Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
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Autore: Shikayuki    11/07/2013    2 recensioni
Questa storia è un piccolo esperimento che vuole unire le mie due grandi passioni:l'equitazione e i 30 Seconds To Mars. è collocata nel lasso di tempo precedente l'uscita di A Beautiful Lie e sarà invischiata con la creazione dell'album, in quanto inizia sul set di Alexander, in contemporanea alle riprese del quale venivano eseguite anche le prime registrazioni dell'album.
In generale è la storia di Csaba, ragazza forte e indipendente, con degli obiettivi prefissati e ignara che il suo mondo schematizzato sta per crollare in mille pezzi, e di Jared, attore/musicista/artista che pensava di non poter avere più di quello che già aveva conquistato a fatica lottando.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jared Leto, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3. Conoscenza.

La serra, o meglio una sotto specie di giardino botanico in miniatura, era silenziosa e deserta, a parte i gorgheggi degli uccelli esotici racchiusi in alcune alte voliere di ferro battuto. I raggi del sole morente entravano obliqui dalle vetrate, spandendo una luce dorata che illuminava i granelli di polvere che volteggiavano nell’aria calda e umida della serra senza alcuna destinazione apparente. Si stava così bene, era un posto perfetto per rilassarsi. Girovagai in cerca di una pianta adatta, finché trovai un magnifico cespuglio di rose Black Baccara e mi ci accoccolai sotto, respirando quel magnifico profumo. Toccai un bocciolo quasi nero con un dito e poi mi rilassai aprendo il mio libro e apprestandomi a leggere. Ero appena alla fine della prima pagina quando una voce mi riportò nel mondo reale.

-Ancora tu?- forse glielo sputai addosso con un tono velenoso che non meritava affatto. Non l’avevo quasi vista in mezzo a tutto quel verde rigoglioso dato che portava una tunica verde smeraldo con decori argentati, alla moda marocchina. Era seduta sotto uno splendido cespuglio di rose quasi nere con un profumo meraviglioso che mi inebriava. I capelli erano raccolti sempre in una lunga treccia che le ricadeva su una spalla, mentre i suoi occhi smeraldini mi fissavano con diffidenza. Forse non ero ripartito con il piede giusto, forse… -Hey ciao!- finalmente si aprì in un sorriso amichevole e chiuse il libro che stava leggendo, poggiandoselo in grembo, così potei vedere che si trattava de Le Cronache Di Narnia di C.S. Lewis. -Bel libro, io lo adoro!- dissi indicandolo –Posso?- -Certo, fai pure!- disse con un sorriso e me lo passò. Lo presi e notai che era molto consumato come se lo avesse letto molto, lo aprii e vidi che il segnalibro era sul pezzo in cui Lucy si introduce nella casa del mago per far tornare visibili le misteriose creature che abitavano l’isola appena scoperta.

Lo vidi aprire la bocca, stava per dire qualcosa, ma sapevo cosa, quindi lo anticipai:-Si, è il mio libro preferito e me lo porto sempre dietro quando ho una gara, vedilo come un segno scaramantico!-
Lui sorrise, leggermente stupito e poi me lo restituì:-È anche uno dei miei preferiti sai?Adoro come Lewis ha nascosto un simbolo in ogni sua singola frase, è il mio idolo!- Si interruppe e lo vidi riflettere un po’:-Posso sedermi accanto a te?-
Era titubante, ma almeno aveva abbandonato la sua maschera da uomo orgoglioso, così accettai. Si accomodò accanto a me, stando attento a poggiare delicatamente a terra la chitarra acustica che aveva in mano e che notai solo allora.
-Suoni?-
Fece un sorrisetto sghembo e imbracciò lo strumento.

