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Autore: _Nian97_    07/07/2013    2 recensioni
I miei pensieri adoravano perdersi nei baci della notte precedente.
Tutto il silenzio che avevo dentro era diventato musica, come se non fossi stata mai toccata,
come se avessi fatto l’amore per la prima volta, sento ancora le sue mani sul mio corpo
e la sua bocca sulla mia che mi desiderava come se fossi l’ultima goccia di sangue sulla terra.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: Lemon, Otherverse | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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  Try me - Mettimi alla prova -  

 







Avevo il cucchiaino pieno di nutella in bocca, avevo optato per una torta ma decisamente la faccia di Stefan non era così imbronciata perché il mio dolce non era decisamente degno di una pasticceria. Mi fissava e io non capivo il perché, mi sembrava una cosa così naturale cucinare, non era il mio forte certo ma ci volle solo un attimo per comprendere perché contemporaneamente mi fulminava e mi mangiava con gli occhi. Ero completamente nuda, escludendo la camicia di Damon e quel che restava delle mie mutandine , lasciavo poco alla fantasia. La rabbia però fece sparire l’imbarazzo, lo avevo cacciato via poco prima, cosa ci faceva di nuovo lì e con quale coraggio era riuscito a rientrare da quella porta dopo quello che aveva detto e dopo che aveva minacciato Damon. Oh Dio, Damon era di sopra, per quello che riuscivo a sentire isolando la musica era il suo dolce respiro regolare, per fortuna stava ancora dormendo ma non osavo immaginare come sarebbe sceso dalle scale e con quale ghigno stampato in faccia, non mi restava che sperare che si accorgesse di Stefan prima di alzarsi dal letto. Tutte le mie riflessioni mi avevano fatto perdere la cognizione del tempo, erano passati secondi o minuti forse e Stefan non si muoveva da lì. Fermo immobile e mi fissava come se avesse visto un fantasma, non era proprio l’atmosfera adatta e nemmeno il luogo adatto anzi non era proprio il momento adatto per un’altra scenata. Non volevo che pensasse di essermi consolata con il fratello alla prima occasione, perché la nostra storia non era stato uno scherzo. In quel momento, nell’istante in cui sono diventata un vampiro era cambiato qualcosa tra di noi, forse ero l’unica a sentirlo e forse dovevo ancora fare chiarezza nella mia testa ma a quanto pare non c’era tempo per tutto quello che avevo in mente. Era successo nel peggiore dei modi, una catastrofe imminente, non dovevo inventare una scusa, meritava almeno la verità nonostante tutto, ma lui rimaneva immobile. Immaginavo delle scenette orribili nella mia testa, tante prove teatrali per uscire da quella situazione imbarazzante, quella che preferivo era dove gli offrivo della torta per rompere il ghiaccio. A quanto pare il silenzio continuava e nessuno dei due si decideva a parlare, o nessuno dei tre. Vidi Damon sulle scale che si abbottonava la cintura, nemmeno lui si era accorto di Stefan, sarei morta di lì a poco. Sgranai gli occhi ma questo non bastò a distogliere Damon da ciò che stava per dire.
-         Piccola, gli indumenti di solito si lasciano ai legittimi proprietari, non vorrai mica continuare ciò che abbiamo iniziato da sola con la mia camicia?-
Boom, come volevasi dimostrare. Volevo ridere ma non era decisamente la situazione adatta. Stefan si voltò di scatto, se non avesse fatto quel movimento avrei creduto per il resto di quella giornata che fosse diventato una statua. Peccato che la reazione avuta non era quella che avevo immaginato. Si avventò su Damon con una furia tale da far paura anche al più potente supereroe. Damon si accorse di lui solo quando il fratello gli fu addosso e gli assestò un pugno in pieno volto.
-         Io ti dico che è asservita e che non sa quello che sta facendo e tu risolvi portandotela a letto, sei l’essere più spregevole che conosca. Non ci hai pensato più di due volte a portarmela via e a portartela a letto. Sai vorrei sapere cosa le hai detto, quale ordine le hai dato. Ho sbagliato a fidarmi di te. Non sei cambiato affatto. -
la voce di Stefan era strozzata dalla rabbia, tra una parola ed un’altra faceva rotolare Damon a suon di calci e pugni in giro per il soggiorno.  Damon non reagiva, nemmeno cercava di scansare i colpi, come se il fratello avesse ragione e lui meritava ogni singolo insulto. Ancora non riusciva a comprendere quanto lui era importante per me, per gli amici ma soprattutto per Stefan. Non avrebbe reagito così se non si fosse sentito ferito da una persona a cui voleva bene ma Damon non ci arrivava e io dovevo fare qualcosa perché alla fine se ne sarebbero pentiti entrambi. Dovevo chiarire una volta per tutte quel grande errore e dovevo chiarire anche i miei pensieri così velocemente da dare una risposta ad entrambi. La voce non arrivava alla mia bocca, le mie labbra erano semplicemente spalancate e riuscivo a sussultare per ogni singolo colpo a cui Damon non rispondeva.
-         Sono davvero curioso cosa ti sei inventato, ho tante idee in testa e non so decidere proprio quale di queste espressioni hai usato -
Stefan aveva calcato la sua rabbia sulla parola “espressione” sussurrandola con tale odio che non riuscì a tenere a freno un altro pugno.
-         Sai Elena sarei così felice se dimenticassimo tutto, magari potremmo provare il mio letto è noto come il dimenticatoio dei pensieri cattivi. Ci divertiremo molto.
