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Autore: Manu_Green8    10/07/2013    2 recensioni
Quando una nuova ragazza arriverà al liceo Dolce Amoris, la vita di alcuni studenti cambierà, in meglio o in peggio, per una nuova storia da scoprire...
Riuscirà la nostra protagonista a superare il passato e a integrarsi nella nuova scuola?
Leggere per sapere. E' la mia prima fan fiction, spero vi piaccia. Buona lettura :)
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dolcetta, Lysandro, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano passate diverse settimane da quando Castiel mi aveva riaccompagnata a casa.
Era quasi la fine di novembre, quando la direttrice entrò nella nostra classe annunciando che, data l’imminente fine del trimestre – ebbene sì, quest’anno avevano aderito al trimestre – ci sarebbero stati dei corsi di ripetizioni tra noi studenti stessi. Le coppie sarebbero state a sorteggio e avevamo a disposizione un’ora dopo la fine della scuola all’interno dell’istituto; per il resto avremmo dovuto occuparcene da soli.
Il sorteggio venne effettuato dal professore, dopo che la preside se ne andò e io capitai per mia sfortuna con il nostro caro Castiel. Quando uscirono i nostri nomi mi voltai verso di lui, che mi sorrise beffardo. Gli lanciai un’occhiataccia e mi voltai verso il professore.
All’intervallo Iris e Violet erano impegnate e io mi ritrovai da sola. Presi una rivista sportiva che avevo nello zaino e mi diressi in cortile. Mi sedetti su una panchina con le gambe incrociate e iniziai a sfogliarla, mentre mangiavo una mela. Ero immersa nella lettura quando qualcuno mi fece sobbalzare. << Allora passeremo molto tempo insieme >> disse Castiel dietro di me. E poi rise quando si accorse che mi aveva fatto prendere un colpo. Lo fulminai con lo sguardo << Sfortunatamente >> dissi, mentre lui si sedeva sulla panchina vicino a me.
<< Che stai facendo? >> chiese quando notò che non gli stavo dando la minima attenzione. << Leggo >> dissi senza guardarlo. Si sporse verso di me: << Da quando ti importa di basket? >> domandò guardando la pagina che stavo leggendo.
<< Da sempre >> dissi continuando a leggere. In effetti il basket era uno dei miei sport preferiti. Sul campo ero davvero pessima, ma guardarlo era davvero uno spettacolo.
<< Mi stupisci, principessa >> disse Castiel.
<< Mmh mmh >> dissi.
Allora Castiel, capendo che non gli avrei dato attenzione, si avvicinò per leggere insieme a me. All’inizio non mi accorsi della nostra vicinanza. Quando però me ne resi conto vidi che eravamo tanto vicini da riuscire a sentire l’odore dei suoi capelli. Inoltre aveva poggiato il braccio sulla mia gamba. Lo guardai, lasciando perdere la rivista e il mio battito cardiaco iniziò ad accelerare, anche se non ne capivo il motivo. Io non ero innamorata di Castiel, o almeno credevo. Era impossibile. Stavamo sempre a litigare.
Lui sollevò lo sguardo su di me. I nostri visi erano vicini. Rimanemmo così, fermi, fino a quando Ambra ci interruppe: << Castiel, cosa stai facendo? >> disse con voce stridula. Allora sia io che Castiel ci spostammo di scatto, togliendo qualsiasi tipo di contatto. Rossa in viso tornai a leggere la rivista.
Fortunatamente la campanella suonò e io scappai letteralmente in classe, lasciando Castiel nelle grinfie di Ambra.

La giornata passò abbastanza velocemente. Per tutta la settimana i club erano sospesi per i recuperi.
Quando le lezioni finirono Castiel stava già uscendo dalla classe, così misi la mia roba nella borsa e mi affrettai a seguirlo. Lo raggiunsi in cortile.
<< Castiel >> dissi quando gli fui accanto. Lui mi guardò sorridendo. << Cosa c’è, principessa? >>
<< Dobbiamo organizzarci per le ripetizioni, ricordi? >>. Lui annuì e io continuai.
<< Ehmm… Potresti venire da me >> proposi. Lui annuì di nuovo. << Bene. Da me alle 4. Non fare tardi >> dissi senza dargli il tempo di rispondere, prima di cambiare strada.
Ero nella mia stanza quando alle 4 suonò il campanello. Perfettamente in orario. Scesi al piano di sotto e aprii la porta. Castiel era lì, poggiato allo stipite della porta con il suo solito ghigno sul viso e le braccia conserte. Lo guardai e uno stupido pensiero mi affiorò in mente: era davvero sexy. No, no, Kaily, ma cosa stai pensando? Scacciai subito il pensiero e lo feci entrare per condurlo in camera mia. Anche se la casa era vuota non riuscivo a studiare se non mi trovavo nella mia stanza. Lo lasciai lì e andai un attimo di sotto alla ricerca del mio telefono, che stava squillando da chissà dove.
Quando tornai di sopra stava guardando le fotografie che avevo appeso al muro. Si voltò verso di me e senza dire una parola si sedette sulla sedia vicino la scrivania.
<< Allora, da cosa iniziamo? Di che materia hai bisogno? >> chiesi sedendomi sul letto.
<< Storia, matematica >> disse poco convinto.
<< E storia sia >> dissi prendendo il libro. Io andavo bene in tutte le materie così cercai di aiutare quello scansafatiche.
Continuavo a parlare quando mi accorsi che mi guardava con la faccia da ebete. Bene, non stava più ascoltando.
Sbuffai. Lui non si era neanche accorto che avevo smesso di parlare. << Ma hai ascoltato qualcosa almeno? >> dissi esasperata. Non mi rispose. << Castiel? >>. Solo quando dissi il suo nome si rianimò: << Cosa? >>
Sbuffai: << Mi vuoi ascoltare? >>
<< Non è colpa mia se non sei interessante come credi >>.
<< Come credo? Brutto cafone! Sto cercando di aiutarti! >> gli urlai.
<< Io non ho chiesto il tuo aiuto >> ribatté.
<< Allora perché sei qui? Potevi anche non venire >> dissi spazientita.
<< Sono stato obbligato, ancora una volta >>.
Sospirai pesantemente e chiusi un attimo gli occhi, cercando di calmarmi. Poi dissi: << D’accordo. Cambiamo materia >>
<< Mmh mmh. Magari sarai più interessante >> disse lanciandomi il libro di matematica.
<< La pianti? >> sbuffai. << Adesso sta zitto e ascolta >> dissi prima di iniziare.
Fu un pomeriggio pesante, troppo direi.
Quando lo accompagnai alla porta erano già le otto di sera. << Domani andremo a casa mia >> disse irritato.
<< Come ti pare >> risposi io con lo stesso tono.
<< Bene >>.
<< Ciao. A domani >> dissi io. Lui rispose con un cenno del capo e se ne andò.
Ero sfinita. Mi preparai qualcosa da mangiare e poi andai direttamente a dormire.