-… it took a moment and I could not be found!- finii cantando le ultime note ad occhi chiusi, come del resto avevo cantato tutta la canzone, per non vedere la sua reazione alla mia musica. Finalmente aprii un occhio per sbirciarla di soppiatto e la trovai con la testa reclinata all’indietro, gli occhi chiusi e un’espressione concentrata sul volto. La luce dorata illuminava la sua pelle ambrata, resa tale dai giorni passati a cavalcare sotto il sole marocchino. Era bellissima: sembrava uno spirito delle piante. Aprii entrambi gli occhi e presi a fissarla, ma lei dovette sentirsi il mio sguardo addosso e si riscosse, voltandosi verso di me con un sorriso radioso.
-La tua voce mette i brividi, è stupenda davvero!-
-Ti è piaciuta davvero?-
-Non riuscirei mai a negarlo- la sua espressione era seria con le sopracciglia leggermente corrugate.
Risi di gusto:-Lo dici talmente seria che non posso fare a meno di crederti, sai?- lei mi guardò con i suoi sinceri occhi verdi, così decisi di sfotterla un po’:-Uhm… non è che in realtà sei solo un’attrice fenomenale?-

-La gente di cavalli è sempre sincera, ricordatelo!- gli risposi forse leggermente piccata, ma cosa potevo farci, in fondo avevo sempre una vena permalosa che si risvegliava alle minime frecciatine.
Lui rise ancora più forte del mio tono leggermente acido e io inizialmente cercai di fare la parte dell’offesa, ma non riuscii a rimanerci molto. Lui era uno spettacolo bellissimo con la testa reclinata all’indietro, il sole che gli baciava la pelle scurita dal sole rendendola ancora più ambrata e gli occhi di ghiaccio scaldati dalla gioia: era uno spettacolo stupefacente, che dopo un poco mi incantai ad osservare. Sfortunatamente lui si accorse del mio silenzio, ma fortunatamente, lo male interpretò.
-Scusami, non volevo ridere di te, giuro!- disse davvero dispiaciuto, pensando che il mio mutismo fosse dovuto alla sua totale mancanza di tatto invece che alla sua sfolgorante bellezza.
-Ma nono, tranquillo, non mi sono offesa, stavo solo riflettendo…-

Arrossì leggermente e sfoderò un sorriso dolce e timido stregandomi definitivamente: non riuscivo più a distogliere lo sguardo dalle due piccole fossette che le si erano create sulle guance leggermente purpuree. Intanto un silenzio, rotto soltanto dai gorgheggi degli uccelli nelle voliere, si andava spandendo tra di noi, ma era un silenzio di quelli belli, senza imbarazzo e pieno di una musica speciale che poteva essere udita solo da chi voleva udirla. Ci sentivo molto in quel silenzio, così afferrai la mia chitarra e lentamente iniziai a strimpellare qualcosa, cantandoci sopra sommessamente. Csaba si riprese a sua volta e si mise a scrutarmi con uno sguardo tranquillo, in attesa di una mia pausa per potermi parlare. Quella ragazza era nel mio mondo da poche ore ma già sapeva come muovercisi.

SHAME ON ME, SHAME ON ME!!! *schiva pomodori, pietre e Tomo-solo-sa-cos’altro*
So che non mi faccio sentire da un bel pezzo, ma avevo avuto un crollo dell’ispirazione sul fronte Mars, inoltre l’accoppiata esami/lavoro sono una cosa che non auguro neanche al mio peggior nemico!ç_ç
AnyGerard(Way, si lo so, sono demenziale!XD) sono riuscita a scrivere questo miserrimo e cortissimo capitoletto solo per riprendere la mano con questa ff che avevo iniziato a scrivere con tanta passione e che voglio dedicare alla splendida fanniex, che mi ha praticamente spronato a riprendere la tastiera in mano e a ributtare giù qualcosa di almeno leggibile per questo fandom, quindi sappi che ti ringrazio tantissimo cara!<3
Sto sproloquiando e lo so, ma sono le 00:52, mancano due giorni al concerto di Lucce e praticamente è tutto il giorno che cammino e viaggio, quindi capitemi, perdonatemi, odiatemi e se volete lasciate un commentino su questo piccolo obrobrio!;)
See you SOON (no, spero non quello di Jared!u.u)!!!

Baci,
Mary

  
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