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Autore: lamialadradilibri    13/07/2013    5 recensioni
Primo: io andrò in C.
È la classe più disastrata dell’intera scuola.
È terribile.
Lì è pieno di ragazzi e ... Sì, sono fighi in modo assurdo, ma fanno paura.
Secondo – perché non è finita così.
Dovrò aiutare uno di loro in latino, greco, matematica e storia.
Lui è Andrea. Lo conosco già – di “fama”.
E già lo odio.
(...)
Non so qual è la punizione peggiore.
Per lei è la mia anche se – parole sue! – “Andrea è figo”.
Poi però aggiunge una cosa che mi fa turbare. — Però c’è chi dice che non è esattamente normale ...
Le chiedo più spiegazioni, che non mi sa fornire.
Ottimo!
(...)
CRAC!
Sbarro gli occhi, portandomi una mano alle labbra per soffocare l’urlo, che resta imprigionato tra i miei denti.
O
Mio
Dio
Sara ha tirato un destro dall’aria molto potente – troppo potente – in piena mandibola a Amelia, che ha lasciato cadere la testa di lato, senza più muoverla.
Il cuore mi batte a mille.
No, no!
(...)
“Milady, ce la farò da sola.”
“Non ne dubito. Ma dubito che lei (...) sopravvivrà.”
“Non sono un’assassina.”
(...)
Serro i pugni
Deluso.
Amareggiato.
Solo.
Rinchiuso in una prigione
Odio
Amore
Come posso provarli entrambi?
*
L'amore cambia le persone, la vita cambia le persone
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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18.
Non l’hai capito?
 
 
Ti amo.

 
 
*
Il mio sguardo va su e giù dal libro di matematica al profilo di Andrea che, ignaro, finge d’ascoltare la lezione. Sono un po’ preoccupata: né io né lui ci stiamo davvero impegnando per superare l’anno, e questa cosa non è buona, in primis perché deluderei mia madre che, ormai, sa tutto, e in secondo piano perché di restare un’altra volta in C non se ne parla. Sì, è vero, è splendido stare di più con Andrea, ma è il resto della classe il problema: insulti, battute squallide, pestaggi sono all’ordine del giorno ed io sembro essere la vittima dei loro scherzi. Oggi, ad esempio, ho trovato un biglietto sul mio banco, che mi minacciava, dicendomi d’allontanarmi da Andrea perché “altrimenti finirà male, molto male, nerd.
Sospiro, guardando il libro. Non capisco nulla e così i miei pensieri volano al giorno prima: la mia domenica è passata in casa, ho cercato di recuperare i compiti e non sono uscita. Quando Andrea mi ha chiamata, ero così tentata di dirgli tutto, tuttavia alla fine non l’ho fatto.
Il professor Marco in sostanza è stato gentile, educato, rispettoso e, soprattutto, pentito. Mi ha chiesto scusa di tutto, e mi ha umilmente pregato di dimenticarmi di tutto perché “non ero nelle mie piene facoltà mentali!”. Ovviamente. Oramai l’ho capito, la droga in questo posto impera. La domenica sera sono uscita, sola, a prendere un gelato, poi sono andata al bagno del locale ed, uscendo, ho incontrato un uomo barcollante con dei buchi sulle braccia.
Sembra essere la normalità, qui – ma come si può? Perché la polizia non sa niente? Se non fosse per Andrea... Avrei già detto tutto... Ma dovrei rischiare così? Andrea potrebbe finire male, e non solo con la polizia.
Mi mordo il labbro, rispondendo ad una domanda del prof, salvandomi all’ultimo. Quello poi si risiede e passa il resto dell’ora, l’ultima ora tra l’altro, a bere caffè e sfogliare un giornale.
Lancio un’occhiata ad Andrea, ed incontro i suoi occhi blu. Lui mi sorride, ignorando ciò che penso. Ho ancora in mente le frasi del professor Marco. Così vivide.
— Mi spiace di rubarti tempo, Caterina. Vorrei parlarti di ciò che è successo tra noi, ciò che non sarebbe mai dovuto accadere. Ho interpretato male i tuoi segnali, ch’erano pura gentilezza, null’altro, e così ho reagito male. In più, quando sono venuto da te, non ero nelle mie piene facoltà mentali ed ero preso dall’ira. Ti chiedo di dimenticare  tutto, perdonarmi. E il nostro non sarà nient’altro che un rapporto alunna – professore.
Sicuramente non dimenticherò ciò che è successo, ma posso provare a perdonarlo. È una cosa che mi riesce quasi troppo facile, a dir la verità.
— Ehi... Cos’hai? — domanda Andrea, sporgendosi appena verso me, ma così poco che nessuno lo noterà, proprio nel momento in cui la campanella suona, sovrastando la sua voce.
Ho deciso.
Gli dirò ogni cosa.
Il prof.
Sara.
Il biglietto.
Tutto.
 
