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Autore: LucySA    14/07/2013    1 recensioni
Questa è una storia un pò complicata per certi versi...
Vedremo una Bella, inizialmente, innamorata follemente del suo ragazzo Jake...ma con l'arrivo di Edward tutte le sicurezze di Bella cadono.
Jasper e Alice, fanno già coppia fissa, ma con qualcosa cambierà nel corso della loro storia...sarà negativa? Sarà positiva?
Emmett e Rosalie, invece, dobbiamo far capire al caro ragazzo, che il cuore di Rosalie, batte per lui...
Quanto ci impiegherà Bella a capire di chi è veramente innamorata?
Cosa succedere tra Alice e Jasper?
Quanto ci metterà Emmett a capire che anche Rosalie prova gli stessi sentimenti?
Se vi ho incuriosite, venite a scoprirlo x)
Lucy
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Bella/Jacob, Charlie/Renèe, Emmett/Rosalie
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Buonasera ragazze, ecco il nuovo capitolo...spero vi piaccia e spero che vi incuriosisca ancora...
RECENSITE mi raccomanda, questa storia va avanti per voi, quindi senza voi non esiste...

Se volete questi sono i link per le altre mie tre storie...
**
Una vita Semplice, un pò Complicata, ma Semplice
** Le nostre storie? Tutte da raccontare...
** Con te posso ricominciare a vivere


Baci, a presto, Lucy <3



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Rosalie

Era…mi accigliai «Sta lontano da lei!! Lei è mia!!!»… «Non ti avvicinare a lei, altrimenti la prossima volta non ti grazierà nessuno! Stronzo!!!» …erano le parole di Emmett, e anche i pugni di Emmett. Era il video della sera prima, al bar di Tor
«Ma è…» iniziai a dire
«Pazzo di te!» disse Bella interrompendomi,
«Ora vallo a riprenderlo» concluse Alice, sospirai, le guardai entrambe, e entrambe sorridevano speranzose.

Così decisi, mi alzai e dissi
«Ok ragazze, ci provo. Non ho nulla da perderci infondo, perché già l’ho perso. Ma ho…ho paura di starci ancora più male!», Bella mi prese la mano e disse
«Sei sua, ricordi il video?».

Non risposi più nulla, e così come stavo, ovvero con un leggings, la felpa di Emmett, trucco ormai rovinato da chissà quanti giorni di pianto, i capelli tutti scombinati, presi le chiavi della macchina e andai via.

Giravo da quasi 25 minuti senza risultati, fin quando però non mi venne in mente che Emmett aveva un posto tutto suo, un posto dove gli piaceva stare in pace e da solo, e solo li lo avrei potuto trovare.

Quando fermai la macchina vidi la sua poco più avanti, e fui felice di questo.

Scesi dalla macchina e nello stesso istante trovai un pace davanti a me. Aveva ragione Emmett, quel posto era speciale sul serio. Eravamo a mare, e a quell’ora non c’era nessuno, stava quasi tramontando il sole, era davvero uno spettacolo.

Quando arrivai sulla spiaggia lo vidi, mi ricredetti, il vero spettacolo era lui, non il tramonto, lui alla luce del sole era una delle cose più meravigliose al mondo.

Il mio Emmett.

Mi avvicinai a lui molto lentamente, e quando gli fui dietro mi sorprese dicendo «Non ti arrendi vero?» rimasi bloccata, mentre cercavo di capire come avesse fatto, ma anche su questo mi precedette «La tua macchina, la riconosco su tutte. Dovresti saperlo», mi misi al suo fianco e entrambi guardammo il sole tramontare in silenzio.

Fui io ad interrompere il silenzio. Quel silenzio che non faceva altro che torturarmi e farmi contorcere lo stomaco.

«Se sono tua perché mi lasci andare?», finalmente mi guardò
«Perché sono ferito, e da te non mi aspettavo una cosa simile. Sai come sono fatto! E dovevi dar retta a Bella per non farmi arrabbiare»
«Io sono umana Emmett, mi è lecito sbagliare, se non sbaglio non capisco, e non capisco quanto sei importante se non ti perdo. E ti ho perso, e ci sto uno schifo, ok? Ma è stato sempre così a scuola, tu stesso lo sai. Prima ci provano, do il 2 di picche e vanno via, e questa volta, visto che c’eri tu l’ho ignorato completamente, senza dargli neanche una risposta. Perché ti amo Emmett! Ti amo e non posso perderti!!!». Ci trovammo uno di fronte all’altra, lo guardavo con occhi lucidi quasi piangevo, mentre i suoi erano rossi, stava messo come me,
«Ros io…»
«Ricominciamo Emmett, ti prego. Facciamo vedere che io e te siamo una cosa sola come abbiamo sempre fatto vedere e come si ci siamo sempre dimostrati. Non ci facciamo distruggere da uno stronzo qualunque. Ti prego Emm!!!» mi avvicinai a lui
«Rosalie, se…e dico se, torniamo insieme tu sai a cosa vai incontro vero?» «Prigionia assoluta? Controlli 24h su 24? Ci sto, basta che ho te!!!» mi sorrise e quello mi bastò a farmi buttare tra le sue braccia e baciarlo. Emmett ricambiò subito e questo mi fece dimenticare tutto.

