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Autore: cenli    10/07/2013    0 recensioni
Vi siete mai resi conto di quanto possano essere importanti i rimpianti? Del peso che uno di loro può avere sulle vostre vite? Denise è una ragazza di 16 anni che suo malgrado si trova in una situazione complicata e difficile che la costringerà a mettere in discussione le sue scelte, l’amore e la sua stessa vita. Si troverà a dover capire quali siano le cose veramente importanti e le persone con le quali condividerle. Sfortunatamente la sorte ha in serbo per lei una vita differente da quella che immagina a causa di un unico sbaglio, un piccolo errore, una decisione sbagliata che le cambierà per sempre la vita.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1 - La collana
 


20 Luglio, stasera finalmente lo vedo, sono davvero nervosa lo ammetto, quasi terrorizzata. Ha detto che vuole dirmi qualcosa, ancora non ci credo, ci sono cascata di nuovo. Lorenzo, due anni più di me, due anni che lo conosco, due anni che proviamo a stare separati perché lontani millecento chilometri e due anni che ogni volta che ci vediamo d’estate non riusciamo a stare l’uno senza l’altro.
                                        
Ah già, dimenticavo, mi chiamo Denise, ho 16 anni e vivo in un paesino al nord vicino Milano, ma d’estate - oh d’estate! – torno nel mio paese, quello in cui sono nata, quello in cui vivono tutte le persone a cui tengo e dove mi ritrovo con tutte le altre che sono nate li, come me, ma vivono sperdute in qualche paesino per l’Italia; è li che comincia la mia storia, in quel paese che si affaccia sul Tirreno in Calabria; Amantea, che per me è come casa.
 
Dicevo, Lorenzo, il ragazzo più conosciuto di tutto il paese, il più desiderato, ma a me questo non importava perché anche io, a mio modo, ero piuttosto conosciuta. Con lui è scattato qualcosa, sin dal primo momento in cui ci siamo visti per la prima volta, due anni prima sul lungomare. Cominciammo a scriverci, con lui era facile parlare, sapevo di potergli dire tutto, anche le cose più intime e private, quelle che non avevo avuto il coraggio di dire a nessuno. Per me era un’esperienza nuova, non mi era mai capitato, era tutto nuovo e terribilmente spaventoso, ma non mi tirai indietro, e così fu lui, si, fu lui la persona a cui donai il mio primo bacio e si, l’anno seguente anche il mio cuore. L’invernò ci separò ma l’estate successiva non ci importò di cosa fosse successo, tornammo insieme, e questa volta seriamente. Fu in questo momento che capii che per me lui era importante. Questa volta cercammo di stare insieme anche l’inverno, purtroppo però la lontananza era il nostro più grande difetto e non fece che allontanarci di più.
 
Così eccoci qui, la terza estate, ma quest’anno volevo fosse diverso, non volevo ricaderci, perché durante l’anno avevamo avuto altre storie e non ci eravamo lasciati nel modo più sereno possibile. Mio malgrado - anche se ancora non sono convinta sia un male - non sono riuscita a portare avanti questo proposito, tutto per colpa sua perché è proprio quando io decido di stargli lontana che lui tira fuori il suo lato romantico e mi scrive una dichiarazione d’amore grande quanto tutta la strada sotto casa mia << Vorrei donarti i miei occhi per farti capire quanto ti amo >>. Si lo so, può sembrare banale, e poi la frase lascia un po’ desiderare, ma a dire la verità mi ha commosso perché nessuno aveva mai fatto un gesto simile per me, soprattutto se la nostra storia era segreta.
 
Il problema è sempre stato questo e lo è tutt’ora; essendo Amantea un paesino del sud chiuso in se stesso, la gente parla e spettegola, e io volevo evitare tutto ciò dato che tutti i miei parenti si potevano inserire in quella categoria di pettegoli. Ecco perché ogni volta per vederci ci nascondevamo, usando qualsiasi tipo di diversivo: il mio era Katerina, la mia fedele cugina, a cui da poco mi ero avvicinata, che vedevo più spesso di chiunque altra, benché abitasse a due ore di distanza. Con lei c’era sempre stato un rapporto di amore-odio, un giorno ci sopportavamo e l’altro no, finché un giorno, senza nemmeno sapere il motivo, ci siamo ritrovate a parlare di tutto e di tutti, come se l’avessimo sempre fatto, fino a diventare inseparabili.
<< Allora il piano è questo, stasera usciamo come al solito, passeggiamo un po’ sul lungomare con gli altri e poi a mezzanotte, quando ormai saranno sicuramente tutti seduti su una panchina del lido Carioca, diremo loro che andiamo a fare un giro >>.
<< Ai suoi ordini Katerina, ma come la mettiamo con Lorenzo? >>.
<< Di questo non ti devi preoccupare, ci ho già pensato io. Gli ho scritto che ci troviamo a mezzanotte di fronte alla pizzeria “Il sombrero” e poi scendiamo in spiaggia >>.
<< Vedo che hai già pianificato tutto! >> esclamo un po’ seccata. A volte non mi sta per niente bene che Ka abbia un’amicizia così stretta con Lorenzo.
<< Ovvio, altrimenti non sarei io! Ma ora basta domande perché so dove vuoi arrivare e no, non ti svelerò mai la sorpresa che ha in serbo per te >>. Ecco di nuovo quell’atteggiamento di “io so tutto del tuo ragazzo”, anche se per il momento ancora non era ancora il mio ragazzo, in fondo ci eravamo solo baciati dopo la scritta che mi aveva fatto. << Tu pensa solo a prepararti >> continua Ka << al resto ci penso io >>.
 