Il giorno dopo arrivai a scuola con la mia solita calma. Arrivata in cortile vidi Ambra che veniva nella mia direzione. Cercai di evitarla ma lei stava proprio venendo da me. << Senti, tu, razza di… >> si fermò per poi riprendere a parlare: << Se ti avvicini ancora una volta a Castiel o se ti vedo di nuovo così vicina a lui, non ti darò più pace. Hai capito? >>. La guardai con aria truce e ripresi a camminare. Ambra sbuffò isterica e mi urlò: << Spero che tu abbia sentito, mocciosa >>.
<< Mmh mmh >> dissi andando in classe.
Entrai nell’aula e Iris mi fece un sorriso smagliante. << Ieri ho passato del tempo con Lys >> sussurrò sedendosi accanto a me. La guardai volendo sapere di più e lei sputò il rospo: << Ho ritrovato il suo quaderno. Quel ragazzo è davvero sbadato. E’ la terza volta che lo perde questa settimana. Così mi ha ringraziato e siamo rimasti un po’ a parlare >>. A quel punto entrò in classe il professore, che interruppe i nostri discorsi per iniziare con la lezione.
Quando suonò la campana finale mi diressi verso il cortile. Castiel mi passò accanto: << Alle 4 >> disse prima di andarsene.

Quando tornai a casa crollai nel divano. Mi svegliai appena in tempo. Feci tutto di corsa e arrivai a casa di Castiel. Suonai il campanello. Venne ad aprire e mi ritrovai davanti Castiel mezzo nudo. Aveva solo dei bermuda e il petto nudo. Spalancai gli occhi e rimasi immobile. I muscoli del suo addome erano praticamente scolpiti. Lui fece un sorrisino. << Non vuoi più entrare? >> disse. Mi riscossi ed entrai in casa dopo che lui si spostò. Mi portò in salotto. << Accomodati. Vado a vestirmi, anche se credo che mi preferiresti così >> disse sorridendo malizioso. Lo fulminai con lo sguardo e aspettai sedendomi su una sedia. Quando scese indossava una maglia degli AC/DC.
Iniziammo a studiare in modo stranamente pacifico.
Quando non ne potei più di fare matematica, spinsi via il quaderno. << Ho bisogno di una pausa >> dissi passandomi una mano sugli occhi. Quando lo guardai mi stava osservando sorridente:
<< Finalmente qualcosa di sensato >> disse.
Feci finta di niente e mi alzai seguita dal rosso. Mi sedetti sul divano e lui crollò accanto a me. << Abiti da solo? >> gli chiesi.
Annuì: << I miei viaggiano molto per lavoro. E mi lasciano qui >> mi rispose.
Poi continuò: << E tu? Non mi hai mai detto perché sei venuta qui >>.
Scrollai le spalle e sorrisi. Allora capendo che qualcosa non andava – e gli sono grata per questo – cambiò discorso.
<< Hai fame? >> mi chiese. Guardai l’orologio: era tardissimo! << Devo tornare a casa >> dissi.
<< Perché non resti? Ti riaccompagno io, a piedi >> disse sorridendomi.
Ci pensai un attimo e annuii: << D’accordo >> e sorrisi.
Castiel cucinò della pasta e io fui sorpresa che sapesse cucinare così bene.
Finimmo di mangiare e quando si accorse che ero ormai sfinita mi riaccompagnò a casa. Cominciammo a camminare. L’aria si era fatta più fresca e io rabbrividii.
<< Hai freddo, principessa? >> mi chiese Castiel, dopo essersene accorto.
Scossi la testa: << Sta tranquillo >> gli risposi.
Lui non mi ascoltò e si tolse la giacca di pelle. << Mettila >> mi disse.
La presi e la indossai. Aveva il suo odore ed era davvero buono.
In silenzio arrivammo davanti casa mia. << Grazie >> dissi poggiandomi sulla porta.
<< Di niente >> disse sorridente. Poi mi tolsi la giacca e gliela restituii. La indossò e mi disse: << Buonanotte, principessa >>.
Roteai gli occhi: << Devi smetterla di chiamarmi così >> dissi. Lui rise e io continuai:
<< Buonanotte Cass >>. Lui mi sorrise e se ne andò, mentre io lo guardavo svoltare l’angolo.





Angolo dell'autore: Ciaoo :) e anche questo capitolo è finito. Preparatevi, penso proprio che il prossimo svelerà la verità sui "precedenti" di Kaylie.
Cercherò di aggiornare il prima possibile. Byee :) 
  
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