Capitolo 19. Amore
criminale
Guido allertò immediatamente Magliani.
“Giudice Corsi ha dimenticato di
chiedermi qualcosa?”
“Azzurra è sparita”
“Ma cosa sta dicendo giudice? Come
sparita? Di nuovo?”
“Si, sono molto preoccupato Ettore, non
ha con sé praticamente nulla e a
casa sua non c’è”
“Potrebbe essere scappata
un’altra volta, ha finto di collaborare e invece
preparava un piano alternativo”
“No, non questa volta Magliani.
Gliel’ho detto che sospettavamo di
Barricati e che c’era uno spiraglio per lei,
perché sarebbe dovuta andare via
ancora? E dove poi? Senza un soldo, senza documenti, senza carte di
credito,
anche la macchina è qui e poi Azzurra è incinta,
ha bisogno di riposo, è successo
qualcosa di grave me lo sento”
“Si, forse, ha ragione lei,
allerterò le pattuglie, la cercheremo. Faremo
tutto il possibile Guido. Cerca di stare calmo e qualsiasi cosa ti
viene in mente
avvisami prima, non fare gesti avventati, non prendere iniziative prima
di
avermi consultato”
“Va bene”
Chiusa la conversazione, cominciò a
girare quella casa in lungo e in largo,
quello era l’ultimo posto in cui era stata e lì
doveva essere successo
qualcosa, ma chi o cosa l’avevano spinta ad andarsene?
“Qualcuno, ma certo qualcuno!”
pensò raccogliendo da terra un orologio
maschile che lui riconobbe.
“Lorenzo, questo è di
Lorenzo!” aprì la porta e se ne andò
sbattendola
dietro di sé “Alla Masalor, quel pazzo
l’ha portata alla Masalor me lo sento”
***
“Perché? Perché
quella corda?” chiese Azzurra in preda al panico
“E’ per te cara mia”
disse con una calma disarmante Lorenzo “La dottoressa
Leonardi, manager di moda, stilista, testimonial e già
iscritta nel registro
degli indagati per l’omicidio Pérez si
è tolta la vita oppressa dal senso di
colpa per il delitto che ha compiuto”
“Tu sei malato, tu sei matto, TU
FARNETICHI”
“No mia cara, io ragiono così
bene, non vedi come sono stato bravo in
questi ultimi mesi? Il mio piano iniziale era perfetto, ma poi le cose
sono mutate
ed ho dovuto cambiare le carte in tavola più volte, eppure
sono così bravo che
oggi chiuderò per sempre questa storia, tra poche ore
sarò un uomo libero e
affranto per la perdita della sua fidanzata e promessa sposa”
“Perché vuoi uccidermi
Lorenzo?” domandò in lacrime
“Ma come sei ingenua talvolta piccola
mia, ecco una delle cose che ho amato
fin da subito di te, non sei mai stata meschina, calcolatrice,
pianificatrice,
hai sempre avuto troppa fiducia negli altri, ma poca
nell’uomo che hai amato
incessantemente. Guido Corsi avrà pure fatto molto errori in
passato nei tuoi
confronti, ma tu da quando lo hai rivisto non gliene hai perdonata una,
hai
continuato a stare con me e a fidarti di me, ma non di lui”
“Ma tu chi sei? Che cosa sai? Ma cosa hai
fatto?”
“Facciamo
così esaudirò la tua sete di conoscenza,
così poi
scaricò i miei segreti dalla mia coscienza e te li porti tu
nella tomba”
“Non
può essere vero, no se mi ama come dice non può
uccidermi, forse vuole solo spaventarmi, si piccolino mio non
preoccuparti sta
solo bleffando”
“Ho ucciso io Felipe” lo
confessò come se fosse la cosa più naturale del
mondo.
“Come.. mah... cosa hai fatto?
Perché lo hai ucciso?”
