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Autore: Meahb    12/07/2013    3 recensioni
Lou è una ragazza come tante. Johnny è un uomo come pochi.
I loro destini si incrociano dando vita ad una storia di paure, negazioni, fughe e ritorni e, soprattutto, amore. Quell "amor che muove il sole e le altre stelle", di cui tutti, almeno una volta nella vita, hanno sentito parlare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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*Cold hands, cold feet*

 

 

 

“I guerrieri della luce non sempre sono sicuri di ciò che stanno facendo. Molte volte trascorrono la notte in bianco, pensando che la loro vita non ha alcun significato. Per questo sono guerrieri della luce. Perché sbagliano. Perché si interrogano. Perché cercano una ragione: e certamente la troveranno.”

-Paulo Coelho-

 

 

Mi ricordo di te, Lou, in quel freddo novembre.
Mi ricordo il tuo sguardo spaesato e quel modo strano che avevi di guardarti intorno. Era come se fossi uscita da una gabbia oscura e per questo il timido sole invernale, sembrava ferirti dolorosamente gli occhi.
Ricordo che vestivi sempre di nero e che sorridevi quasi a comando. Ti impegnavi in una guerra che non avevi idea di dove ti avrebbe portata. Non sapevi che stavi combattendo contro te stessa, non sapevi che non ti sarebbe bastato fingere che tutto andava secondo i piani. Non sapevi che non era la guerra che stavi combattendo. Era una battaglia.
Breve, se non altro. Dolorosa si, ma breve.
E non avevi idea che ne sarebbe seguita un’altra, e un’altra ancora e un’altra ancora.
Non lo sapevi o forse non volevi saperlo.
Rimanevi lì, nel tuo mondo, mordendo la vita per non vedere quello che non c’era più.
Ti ho vista quella sera, Lou.
La sera che Kevin, il tuo amico migliore, ti ha presa per mano, trascinandoti per le strade della notte.
Una notte che conoscevi fin troppo bene, perché appartenevi a quell’oscurità.
Quella mattina, la mattina in cui eri scappata dal tuo amore, ti eri convinta di essere uscita nella luce, ma non avevi trovato nient’altro che buio.
Buio pesto e disperante.
Lo dicesti a Kev, ricordi?
Dicesti: “E’ tutto buio. Tutto incredibilmente buio. Mi domando, ora, se non fossero i suoi occhi a rischiarare tutta questa tenebra. Hai presente no? Per settimane, mesi, forse anni, ti sembra di non vedere la luce e ti ci abitui anche. Sviluppi i sensi collaterali, il tatto, l’udito, il gusto, ma non la vista. La vista no. Non vedi nel buio. Non puoi. Finché un giorno qualcuno spalanca una porta da troppo tempo chiusa e…boom! La luce ti inonda e ti fa quasi male agli occhi. Alle viscere, all’anima. Perché riesci a vedere tutto. Milioni e milioni di dettagli che prima avevi solo intuito e invece adesso sono lì, davanti a te, in tutta la loro magnifica piccolezza. Dimmi un po’, Kev, sono patetica? Pensi che sia patetica?”
“No, non penso che tu sia patetica Lou. Penso che stai soffrendo”.
Avevi ridacchiato. Un suono sinistro.
“Si, Kev. Sto soffrendo. Incredibile no?”
E no, Lou. Non era incredibile. Dopotutto non sei un supereroe, anche tu hai sangue nelle vene ed anche tu, se qualcuno di ferisce, puoi sanguinare fino a morire.
Kev ti guardava come se non sapesse cosa dirti. Ma lo sapeva. E sapeva che ti avrebbe fatto male. Ancora.
“Lou, guardami adesso”, ti disse, “Guarda quello che tengo tra le mani. Cos’è?”
E tu guardasti, Lou. Ma non vedesti nulla.
“Aria”, gli hai risposto.
“Aria, esatto. E’ quello che pensi di avere tutto intorno: aria. E ti sembra di non riuscire a respirarla quest’aria, non è così?”
“E’ densa”, hai commentato.
“Densa, si. Hai ragione. Ma è pur sempre aria, Lou. E di aria ci si vive, non ci si muore, vai tranquilla. Respira la tua aria, Lou. Non smettere di respirarla e spalanca ancora quella porta. Dagli un bel calcio e lascia che la luce entri di nuovo. Riguarda i tuoi dettagli, le piccolezze, le cose che all’apparenza ti sembrano insignificanti. Guardali bene, a fondo, con perizia. Non lasciarti sfuggire nulla Lou. E quando senti di essere pronta, racconta a te stessa quello che hai visto”.
Tu gli hai sorriso, annuendo.
“Se conosci bene quello che è fuori, riuscirai a conoscere anche quello che è dentro, non è così?”
Kevin ti ha sorriso abbracciandoti.
E io vi ho visti così. In silenzio, le tue braccia gettate sul suo collo e una sensazione di intimo rapimento. Stavi tornando a galla Lou.
Tornavi a galla lentamente e avevi paura dell’aria densa che ti circondava. Eppure, inaspettatamente, adesso sapevi come respirarla.

