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Autore: kamy    10/07/2013    0 recensioni
Slice of life su Hisoka e Tsuzuki.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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FLUFF
prima cotta bacio dichiarazione
San Valentino appuntamento abbraccio
Progressi: 6/6
 
Prima cotta
 
Hisoka accarezzò la pistola, la sentì fredda sotto le dita e avvertì le iridi pungere.
-E’ normale che una bambola si innamori di un’altra bambola- sentì risuonare la voce del dottore nella sua testa. Strinse la pistola al petto e chinò il capo, si morse il labbro fino a sentire il sapore del sangue. Tirò su con il naso e singhiozzò, strofinando le ginocchia tra loro.
“Non è giusto, era la mia prima cotta, non è giusto” biascicò. Gettò indietro la testa facendo ondeggiare i capelli biondi e ansimò.
 
Tsubaki-hime gli sorrise, oscillò il capo facendo mulinare i capelli neri intorno alla testa. Le luci della sala e il pavimento oscillavano leggermente facendo tintinnare le gemme che formavano i lampadari. Le iridi castane le si scurirono, la ragazza ridacchiò e Hisoka le fece fare un altro giro stringendola a sé.
“E’ immensa questa nave” le sussurrò lo shiningami all’orecchio. Lei annuì e sorrise.
“E’ una crociera da sogno perché c’è la persona che amo” rispose la mora. Il fiore al suo collo oscillò e il giovane sentì il battito cardiaco della ragazzina accelerare.
 
Hisoka gridò, le lacrime gli rigarono il viso. Appoggiò la pistola sulle gambe e si conficcò le unghie nei palmi, fino a farli sanguinare. Abbassò il capo e ansimò, la porta si aprì e il giovane voltò di scatto la testa. Vide Tsuzuki correre verso di lui.
“Non mi toccare” ringhiò. Tsuzuki abbassò lo sguardo e si avvicinò lentamente.
“Ho il suo sangue sulle mani, l’ho uccisa io” biascicò Kurosaki. Asato lo raggiunse e lo avvolse con le braccia, appoggiandoselo al petto.  Lo cullò sentendolo singhiozzare.
 
 
 
 
Bacio
[What if]
 
Hijiri si sporse sulle punte e appoggiò le mani sul cuscino, guardò il petto di Tsuzuki alzarsi e abbassarsi sotto la coperta. Deglutì a vuoto un paio di volte, gli occhi color smeraldo gli brillarono e il marchio del demone s'illuminò. Il violinista si sporse, la spalla per cui l’avevano tirato i due shiningami gli pulsava. Le guance gli si arrossarono, sentì le orecchie ronzare, il battito cardiaco accelerò e lo sentì risuonare nei suoi padiglioni auricolari. Il sudore gli colò dalla fronte e sentì il pigiama aderire, si leccò le labbra un paio di volte. Tsuzuki mugolò nel sonno, allargò le braccia sopra di sé e le mani gli sbatterono contro la testata del letto. Una ciocca marrone gli finì sulla guancia pizzicandogliela. Hijiri deglutì.
 
Sua nonna gli accarezzò la testa e gli sorrise.
“Sai Hijiri tu non sei un ragazzo normale. Tu hai sangue di shiningam nelle vene. Tuo nonno si chiama Seiichiro ed è uno di loro. Se mai vorrai veramente potrai creare un contatto telepatico eterno con uno shiningami, ma solo con uno” gli spiegò. Il bambino ridacchiò, annuì e si sporse. Afferrò il violino giocattolo in terra e lo abbracciò.
 
Hijiri deglutì di nuovo, sorrise e arcuò la schiena.
-Ti voglio per sempre mio, sarò io a proteggere tu Tsuzuki, come tu hai protetto me- pensò. Appoggiò le labbra su quelle dell’uomo addormentato, sentì la testa pulsare e l’altro gemette, gorgogliò e si girò su un fianco.
 
 
 
 
San Valentino
“Muraki questa volta ci è andato vicino, ma meno di altre” sussurrò Tsuzuki. Si voltò e sentì il lettino dell’infermeria cigolare sotto di lui. Guardò i fiori di ciliegio cadere oltre la finestra e sospirò.
 
Due farfalle sbatterono ripetutamente contro il vetro, la stanza brillava di luce rossa. Le ferite al collo e ai polsi gli pulsavano. Metà della sua vista era oscurata, sentiva la testa pulsare e il corpo gli bruciava. Richiuse gli occhi e perse i sensi.
 
“Ti prego Yutaka, portami qualcosa da mangiare. Ti scongiuro curami dopo, ma portami qualcosa di dolce” supplicò Tsuzuki. Sentì la ferita alla spalla tirare e strofinò la guancia contro il cuscino. Le iridi di Watari diedero un lampo dorato, si strinse il laccio che gli teneva i capelli lunghi e annuì.
“Prima però dimmi perché ti ha attaccato quel pazzo dai capelli grigio metallico” disse con voce rauca. Tsuzuki fece un mezzo sorriso e strinse gli occhi.
“Voleva dimostrarmi il suo amore. Oggi è San Valentino” sussurrò. Lo scienziato impallidì.
“Ah” biascicò.
 