Non mi resta quindi che prepararmi, ma ecco l’altro interrogativo, come mi vesto? Voglio dire, qualcosa di bello perché voglio fare colpo su di lui, mi piace quando mi fa i complimenti, ma allo stesso tempo voglio qualcosa di comodo, siamo pur sempre in spiaggia.
 
Deciso, jeans attillati neri, top azzurro e tacchi neri.
 
Perfetto, sono pronta, è ora di andare.
 
*****
 
Mezzanotte meno cinque, sono in preda all’ansia, non resisto più, devo sapere perché mi vuole vedere. Prima, passeggiando per il lungomare l’ho incontrato un paio di volte, ma dovendo tenere la storia segreta mi sono dovuta limitare a salutarlo con qualche colpetto alla testa mentre passava, è così che ci salutiamo ed è la cosa che più amo di lui, la sua solarità e il fatto che nonostante tutto sfodera sempre il sorriso, esattamente come me.
<< Ka >> bisbiglio per non farmi sentire dagli altri << dobbiamo andare, mancano cinque minuti >>.
<< Ragazzi, >> alza il tono per farsi sentire dagli altri << noi andiamo a fare una passeggiata, a dopo >>.
 
Ci incamminiamo verso il sombrero, mi sembra quasi di andare al patibolo tanta è la mia angoscia.
 
Eccolo lì, bello come sempre, con i suoi capelli castani schiariti dal sole tenuti a mo’ di mezza cresta, col suo viso mascolino, abbronzato e sorridente, vestito come suo solito con jeans pinocchietto e t-shirt, semplice ma bello. Ogni volta che lo vedo non faccio altro che perdermi nei suoi occhi nocciola, il cuore comincia a battermi forte, e lui non fa a meno di notarlo.
<< Denise, va tutto bene? Ti vedo persa >>.
<< No no, tutto bene >> assicuro schiarendomi la voce diventata improvvisamente roca, è sempre questo l’effetto che mi fa.
<< Faremmo meglio ad andare >> avvisa Katerina << da questo momento fate come se non ci fossi, sarò invisibile e mi farò gli affari miei. >>
 
Ci avviamo verso la riva del mare, che da poco si era calmato lasciando delle dune nella sabbia in mezzo alle quali ci fermiamo.
<< Ti ho portato qui >> inizia Lorenzo << perché voglio parlarti di una cosa >>.
Non so cosa aspettarmi così dalla mia bocca esce un semplice << Dimmi >>.
<< So che tra noi è difficile, che ne abbiamo passate tante e che forse abbiamo iniziato col piede sbagliato, ma io non ho mai smesso di amarti e dato che tu non avevi la minima intenzione di ascoltarmi, dovevo fartelo capire in qualche modo e quindi ti ho fatto quella scritta sotto casa, sapendo quello che rischiavo. >>
<< Hai ragione io non volevo parlarti ma quella scritta n.. >>, << Fammi finire >> mi interrompe. << Quando mi hai detto che non era necessaria mi hai ferito, e poi mi hai baciato e allora io non ho capito più nulla. Ora come ora sono confuso, non so quello che c’è tra noi e quindi semplicemente te lo chiedo; mi vorresti dare un’ultima possibilità? >>
 
Nel momento in cui me lo chiede tira fuori dalla tasca uno scatolino, lo apre davanti a me e ne tira fuori una collana d’argento con due cuori, uno più grande e uno più piccolo, al cui centro vi era la serratura di un lucchetto. Solo in questo momento capisco tutto, mi guardo intorno, il mare calmo, la luna piena, le dune di sabbia, noi due, illuminati dalla luna e lui, di fronte a me, con la collana in una mano e il cuore nell’altra che mi chiedeva di perdonarlo e di dargli un’ultima possibilità. Così dalla mia bocca riesce a uscire un solo suono, un’unica parola << Si >>.
 
Si avvicina, gli sollevo i miei capelli e lui mi allaccia la collana, dopodiché mi guarda, come mai aveva fatto prima, con gli occhi lucidi e dolci, mi prende il viso tra le mani e mi dà un bacio casto sfiorandomi appena le labbra. Mi guarda di nuovo, questa volta sono io ad avere gli occhi lucidi, anzi ormai sono quasi in lacrime dall’emozione, lui lo nota e mi bacia di nuovo, questa volta meno casto, affettuoso e dolce, e allo stesso tempo pieno di passione, quasi volesse assaporare ogni singolo angolo della mia bocca.
 
Improvvisamente si allontana di un centimetro, quanto basta per fermare il bacio, mi invita a sedermi davanti a lui e mi abbraccia da dietro. E così rimaniamo per un’ora, abbracciati, guardando il mare e lasciandoci avvolgere dal suono delle onde.
 
Tutto il mondo sparì, compresa Katerina, ancora li a farci da copertura.
 
Il quel momento esistevano solamente Denise, Lorenzo e il mare, nient’altro.

  
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