“Mi sono costruito un alibi ci ho
lavorato qualche settimana ed ho
calcolato, tempi, percorsi, abitudini, è stato semplice, fai
credere a tutti di
essere in un posto ed invece non lo sei, il farmaco era mio, lo assumo
regolarmente da mesi, da dopo la morte di mia madre, lo vedi come
è strano il
destino? A me per superare la depressione legata al lutto di mia madre,
è stato
prescritto un farmaco a base di una sostanza che per Felipe era letale.
Non ho
mica colpe per questo”
“Lorenzo tu hai ucciso un uomo, come non
hai colpe?”
“Pérez meritava di morire, lui
ci stava togliendo tutto amore mio, era
diventato il padrone della mia azienda, aveva circuito mia madre,
l’aveva
illusa ed io avevo dovuto già assistere impotente a questo,
sai quante volte ci
ho discusso, i nostri rapporti si erano compromessi per colpa sua.
Felipe
fingeva di non volere le sue ricchezze, di volerla amare per quella che
era.
TUTTE BALLE. Poi mia madre ha cominciato a stare male e solo noi ce ne
siamo
davvero occupati, non volevo contraddirla, non volevo avvelenarle il
sangue
ulteriormente ma ha fatto il più grande errore della sua
vita quando gli ha
lasciato la presidenza. E’ stata colpa sua se mia madre
è morta in sei mesi,
nessuno me lo toglierà mai dalla mente che è
stato lui a distruggerla. Ed ora
stava mandando in pezzi anche la MIA casa di moda. Quell’uomo
era capace di
frantumare qualsiasi cosa toccasse. Lo sai perché la MASALOR
si chiama così? LO
SAI?” le urlò contro
“Marilù una volta mi disse che
aveva a che fare con i vostri nomi” rispose
lei spaventata.
“MArilù,
SAvino e LORenzo Barricati.
C’è scritto Felipe per caso da
qualche parte, eh? LUI COSA C’ENTRAVA? COSA?”
“Lorenzo, calmati, io capisco che Felipe
era un uomo arrogante,
presuntuoso, tirannico, era un bastardo hai ragione, ti ha fatto male,
probabilmente ne ha fatto a Marilù e voleva farne anche a
me, non aveva pietà
per nessuno, non aveva rispetto per niente, ma ucciderlo è
abominevole. E poi
perché hai cercato di incolpare me, noi stavamo per sposarci
Lorenzo, perché mi
hai incastrato?”
“Perché, mentre cercavo di
riprendermi la Masalor per noi, ho perso anche te.
Io non volevo buttarti nel fango, amore, non volevo, inizialmente, il
mio piano
era perfetto, volevo far cadere i sospetti su Converso”
“Il nostro stilista? Ma è uno
dei miei più stretti collaboratori, ha
l’ufficio accanto al mio ed insieme noi tre abbiamo lavorato
giorno dopo giorno
per anni”
“Oh, senti Azzurra, mi serviva un
colpevole e il suo carattere irruento e
rissoso calzava a pennello, aveva avuto vari scontri con lui
documentabili da
molte testimonianze ed è per questo che ho fatto ritrovare
quel farmaco nella
spazzatura del vostro piano, era per lui non per te”
“Ma le cose sono andate storte, vero?
Quel giorno lui mi chiese un
permesso, sua figlia piccola si era sentita male a scuola e
andò a prenderla e
non ritornò più alla maison, quindi uno valeva un
altro, siamo stati tutte
pedine nelle tue mani, hai pensato di sacrificare me”
“No, avrei risolto questo inconveniente,
stavo già studiando delle
soluzioni alternative, io sono bravo in queste cose, hai visto come
sono stato
bravo? Sono bravo! Ti avrei tirato fuori dai guai e ti avrei salvato
un’altra
volta, ma non te lo sei meritata. SGUALDRINA” gli
gridò in faccia.
“Tu sapevi di me e di Guido, tu lo hai
sempre saputo” cominciò a piangere
disperata. Quel quadro era sempre più comprensibile, ma
sempre più drammatico.
