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Autore: Lumik Lovefood    06/07/2013    6 recensioni
“E' davvero carina!” prorompette Kikyo alzandosi e chiedendo alla ragazzina di fare altrettanto. La fermò in mezzo alla stanza e la donna cominciò a girarle attorno per osservarla meglio.
“Esile... Graziosa... Di bella presenza... Elegante anche!... Direi che è perfetta, non è vero Killua?”
Il ragazzino osservò meglio la sua coetanea: era chiaramente in imbarazzo ed a disagio nel vedere tutti quegli occhi puntati su di sé, ma il ragazzino notò che comunque era carina, per quanto ne potesse capire lui di ragazze ad otto anni.
“Direi che ha preso tutto il meglio di noi...” azzardò Christoph evidentemente contento.
“Direi che è lei... Lei sarà tua moglie, Killua!”

IN FASE DI REVISIONE
Genere: Azione, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio, Silva Zaoldyeck
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dove eravamo rimasti...
Killua Zaoldyeck e Lolika Hellenburg sono figli di due delle più rinomate famiglie di assassini in circolazione.
Nel passato, sono stati entrambi legati da un accordo delle rispettive famiglie affinché, raggiunta l'età giusta, si sposino. Inizialmente il loro rapporto non va benissimo, spesso litigano, arrivando addirittura alle mani, cosa in cui Lolika ha dimestichezza. Nonostante ciò, riescono a stringere amicizia ed a passare dei pomeriggi insieme, togliendosi di dosso l'etichetta di “assassini” e comportandosi da “ragazzi normali”.
Nel passato, li abbiamo lasciati cresciuti, ma con un nodo che aggroviglia la mente di Killua, oppresso dalla sua famiglia e stufo di uccidere.
Nel presente, Killua e Lolika si rincontrano, dopo essersi persi di vista, all'esame per diventare Hunter. Le cose però non vanno come vorrebbero, dato che Lolika, e anche la sua famiglia, ce l'hanno con Killua, che ha lasciato la tenuta Zaoldyeck, abbandonando la ragazza. Ora, Killua è stato espulso dall'esame, per aver ammazzato il suo avversario dopo aver subito il lavaggio del cervello da parte di suo fratello, Illumi.
Cosa succederà ora?








Killers Family





- What am I for you? -





Dobbiamo seguirlo e farci spiegare cosa è successo!”enunciò deciso Goh.
“Quel ragazzo è suo fratello! Se fosse giusto lasciarlo andare con lui?”
“Non credo, Leorio...” s'intromise Kurapika “Killua sembrava spaventato da lui... Chissà cosa c'è dietro...”
“Io posso aiutarvi.”
Una voce femminile li interruppe e tutti e tre si voltarono verso la fonte, trovandosi la figura di una ragazzina con degli strani occhi freddi.
“Tu sei...” iniziò a parlare Goh ma fu interrotto.
“Mi chiamo Lolika Hellenburg, conosco la famiglia di Killua da un bel po'. Posso portarvi alla tenuta Zaoldyeck e farvi parlare con Killua.” spiegò fredda, ma a tutti non scappò la nota di timore che aveva nella voce.
“Davvero? Potresti aiutarci?” eruppe Goh con gli occhi gonfi.
“Voi chi siete per lui?” chiese l'Hellenburg fissando lo sguardo su di loro.
Goh non se lo fece ripetere due volte “Siamo amici. Abbiamo iniziato questa cosa insieme, e la finiremo insieme!”.
Anche Leorio e Kurapika avevano lo sguardo del moro, uno sguardo pieno di determinazione e luminoso.
Lolika sorrise tra se e se, abbassando lo sguardo sulle sue scarpe “E sia, vi porterò alla tenuta Zaoldyeck., ma...”
“Dove pensi di andare tu?” una voce tagliente, non fece finire di parlare la ragazza.
Tutti si voltarono, tranne la stessa, che chiuse gli occhi in segno di indifferenza “Philo...”.