 

 

E respiravi talmente bene, Lou.
Respiravi con tutto il corpo, non solo con i polmoni.
Ti muovevi nel buio con sinuosa allegria e giocavi nella luce come una bambina divertita dal mondo e dai suoi innumerevoli dettagli.
Qualche volta ti fermavi a ridere, altre volte te ne stavi seduta a guardare la tua porzione di cielo, impaurita dall’eventualità che qualcuno potesse strappartela.
Ma non avrebbero potuto Lou. Tu non glielo avresti permesso. Eri diventata un guerriero della luce e del buio. Della tua luce e del tuo buio.
Combattevi giorno dopo giorno, respirando la tua aria densa.
Combattevi le tue battaglie e ti preparavi per la guerra.
Una guerra che eri convinta di dover combattere da sola, senza renderti conto che, invece, tutto intorno avevi un plotone di gente che timidamente ti aiutava.
Come Sam.
Sam che era entrato con discreta riverenza nella tua vita, regalandoti una magia che temevi potesse dissolversi in un battito di ciglia.
Per questo ne avevi paura. Avevi paura della semplicità con cui si muoveva nel tuo buio, come se fosse suo. Come se lo conoscesse a menadito e fosse in grado di uscirne a suo piacimento. Eri convinta che a te, quell’opportunità, non ti fosse consentita.
Eri convinta di dover camminare eternamente sospesa tra il tuo buio e la tua luce senza affondare completamente né in uno, né in un altro.
Me lo dicesti una sera, ricordi?
“Sam mi ha presa per mano e mi ha trascinato sotto il sole. Incredibile come sia bello il sole d’inverno. Sembra mascherare discretamente tutta la sua potenza, non credi?”
“Come fanno gli uomini”, ti risposi.
Tu hai sorriso e ti sei accesa una Camel blu. Con calma. Non avevi fretta quella sera.
“Già…gli uomini. Non si finisce mai di imparare dagli uomini. Guardati intorno…ognuno ti insegna qualcosa. La cattiveria, la vendetta, l’invidia…eppure se non ti fermi alla prima impressione, se vai oltre, se ti spingi al di là dell'apparenza, ti renderai conto che tutti ti insegnano ad amare. Chi nel modo più oscuro che ti viene in mente, chi nel modo più dolce e teneramente romantico che conosci. Siamo strani noi umani…molto, molto strani”.
“Soprattutto quando consapevolmente beviamo dall’oscurità che ci circonda. Tu ne sei un esempio più che calzante Lou”, ti sbeffeggiai.
“Perché?”
“Perché sei l’unica donna che conosco che teme la luce più del buio”.
Mi faceva impressione parlare con te in quel modo. Sembravamo due protagonisti di un film dark.
Ma sei scoppiata a ridere.
Mi hai guardato scuotendo la testa, “Non ti confondere. Non ho paura della luce, ho solo paura degli abbagli”.
“Sai riconoscerli?”
Hai guardato Sam e hai sorriso. Lui ti ha strizzato l’occhio e tu hai annuito.
“Si”, hai aspirato una generosa boccata di fumo, “Ora si”.
Eri pronta per la tua battaglia.
Con le mani fredde e i piedi gelati, eri pronta a muoverti per andare incontro alla tua battaglia. Quella finale.
L’ultima.
Quella che avrebbe sancito la fine ufficiale della guerra.
Raccontamela Lou.
Raccontami cosa successe quando hai preso in mano l'ultima parte ancora intatta del tuo cuore, ed hai deciso di sbriciolarla di fronte allo sguardo sbigottito del tuo amore.

NOTA!
Rieccomi!
So che questo è un capitolo piuttosto breve e triste, ma vi prometto che il prossimo sarà un pò più corposo. Con la tristezza, invece...beh...penso dobbiate farci i conti anche la prossima volta!
Come al solito ringrazio tutti quelli che hanno letto e anche quanti vorranno lasciare un segno del proprio passaggio! Non è un obbligo, ca va sans dire, ma aiuterebbe me a capire se la storia vi piace così com'è, o se c'è qualcosa che secondo voi stona!
Un abbraccio
Am

 

 

 

 

  
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