Stefan continuava a ripetere parole al vento, senza senso facendo il versetto al fratello. Tutto questo stava a dimostrare che non aveva capito niente e che per tutto questo tempo avevo solo finto di tenere al fratello. Ma del resto l’odio e la rabbia ti fanno dimenticare tutto, so già che quando tutto sarà finito si odierà così tanto come quando aveva perso il controllo con il sangue. Dovevo pensare lucidamente, chiudere gli occhi e trovare la mia voce che si era persa chi sa dove. Pensa Elena, pensa. Un respiro profondo …
-         Basta Stefan, basta. Non hai capito nulla, potrai essere arrabbiato quanto vuoi ma basta. Non risolverai niente così, è tuo fratello. Cosa pensi di fare? - 
Eccola, la mia voce. Avevo attirato l’attenzione di Stefan che mi guardava a dir poco allibito, ora dovevo solo continuare il discorso. Un altro respiro profondo.
-         Non sono asservita a nessuno in questa stanza, e quello che ho fatto l’ho fatto perché a me andava bene così. Damon per una buona volta credi a quello che ti dico, reagisci. Basta litigare e parliamo da persone normali… - 
In quel momento il sorriso di Damon brillò nella stanza, cos’era che lo aveva fatto ridere perché per me non c’era nulla di divertente. Riusciva sempre a sdrammatizzare ogni situazione, anche quando si trovava appeso ad un muro con una mano al collo e con del sangue che gli colava dovunque.
-         Cos’è che ti fa tanto ridere, spiegamelo ora! -
Volevo fare la dura, ma se restavo a guardare quella scena ridicola ancora per un po’ sarei scoppiata in lacrime. Troppo tardi per fermare i lucciconi che ormai solcavano il mio viso, non volevo dimostrarmi debole ma non riuscivo a reggere più tutta quella tensione. Cosa doveva succedere ancora?! Ora capivo tutte quelle persone che avevano paura di essere felici, ogni volta che provavo a sorridere il mondo diceva che era sbagliato. Prima i miei genitori, poi Jenna poi Alaric, ora Jeremy e Io. Io Elena Gilbert la vampira della porta accanto che non sapeva cosa voleva e che quando riusciva a raggiungere quel poco che la faceva stare bene, le spariva tra le mani come polvere di stelle nell’universo. Forse furono le mie lacrime, o l’espressione ora corrucciata di Damon, ma Stefan lo lasciò andare . Vedevo tutto sfocato per via delle lacrime e non riuscii a vedere da che parte fosse Damon. Ma lo sentii, sentii le sue braccia avvolgermi e la sua bocca sui miei capelli. Mi diede un piccolo bacio sulla fronte e mi asciugò le lacrime. Quanto avrei voluto baciarlo e giuro che lo avrei fatto ma non davanti a Stefan, quel briciolo di razionalità che mi rimaneva riusciva ancora a farmi capire che era sbagliato.
-         Elena, io voglio solo proteggerti. Voglio solo dimostrarti che tutto quello a cui stai pensando, tutto quello che credi di provare e tutto quello che sta succedendo è colpa del tuo asservimento. Io e Caroline crediamo che è proprio per questo che non riesci a nutrirti delle sacche di sangue. -
Di nuovo Io e Caroline, Caroline e io.
-         Io invece vorrei dimostrarti il contrario!  -
Riuscii a farfugliare con la voce impastata dalle lacrime.
-         Voglio un modo per riuscire a dimostrarti che state sbagliando che tutto quello che è successo non è stato un errore. Dimmi cosa devo fare, solo per farvi capire il vostro errore. -
Mi accoccolai di più tra le braccia di Damon ma lo sguardo di Stefan mi faceva così male che alla fine ero io che volevo essere diversa da lui, diversa da quello che lui stava facendo a me, alla fine io pensavo ancora a non volerlo ferire, così nel modo più gentile possibile scostai Damon e mi alzai in piedi. Ero ancora mezza nuda e non mi sembrava molto idoneo rimanere in quelle condizioni in una stanza con chi una volta era stato il mio ragazzo e con chi era il fratello di quest’ultimo e con il quale avevo fatto del sesso incredibile non più di due ore fa.
-         Salgo su a mettere qualcosa di decente addosso, intanto non vi ammazzate  e tu trova una soluzione per quello che ti ho detto. Datemi solo 10 minuti.-
Diciamo che Stefan non fu tanto contento del mio tono di voce e nemmeno di essere indicato dal mio dito accusatore. Ma poco mi importava . Salii le scale con una certa fretta e andai in camera di Damon a recuperare i miei vestiti ma ero consapevole che se solo avessi guardato il letto, tutto quello che era successo tra le lenzuola mi avrebbe portata in una stanza buia nella mia testa con un maxi schermo che come in un cinema mandava in onda un film a luci rosse con me protagonista, peccato che non mi sarebbe proprio dispiaciuto ripetere quelle scene. Ma avevo altro da fare e il mio corpo non fu  molto felice di avergli negato quel piacere immenso. Raccolsi i pantaloni e li misi più in fretta che potevo, stavo per raccogliere anche il mio reggiseno quando indugiai con gli occhi sui boxer di Damon, mi scoprii a mordermi il labbro è in più avevo la visione lampante di Damon giù in salotto mentre indossava i pantaloni senza e ripeto SENZA BOXER. Era sceso davvero per un secondo round. Lasciai scivolare delicatamente fuori dalla mia memoria quell’immagine e decisi di concentrarmi sul motivo per cui Stefan era ritornato. Asservimento? Pff…ma stiamo scherzando?! Molto più velocemente avremmo risolto molto più velocemente avrei fatto chiarezza su ciò che provavo. Dovevo solo sbrigarmi. Andai in bagno a lavarmi il viso, forse sarebbe servito a farmi pensare più lucidamente.  Mi guardai allo specchio e decisi che ero pronta, ero pronta ad affrontare un’altra sfida ma questa volta l’avrei vinta io! Mi armai di coraggio e scesi di corsa quelle scale. In quei dieci minuti scarsi non era cambiato nulla tranne per la sacca di sangue sul magnifico tavolino in mogano.
-         Sono pronta!
Dissi senza tremare con gli occhi di Stefan e Damon puntati addosso!


