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Autore: HellSINger    10/07/2013    3 recensioni
Raccolta di fiabe che finiscono malissimo...tutte(o quasi)
perchè le storie felici sono tutte uguali nello steriotipo di felicità,
mentre quelle tristi sono...tristi.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Passeggiando potresti udire il silenzio passare dolcemente trai pensieri.
Il cielo cade in briciole, nevica.
Non si può neanche immaginare il lavoro che sta dietro ad ogni fiocco, ma le fate d’inverno lo sanno bene.
Lo sapevi che non esiste un fiocco di neve uguale all’altro? Nabu Ceve lo sapeva bene.
Ma prima di parlar di lei, vorrei dirvi un po’ chi sono queste fate:
schive, dolci e amorevoli .
vivono in gruppi o sole, data la loro paura di poter essere catturate per poi entrare a far parte di una qualche collezione di farfalle.
Amano i posti: bui o in penombra: come le grotte o gli incavi degli alberi.
Passeggiano sulle lande nevose, con tale dolcezza che non lasciano impronte, ne riescono a rompere il silenzio.
Hanno la pelle bianca come la neve i capelli: biondissimi, bianchi o azzurri.
Le loro ali sono invidiate da tutte le altre fate: leggere come uno sbuffo, forti come una tormenta, hanno in loro tutta la bellezza e il colore dell’inverno, dietro di loro lasciano un dolce profumo di muschio bianco e brillano come cristalli.
Ora bisogna sapere che ogni 5 anni nasce una fata coi capelli più scuri, insolito vero?

Nabu Ceve era una creatura d’inverno, timidissima col suo vestitino di brina e i capelli color ruggine.
Tutte le sue sorelle la fissavano sbigottite, e difficilmente un gruppo la voleva con sé.
I suoi capelli erano troppo appariscenti .
Lei non era affatto diversa dalle altre.
Un giorno conobbe uno scricciolo ferito ad un’ala, la bestiolina non poteva volare e probabilmente sarebbe morta.
Nabu’ (la chiameremo così per mia comodità) provò una grande pena e prese l’uccellino con sé.
Mentre di giorno lavorava: cucendo e tagliando i fiocchi di neve, pesando la grandine e scolpendo la luce sulle stellatiti di ghiaccio. Di notte, quando finiva il suo turno, accudiva la creatura con l’amore di una madre, senza mai riposarsi un momento.
Cominciava l’ora del racconto: lei raccontava delle fiabe. Più tardi anche lo scricciolo cominciò a raccontare delle storie, ed era un grande narratore.
Raccontò di come un suo antenato era riuscito a diventare il re degli uccelli, in barba all’aquila, oppure di come un suo cugino diventò il “pettirosso” e tante altre storielle…
Passò un mese o forse più e mentre la fatina gentile tornava a casa, indebolita come era, fu sballottolata dal vento, che la fracassò contro il tronco di un albero. Lo scricciolo: Wren era il suo nome era ormai preoccupato per il gran ritardo della sua amica.
Si scatenò una tormenta e per quanto cercasse di volare, l’eroico uccellino non vi riusciva.
Con il giorno la tormenta si placò e passeggiando sulla neve Wren non trovava l’amica da nessuna parte.
Passava intere giornate a cercarla, ma sfortunatamente lei era morta e occultata dalla neve.
Lo spirito di Nabu Ceve supplicò il guardiano della foresta di farle trovare il modo per poter avvisare l’amico, ed egli mosso a compassione creò un fiore e vi mise l’anima della fata.
La pianta germogliò, proprio dove era caduta, e bucò la neve.
Era un piccolo fiore lilla con gli stami color ruggine.
Wren fece la triste scoperta.
Ringraziò l’amica di tutto.
Ora bisogna sapere che l’animale ogni volta che cerca qualcosa saltella qua e là sul terreno.
E che da quel giorno quel fiore fu chiamato: ”bucaneve”
e fiorisce tra la neve nel periodo in cui il re degli uccelli torna dalla migrazione, pronto a raccontare qualcosa di bellissimo…



ANGOLINO DELL’ AUTRICE


salve popolo di efp (ye lo ho scritto giusto)
allora volevo svelare due cosucce sui nomi dei miei personaggi:
NabuCeve è un'anagramma, della parola... suspance -non ve lo dico- XP
Wren è scricciolo in inglese
ciò mostra la mia grande "originalità" nel dare i nomi
beh kiss Yuky
 
   
 
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