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Autore: Ella_x    04/07/2013    10 recensioni
-Buongiorno ragazzi- salutò rivolgendo lo sguardo verso la classe.
I suoi occhi azzurri si scontrarono con quelli altrettanto azzurri di Becky e il cuore di quest’ultima perse un battito.
-Io sono Louis Tomlinson, il vostro nuovo insegnante di scienza per tutto l’anno- spiegò entusiasta sfilandosi la giacca marrone e mostrando un fisico perfetto avvolto in una camicia a quadri.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Science can be just what is, not what it could be.

Epilogo

Il campanello trillò tre volte, sovrastando il rumore soffuso della radio posta vicino al lavello, che trasmetteva ‘Don’t go away’ degli Oasis.

-Devono essere arrivati anche gli ultimi ritardatari- sorrise Liam bevendo un sorso del suo coctail.

-Amore,apri tu per favore?- urlò Louis dal salotto continuando a versare del vino in un calice.

-Devo fare sempre tutto io in questa casa - borbottò Becky abbandonando sul ripiano della cucina l’arrosto appena sfornato.

La donna si sfilò il grembiule a pois arancioni e i guanti da forno, ravvivandosi i capelli.

Il campanello trillò ancora una volta.

-Arrivo- urlò Becky avvicinandosi alla porta.

- Smettila di giocare col campanello, sei grande ormai-.

La voce di Harry arrivò ovattata dalla porta alle orecchie della donna, che con un sorriso enorme spalancò la porta in legno costoso.

Il riccio alzò lo sguardo chiaro sulla sua migliore amica, aprendosi in un sorriso caloroso.

Becky  allargò le braccia e l’uomo non esitò ad abbracciarla.

-Il tempo passa e tu sei sempre più bella- gli disse Harry entrando in casa.

-E tu sempre più vecchio- scherzò la donna.

-Becky!- la voce squillante di Holly fece allargare ancor di più il sorriso della donna.

-Ho portato qualcosa- disse la bionda stringendo un vassoio tra le mani.

-Tranquilla zia, non l’ha mica fatto lei. Lo abbiamo comprato per strada- annunciò in tono rassicurante una voce un pò più giovane.

Becky osservò divertita il quindicenne che la osservava con un sorrisetto con tanto di fossette come quelle del padre -Luke- salutò entusiasta, scompigliando i capelli ricci e biondi del ragazzino -L’ho sempre detto che ha preso il tuo carattere- rise la mora rivolta verso Holly.

Harry si guardò in torno, osservando le mura gialline ricoperte di foto di famiglia -Ma dov’è lo scienziato matto?- chiese incuriosito verso Becky.

-E’ in salotto insieme a tutti gli altri, venite- la donna li guidò all’interno della casa.

Le voci e le risate che provenivano dal salotto mettevano buon umore, e Becky non desiderava altro.

-Eccovi finalmente, credevamo di dover pagare una squadra di ricerca per potervi ritrovare- la voce profonda e divertita di Zayn accolse i nuovi arrivati.

-E’ colpa sua, lo sapete che una vecchietta è più veloce della nostra auto quando c’è lui alla guida- rispose Holly, salutando il pachistano e sua moglie.

-Dove sono i gemelli?- domandò la bionda abbracciando Fizzy, la sorella di Louis ( e ormai moglie di Zayn).

-Sono di là a giocare con il resto della banda- spiegò la donna, stringendosi tra le braccia del marito.

-Liam, c’e l’hai fatta allora a raggiungerci- salutò Harry stringendo la mano al suo amico.

Liam annuì, pensando che dopotutto gli faceva piacere andare via dalla Francia per qualche giorno e mostrare a sua moglie Adele le meraviglie dell’Inghilterra.

-Non è stato facile prenotare un volo da Parigi a Londra all’ultimo minuto ma non potevamo mancare a questa rimpatriata- sorrise l’uomo posando a terra sua figlia.

-Ciao Allison- salutò il riccio, e la piccola le rivolse un sorriso dolce proprio come quello del padre.

-Non essere timida con lo zio Harry- la incitò la madre.

La bambina sorrise, abbracciando appena le gambe del riccio che rise, pensando a quanto quella bambina di sette anni fosse carina.

-Non saluti più tuo cognato?- domandò Niall togliendosi gli occhiali da sole costosi.

-Oh allora ci sei anche tu, credevo non ci avresti onorato della tua importante presenza- scherzò Harry, riferendosi al lavoro del fratello di sua moglie.

Il biondo infatti era riuscito a studiare teatro e a diventare un regista di media importanza.

-Cosa non si fa per la famiglia- rispose Niall cominciando a scherzare con Luke.

Era un peccato che il biondo non avesse figli né moglie visto che ci sapeva fare, ma come diceva lui ‘il mio amore appartiene solo al cinema’.

 Louis posò la bottiglia di vino sbuffando sonoramente -Certo, ignoratemi pure. Ma ricordate che siete in casa mia e potrei cacciarvi da un momento all’altro- disse, cercando di trattenere un sorriso.

Holly ed Harry risero, abbracciando il loro vecchio amico.

-Bambini il pranzo è pronto, venite- urlò Becky terminando di apparecchiare.

-Eccoci- urlarono all’unisono i gemelli Malik correndo per la stanza come dei razzi impazziti.

Era strabiliante quanta energia possedessero quei bambini di soli nove anni.

Arrivò nel salotto anche la piccola Dana, balzando tra le braccia del padre.

-Eccola la mia piccola principessa- sorrise Louis, stringendo la bambina di otto anni.

-Ed io?- domandò delusa Lizzie,abbassando lo sguardo azzurro come quello della madre.

-Tu puoi essere la mia principessa se vuoi- intervenne Luke, posando un braccio sulle spalle della quattordicenne che sorrise timidamente.

-Hei Holly, tuo figlio ci sta provando con mia figlia- bisbigliò Becky nell’orecchio della bionda.

La donna osservò soddisfatta i due ragazzini, poi la sua amica mora.

-Questo è l’inizio della nuova generazione- annunciò euforica Holly sbattendo il cinque con la sua amica.

Becky sorrise.

Sorrise perché era felice.

Nella sua vita non era stato tutto rose e fiori.

Ricordava bene quando lei e Louis,ancora giovani, si erano messi in viaggio senza soldi né una casa.

Ricordava com’ era stato vivere a Doncaster assieme alla famiglia del suo ragazzo.

Ricordava di quando finalmente Louis era riuscito a prendere un posto in una scuola del paese.

Ricordava di quando si erano sposati, di quando i genitori di suo marito erano morti lasciandogli in eredità la loro casa, e di quando aveva scoperto di essere incinta.

Becky ricordava ogni attimo della sua vita, ma ricordava ancora meglio che in quegli attimi erano sempre stati presenti i suoi amici e suo marito.

 

 

Questo è l’ultimo saluto, quindi non so che scrivere e finirò per non scrivere nulla lol

Beh questo è l’epilogo.

In realtà non mi piace particolarmente, ma non sapevo bene come far finire la storia visto che tutto si era già concluso al meglio.

Così ho deciso di darmi alla pazza gioia, terminando con un

clima di felicità e con tanti bambini che

riescono sempre a rendere tutto più allegro.

Spero di non avervi deluso e di essere riuscita a trasmettervi qualcosa con questa storia.

Non mi resta che dirvi grazie per tutto.

Le recensioni, il seguito, siete state semplicemente fantastiche.

Spero che qualcuna di voi continui a seguirmi

 Nell’ altra storia ( Fight for your freedom)

e in quella nuova che posterò a breve.

Grazie ancora una volta,

vi amo tantissimo

Much love,

Anto.

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