***
“Giudice novità?”
“Sono quasi arrivato alla Masalor, deve
essere stato quel pazzo di Lorenzo
a rapirla, a costringerla a seguirlo, devo trovarla Magliani, quello le
farà
del male”
“Stiamo arrivando anche noi giudice,
saremo lì tra pochi minuti, ci ha
chiamato il custode poco fa, mi ha preso alla lettera quando gli ho
detto che
qualsiasi novità conoscesse doveva comunicarcela, pare che
ci sia la macchina
di Lorenzo posteggiata innanzi al magazzino della maison, è
un capannone alle
spalle dell’azienda”
“Ci vado subito”
“No, giudice ci siamo anche noi, stia
fermo lì e ci aspetti potrebbe
mettere in pericolo la sua vita e quella della dottoressa Leonardi, non
si
muova”
“Va bene” chiuse Guido. In
barba a quelle parole, c’erano Azzurra e suo
figlio là dentro e lui non avrebbe aspettato un minuto di
più.
***
“Io sapevo che Guido Corsi era a Milano
da prima che lo sapessi tu, l’ho
scoperto per puro caso, sono stato fortunato, quello è stato
un vero colpo di
fortuna, gli ho messo un investigatore alle calcagna, so che vi siete
anche
incontrati per caso in un locale qualche sera prima che ti
interrogasse, ho
saputo subito che il caso era stato affidato a lui, l’avrei
evitato ma non ho
potuto, è così fin dal principio ho dovuto
trasformare ogni inconveniente in
opportunità, ti avrebbe difeso e protetto ad ogni costo, ma
dato i vostri
legami passati l’avrei potuto far sbattere fuori dalle
indagini quando avrei
voluto ed al momento giusto l’ho fatto, ma tu caro amore mi
hai deluso, mi hai
deluso più di tutti. Sei finita tra le sue braccia come se
non aspettassi altro
da 4 anni, io volevo perdonarti Azzurra credimi, io volevo, ci ho
provato, ma
non ho potuto”
“Ma quello che mi hai detto fino a
qualche giorno fa, le belle parole, le
promesse, questo amore che dici di provare per me…”
“Ma, infatti, io ti amo Azzurra e ti ho
amato moltissimo e tu mi ha
lasciato, archiviato così, buttato via come una scarpa
vecchia, sapevo che
l’avresti fatto, mi sono preparato il discorsetto. Ti
è piaciuto il modo in cui
ho recitato che ti avrei aiutato lo stesso e che alla fine saremmo
tornati
insieme, sono stato convincente, vero? Mi serviva solo un modo per
prendere
tempo, per farti avere ancora fiducia in me, vedi ti stavo preparando
la
sorpresa” disse mostrandole la corda appesa “Questo
è un momento molto delicato
delle indagini, Magliani e il tuo giudice stanno dando fastidio in
giro, fanno
domande, cercano informazioni, devo fermarli, devo stroncargli ogni
possibilità
di arrivare a me e quindi gli consegnerò te, si
rassegneranno”
“Vuoi far credere che mi sia suicidata?
Non ci crederanno mai, mai! Il tuo
piano è inutile e fallirà con te”
“Oh, invece si, si convinceranno, guarda
questa?” gli mostrò una lettera
scritta con la sua calligrafia dove lei spiegava i motivi che
l’avevano spinta
al suicidio, c’era una parola per tutti, per i suoi amici, il
convento, Lorenzo
e il suo amore “Vedi è stata il mio ultimo atto ed
è perfetta, nessun perito
potrà mai dubitare che non sia stata scritta da te,
l’ho pagata un sacco di
soldi, dovresti complimentarti con me” si avvicinò
per baciarla e lei gli sputò
in volto “Adesso basta, la tua ora è finita
puttana, finalmente mi vendico
anche del male che mi hai fatto tu e ti ammazzo”
“Tu non ammazzi proprio nessuno, bastardo” fu la voce di Guido a interromperli.
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