Avviso: nessun
tentativo di lucro e
nessuna insinuazione verso i personaggi saranno presenti nella storia.
E' un'opera di pura finzione.
UNO È IL CUORE, DUE SONO LE MANETTE.
8. La Fine.
Passavamo le giornate a farlo, ad istigarci a scuola. Sembrava davvero
piacerci
essere così malati e perversi quasi.
-Professore non mi sento bene!- dissi
per l’ennesima volta, scatenando le risate
nell’intera classe, ma che avevano
da ridere?
-Han Geng dovresti andare a farti vedere dal medico, sai?- mi
rimproverò il
professore.
-Dice?- replicai mentre gli facevo l’occhiolino facendolo
impallidire, intanto
uscivo dall’aula.
Trovai Heechul che mangiava un dolcetto alle fragole sulle scale della
scuola,
in compagnia di Siwon che appena mi vide arrivare mi salutò.
Lo incenerii con
lo sguardo.
-Beh, ora torno in classe ci vediamo, Chul. Hankyung.-
Lo osservai sparire nel lungo corridoio e sbuffando mi sedetti a fianco
di
Heechul, oggi aveva una strana mollettina in testa con un gatto. Era
oscena,
pensai.
-Vuoi?- disse offrendomi il dolcetto.
Scossi la testa, fissando ancora dove era sparito Siwon. Heechul mi
guardò,
mettendomi una mano sulla coscia.
-Eddai, non sarai mica geloso. Nel mio cuore ci sei solo tu, China.- disse scherzando, mentre
scorreva la mano lungo la mia gamba lascivamente e improvvisamente non
volli
più stare lì.
Grugnii qualcosa e mi alzai. –Me ne torno in classe.-
Heechul mi guardò non capendo, -Ma che hai?-
Non gli risposi, in quel momento non capivo cosa mi stesse succedendo.
Non
volevo stare con lui, avrei voluto non sentire quella rabbia e quella
gelosia
che crescevano dentro di me.
Tornai in classe sbattendo la porta, mi sedetti al mio banco e non feci
caso al
professore che mi urlava contro, poco dopo mi mandò in
presidenza.
-Capisco che essendo straniero sia molto difficile ambientarsi qui, ma
Han
Geng, cerca di sforzarti… -
Stare seduto su quella sedia ad ascoltare parole inutili, cosa ne
volevano
sapere di me? Venivo perdonato perché ero straniero?
-Se succederà di nuovo sarò costretto a punirti
con la sospensione.-
-Posso andare ora?-
Sei
uno stronzo, se non ti fai perdonare te lo scordi il
mio culo.
Fine
come sempre, eh? Sospirai e iniziai a pensare a come mi sarei fatto
perdonare
per quella mattina, non mi venne in mente assolutamente nulla, mi
sentii
un’enorme, anzi gigantesca merda. Camminai sconsolato fino a
casa, dove con mio
stupore trovai Heechul che mangiava con mia madre.
Sospirai, che ci faceva lì? –Ciao.-
-Oh Han
Geng, è pronto vieni.- disse in coreano, da quando eravamo
lì cercava di
impararlo e ora riusciva a parlare anche con Heechul di come stava e
come
andava a scuola. Era poco, ma almeno non dovevo fare da traduttore ogni
volta.
Heechul mi sorrise maligno appena mi sedetti, lo guardai male, lui
ridacchiò e
continuò a bere la sua zuppa.
-Beh allora?- disse una volta in camera, soli.
Io alzai un sopracciglio. –Cosa?-
-Le mie scuse! Me le devi.- dichiarò autoritario.
Sbuffai, -E di cosa dovrei scusarmi?- replicai facendo finta di non
ricordare.
-Non mi fotti, stronzo!- esclamò irato, intanto si accese
una sigaretta.
Io aprii la porta a vetri, per evitare di far puzzare la stanza e
ghignai. –Eccome
se ti fotto, e ti piace anche.-
Lui assottigliò gli occhi per nulla colpito dalla mia
battuta, -Scusati, o il
mio culo non lo vedi nemmeno quando muori.-
Scoppiai a ridere –Perché dovrei vederlo in punto
di morte, il tuo culo?-
Lui buttò fuori il fumo –Sai, tu, un povero
vecchietto, sicuramente in punto di
morte ricorderai tutti i piaceri della tua vita e rimpiangerai di
esserti perso
questo ben di dio.- esclamò dandosi una pacca sul culo e
annuendo compiaciuto.
Ridendo mi avvicinai a lui e lo presi per i fianchi.
-Forse hai ragione, sai- mormorai sorridendo.
-Tsk! Certo che ho ragione, io ho sempre ragione!- dichiarò
mentre cercava di
fare il duro.
Mi
avvicinai e
inizia a baciarlo lungo il collo, lo sentii irrigidirsi come un gatto
quando
rizza il pelo.
-Ehi, ehi. Liso Flitto non mi hai
ancora fatto le tue scuse.- disse cercando di essere irremovibile,
anche se i
suoi sospiri leggeri non mi sembravano tanto coerenti. Appoggiai la
mano sul
cavallo dei suoi pantaloni e lui ancora più in
difficoltà cercò di trattenersi.
Sorrisi e mi staccai leggermente per guardarlo in viso, la sua
espressione mi
fece intenerire, -Scusami, Heechul. – mormorai e poi lo
baciai profondamente.
-Così va bene?- domandai una volta staccatomi.
Lui fece un’espressione non del tutto convinta
–Beh, diciamo che potresti fare
di meglio.-
Lo sollevai e lo portai sul mio letto, forse così sarebbe
stato meglio? I gemiti
di Heechul mi convinsero di sì.
-
Hankyung sei mio, non dimenticarlo.- mi disse, mentre affondavo il viso
nel
lenzuolo caldo, eravamo a letto aggrovigliati e sudati, appena
soddisfatti.
Io sorrisi, e lo strinsi a me. Non me lo sarei di certo dimenticato, le
mie
manette erano strette più che mai e Heechul con quel sorriso
ammaliante ne
aveva appena ingoiato la chiave, proprio di fronte a me.
Fine.
Sweetcurry's Time.
E questo purtroppo è proprio l'ultimo capitolo! Avrei voluto scrivere e dettagliare un po' di più tutta la scena, ma avete presente quando proprio non ci riuscite perchè vi viene una merda? Ecco. Beh insomma vorrei ringraziare tutti i lettori, le persone che l'hanno messa tra le seguite e tra le preferite e soprattutto chi ha recensito!!! Grazie mille per avermi sostenuto, anche se è un pairing praticamente defunto noi lo faremo rivivere *_*/!!!
Bye ~