Ti ho chiesto, dove pensi di andare... Sei sorda per caso?”
“Accompagnerò questi ragazzi alla tenuta Zaoldyeck, affinché possano riprendersi Killua.” spiegò Lolika calma, fissandolo negli occhi.
“E pensi che io accetti le tue azioni, razza di stupida? Devo ricordarti che lì dentro hai passato un periodo di merda grazie al signorino che è stato squalificato poco fa.” sputò quelle parole con rabbia ed un sibilo minaccioso “Ti ha abbandonato, quando doveva essere l'ultima persona a farlo!”
“Non lo conosci.” disse breve la sorella.
“E' fortunato che ci sia un patto tra le nostre famiglie, altrimenti l'avrei ammazzato sul momento!”.
“Non puoi farlo!” gridò questa volta Goh.
“Tu.” Philo aveva le iridi dilatate dalla rabbia “Tu conosci davvero colui che consideri amico? Sai chi è? Sai cosa fa?”

No.” Goh era calmo “Ma a me non interessa chi era e chi è la sua famiglia... Il mio amico è Killua ed io mi farò spiegare da lui cosa è successo. Tu non sei mio amico, non ti voglio credere.”
“Tks!” e sputò a terra il biondo “Fate ciò che volete...” e poi puntò un dito accusatore sulla sorella “E tu. Aspettati una reazione da Christoph.” e voltò la schiena per entrare nell'ombra.


Dov'è Killua, Porchetto?”
Lolika vagava per la tenuta degli Zaoldyeck in cerca del suo promesso sposo, ma non lo trovava, e così decise di bussare alla porta della stanza di quel porco di Milluki. In realtà, non aveva nemmeno bussato ed era entrata come una furia nella stanza, ma a lei non le importava. Quella stanza emanava un odore di chiuso e, sicuramente, l'odore di fritto delle patatine che mangiava continuamente aveva impregnato le mura e le tende che vi erano all'interno. Nel sottofondo si sentivano le dita grassocce di Milluki che battevano freneticamente i tasti del suo computer, misto al lavoro costante delle mascelle dello stesso.
Il Porchetto, come l'aveva malignamente soprannominato Lolika stessa, la guardò con aria disgustata “Non so dove sia quell'inetto! E la prossima volta bussa, razza di stupida!”
La ragazzina si avvicinò a Milluki con un sorriso smagliate a disegnarle il volto “Porchetto, non mi far arrabbiare, o finisce davvero male per te. Vorresti entrare con la testa nel tuo computer, Porchetto?” sottolineò quella parola col massimo disprezzo che potesse avere il suo tono di voce.
Il ciccione deglutì a fatica, per poi farfugliare che non sapeva dove fosse Killua.
Si trovava punto e accapo.
Lolika aveva notato che Killua ultimamente era diverso. A seconda di come sbatteva le palpebre, i suoi occhi cambiavano: a volte erano freddi e vuoti e a volte erano distanti, lontanissimi da lei.
C'era qualcosa che lo turbava.
Continuò a vagare per la tenuta, fin quando non tornò nella stanza di Killua, dove aveva già visto ma non l'aveva trovato. Aprì la porta lentamente e lo trovò seduto per terra, sotto la finestra, con le gambe strette al busto e la testa incassata nelle ginocchia.
Lolika sospirò ed entrò, chiudendosi la porta alla spalle, e sedendosi accanto a Killua.
La stanza del ragazzo era più grande della sua: aveva delle pesantissime tende di velluto viola che incorniciavano l'enorme finestra dove vi erano seduti sotto, il letto a baldacchino era grande e sembrava morbidissimo, la scrivania era spoglia e la sedia era riposta accuratamente in essa. Sembrava vuota e desolata.
Lolika pensava che Killua stesse piangendo, ma quando si avvicinò non sentiva singhiozzi o altro.
“Killua...” mormorò la ragazzina “Cosa c'è?”
Il ragazzo non rispose, si limitò a respirare rumorosamente.
“Lo sai che con me puoi parlare.” continuò l'Hellenburg più dolce possibile, anche se la pazienza le stava già sfuggendo di mano.
Killua respirò nuovamente e disse “Sono stufo.” e, accertatosi che Lolika lo stesse a sentire con una fugace occhiata, continuò a parlare “Sono stufo di ammazzare, non ne posso più. Sempre la solita vita.”
“E che ti aspettavi?”
“Una vita che sia mia!” urlò guardando finalmente in faccia Lolika “Guardaci! Dobbiamo sottostare alla mia famiglia, ci hanno costretto a vivere insieme perché quando saremo grandi dovremo sposarci, dobbiamo uccidere le persone che loro ci indicano... Ne ho abbastanza!”.

