Eccomi quì! Sono tornata, come promesso! Sono così felice oggi ... E il bello è che non ne sò il motivo! Sono felice e basta ... Ok, piantiamola adesso finchè siamo in tempo :). Devo ammettere di essere sorpresa per l'effetto che ha avuto il capitolo precedente ... Ancora non ci credo ... Mai avute così tante recensioni certo, alcuni di voi diranno: "Ma che schifo, sono solo sei" ma per me sono state importantissime. Come si dice: "poche ma buone" ... e per me sono state buonissime. Per me sono state come una secchiata d'acqua fredda in una afosa giornata estiva: mi hanno fatta stare terribilmente bene! Forse è grazie a voi se sono così di buon umore. Grazie.
maggie89: Vai all'università a fare matematica!!? Ma che schifo! ... Scusami ma io, essendo uscita da un'istituto d'arte (dove di mate si fà poco), ti devo confessare che con la matematica non legavo per niente! Ma forse era solo colpa della prof ... Probabile. Comunque sappi che la materia non la posso digerire mentre un personaggio carino e gentile come te ... Provochi proprio l'effetto opposto, mi si crea un moto di affezione ;) . Ti ringrazio per i complimenti, non li meriterei ma ti ringrazio ugualmente ... La scenetta finale mi è venuta fuori così, un po' per caso ma sono contenta che ti sia piaciuta. Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Fammi sapere, tengo molto al tuo commento.
vale88: Non capisco perchè devo minacciare la gente per farla uscire dal mucchione ... Beh, visto che sei uscita ti risparmio i calci ai garetti mentre per quelli che se ne staranno nascosti anche questa volta la razione sarà doppia! Dai, scherzi a parte, sono davvero felice che sia apparso tra gli altri anche il tuo commento. Sono contenta del fatto che fino ad adesso la storia ti sia piaciuta ... Spero che con questo capitolo il mio lavoro non vada tutto a rotoli! Nella rece. sei stata un pochino sbrigativa ma forse era solo per la fretta di andare all'università ... se è così ti perdono ma spero che per questo capitolo tu possa avere un pochino di tempo in più ... Please. Fammi sapere come ti sembra questo capitolo! ____ Ps: Il Sega Megadrive era di mio fratello ... Però ci giocavamo sempre io e mia sorella e sempre e solo a Sonic The Hedgehog! W il mitico porcospino blu (e Knuklers che è il mio personaggio preferito al pari di Sonic).
Dragonball93: Vedi che se anche arrivi dopo le cose non cambiano? Io rispondo a tutti allo stesso ed identico modo :) . Sono lieta che anche a te il capitolo ti sia piaciuto ... Anche te eri di fretta? vale88 aveva l'università e te? "Ma saranno c***i suoi no?" VEGETA! Ma come parli?! "E tu farti i fatti tuoi mai, eh?" ... Forse hai pienamente ragione, chiedo scusa ... Spero che ti possa risentire anche stavolta, ci conto. "Da mangiare io voglio tutto ... Hai capito? TUTTO! ... A parte i pandori Bauli ... Sgrunt" Ps:la mail non mi è arrivata
MartaSaru: Oooh ... Ma te esageri, se mi dici così c'è il rischio che mi metta a piangere! Grazie per la magnifica recensione e non ti preoccupare, a volte le parole sono inutili e se si ci rende conto che in un certo momento risultano tali allora è meglio tacere ... Il silenzio può valere più di mille parole. Grazie davvero di cuore. Spero che anche questo capitolo ti piaccia.
LadyDreamer: Humm ... New Entry eh? Piacere, sono scImMIA ... Davvero ti piace la storia? Devo ammettere che me l'hanno detto varie volte ma per me continua ad essere così strano ... Mi viene da pensare: "Ma come può piacere?!"... Evidentemente mi viene da pensare così perchè sono io che la scrivo ^__^. Come mi è venuta in mente mi chiedi? Beh, sai com'è, sono come Mr. Satan: le penso di notte per farle di giorno! (Ebbravo Goten! XP). Il seguito è qualche riga più in giù ... Se vuoi fatti risentire, ho apprezzato molto la tua "uscita" dal mucchione. Spero che ti piaccia (ho detto così anche a tutti gli altri, come sono ripetitiva :( ).
