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Autore: FeBookworm    05/07/2013    2 recensioni
Farò rigirare Victor Hugo nella tomba parte 3!
Immaginatevi una Eponine stanca di essere invisibile per Marius e che vuole combattere. Aggiungetevi una Cosette che prende posizione e si unisce a Les Amis. Vedetevi davanti agli occhi un Marius disposto a tutto pur di proteggere la sua donna.
E infine, l'ingrediente necessario ed indispensabile a mio avviso, Enjolras. Un leader che però ha dei sensi di colpa, ma che continua a sognare perché sa che un giorno verrà e allora...
S'incamminò verso casa sua, ma si fermò quando Eponine parlò:”Sei un buon capo, Enjolras. Severo e protettivo quanto basta.
Enjolras le fece un mezzo sorriso:”Ma è un buon capo quello che porta i suoi uomini alla morte?”
[...]
Marius, davanti a lui gli rispose serio:”Io non combatto”.
Gli occhi blu di Enjolras lanciarono fulmini:”E potrei sapere come mai, di grazia?” gli domandò sempre più innervosito-
“A causa mia, Monsiuer” gli rispose una voce angelica di donna.
E davanti a lui apparve l'Alouette.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Enjolras, Eponine, Marius Pontmercy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciaaaooo a tuuuuuttiiiiiii/eeeeeee!!!!!!!!!!!!!!
Sono tornata dopo una luuuuuuunghissima pausa dovuta alla maturità. Mi spiace davvero non essere riuscita a pubblicare, ma ho dato più importanza all'esame, spero non me ne vogliate.
Questo è un capitolo un po' di transizione e abbastanza mielenso, spero di non essere andata troppo OOC
Spero che vi piaccia lo stesso :D

-Fé-


Capitolo IX


Enjolras continuava ad agitarsi nel buio della notte. Tutta La Rochelle dormiva, a parte le due persone al suo capezzale. La luce fioca della candela, non troppo vicina al letto di Ange per non disturbarlo nel suo sonno agitato, illuminava per metà Eponine intenta a passargli una benda bagnata sulla fronte. Purtroppo aveva ancora la febbre, alta a causa dell'infezione alla ferita. Le sue mani tremavano tutte le volte che gli sfiorava al fronte, come se potesse, di punto in bianco, svanire davanti ai suoi occhi.

Grantaire, l'altra ombra ancora sveglia in quella notte scura, le posò una mano affusolata sulla sua esile spalla:”Perché non vai a dormire, Eponine? Sono giorni che stai al suo capezzale, è meglio che ti riposi adesso.”

“Non posso” disse la ragazza con voce strozzata:”E' colpa mia, capisci? Se non fossi stata così stupida da non proteggermi dall'esplosione quella mattina, lui sarebbe salito su quella carrozza. Se non ci fossi salita io, lui adesso starebbe bene...”

“Enjolras non ti avrebbe mai lasciata giù da quella carrozza. Avrebbe costretto Cosette a scendere, piuttosto che non permetterti di salire. Tu e Gavroche eravate i primi da salvare” le rispose lui serio.

“Perché?”

Grantaire fece una risata roca:”E te lo chiedi? Eponine te l'abbiamo detto tante di quelle volte e tu ancora ti ostini a non capire. Tu e tuo fratello eravate ciò a cui aspirava Enjolras: il Popolo che lotta per la sua Libertà. Per questo doveva proteggervi. Adesso, per favore, smettila di fare la stupida e va' a dormire. Se si sveglierà, sarai la prima che avviserò.”

Fu solo il tono duro con cui le parlò che la convinse ad andarsene. Era molto simile a quello di Enjolras, sebbene non così...cattivo. Per quanto Grantaire fosse stato duro e severo con lei, non riusciva ad essere come lui. Enjolras era un Diavolo travestito da Angelo, era capace di essere terribile, pur di far filare tutto come aveva voluto lui.

Eponine posò un lieve bacio sulla fronte di Enjolras e uscì dalla sua camera.

Grantaire aspettò a parlare e, solo quando la porta si chiuse dietro le spalle di Eponine, disse:”Sei un pessimo attore, Enjolras. Adesso puoi anche smetterla di fingere di dormire.”

Ange aprì lentamente gli occhi blu, colmi di stanchezza e lucidi a causa della febbre:”Credo che...la ferita si sia riaperta, R.”

Il ragazzo si allarmò, incapce di fare qualsiasi cosa per aiutarlo:”Devo chiamare Lucas?”

“No” disse l'altro con voce rotta:”Prendi dalla mia scrivania una boccetta. E' polvere antibiotica, ci sono anche delle bende, prendi anche quelle.”

Febbrilmente Grantaire fece come gli aveva detto e lo stesso Enjolras si mosse febbrilmente per disinfettare di nuovo la ferita e per fasciarla.

“Hai bisogno di qualcos'altro, E?”

Il leader de Les Amis si lasciò cadere sui cuscini, esausto. Aveva il fiatone per aver fatto quattro semplici mosse con le bende, ma riuscì lo stesso ad usare un tono imperioso:”Un po' d'acqua, R. Ho la gola secchissima.”

“Sai, non mi aspettavo che lo facessi.”

“Che facessi cosa, R?”

“Mentire alla tua bella. Hai paura di affrontarla?” gli chiese, porgendogli un bicchiere d'acqua.

“Non è la mia bella e non ho paura di affrontarla.”

“Lo stai dicendo più a me o più a te stesso.”

“Grantaire” iniziò Enjolras con il suo classico tono da leader:”Non ho bisogno di una persona che mi analizzi per filo e per segno. E non sei né mia sorella né mio fratello, quindi, se devi dirmi qualcosa, dillo e basta.”