E a te dispiace ciò?” gridò di rimando Lolika. Quante cose avrebbe voluto dire, invece.
Sì, voglio andarmene!” continuò a voce alta il ragazzo, alzandosi in piedi e volgendo le spalle alle ragazza.
La castana si alzò a sua volta e si mise alle sue spalle “Killua... Cosa sono io per te?”
Killua si girò a guardarla, con gli occhi sgranati “Cosa...?” non riusciva a parlare, non sapeva cosa dire. Che significava quella domanda? Non se l'era mai posta nemmeno lui!

Io ne ho abbastanza, ma di te, Killua.” gridò con gli occhi lucidi ed uscì come una furia dalla stanza del ragazzo, sbattendo la porta.
Maledizione!” urlò di rabbia il ragazzo, battendo un piede al letto con tutta la forza che aveva.


Razza di idiota!” pensò livida di rabbia mentre correva “Non sa nemmeno ammettere la verità!”.
Entrò nella sua stanza e si bloccò di botto. C'era suo fratello Christoph ad aspettarla.
“Ciao Lolika.” proruppe il biondo pacato, squadrandola da capo a piedi “Ogni giorno sei più bella, ma il tuo viso ha delle linee di ira...”
“Non è nulla.” tagliò corto la sorella “Dobbiamo allenarci, giusto?”
“Si, ma...” iniziò Chris, ma la voce di Lolika lo interruppe.
“Forza.”
Il fratello la guardò nuovamente, ma con maggior intensità, come se le stesse svogliando la mente con gli occhi “Hai discusso con il tuo maritino, non è così?”
Lolika non rispose.
“Ho capito. Lui non è come noi... Noi siamo migliori, lo sai.”
“Smettila! Tu non lo conosci, non puoi parlare di lui!”
“E tu, sei sicura di conoscerlo?” sibilò velenoso Christoph “Non hai visto come ti ha trattato? Per lui, tu sei solo un contratto da rispettare, un triste destino a cui è stato condannato dai suoi famigliari al quale non può scappare. Rassegnati, tu sei solo il suo futuro nero, un futuro nero che non accetterà mai volontariamente.”
Lolika non rispose e si preparò in silenzio per l'allenamento col fratello, che aveva un ghigno maligno sul viso.
Da allora, lei e Killua non si parlarono più.


Argh!” un urlo la ridestò dal libro che stava studiando col suo professore personale, Mr. Lichtbest. Si precipitò fuori dalla stanza e vide che era stata Kikyo ad urlare e che aveva il vestito e il viso macchiato di sangue, a sostenerla per le spalle c'era Silva e dietro di loro c'era Milluki, che si teneva una mano in testa sporca di sangue.
“Che cosa è successo?” chiese la ragazza, andando incontro agli Zaoldyeck. Silva non le rispose, e continuò a camminare sostenendo la moglie, che singhiozzava senza contegno, biascicando parole senza senso.
Lolika tentò di nuovo di sapere chiedendo a Milluki “Porchetto, che cosa è successo? Mi vuoi spiegare?”.
Il ragazzo si fermò e la guardò “Sicura che vuoi sapere?”
La ragazza annuì ed attese.
“Killua se ne è andato. Per farlo, non ha esitato a ferire la mamma e me.”