Ainim Skywalker: Oh, finalmente ti sento! Che piacere immenso! Sono veramente Happy che ti sia piaciuto il capitolo!(scusami per l'"Happy" ma ho finito i vocaboli -___-). SPERO di riuscire a continuare così! Sennò è un disastro totale! Farò del mio meglio :). Per il fatto delle immagini ... Ma hai spiazzato, secondo me tu sei stata l'unica a poterle vedere. Ora come ora mi viene solo da dire: "Che vergogna ... Ma se le ha viste solo lei alla fine forse è meglio così"! ... Che strano però, a te sì e agli altri no ... Mah, i misteri della vita. Spero di risentirti ancora. Ciauz XD
Bene, tra poco leggerete il capitolo n°18. Premetto una piccola cosa: la mia storia, a livello di colpi di scena, avrà un moto sinusoidale (se non sapete cosa significa potete chiederlo a maggie89, è lei l'esperta di matematica! Non io, quindi non ve lo spiego!). Spero che il capiolo piaccia a tutti anche se è quello che è ... Un grazie per tutti quelli che hanno recensito la mia storia fino ad ora, per quelli che continuano a farlo, per quelli che lo faranno e anche per quelli che leggono soltanto ... Sò che siete tanti ma per me è già tanto credetemi. Un bacione per tutti voi, spartitevelo equamente X3.
_ scImMIA _
CAPTOLO 18
- TORNERO' -
Era stato difficile addormentarsi quella notte. La sua immagine, prima la pioggia e poi il freddo ... Sotto quella continua cascata sembravo un piccolo pulcino ... Ogni tanto pigolavo ma nè la mamma chioccia nè l'austero gallo erano venuti per prendersi cura di me ... Oramai ero troppo grande per certe cose e poi ce l'avreste visto Vegeta nei panni di un gallo? ... Beh, come scena è piuttosto strana da immaginare comunque non voglio concentrarmi su questo (sono andato fuori tema, scusate).
Quando mi fui ripreso da quello sconforto procurato
qualche ora prima cercai un luogo asciutto e abbastanza accogliante dove poter
dormire tranquillamente. Ero completamente fradicio e in fretta e furia cercavo
come un disperato un riparo sotto il quale stare e lo trovai solamente dopo
alcuni fallimenti tra i quali: sotto gli alberi cadeva un po' di acqua ma
la cosa insopportabile erano i lombrichi che fuoriuscivano dalla terra, alcuni
anfratti di terra erano troppo corti per ospitare interamente la mia persona
al di sotto di essi, un pochino più in là di dove mi trovavo
all'inizio trovai qualche grotta ma purtroppo erano tutte occupate ... L'unico
posto decente che ri-trovai fu quella rientranza nella roccia vista poco tempo
prima, quella in cui vi era quella vecchia coperta blu. Sapevo che in quel
posto potevo stare tranquillo, lo sapevo fin dall'inizio, da quando l'avevo
visto la prima volta però avevo cercato in lungo e in largo propro
per non stare in quel luogo ... Quello era di sicuro il "suo" luogo
e se in quel momento ci stavo io non poteva starci lui.
Ero troppo stanco per pensare e quidi decisi che fosse meglio fare finta di
niente, almeno per quella notte ...
Entrai in quel luogo, mi trasformai in super sayan e rimasi trasformato per
pochi secondi. Grazie alla trasformazione riuscii ad asciugare parzialmente
gli indumenti che indossavo e i capelli. Sbadigliai sonoramente, ero davvero
sfinito, era anche colpa del viaggio nel tempo. Mi tolsi la spada e la poggiai
sulla parete sinistra della rientranza, proprio vicino a quella specie di
letto formato solo da un cuscino e una coperta. Mi raggomitolai in un angolino
e chiusi gli occhi nel tentativo di dormire. Rimasi lì per un po' ...
ma era tremendamente scomodo! Mi girai su me stesso una, due, tre, quattro
volte ma più mi giravo meno riuscivo a prendere sonno. Prillai tante
altre volte poi, come se qualcuno avesse sentito le preghiere che facevo nella
mia testola da ventenne, riuscii a trovare una posizione comoda. Presi sonno
e finalmente mi addormentai.