“Hai paura di innamorarti, te lo si legge negli occhi. Ma la sai la cosa buffa qual è? Che lo sei già e non lo vuoi proprio capire.”

“Taire...”

“No, aspetta, fammi finire. Tu l'ami, non vedo come potrebbe essere altrimenti, visto che lei è la tua Rivoluzione. E lei ti ama, altrimenti non si preoccuperebbe così tanto per te. E la cosa che più mi fa morir dal ridere è che nessuno dei due lo vuole ammettere. Siete entrambi così tremendamente orgogliosi e...freddi, come se la vita vi avesse tolto tutto e vi avesse disillusi. Beh, se è davvero così E, siete proprio due miserabili.”

Enjolras gli fece un sorriso triste:”Morirò, R. Appena scopriranno dove mi trovo, mi uccideranno. Non tanto per la Rivoluzione, Luigi sa essere abbastanza clemente quando vuole, ma ho sparato a Javert. Dritto al cuore. Non è una cosa da fare tutti i giorni. Non voglio che lei rimanga scottata da questo amore che avrà vita breve.”

Fece una piccola pausa nella quale Grantaire notò quanto il suo leader, il suo Apollo non gli appartenesse più. Finché Enjolras era solo il leader de Les Amis de l'ABC, poteva ancora considerarlo, un ubriacone certo, ma gli parlava almeno. Adesso che si era trasformato in un Marte combattivo e protettivo nei confronti della sua Venere, lui, un decadente Dioniso, non aveva più nessuna speranza.

La risata quasi isterica di Enjolras lo destò dai suoi pensieri:”Odio questo posto, R. Mi sta facendo diventare un sentimentale, una pappa molla.”

“Vuoi un po' di cognac per ritornare ad essere lo stesso stronzo di sempre?” disse, cercando di sdrammatizzare.

“No, credo che mi metterò a dormire sul serio, adesso.”

“Meglio, più cognac per me.”

“Grantaire?”

“Sì?”

“Se dovessero venire a prendermi...”

“Enjolras, qui sei al sicuro e...”

Se dovessero venire a prendermi” disse con tono serio e autoritario.

“Sì?” disse Grantaire sottomesso.

“Promettimi che non lascerai lei e Gavroche allo sbando. Prenditi cura di loro. So che non mi deluderai.”

Il decadente Dioniso guardò il suo Apollo addormentarsi e solo allora capì che, in fondo, anche Enjolras credeva in lui.

Non ti deluderò, E. Stanne certo.

 

 

 

Appena sveglia, Eponine si diresse verso la camera di Enjolras. Sperava che, almeno per oggi, la febbre si fosse abbassata di poco.

Quando entrò lo vide in piedi di fronte alla poltrona dove Grantaire si era addormentato, mentre gli metteva una coperta per non fargli prendere freddo.

Eponine rimase scioccata da quell'immagine. Enjolras, il suo fisico asciutto ma muscoloso allo stesso tempo, le spalle larghe e possenti in grado di reggere qualsiasi peso, i capelli boccolosi che gli ricadevano sugli occhi blu, profondi come il mare...

Un dio greco. Un divino Apollo. Ecco chi si trovava davanti a lei.

Quando i suoi occhi incrociarono quelli blu di lui, sentì il cuore scoppiarle nel petto e riniziò quella magia tipica di loro due.

 

...Sei sveglio...

...Già, mi è passata la febbre, adesso sto bene, Eponine...

...Non mi stai mentendo solo per non farmi preoccupare, vero?...

 

Il sorriso sghembo di Enjolras quasi le fece venire un infarto:”No, Nine. Non ti sto mentendo.”

“Ci hai fatto preoccupare tutti” disse lei sulla difensiva, non volendo perdonargli quella notte terribile per un semplice sorriso.

“Mi dispiace” lo disse come se non fosse minimamente un suo problema. In quel momento le ricordava molto l'Enjolras che sentiva per le strade di Parigi.

Quei suoi repentini cambi di umore la faranno diventare matta.

“Ho detto qualcosa che non dovevo dire?”

Enjolras si voltò di scatto verso di lei, gli occhi sbarrati dallo stupore:”Perché pensi questo?”

“Per il modo in cui mi hai risposto...”

Enjolras sospirò, mettendosi una mano tra i capelli.

Non riusciva a controllarsi quando lei era nei paraggi. Era come se lei, lei, abbattesse tutte le sue difese, rendendolo attaccabile. Quando c'era lei, non poteva mostrarsi completamente quale amante marmoreo della Libertà, quale Leader di una Rivoluzione. Con lei era solo Ange, semplicemente Ange. E questo non lo sopportava. Non riusciva a farlo da molto tempo ormai, da quando se n'era andato da La Rochelle. Quello era stato il suo primo gesto da Enjolras, capo de Les Amis, anche se ancora non si erano costituiti. Era stato come lasciarsi alle spalle un'adolescenza protetta e gettarsi nell'età adulta. Ma lei, lei dannazione, lo faceva sentire come un ragazzino alle prime armi, come un innamorato qualunque che perde completamente la testa per la prima ragazzina di turno. E odiava sentirsi così...così in preda delle sue emozioni, lui che era la Razionalità fatta a persona.

 

In my life

She has burst like the music of angels

The light of the sun

And my life seems to stop

As if something is over

And something is scarcely begun



 

Alzò i suoi occhi blu su di lei e, al posto di dirle quello che provava, fece scattare di nuovo la magia tra loro.

 

...Scusami, è che non sono abituato a sentirmi così...

...Così come?...

...Innamorato...

...Ti va se ci abituiamo insieme?...

 

Oh, Nine, sì. Ti prego, incontriamoci a metà strada ed andiamo avanti insieme. Scopriamo insieme com'è...

   
 
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