 
 
Appuntamento
 
Hisoka si appoggiò contro la parete tremando, ansimò e le guance gli s’ingrigirono. Le iridi color smeraldo brillarono nei suoi occhi incavati. Si piegò in avanti, il sudore gli scendeva lungo il viso, fu scosso da brividi e si abbracciò stringendo. Digrignò i denti e strinse le labbra fino a farle sbiancare. Scivolò all’indietro allontanandosi da Tsuzuki, abbassò lo sguardo evitando gli occhi color ametista dell’altro shiningami. Il castano allungò una mano verso di lui, il ragazzino smise di stringersi e gliela allontanò con una manata.
“Non mi toccare!” gridò. Ansimò, abbassò il capo e tremò più forte. Le narici gli bruciarono e sentì salire la sensazione di nausea.
“Sono empatico e non ci tengo a sentire le tue emozioni” ringhiò.
“Lo so, lo so. L’abbiamo già vissuta una scena simile qui” ribatté Tsuzuki. Si sedette davanti a lui e si appoggiò con la spalla contro la porta di legno.
“Devo dedurre che il primo appuntamento sia andato male” mormorò. Hisoka tirò su con il naso e tremò più forte.
“Che cosa è successo? Ha scoperto cosa sei ed è scappata o di nuovo non hanno accettato i tuoi poteri?” chiese Asato. Il biondo gemette facendo un verso stridulo e scosse il capo.
“Era già fidanzata?” provò di nuovo il più grande. Hisoka singhiozzò e le lacrime gli colarono lungo le guance.
“Mu … Muraki è arrivato con una chimera e … e ha detto che ero la sua bambola e … e … tutto quel sangue e io … n … nnnh … non ho potuto …” balbettò Kurosaki. Tsuzuki si sporse e lo abbracciò, gli strinse la schiena con un braccio e gli mise l’altra sul capo.
“Sono qui, è stata colpa mia” sussurrò il castano.
“E’ l’ultima volta che esco una ragazza, lo giuro” biascicò. Tsuzuki sospirò.
“No, non gliela dare vinta. Tu non sei una bambola e hai tutto il diritto d’innamorarti, tutto” lo rassicurò.
 
 
 
Dichiarazione
 
“I tuoi occhi restano sempre i più belli” sussurrò Muraki. Tsuzuki indietreggiò, sbatté con la schiena contro la parete e guardò a destra e a sinistra vedendo le pareti. Ansimò, un rivolo di sudore colò lungo la guancia e guardò l’altro avanzare tenendo in mano un mazzo di rose. Abbassò il capo e sentì gli occhi pungere.
-Maledizione, mi basta la sua presenza per farmi bloccare e desiderare di morire come settant’anni fa, come mi basta vedere Hisoka per credere che sono ‘umano’- pensò. Rialzò il capo e vide l’altro a un passo da lui. Rabbrividì sentendo Kazutaka respirargli vicino al collo e chiuse gli occhi avvampando avvertendo la mano del dottore
“Ma quando sono vitrei e senza pupilla sono ancora più belli. Tu non sei una bambola, ma ‘la’ bambola. Perfetto, immutabile, capace di stare immobile senza far altro che respirare” mormorò. L’occhio inumano sotto il ciuffo di capelli argentati gli brillò e l’uomo ghignò. Baciò il collo dell’altro sentendolo gemere. Tsuzuki gli afferrò le spalle e lo spinse, il mazzo di rose rosso sangue brillante gli sbatteva contro il petto.
“Vattene!” ordinò.
“Tu non sei umano, quegli occhi ametista lo sottolineano demone. E anche i segni delle varie possessioni che segnano il tuo corpo, vieni con me. Ho deciso di avere il tuo corpo come amante in eterno ora che mi hai liberato dalla mia maledizione” sussurrò il dottore. Gli aprì la giacca nera e gli passò la mano sotto la camicia, accarezzandogli la pelle del petto. Lo shiningami lo spinse più forte facendolo cadere all’indietro. Muraki rise, atterrò acquattato e alzò il capo.
“Non ho nessuna intenzione di sentire la tua dichiarazione folle!” gridò Tsuzuki. Il dottore si alzò in piedi, si sistemò i capelli con una mano e guardò il mazzo di rose caduto in terra. Sorrise e alzò lo sguardo osservando l’interlocutore.
“Invece troverò il modo per dichiararmi a te in eterno e averti mio per il restante tempo” promise.
 
 
 
Abbraccio
 
[Au, + o – la scena di quando poi Hisoka ha usato i poteri di Tsuzuki].
Muraki ridacchiò, sentì stridere i pipistrelli sopra di lui, la massa nera si muoveva e una miriade di occhi rossi si aprivano e chiudevano. Il dottore guardò il sangue colare dalle innumerevoli ferite del corpo di Hisoka e dal buco sulla schiena di Tsuzuki. Il biondo stringeva a sé il corpo esamine del collega e il dottore ghignò.
-Sarebbe da vedere una cosa a tre, i loro due corpi tremano all’unisono e quei due non se ne sono accorti- pensò. Fece girare l’anello che portava al dito.
“Siete davvero due begli amici, un abbraccio davvero tenero” sussurrò. Alzò la mano e socchiuse gli occhi. L’aura di Tsuzuki si propagò intorno al biondo e gli occhi color ametista del più grande si sovrapposero a quelli smeraldo dello shiningami più giovane.
  
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