Gli incubi occupavano la notte ... I cyborg uccidevano la povera gente e io, armato della spada con cui ero riuscito a battere anche Freezer, mi abbattevo su di loro con furia, con determinazione, con coraggio ... Ma a cosa serve la furia, la determinazione e il coraggio se non si ha sufficiente forza per battere il proprio nemico? ... Saltavo, scattavo, brandivo la spada con meastria ma era tutto inutile, non riuscivo a colpirli!! ... Scivolavano come acqua dalle mie mani e guizzavano come rapide anguille verso le altre povere vittime che, inermi, perivano sotto la loro furia omicida ... Volavo all'inseguimento ma non riuscivo a prenderli! ...Poi, dal nulla più totale, comparve davanti ai miei occhi un paesaggio famigliare: una casa diroccata ... gialla ... Percorsi un buio corridoio ... Ma mi fermai di colpo quando la vidi ai loro piedi ricoperta di sangue ... «MAMMA!!!»
Spalancai gli occhi all'improvviso « MAM
...» Qualcosa mi stava per cadere addosso ... E e non riuscii ad evitarlo
... SBABOOOM!!!!
« AHIAIA ... Ma che » Tirandomi sù con il busto, mettendomi
seduto, notai che quella cosa che mi era caduta sulla faccia era stata la
mia spada.
Con una mano mi sfregai leggermente la fronte, la quale era stata colpita
a tradimento poco prima « Che botta però ... Di prima mattina
non è proprio il massimo ... ».
Guardai fuori dall'apertura della rientranza e notai cha la giornata si preannunciava
a dir poco splendida: c'era un bel sole, il cielo era azzurrissimo, senza
una nuvola e gli uccellini cinguettavano felici. Nonostante la botta mi ero
svegliato con il buonumore.
Portai le ginocchia al petto, le strinsi con le braccia e poggiai il mento
su di quest'ultime ... Sentii addosso qualcosa di strano ... Qualcosa di stranamente
soffice ... Mi bastò sollevare il mento dalle braccia e staccare queste
dalle gambe per notare che tutto il mio intero corpo era attorcigliato in
quella vecchia coperta blu.
Ero senza parole ... Come avevo fatto ad arrivarè lì sotto?
Eppure la sera prima ero accucciato in un angolo ... E mi ero rintanato là
proprio per evitare di dormire sotto quella coperta e su di quel cuscino!
... "Il cuscino! Oddio ..." pensai e mi misi ad osservare quel mucchietto
di cotone foderato: non aveva un bel colore ... E io avevo appoggiato la testa
su quel coso? Ma che schifo! ... Ma se ero sopravvissuto ci doveva esser pur
stato un qualche strano motivo. Lo presi e lo portai al naso ... Il colore
non era dei migliori ma almeno non puzzava per niente. Che strano, non me
lo sarei mai aspettato.
Decisi di continuare la meditazione all'aria aperta svolgendo nel contempo
quelle che erano diventate ormai delle abitudini: feci pipì, preparai
e consumai la colazione (ovviamente prima mi ero lavato le mani) e poi feci
un po' di sano allenamento. Mentre svolgevo qualche flessione cercavo di capire
come avevo fatto a finire sotto la coperta ma l'unica cosa che mi venne fu
una qualche ed eventuale azione da sonnambulo.
Quello che era successo la sera prima con Vegeta continuava a pesare nella
mia mente ma meno, rispetto la sera prima. Il fatto era che mi ero auto-convinto
che l'insuccesso conseguito non fosse stato esclusivamente per colpa mia anzi,
togliamo pure "esclusivamente" ... non era stata affatto colpa mia!
Avevo cercato di aiutarlo ma se il senzu non aveva fatto effetto era colpa
di quel legume, io avevo fatto quello che dovevo e l'avevo fatto anche con
successo! ...
Ma se nemmeno il senzu aveva avuto effetto che cosa avrebbe potuto aiutare
mio padre?
Alla duecentesima flessione mi fermai e mi rimisi in posizione eretta. Portai
una mano verso il viso e la appoggiai sul mento assumendo la classica posa
di colui che pensa ... Incomiciò a balenarmi per la testa una possibile
soluzione: il signor Goku si stava riprendendo alla grande dalla malattia
cardiaca grazie ai magici fagioli ma prima era stato costretto a prendere
una specialissima medicina ... Forse anche per il problema di Vegeta ce ne
voleva una particolare. Già, ma quale? Non conoscevo il mondo della
medicina e se dovevo addentrarmi in quel campo non sapevo da che parte iniziare.