 
*
 
 
ANDREA
La campanella suona, irrompendo nel silenzio della classe, e placando la mia voce. Guardo un’ultima volta Caterina, con rimorso, perché vorrei abbracciarla e stringerla a me, ma non posso. Non so come la prenderebbe la gente qui in classe. È pieno di ragazze che mi vanno dietro, non apprezzerebbero e sono violente.
Così, infilo la spallina dello zaino ed esco dalla classe, sospirando. Manuele mi segue, ridendo come un idiota ad una battuta di Amelia, una ragazza della nostra classe. Per poco non è divenuta la mia ragazza.
Poi, ho scoperto che si fa abitualmente di coca. È, in effetti, la messa peggio.
Mi guarda, il suo sguardo cattura il mio, e mi gela.
Ma è un secondo, perché il mio amico mi salva.
O così credevo.
— Ei amico! — sbotta, mentre usciamo, battendomi una mano sulle spalle. Vedo le ragazze più piccole guardarmi di sottecchi, ridendo, arrossendo, ma le ignoro. L’ho sempre fatto. — Ti va d’andare al cinema, oggi?
Io lo illumino con un sorriso. È da tanto che non vado al cinema. — Ma si, certo!
— Ottimo! Verrà anche Paolo — m’informa, indicandolo. È un sacco di muscoli quel ragazzo, ma ha un cuore d’oro. — la gatta morta, ed Amelia.
Per gatta morta intende Sara. È già male.
Ma poi dice “Amelia”, e complica di più il tutto.
Serro la mascella, infastidito. Ma non esistono più le serate “solo uomini”?
— Certo.
Ormai ho detto di sì. Non posso ritirarmi.
Lui ridendo, propone: — Invitiamo la nerd, dài! Sarà da divertirci un po’, e poi non è male! —. Ciò causa lo scroscio di risa dei ragazzi, mentre io m’irrigidisco. Lancio un’occhiata alle mie spalle, verso Caterina che, a passo annoiato, viene verso noi. Manuele si ferma, sorridendole. Che stronzo! Pensavo non la odiasse.
— Aspettiamola! — suggerisce Amelia, che sicuramente avrà già un piano in testa.
Devo fare qualcosa. — Ehi, ragazzi. Sicuri? Cioè, è noiosa. Se poi facciamo un po’ di cagate rompe il cazzo... Dài. Rovinerà tutto! —, faccio notare, irrigidendomi ad ogni parola di più. Non penso tutto ciò. Come potrei? Ma devo, devo farlo. Fa male.
Manuele mi guarda. Lui sa che Caterina è spesso a casa mia, seppur non conoscendone il perché. — Ah sì? Non sembrava, a casa tua.
Amelia mi lancia un’occhiata di fuoco. — Cosa? —, sibila, più tagliente d’una lama.
Ecco, appunto.
E Caterina è già arrivata, così Manuele la ferma.
Le parla, lei lo guarda, guarda me. Seppur dubbiosa, accetta.
No!
Non voglio che soffra, non per una puttanata simile... ma mi limito a voltarmi e lasciare tutti là, sotto lo sguardo furioso di Amelia.
Io non sono suo. Può anche morire, per quanto mi riguarda.
 
*
 
CATERINA
Non capisco. Perché Manuele mi ha invitata al cinema con loro, oggi? Ha detto che ci sarà lui, assieme ad Andrea, ovviamente, Sara – che non mi preoccupa più, anzi -, Paolo – che non conosco -, ed Amelia.
Quando nomina l’ultima la indica. La ragazza, d’una bellezza nordica, perfetta quanto gelida e distante, mi guarda, e sembra che voglia farmi fuori.
Sarà una ex di Andrea...ipotizzo, ma come può sapere di noi? Nessuno lo sa...
Faccio due più due.
Manuele.
Ottimo! Benissimo, ora chi mi odiava e scriveva quei cazzo di biglietti mi odierà di più!
Saluto tutti, quasi scappando. In ogni caso, non mi spiego perché Andrea se ne sia andato via in tal modo. Che ci sia sotto qualche cosa?
Passo a prendere in classe Nella, che mi investe con le sue novità su Justin.
Justin.
Justin.
Justin!
Non ne posso più! Vorrei risponderle male, dirle che, magari!!, anche io ho qualcosa da dirle! Ma niente, nemmeno se ne accorge, continua!
Così fingo interesse e, alla fine, vado a casa.
È meglio così.
 
*
 
Poco più tardi chiamo Andrea, ma non mi risponde, così gli invio un sms. Niente. Alla fine, vado su Facebook, e lì c’è.
Sperando che non sia qualcun altro, scrivo: Ehi, come va?
Bene
Perché sei scappato?
A casa mia, ora (comunque ho il cellulare scarico)
Perché? È successo qualcosa?
Se vieni te lo dirò, ma entra dalla porta sul retro
D’accordo
Accetto solo perché voglio sapere cos’è successo, ma questa storia del “nascondersi” mi sta iniziando a irritare non poco.
Mi sistemo, afferro cellulare e borsa, prendo la bici e pedalo come se fossi inseguita dal diavolo così che, in due minuti, sono da lui. E ‘fanculo tutti.
 
