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Autore: Rexam    13/07/2013    3 recensioni
Sette persone, frequentanti un forum di appassionati di gialli, decidono di incontrarsi per conoscersi di persona in una villa che non ha nulla da invidiare ad alcune descrizioni di sherlockiana memoria. Qualcosa di inaspettato e incredibile li attende. Chi si nasconde dietro al nickname di "Re del Mistero"? Quali segreti nascondono queste sette persone? E chi è che sta tentando di ucciderle tutte?
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Milene Depalma, avvolta in una coperta, con gli occhi arrossati e lacrimanti, fumava intensamente una sigaretta nella sua camera. Il signor Torre e Maddalena le erano al fianco. Silvestri era poco distante, seduto su una sedia logora, mentre Biancardi lo tempestava di domande. Tuttavia il dottor Silvestri non riusciva ad aprire bocca, era come in uno stato di trance, immerso in chissà quali pensieri.
«La smetta di tormentare quel pover’uomo», disse all’improvviso il signor Torre, «non vede che è completamente sconvolto? E non è il solo, a dirla tutta!», aggiunse.
«Pover’uomo?! Pover’uomo?!», Biancardi era diventato rosso, irato, «con tutto il rispetto, signor Torre, questa persona è un maniaco omicida! Un criminale! E ha ucciso ben due persone!»
«Sarà anche così, ma non concluderà nulla urlando a sproposito», lo rimbeccò Torre. «Dottor Silvestri», disse poi, poggiando una mano sulla sua spalla, «può dirci con esattezza cosa è successo?»
Silvestri si riscosse e guardò negli occhi tutti i presenti, che lo fissavano con aria minacciosa.
«Io… io non lo so…», iniziò piano, «ho sentito qualcuno bussare alla mia porta, ho chiesto ripetutamente chi fosse ma non ho ottenuto risposta, quindi ho cautamente aperto la porta. Nel corridoio non c’era nessuno. Mi sono sporto in avanti per controllare meglio e, davanti le scale, ho sentito quello sparo… quello sparo terribile…».
Il dottore iniziò a singhiozzare, sembrava aver perso completamente la solita lucidità che lo contraddistingueva.
«Sta mentendo, è chiaro!», disse Maddalena con asprezza, «è un alibi inverificabile e poi io l’ho visto sul pianerottolo dopo lo sparo!! Secondo me stava cercando di tornare in camera come se niente fosse! E’ un assassino!»
Con pazienza, Milene cercò di calmare Maddalena, mentre tutti cercavano di districare il filo di quell’assurdo mistero. Nessuno riusciva a capirci più nulla. Biancardi guardava Silvestri con sospetto, mentre Milene aveva cacciato un’altra sigaretta e fumava pensierosa davanti la finestra. Torre era immobile di fianco al dottore, mentre Maddalena era andata a chiudersi in camera al piano di sotto, dicendo di non voler avere niente a che fare con un assassino.