Ero sicuro del fatto che non potevo persentarmi così su due piedi da
un dottore qualsiasi e descrivegli i sintomi del "Principe dei Sayan"
per farmi dare una cura che alla fine poteva anche essere errata ... Per stare
sul sicuro bisognava fare delle visite da un qualche medico specialistico
o andare addirittura in un'ospedale, ma chi ce lo mandava là Vegeta?
Io forse? Non sarei mai riuscito a convincerlo ... Forse l'unica chance me
l'ero bruciata con il senzu ... E poi i dottori sono già tutti così
strani per conto loro, se poi dovessero visitare un vero Sayan noterebbero
immediatamente delle differenze dall'essere umano tipo.
Quella del dottore non andava per nulla ... Dovevo escogitare un'altra soluzione.
Si era fatto ormai mezzogiorno ma di Vegeta nemmeno
l'ombra ...
Sapevo che stava "bene" perchè sentivo l'aura compiere il
solito moto. Era molto distante e non si avvicinava mimimamente al luogo in
cui mi trovavo, quasi come se in quel momento io fossi infetto dalla peste
... Che razza di testone! Di sicuro si stava allenando o facendo qualcosa
di molto simile ... La mamma mi aveva detto che quando era in vita non faceva
altro che allenarsi all'interno di una speciale camera gravitazionale senza
mai fermarsi.
Mi alzai in volo e cominciai a guardarmi attorno alla ricerca di qualcosa
da mettere sotto i denti visto che lo stomaco reclamava il pasto con una rumorosa
insistenza. Lì attorno non c'era molto di commestibile a parte dei
dolcissimi coniglietti ... Come potevo uccidere degli animaletti così
adorabili? ... Continuai a cercare finchè non trovai un grande e maestoso
albero di mele rosse: erano bellissime e ce n'erano in gran quantità.
Ne staccai una da un grosso ramo e la addentai: era saporita e succosa, una
vera delizia. Ne staccai una decina (la fame dei sayan ...) e iniziai a scendere
di quota fino a quando mi fermai a metà strada a causa di un piccolo
particolare del tronco che mi incuriosì assai: sembrava che qualcuno
avesse scavato sulla parte di destra (o sinistra, dipende dal punto di vista)
fino a formare un grosso buco a forma di "C" ... L'albero stava
sù per miracolo, questo è poco ma sicuro. Vista la bella sorpresa
decisi di accamparmi all'interno di quell'incavo scavato nel grande tronco
e di consumare lì il mio pranzo. La vista da lassù era spettacolare:
le immense distese erbose, alcuni prati in fiore, alberi ricoperti di un lussureggiante
fogliame e stracolmi di frutti, il bel sole che illuminava tutto l'orizzonte
... Passai parecchio tempo ad osservare quel quadro dipinto dalla natura e
secondo dopo secondo cercavo di memorizzare anche il più piccolo dei
particolari perchè, se di lì a poco sarei dovuto tornare nel
mio tempo, non avrei mai più avuto la possibilità di rivedere
quel magico scenario.
Dopo aver consumato la decima mela percepii di avere ancora un piccolo buchetto
allo stomaco. Per rimediare alzai un braccio di fronte a me, lo tenni teso
per qualche frazione di secondo e poi lo piegai e lo portai velocemente a
contatto con il tronco che si trovava dietro la mia schiena ... la forte gomitata
fece scuotere l'intero albero. Mi sporsi leggemente verso la sinistra dell'incavo
ed afferrai al volo una mela ... peccato che quella fosse una delle tante
che a una velocità sorprendente precipitavano a terra con il rischio
di ammaccarsi! "Che disastro!" pensai e con una velocità
sorprendente iniziai a prendere al volo più mele che potevo ma erano
davvero tante ed era difficile prenderle tutte prima che toccassero terra!
Quello mi parve come una specie di "allenamento speciale". Alla
fine, quando anche l'ultima mela venne afferrata al volo dalla mia mano, mi
ritrovai circondato da una moltitudine di mele, forse un centinaio, tra le
quali, per fortuna, solo poche avevano subito dei "traumi".