Note dell' Autrice
 

Ciao Ragazze..a quanto pare non sono un miraggio e sono passati davvero tanti mesi, a tutto questo però c'è una spiegazione. Un imprevisto tira l'altro ma la bozza del capitolo era pronta, dovevo solo scrivere ma già sapevo cosa. Il problema più grande era la mia  insegnante di italiano che a quanto pare non gradisce il mio modo di scrivere e questo mi ha demoralizzato tanto. Prendevo la penna e tutto quello che ne usciva erano frasi senza senso. Non c'è da figurarsi che questa prof è stato il mio incubo notturno. E se devo dire la verità la cosa che più mi ha fatto male è che lei essendo più grande e lavorando in una scuola forse aveva ragione, io non sapevo e non so scrivere. Ma è la cosa a cui tengo di più e non ho potuto rinunciarci. Ci sono molte persone che mi sostengono e magari non sarà il massimo questa storia ma io ci tengo e non la abbandono. Mi sono completamente disintossicata da quella brutta esperienza e spero tanto che questo capitolo non abbia deluso le vostre aspettative e visto che non voglio annoiarvi ancora, passo ai chiarimenti sulla storia.

1. Stefan sorprende Elena in cucina con un abbigliamento non molto adatto, è normale che un qualunque ex reagisca in quel modo soprattutto se vai a letto con il fratello. Quindi non è da biasimare anche se invece di usare parole sfoga la sua rabbia sul povero Damon che crede ancora di non meritare nulla dalla vita.

2. Preciso che Elena non sa ancora cosa prova, si sente attratta da Damon le piace essere protetta da lui, tra lei e Stefan si è rotto qualcosa ma ancora non riesce a capirlo quindi è ancora confusa ma nel prossimo capitolo farà in conti con queste domande . 

3. Non dimenticate che Jeremy è ancora un cacciatore e che Shane è ancora vivo, ricordo che questa storia parte dalla puntata 4x07 per andare avanti non seguendo la serie quindi succederanno nuove cose forse prenderò qualche spunto da alcune puntate ma non ne sono sicura.  
PS: il titolo si riferisce alla prova che Elena deve affrontare, è tanto sicura di non essere asservita che sfida Stefan e lui accetta con sicurezza la prova poichè anche lui è sicuro di ciò che pensa.
PPS:
il prossimo capitolo comincerà proprio da ciò che succederà con la sacca di sangue. Sono più che sicura che ci sarà un POV di Damon e c'è una cosa che vi dovete chiedere visto che non seguo la storia della serie. ?Elena sarà asservita a Damon o no?

4. Se avete da chiedere qualche chiarimento non esitate e ci terrei tanto a sapere cosa ne pensate. Vorrei sapere se vale davvero la pena continuare a scrivere <3 

Con amore la vostra Nian

  
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