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Autore: _welcometomylife_    12/07/2013    18 recensioni
«Dimmi che mi sbaglio, per favore» di nuovo lui. Perché continuava a seguirmi? Tirai giù velocemente le maniche della maglia e mi asciugai le lacrime.
«Di cosa parli?» dissi facendo finta di niente .
Si avvicinò a me e si sedette al mio fianco, alzò di poco la manica del mio cardigan e sfiorò il braccio lentamente.
«È stato lui? Lui ti ha fatto questo? Perché?» mi disse con voce fievole.
«Niall, non è niente… Sono caduta e-»
«Si vai a raccontarlo a qualcun altro, Nicole. Ti conosco, so quando menti! Ma perché lo proteggi? Ti fa solo del male» disse urlandomi contro.
«Ma tu cosa ne sai della mia vita? Torni dopo 11 anni e pretendi che tutto si ok, che non sia cambiato niente. Niall tu non sai più niente di me».
Questa è la mia nuova FF.. spero di avervi incuriosito..
Genere: Dark, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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I was falling apart.

 
«Niall, io ti auguro il meglio. Addio». Dissi mentre una lacrima mi bagnava il viso.
Scappai via senza voltarmi indietro neanche una volta. Non potevo metterlo in pericolo, se gli fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonata. Arrivai davanti l'auto del ragazzo che mi aveva portato al Motel ed entrai subito. Mi sedei sul sediolino anteriore e tentai di asciugarmi le lacrime.
«Ehi... Tu che ci fai qui? Dovresti essere in camera!» il suo tono di voce era rabbioso ma il dolore che avevo dentro sovrastava la paura che mi incuteva quel ragazzo.
«Portami via» dissi con voce fievole tenendo il viso basso.
«Che cosa? E guardami in faccia quando ti parlo puttana». Mi disse alzando ancora di più la voce.
Alzai la testa per guardarlo in faccia, i suoi occhi erano rossi di rabbia, avevo paura che mi avrebbe fatto del male. Non riuscivo a capire come Niall si frequentasse non questo tizio.
Pian piano la paura si impossessò di me, incominciai a respirare affannosamente mentre le lacrime continuavano a scendere.
D'un tratto sentii lo sportello posteriore dell'auto chiudersi. Poi sentii la sua voce.
«Portala a casa sua e dalle i soldi che le avevi promesso, Josh». Disse serio per poi voltarsi per guardare al di fuori del finestrino.
«No, ma dici sul serio? Sei dalla parte di questa puttana! Non ci posso credere, non solo non ha fatto quello che le avevo detto, la dovrei anche pagare e tu la difendi pure? Horan, da quando stai con Kate ti sei proprio rammollito» rise incredulo il ragazzo alla guida, mentre tentato di trattenere i singhiozzi.
«No Josh, Non hai capito! - il tono di Niall era severo, pieno si rabbia e di disprezzo - ho una ragazza e non la tradirei mai, e prova un'altra volta a chiamare questa ragazza puttana e puoi considerarti morto, ok? Ok.»
Josh sbarrò gli occhi e potei vedere trapelare un velo di paura sul suo viso.
«Ok, amico. Ti chiedo scusa. - fece una pausa e poi continuò rivolgendosi a me - Dove abiti?»
Non volevo che Niall sapesse dove abitavo ma in quel momento sapevo di non avere altra scelta. Cos'altro avrei potuto fare?
«Raithin road sulla cinquantaduesima». Dissi tenendo lo sguardo fisso sulle mie mani.
La macchina sfrecciava sulla strada e al suo interno incombeva un silenzio di tomba. Arrivammo a casa dopo 20 minuti, una volta davanti al vialetto presi un bel respiro, aprii lo sportello e una volta scesa mi voltai verso Josh.
«Ehm… Grazie» dissi sforzando un sorriso.
«Aspetta – disse Josh mentre prendeva il portafoglio e estraeva dei soldi – Ecco i tuoi soldi».
Li presi e chiusi lo sportello. Josh rimise in  moto l’auto e sparì con Niall dopo aver svoltato l’angolo.
 