« Che razza di pasticcio ... E queste adesso chi le mangia?» dissi
osservando quei frutti rossi « Beh, quì di certo non servono
... Ma non possono andare sprecate a questo modo, forse è meglio che
le porti da qualche parte ... ».
Mi ci vollero più viaggi ma alla fine riuscii a terminare il trasporto delle mele dal grande albero, su cui le avevo trovate, fino all'interno della "casa" di Vegeta. Alla fine dell'opera la tana del principe sembrava un melograno ... Se si fosse trovato lì e avesse visto come gli avevo ridotto l'abitazione come minimo mi avrebbe ammazzato. Non riuscii a trattenere un sorriso mentre immaginavo la sua espressione di sbigottimento mentre osservava la scena ...
Passarono tre giorni ... E furono i giorni più interminabili della
mia esistenza.
Vegeta non si era fatto vivo, nemmeno una volta. Quando cercavo di raggiungerlo
guizzava lontano e rapido e io, a malincuore, mi ritrovavo sempre costretto
a farmi forza e a ritirarmi.
Incominciai a progettare la partenza per il viaggio verso casa. Avevo sprecato
inutilmente tantissimo tempo prezioso e alla fine non avevo concuso nulla
... Con Vegeta avevo ormai perso ogni speranza.
Presi la scatola che contenevano le capsule e ne estrassi due: quella della
macchina del tempo e quella del piccolo frigorifero. Riempii il frigorifero
con tutte le mele che poteva contenere ... Di mele ne avevo fin sopra i capelli
ma ne rimanevano ancora tantissime altre ... Dopo averlo riempito fino al
limite consentito chiusi il frigo e lo feci ritornare alla forma della capsula.
Lo riposizionai nella scatola dopodichè misi quest'ultima in tasca.
Osservai tristemente la lucida e metallica macchina ... Partivo con malavoglia
ma dovevo per forza tornare nel mio tempo e sconfiggere i cyborg 17 e 18 sennò
la gente non avrebbe più potuto sperare in un futuro migliore ... Io
ero il solo che poteva sistemare la situazione. Spingendo un piccolo bottone
aprii il portellone di vetro e quando questo fu completamente aperto balzai
sul seggiolino. Accesi il pannello di controllo e controllai tutte le coordinate
per il viaggio e la quantità di energia necessaria ... Tutto regolare
... Sbuffai tristemente. Alzai lo sguado al cielo azzurro e lo fissai per
svariati minuti ... la voglia di partire non c'era per nulla. Impostai il
blocco della tastiera sul pannello dei comandi e con poca grazia vi ci appoggiai
sopra i piedi ... se la mamma mi avesse visto mi avrebbe ucciso ma la cosa
non mi importava. Incrociai le gambe che erano tese sulla tastiera, portai
le mani dietro la testa e chiusi gli occhi ... Il vento leggero solleticava
il viso e scompigliava leggermente i capelli ...
Un'ondata di vento leggermente più forte ... Aprii leggermente gli
occhi e con mia grande sorpresa vidi che vicinissimo al mio viso due occhi
scuri mi guardavano stupiti.
« WHOAH!! ... » Che razza di colpo « ... Gohan, che ci fai
quì? ».
Gohan si allontanò leggermente permettendomi di osservarlo meglio:
indossava una maglittina bianca, una saloppette e le classiche "babuccie"
di Piccolo ... teneva stretto a sè due grossi sacchetti di carta stracolmi
di cose da mangiare.
« Beh, io stò tornando a casa dalla spesa. Tu invece? Stavi per
andare via vero? ... » abbassò lo sguardo un po' triste.
« Prima o poi dovrò pur partire ... Stavo controllando i comandi
... »
« Però ci avevi promesso che ci avresti avvertito prima! E invece
che fai, vai e non dici nulla a nessuno?! » ora mi guardava con quello
sguardo tipico delle persone offese ... Quella promessa ... Vabbè tanto,
giorno più giorno meno ...
« Ho detto che prima o poi dovrò partire, NON che parto oggi
»
Ora mi guardava con un'espressione mista tra il sorpreso e l'imbarazzato «
Eh? ... Davvero? Non stai scherzando vero? ... »
« Nessuno scherzo. Qualche giorno prima della partenza bisogna sempre
controllare che tutto sia a posto per evitare problemi per il giorno decisivo
» dovevo essere stato convincente perchè dopo quell'affermazione
mi cominciò a guardare con un sorriso stampato sulla faccia.
