Un ultimo sparo. No, un altro. Dacché mi ricordi correvo più veloce una volta.
Mi nascondo dietro a un vicolo buio e stretto, sovente e assiduamente frequentato da ubriaconi e belle donne.
Devo scappare. Imbocco una stretta e angusta via, apro una porta cigolante, mi intrufolo di soppiatto e trafelato salgo le scale.
Lei è lì. Sul letto, sdraiata carponi, si sistema la manica di pizzo del vestito e ammira il suo splendido volto in uno specchio rotto.
“Non hai seguito il piano.” La rimprovero quasi sussurrando, poi mi stendo accanto a lei quasi sollevato dalla sua presenza lì. Non che fossi davvero preoccupato.
“Complicazioni sono sopraggiunte. Ma superate. Y ho ottenuto quello che volevi, Jack.” Estrae dal corsetto un piccolo pezzo di carta, una mappa, un’incisione.
“Ora possiamo trovarla.” Mi sussurra dolcemente, io sorrido sornione. La mia amata è più vicina del previsto, ed è bastato un solo colpo. Un solo colpo da lei.
“Credevo che mi avessi lasciato indietro.” La bacio dolcemente sulla guancia. La sua pelle sa di sale come il mare e le sue labbra sono zuccherine come il rum.
“Ho solo preso una decisione per entrambi. In fondo siamo soci, no?” Mi chiede fascinosa giocando con i miei baffi. La guardo e sorrido anch’io. Dannazione. Compromette il mio onore e la mia reputazione giocando con un lieve gradimento da parte mia. Ma sono io quello in bilico.
“Amanti.” Rispondo staccando appena le mie labbra dalle sue.
Amore mi darà mai tregua?