Non può essere... Non può essere andato via senza dirmi nulla...”
“E' così, Lolika!” urlò burbero il ciccione, prima di andarsene e di lasciarla sola.
Tornata nella stanza, Mr. Lichtbest notò che c'era qualcosa di strano, ormai erano anni che le insegnava e la conosceva abbastanza bene, capiva quando c'era qualcosa che non andava, nonostante cercasse sempre di mantenere la sua faccia inespressiva.
“Tutto bene, Miss? La vedo sconvolta.” nonostante avesse un tono di voce duro e solenne, Lolika poté trarvi una certa dolcezza e preoccupazione.
“No, Mr. . Le dispiace se finiamo la lezione in un secondo momento?” cercò di dirglielo con la voce più ferma possibile “Non mi sento molto bene.” concluse poi, avvicinandosi alla sua scrivania e chiudendo il libro che vi era sopra.
Mr. Lichtbest non replicò, chiuse a sua volta il libro che aveva in mano e lo ripose nella sua ventiquattrore, fece un breve inchino mormorando “Miss.” ed uscì dalla stanza, chiudendosi lentamente la porta alle spalle.
Rimasta sola, Lolika si mise a piangere. Non ricordava nemmeno l'ultima volta che lo fece, forse quando suo padre è stato ucciso da Christoph... Le sembrava un'esperienza nuova, sentire quella calda acqua salata che le sgorgava dagli occhi e le bagnava il volto, lasciando una scia che bruciava e tirava; i tremolii e i singhiozzi che le impadronivano il corpo erano assai più dolorosi e incontrollati, rispetto ai brividi che aveva sulla schiena quando guardava negli occhi Illumi.
Non le sembrava ancora vero: l'aveva abbandonata, se ne era andato senza dirle nulla, fregandosene del suo destino, di quello che le sarebbe successo.
Quella famosa domanda, ritornò alla mente di Lolika.

“Killua... Cosa sono io per te?”

Ecco perché non le aveva risposto. Per lui, non valeva nulla.


Finalmente libero. L'aria aveva un odore migliore quando sapeva di libertà, quando sapevi che era solo tua. Killua non riusciva a non guardarsi intorno, a non fermare l'adrenalina che gli circolava prepotente nelle vene.
Era una sensazione magnifica.
Niente più catene. Niente più omicidi. Niente più obblighi e doveri. Niente di tutto ciò. Ora il suo destino era nelle sue mani, decideva lui cosa farne della sua vita. Finalmente, aveva qualcosa che era solo suo. Si fissò i palmi delle mani, felice come non mai ma poi, sentì quella felicità scivolargli fra le dita.
Lolika.
L'aveva lasciata, abbandonata. Chissà se l'aveva già saputo? Chissà come starva ora?
Si guardò alle spalle. Il tetto della tenuta Zaoldyeck era ancora visibile da lontano. Si era allontanato parecchio, oramai. Non si poteva tornare più indietro, avanti, sempre e comunque.
Killua alzò lo sguardo verso il cielo: aveva delle strane sfumature grigiastre tendenti al bianco, proprio come gli occhi di Lolika. In un baleno, il suoi viso e quelle perle gli tornarono alla mente, producendogli una piccola fitta all'altezza del cuore.
Strinse i pugni, sospirò e si aggiustò meglio lo zaino in spalla. Quegli occhi non li avrebbe più dimenticati.
“Lolika, spero che tu capirai. Tornerò a prenderti, promesso.”.







NO, vabbé! Sono la disgraziata numero uno in assoluto! Sono proprio senza vergogna! Sono quattro mesi precisi che non aggiorno, e lo faccio con un capito davvero striminsito e non molto convincete... Spero che riuscite a perdonarmi! Per alleviare un po' la vostra rabbia, a inizio capitolo ho scritto un piccolo riassunto affinché voi non doviate andarvi a rileggere il capitolo precedente per sapere cosa era successo...
Ora, siamo ad un punto di svolta e, nei prossimi capitoli, il passato si unirà al presente per spiegare la storia.
Sono molto felice di aver aggiornato, perché alcuni lettori ci tenevano davvero, e spero che ci saranno ancora adesso, nonostante sia passato tantissimo tempo!
Oltre a porgervi nuovamente le mie scuse, spero di avere una vostra opinione, oltre agli insulti che mi manderete. Ovviamente, spero che il capitolo vi piaccia! ^____^ Non vado oltre con le ciance e vi saluto, sperando di risentirvi, il prima possibile! Dovrebbero mancare due capitoli alla fine, spero di fare un buon lavoro e di non lasciarvi troppo tempo a digiuno di KILLERS FAMILY.
A presto!
Un bacione forte forte dalla vostra Lu, la più disgraziata delle scrittrici! :*

   
 
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