Ore 8:13. Una triste ombra aveva abbandonato la magione mentre i raggi del sole illuminavano le stanze degli ospiti. Un sottile raggio di luce filtrava dalla finestra della camera di Delio e illuminava i suoi occhi ormai spenti.
Maddalena aveva allestito una piccola colazione nella Sala Lettura. Gli ospiti erano tornati nelle loro camere e avevano cercato invano di dormire per il resto della notte. Silvestri fu il primo a raggiungere la governante. Quando entrò Maddalena gli lanciò un’occhiataccia. Poi anche gli altri scesero, uno dopo l’altro. Mangiarono in silenzio. Nessuno osava parlare degli avvenimenti della notte scorsa. Gli ospiti erano spaventati. Si sospettavano l’un l’altro con reciproca ostilità. Ma gli sguardi interrogativi andavano a posarsi sempre più su Silvestri. Il dottore notò subito la cosa. Milene, Torre, Biancardi, Maddalena, tutti loro volevano fargli capire che non era gradito. Silvestri allora si alzò, disse di andare in camera sua e chiese di non essere disturbato.
Lasciata la Sala Lettura, Silvestri tirò un sospiro di sollievo. La situazione si stava facendo opprimente e il cappio attorno al suo collo si stringeva sempre di più. Doveva agire, e in fretta. Stava considerando i fatti, era impossibile che avesse trascurato qualcosa, eppure decise di ricominciare daccapo. Velocemente si recò nella camera di Delio. All’interno, notò il piccolo pulsante bianco di fianco alla porta. Premendolo, sarebbe scattato un qualche suono nella camera di Maddalena. Poi si avvicinò al corpo immobile di Delio. Era davvero un bel ragazzo, quasi provò compassione del fatto che cotanta bellezza fosse stata deturpata dal sangue raggrumito sulle lenzuola del letto. Un proiettile era conficcato in profondità nel suo petto.
Questo non era possibile.
La pistola che avevano trovato tutti gli ospiti sul tavolo in Sala da Pranzo era sicuramente l’arma del delitto che aveva ucciso Irene, ma quella rivoltella era stata sigillata in cassaforte e la chiava era stata buttata nel crepaccio antistante la villa proprio dal dottor Silvestri.
Il dottore si recò immediatamente a controllare la cassaforte e la trovò perfettamente chiusa. Tuttavia, in questo modo, era impossibile sapere se la rivoltella fosse ancora al suo interno.
Il dottor Silvestri ripensò improvvisamente a Re del Mistero. Aveva creato un nickname così particolare, una personalità così stravagante in rete… era stato davvero furbo.
Milene Depalma, nella Sala Lettura, stava raccogliendo i tasselli di quel sinistro rompicapo. Sul secondo luogo del delitto non era stata rinvenuta nessun’arma. Allora come ha fatto il killer a uccidere Delio? Se Delio era stato colpito da un proiettile era logico supporre che in quel momento qualcuno avesse una rivoltella, ma quella che aveva ucciso Irene era stata chiusa in cassaforte e la chiave era stata buttata via. Un momento! La chiave era stata buttata via, ma da chi? Da Silvestri! Sia Maddalena che Torre lo avevano visto da lontano lanciare qualcosa nel crepaccio, ma nessuno dei due poteva essere sicuro del fatto che Silvestri avesse effettivamente buttato via quella piccola chiave dorata. La spiegazione poteva essere una sola…
Augusto Torre non riusciva a togliersi dalla mente l’espressione di orrore stampata sul volto di Delio. Così giovane, così disperato. Irene era stata uccisa, Delio era stato ucciso. A chi sarebbe toccato adesso? Era un terno al lotto ormai. Cosa avrebbe fatto Poirot al suo posto? Poirot, Holmes… Quel disegno che aveva visto nella camera di Delio lo inquietava ancora. Conosceva ovviamente la storia degli Omini Danzanti di Doyle e il fatto che per la seconda volta ci fosse un riferimento ad un giallo sulla scena di un omicidio lo elettrizzava ma lo rendeva anche terribilmente nervoso… Come agire adesso? Chi di loro?
Maddalena Fresi, la governante, era rinchiusa nella sua camera. Silvestri, è lui l’assassino. Lei l’aveva visto, non aveva dubbi. L’aveva visto in cima alle scale. Il colpo di pistola. Quel ragazzo, morto nella sua camera. E tutto quel sangue… Dio mio, Dio mio, tutto quel sangue… Non avrebbe mai perdonato Silvestri per quel gesto folle, ma non riusciva a capire perché, perché… Cos’è che aveva detto Torre? Se le emozioni si trasformano in odio o in gelosia ecco che lì nasce il desiderio di fare del male. E’ la natura umana, l’invidia, il rancore, il peccato. Tutto sembrava ruotare nella sua testa in una cupa spirale di morte…
Charlie Biancardi batteva rumorosamente le dita sul tavolo della Sala Lettura. Un assassino. Ecco cos’era. Chi aveva ucciso sia Irene che Delio poteva essere solo un assassino. Come si può togliere la vita a due persone così buone con un tale sangue freddo? E’ terribile. Un gesto disumano. E poi anche la beffa. “Assassinio sull’Orient-Express”…  “L’Avventura degli Omini Danzanti”… Tutto sembrava combaciare con un piano superiore. Sembrava di trovarsi in uno di quegli assurdi gialli della Christie, di Poe o di Doyle, ma era vero… Pazzesco.

Ore 12:34. Uno degli ospiti era nella camera di Irene. Maddalena aveva portato i suoi bagagli nella stanza che le era stata assegnata senza sapere che, purtroppo, non l’avrebbe mai utilizzata. Quest’ospite stava rovistando fra gli effetti personali della donna. Ad un certo punto da una borsa saltò fuori una macchina fotografica. L’accese e iniziò a scorrere le fotografie scattate di recente. Ad un certo punto vide qualcosa che avrebbe fatto gelare il sangue nelle vene a chiunque fra i presenti alla villa. Sapeva di essere in pericolo. Sapeva l’identità di Re del Mistero.


L'Angolo dell'Autore
Qualcuno si sta avvicinando alla soluzione del mistero, tutti i tasselli si incastrano. Grazie a tutti per i vostri commenti, mi fa piacere che questa storia stia appassionando più di qualche persona. Spero di non deludervi, ci vediamo al prossimo capitolo!
  
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