuto.
Due ragazzi, sui diciassette anni. Castani. 1.70 di altezza. Identici. Uno a torso nudo, uno con in mano una piccola telecamera. Uno riccio, l'altro liscio. Uno un piercing al labbro, l'altro un paio di orecchini. Uno lo sguardo da pazzo, l'altro l'aria da ragazzo della porta accanto.
Aveva davanti un sogno o cosa? Luke e Jai Brooks erano davvero davanti a lei?
  
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