6° - ORA,
SEMPRE …PER TUTTA LA VITA
APPARTAMENTO MAC
GEORGETOWN
Ore 22.03
Mac aveva posizionato i
fascicoli per tutta la stanza ripercorrendo ogni istante, attimo per attimo, la
vita del Capitano Matrow, quando si accorse che solo una cartellina era rimasta
ancora sigillata.
La prese in mano e si rese conto che era quella che
le aveva portato Harm nel pomeriggio. Era talmente
presa dalla scoperta che aveva fatto Sturgis che se ne era
dimenticata.
L’aprì e all’interno vi trovò tutta la documentazione
che Harm era riuscito a raccogliere anche durante il
processo, tutte datate e con i suoi appunti personali.
Sfogliava ogni foglio con attenzione, leggendo
attentamente tutti i dati e gli appunti che lui aveva raccolto. Era stata una
ricerca minuziosa e alla fine vi trovò anche quello
che stava cercando la prova schiacciante che faceva cadere l’alibi del
Capitano.
Si bloccò un attimo e con la mente
ripercorse le ultime due settimane. Quel caso li aveva messi su due
fronti diversi, o meglio lei aveva messo le barriere allontanandolo da sé.
Il dolore che provava per quei bambini
l’aveva rivalso tutto su Harm facendolo colpevole di una colpa che non aveva.
Era stata durissima con lui, fino a quel giorno che gli aveva sbattuto la porta
in faccia.
Harm, invece, silenziosamente le
era stato accanto raccogliendo materiale e indagando e aiutandola
inconsapevolmente nel caso.
“Sono una stupida” pensò quando finì di leggere.
Senza dare il tempo alla sua parte razionale di
pensare, prese il cappotto e uscì di casa.
Doveva andare da lui, non importava se era tardi, doveva spiegargli che era stata una stupida, che
non era sua intenzione ferirlo.
APPARTAMENTO HARM
WASHINGTON
Ore 23.57
Bussò piano la prima volta, poi sempre con più forza
fino a quando la porta si aprì e se lo ritrovò di fronte con indosso la
vestaglia e i boxer e il viso assonnato, che appena la vide lì in piedi
sull’uscio della porta si risvegliò completamente.
H: - Sarah è successo
qualcosa?- Le chiese preoccupato.
S: - No non è successo
niente…- l’abbracciò d’istinto.
Quella sera non avrebbe fatto pensare la sua ragione
ma solo l’istinto.
H: - Hei marine che cosa ti prende?- Le chiese con
tono tenero abbracciandola e chiudendo con il piede la porta.
S: - Mi dispiace.- Lo strinse ancora più forte – io ce l’avevo con te ma in realtà non ce l’avevo con te, non
potrei mai avercela con te.-
H: - Lo so.- Sorrise dolcemente e iniziò ad
accarezzarle i capelli.
S: - Davvero?- Gli chiese guardandolo negli occhi.
H: - Beh… ne ho po’ dubitato vedendoti con Sturgis…-
Deviò il suo sguardo da quello di Mac.
S: - Sturgis? Che cosa c’entra
lui…- si bloccò un attimo – ma quello che c’è tra me e lui è molto diverso da
quello che c’è tra te e me.-
H: - Ah si e cosa c’è di
diverso?- Chiese curioso incrociando le braccia sul petto e inclinando
leggermente la testa verso destra.
Mac si allontanò leggermente da Harm e iniziò a
parlare gesticolando nervosamente, avvicinandosi alla finestra guardando fuori,
dandogli le spalle.
S: - Io e Turner siamo colleghi, tu ed io siamo si colleghi ma anche partner, ne abbiamo passate tante
insieme, ma poi siamo soprattutto amici…-
“Oddio che sto blaterando” pensò Mac ascoltando le
parole che uscivano dalla sua bocca.
H: - Amici?- Le chiese avvicinandosi a lei.
S: - Si amici… ormai ci
conosciamo così bene…- si girò e se lo ritrovò di fronte… non riuscì a
terminare la frase che fu catturata dallo sguardo di Harm.
I suoi bellissimi occhi azzurri brillavano di una
luce propria riflettendosi nei suoi.
H: - Io non voglio più essere solo per te un amico
Mac, voglio essere molto di più. Io ti amo Sarah. Ti amo come non ho mai amato.
Ti amo per tutte quelle volte che litighiamo per niente, Ti amo per il modo in
cui ci affrontiamo in aula, Ti amo per come riesci a starmi accanto, Ti amo
così come sei… io ti amo Sarah Mackenzie.-
Le prese il viso tra le mani e lo avvicinò al suo,
appoggiò delicatamente le labbra sulle sue, sfiorandole con la lingua e la
baciò prima piano e poi facendosi travolgere dalla passione stringendola forte
a sé, come quasi avesse paure che potesse allontanarsi
da lui.
S: - Ti amo ora e sempre
Harmon Rabb.-
Si strinse nel suo abbraccio, felice di non scappare
più dalle sue paure ma di ritrovarsi al sicuro tra le sue
braccia circondata dal suo amore.
Come nelle migliori favole, l’amore era sbocciato, ma
questa volta non erano il solito principe e principessa
a coronare il loro sogno d’amore e soprattutto non era la solita favola, ma la
bellissima realtà del nostro Capitano Rabb e Colonnello Mackenzie che finalmente
avevano trovato la loro strada e il coraggio di dirsi quelle due magiche parole
“Ti amo”… ora, sempre… per tutta la vita.
Semper
Fidelis
Light
Fine…Sabato 19 gennaio 2008