Da qui consiglio di ascoltare questa: http://www.youtube.com/watch?v=cu7QvOQKcKk
 
Rimasi ferma per qualche minuto con lo sguardo perso nel vuoto, tentando di dare un senso a tutto quello che era successo. Erano le 2:47 del 14 Settembre e il buio incombeva sul mio quartiere, solo qualche lampione spezzava il buio della notte. Mi risvegliai da quello specie di trans e mi avvicinai al portone di casa mia, inserii la chiave nella serrature e l’aprii.
Sulla poltrona era seduto Paul, intorno a lui c’erano minimo 10 bottiglie di birra vuote, mi guardò e mi venne incontro barcollando. Mentre lui si avvicinava, io indietreggiavo sempre di più finchè non sentii il freddo del legno della porta sulla mia schiena scoperta, sapevo cosa stava per succedere ma sapevo anche di non poter scappare.
«Allora Nicole, quanto hai guadagnato stasera? Spero tanto per essere tornata a quest’ora». Disse avvicinando il suo viso al mio. Sentivo la puzza d’alcool entrarmi nelle narici e girai il volto appeno il suo viso un po’ di più al mio.
«600 Sterline, proprio i soldi per pagare l’affitto» dissi scansandolo e togliendomi i tacchi.
«No, no… Nicole, non funziona così lo sai… troppo poco». Disse ridendo afferrrandomi il braccio.
Chiusi gli occhi finchè non sentii la guancia andare a fuoco e mi ritrovai sul pavimento. Incominciò a tirarmi calci nello stomaco, per poi sfilarsi la cintura e darmi a cinghiate.
Ogni volta che il cuoio toccava le mie braccia e lei mie gambe la sua risata si faceva sempre più forte, mentre le lacrime continuavano a scendere sul mio viso. Perché a me? Perché tutto quello accadeva a me? Era questo che trovavo tornando a casa. Quella casa che sarebber dovuta essere il mio riparo, ma non lo era. Non era stato facile crescere senza un padre e poi perdere una madre, crescere senza mai sapere come sarebbe potuto essere l’amore. Paul continuava a colpirmi mentre io continuavo a dire sempre le stesse parole nella mia mente, come una preghiera, “mamma prometto che sarò più buona, farò qualunque cosa ma portami via da qui… papà èper favore proteggimi”. Dopo un po’ smise di picchiarmi ma io rimasi lì con gli occhi chiusi, come se avessi paura di essere colpita nuovamente. Non ce la facevo a muovermi, avevo paura, non c’era più nulla dentro me, era tutto distutto, ero debole e stanca di quella sensazione. Stavo cadendo a pezzi. Non credevo che sarei mai stata bene. Paul mi aveva usata, maltrattata, seppellita in un mare di vergogna e di umiliazione. Aveva distrutto il mio presente e il mio futuro. Sarebbe mai finita quella tortura?
Quando aprii gli occhi i raggi del sole entrava dalla finestra. Mi rialzai lentamente e guardai l’orologio appeso nel salotto. Erano le 7:10. Oggi cominciava la scuola, salii lentamente le scale e mi vestii. Una volta vestita mi guardai nello specchio e vidi i lividi che vevo sulle braccia, non potevo lasciarle scoperte, presi un cardigan e lo indossai anche se faceva molto caldo.
Presi un bel respiro  e uscii di casa, mentre mi allontanavo cercavo di allontanarmi anche dai pensieri di quello che era successo la sera prima, volevo solo ricominciare tutto daccapo e lasciarmi tutto alle spalle ma sapevo che era impossibile.
Dopo poco mi ritrovai davanti al cancello della scuola. Come sempre non c’era nessuno a venirmi incontro, nessun amica, nessun amico, ero sola.
Entrai  nella scuola, con gli sguardi degli altri puntati su di me, era tutto così frustante. Camminai fino ad arrivare al mio armadietto e vi posai i libri che non mi servivano. Guardai il mio orario scolastico, 1^ ora – Letteratura inglese.
Mi avviai verso l’aula quando una mano si posò sulla mia spalla, mi girai e mi ritrovai a fissare i suoi due grandi occhioni azzurri.
 
«Buongiorno piccola» mi disse Niall facendomi un sorriso.
 
«Ciao, io devo andare» dissi liquidandolo velocemente . Non volevo che la sua reputazione fosse guastata a causa mia. Sentii tirami per il braccio, il dolore dei lividi che mi aveva provocato Paul si facevano sentire. Mi girai facendo una smorfia di dolore.

 «Senti Niall, meglio che non ti fai vedere con me ok?» dissi cercando di trattenere le lacrime. Non gli diedi il tempo di rispondermi che corsi via chiudendomi nel bagno, mi appoggiai al muro, mi sedei per terra e incominciai a piangere, tirai su le maniche della maglia e vidi i lividi sempre più violacei, li sfiorai con le dita come per delineare tutti i segni sul mio corpo.
 
«Dimmi che mi sbaglio, per favore» di nuovo lui. Perché continuava a seguirmi? Tirai giù velocemente le maniche della maglia e mi asciugai le lacrime.
 
«Di cosa parli?» dissi facendo finta di niente .
 
Si avvicinò a me e si sedette al mio fianco, alzò di poco la manica del mio cardigan e sfiorò il braccio lentamente.
 
«È stato lui? Lui ti ha fatto questo? Perché?» mi disse con voce fievole.
 
«Niall, non  è niente… Sono caduta e-»
 
«Si vai a raccontarlo a qualcun altro, Nicole. Ti conosco, so quando menti! Ma perché lo proteggi? Ti fa solo del male» disse urlandomi contro.
 
«Ma tu cosa ne sai della mia vita? Torni dopo 11 anni e pretendi che tutto si ok, che non sia cambiato niente. Niall tu non sai più niente di me». Dissi alzandomi di scatto, lui si catapultò davanti a me, mi guardò dritto negli occhi e mi accarezzò la guancia.
 
«Non so più niente di te. Ma so quello che vedo. E vedo, i lividi sulle tue braccia, la paura nei tuoi occhi azzurri e non vedo più il tuo sorriso. Io non voglio che quell’animale ti faccia più del male, perché si lui è un animale, le donne non si toccano nemmeno con un fiore… Ti prego vieni a stare da me, mia madre sarà felice di vederti» disse dolcemente.
 
Perché continuava ad essere così dolce nonostante le cose brutte che gli dicevo? Sarei voluta scappare via dalla mia vita, ma la paura mi invadeva. E se fosse stata la scelta giusta? Dovevo andare via con lui? Maura mi avrebbe davvero accettata?
 
«Perché continui ad essere così dolce con me? Io non me lo merito. Cosa direbbe tua madre dopo aver scoperto il mio passato? Cosa dirà la tua ragazza?»
«Non mi importa, basta che tu stia bene». Disse sincero
 
«Io ho paura» gli dissi con gli occhi lucidi.
 
«Ma io sono qui» mi rispose abbracciandomi.
Scoppiai in un grande pianto, le sue braccia cingevano il mio esile corpo, il suo profumo mi tranquillizzava. Forse finalmente avevo trovato il mio posto.




Angolo scrittrice:
Scusate per l'attesa... ahahahahah.. ma non avevo proprio ispirazione... Spero che il 3 capitolo vi piaccia... Grazie per le 4 recensioni al 2 capitolo... Beh.. spero di ricevere qualche nuova recensioniii... va bieneee ... byeeee ♥
  
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