*
 
Entro nella casa dal retro, seppur riluttante, e raggiungo Andrea in camera sua. Lui mi saluta con un sorriso genuino, che poi però si spegne.
Non penso più alla fiamma, che brucia ma muore, ora penso a ciò che sta accadendo nel presente. Il futuro può andare a benedirsi, per quanto mi riguarda.
Mi siedo sul letto. Improvvisamente, guardando la sua maglia bianca che gli fascia la schiena da atleta, inizio a parlare e dirgli tutto ciò che è successo. Lui continua a non guardarmi in faccia, dandomi le spalle, ma capisco che mi ascolta perché la pagina, sullo schermo, non cambia più.
Gli dico di Sara. È pentita. Non ha fatto nulla con Mario. Sarà mia amica e, aggiungo severa, “sarà anche tua amica, Andrea”. E se osa provarci l’ammazzo, sia lui che Sara.
Poi passo al prof. Andrea, questa volta, si gira. — Non mi convince. Perché questo cambiamento?
— Perché, infondo, è una bella persona?
Mi scruta dubbioso. — Tu sta attenta, okay?
Sospiro, mordendomi le labbra. Ed ora la parte più misteriosa. Le ragazze.
Gli dico del biglietto, poi glielo mostro perché l’ho preso con me. Lui lo legge, ringhiando quasi. Io, a disagio, gioco con le lenzuola del letto. Chissà com’è dormirci... soffoco quei pensieri quando lo sguardo gelido di Andrea si posa su me.
Appallottola la carta, con un’espressione più furiosa che mai. Non l’ho mai visto così incazzato, penso, a parte una volta, ancora non ci conoscevamo. Io lo osservavo, per così dire, da lontano, e fin qui non c’è nulla di strano. Finché un giorno non l’ho visto fuori scuola che stava urlando contro un ragazzo. Il povero malcapitato è finito ben male, ricordo che l’ha picchiato molto forte, tutti hanno sentito le urla – nessuno s’è mosso. Ed ora ho paura di ciò che potrebbe fare perché, se reagisce così male, cosa farà questa volta?
Stringo i pugni accanto a me, un gesto quasi automatico. È tutto okay
— Questa è la scrittura di Amelia. Senti, Caterina, amore, devi stare attenta. Questa sera ti hanno invitata solo perché hanno in mente qualcosa... che né a me né a te piacerà.
— Come?
Mi si forma un nodo in gola.
E così, proprio tutti mi odiano?
Pure Manuele?
Ma...
— Proprio così. E in più, Amelia è una “specie” di ex.
Serro gli occhi. — Che vuol dire “una specie”?
Andrea s’avvicina, inginocchiandosi davanti a me. Da là alza lo sguardo, che incontra il mio. Sento che tutto ciò che dirà, sarà la verità.
Sento che mi fido. Voglio farlo.
Ma questa scoperta è un soffio di vento che fa tremare la nostra fiamma e, nonostante io cerchi di tenerla alta, s’abbassa.
— Lei ed io stavamo per metterci assieme. Finché non ho scoperto che si fa ogni giorno di coca.
Le parole di Andrea escono con naturalità, mentre io non posso credere a ciò che sento. Amelia è una ragazza un po’ smilza ed ammalata, è vero, ma non avrei mai pensato ...
— Solo per questo? — assottiglio lo sguardo, guardandolo dall’alto. La fiamma trema. — Non è che l’ami ancora?
Lui si alza, prendendomi  i polsi e trascinandomi stesa a pancia in su sul letto, mettendosi sopra di me. Il mio cuore non può che battere ad altissima velocità, emozionato, mentre la mia mente cerca d’essere lucida. Andrea sa perfettamente ciò che fa. Sa che , così, perdo lucidità. Ma ignoro tutto, e mi lascio baciare, mentre mi accarezza ovunque.
Dopo poco, troppo poco, si stacca: — Tu non l’hai capito, forse.
— Cosa? —, ansimo, ne voglio di più, di più. Le sue labbra ...
— Caterina. Io ti amo.
Oddio.
L’ha detto.
L’ha detto davvero.
L’ha detto a me.
L’ha detto Andrea a me.
Oddio.
— Ti amo anch’io.
E la fiamma torna alta, mentre io volo in paradiso, senza vergogna, solo amore.



Mille scuse per l'immenso ritardo! Ma posso spiegarvi: ero via da casa, senza un mio pc, con altri che potevano leggere ciò che scrivevo ... non il massimo, no? Perciò, ancora scusate!
Allora, questo capitolo è abbastanza cruciale: c'è di nuovo fedeltà tra Andrea e Cate, non più segreti, e poi c'è la loro ammissione, questa volta non più detta sottovoce ma urlata, urlata al mondo. E in più, fanno l'Amore:'3 non mi sono soffermata a scrivere perché sinceramente non credo che nella storia sarà così "cruciale", e poi non è spinta ahahh xD bene. Cosa succederà la sera stessa? sì, è vero, ci sarà Sara - amica di Cate - e Andrea, poi Paolo - il "gigante buono" -, e Manu? Cos'è successo a lui? E Amelia... ne leggerete delle belle! Scappo!
meme1 **

(scusate eventuali errori, se ci sono segnalateli)


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