« Io ti devo delle scuse, ho parlato a sproposto, senza pensare ...
non è da me »
« Non te la prendere ... » con un balzo saltai fuori dalla navicella
e spinsi il bottone per ritrasformarla in capsula « ... A volte capita
anche a me». Mi voltai verso di lui « Allora hai fatto grandi
spese oggi, vero Gohan? Non vorrai mica bruciarti tutta la paghetta con cose
del genere! »
Gohan fece una piccola risata prima di rispondere « No, ma quale paghetta.
La mamma mi ha dato i soldi per fare la spesa perchè la dispensa incominciava
a diventare vuota! »
« A beh, con il fatto che tuo padre è a letto la tua mamma non
avrà di sicuro trovato il tempo di fare la spesa ...»
« Macchè, il fatto è che mio padre si è ripreso
stamattina e dalla fame che aveva ha spazzolato tutto quanto! Non ho mai visto
la mamma così felice di cacciarmi a farmi fare rifornimento! Lei di
solito si arrabbia perchè mangiamo tanto ... »
« GOKU SI E' RIPRESO?! DI GIA'?! »
« He he, sì »
"Incredibile" pensai.
« Mi è venuta un'idea: perchè non vieni a pranzo da noi?
Scommetto che il mio papà sarà felice di rivederti »
Non era un'idea malvagia « Per me andrebbe bene ma non vorrei che diventasse
un problema per la tua mamma ... »
« Anche lei sarà contenta di rivederti e per questo non dirà
niente ... » si alzò in volo di un po' di metri « ... Dai,
andiamo! ».
Prima volevo fare una cosa.
« Tu vai avanti Gohan, quì ne avrò ancora per un minuto.
Ti raggiungo poi io in un battibaleno ». Gohan fece un cenno affermativo
con la testa e partì rapido come una saetta in direzione dei monti
Paoz.
Gohan era fortunato: aveva una famiglia felice
e il signor Goku era una bravissima persona. Goku era un eroe, per tutti l'amico
più caro, per Chichi un marito forse un po' fuori dal normale ma fedele
mentre per Gohan era il miglior papà che si potesse desiderare ...
Mio padre invece era arrogante, borioso, irrispettoso, megalomane e menefreghista
... uno così non sarebbe mai stato un buon padre ... ma forse nemmeno
un padre ...
Ero leggermente invidioso di Gohan ma non potevo modificare la mia posizione.
Il destino aveva deciso fin dall'inizio che io fossi il personaggio infelice.
Vegeta era un essere con il cuore di petra, per colpa del suo orgoglio e dei
suoi maledettissimi e incomprensibili pensieri non riusciva a sentire ciò
che gli volevo trasmettere: l'affetto di un figlio ... Ma la pietra se ci
si impegna la si può scalfire, colpo dopo colpo si può vedere
il suo interno e magari scoprire qualcosa di meraviglioso ed inaspettato ...
Ma se nel suo cuore non ci fosse stato niente? E se invece non fossi riuscito
nemmeno a scheggiarlo? ... Che prospettiva disastrosa ...
... Eppure, dal più profondo del cuore, volevo sperare che anche per
me, con un padre come lui, ci fosse stata anche una minima possibilità
... Chiedere di diventare per lui come Gohan significava per Goku era pretendere
troppo ... Però, che invidia ...
Mi guadai attorno e riempii i polmoni d'aria
con un bel respirone.
Urlai: « SE MI SENTI SAPPI CHE TORNERO' ANCORA E LA PROSSIMA SARA' FORSE
L'ULTIMA VOLTA CHE MI VEDRAI PRIMA CHE IO PARTA. SPERO CHE PER ALLORA TI FARAI
VIVO ».
Come risposta ricevetti il lieve sibilo del vento ...
Mi alzai in volo e seguii l'aura di Gohan.
Per tutti quei giorni non mi ero accorto che in realtà l'uomo che tanto
desideravo vedere era sempre stato molto più vicino di quanto potessi
immaginare ... La cosa più sorprendente era che, sempre senza che io
me ne accorgessi, mi aveva osservato e aveva vegliato su di me costantemente
...
... Continua ...