Mi strinse a se e questo mi bastò a farmi risentire ancora una volta sua. Le sue mani sul mio corpo, le mie sulle sue spalle, il mio corpo stretto a lui, le nostre bocche unite, le nostre lingue intrecciate, era tutto ciò che volevo dalla vita.

«Ti amo Emmett» dissi baciandolo a fior di labbra
«Ti amo piccola mia. E scusami…» lo interruppi
«Emmett…» questa volte interruppe lui me
«Fammi parlare per favore… non voglio più che succede una cosa del genere, me ne devi parlare, e se le cose me le dici tu, essendo sincera di certo ti non lascio andare. Mi hai ferito, mi hai fatto sentire vuoto, tradito, e tu non dovresti farlo, devi fidarti di me. Anche perché ad allontanare i ragazzi da te ci penso io, lo devi sapere ormai» sorrisi e lo strinsi a me
«Scusami, sono stata una stupida. Te lo prometto, non ti mentirò più. E di te mi fido cecamente, ma avevo paura di perderti. Ti amo amore mio»
«Ti amo Vita mia» mi sollevò e mi baciò.

Il mondo intorno a me, intorno a lui, intorno a noi, era sparito.

Esistevamo solo “noi” due.
 
 
Edward

Erano le 17:35 ed ero ancora fermo all’università a studiare, quella cavolo di materia proprio non mi capacitavo più a studiarla. Mi manca Bella, ecco perché non volevo più studiare, e poi anche perché avevamo litigato poche ore prima e dall’ora aveva staccato il telefono, e non potevo più chiamarla, che testarda!!!

Mi strofinai la faccia con entrambe le mani e sbuffai. A distrarmi fu Jane, «Qualcosa non va?» la guardai e dissi

«Niente, ho litigato con la mia fidanzata e ha staccato il telefono per non sentirmi, e non vedo l’ora di tornare a casa da lei per farmi perdonare, anche se non ho fatto niente» lei sorrise e guardò il libro, e imbarazzata disse
«Scommetto che è arrabbiata con te perché stai qui con me vero?» i miei occhi scattarono fuori dalle orbite, come aveva fatto? Decisi di non rispondere e annuii soltanto, e lei continuò «Come ti capisco, anche Alec, il mio fidanzato è geloso, e ora è arrabbiato con me perché sono qui con te. Quindi che ne dici se andiamo ognuno dal proprio amore e ci vediamo domani a lezione?» sorrisi e risposi sollevato
«Ottimo, a domani allora?» scoppiammo a ridere e ci salutammo.

Andai alla macchina e partii subito.

“Sto arrivando amore mio” pensai.

Sperai che nel vedendomi mi avrebbe “perdonato”, visto che le avevo detto che sarei tornato almeno per l’ora di cena se continuavamo di quel passo con lo studio.

Quando finalmente tornai a casa andai subito in camera nostra, ma Bella non c’era, stranamente, ma sul nostro letto c’era il suo telefono, lo presi per vedere se era acceso e se aveva letto i miei messaggi, ma quando accesi il display e lo sbloccai il cuore quasi mi si fermò. Si era sentita con Jake…

Bella devo parlarti…possiamo vederci?

Non credo sia possibile Jake.

È importante, altrimenti non te lo avrei chiesto. So che stai con Edward!

Che vuoi Jake?

Bella me lo devi. Sei stata tu a lasciarmi per lui ricordi? Ho bisogno di parlarti!

Ok…ma senza scherzi, oppure chiamo mio padre!

Devo solo parlati, tranquilla. Baci piccola

Non chiamarmi piccola!!! :@. Cmq, domani mattina a casa di Rosalie e Jasper, sono sola, non vado a scuola. Ci vediamo a mezzogiorno.

Ok, a domani Bella…


Il cuore smise di battere per un secondo.

Perché Jake voleva vedere Bella? E perché Bella aveva accettato?

Mi innervosii, ma decisi di vedere se lei mi avrebbe detto qualcosa oppure no. Lasciai il telefonino dov’era e mi stesi sul letto guardando la tv

Dopo pochi minuti Bella entrò in camera e quando mi vide, fu sorpresa e disse

«Come mai già qui? Non dovevi studiare?!» alzò un sopracciglio, mi alzai e andai da lei
«Sono qui per te, e per farmi perdonare di un qualcosa che non ho fatto»
«Tu…tu…» mi avvicinai e le accarezzai le braccia
«Quando capisci che per me ci sei solo tu? E soprattutto che sei MIA!»
«Tu quando capisci che tu sei mio, e che sono GELOSA!!!» le sorrisi
«Bella pure io sono geloso e voglio che tu mi dica sempre tutto…» m’interruppe dicendo
«Appunto…anche io, quindi dimmi che c’è tra quella e te!» incrociò le braccia e non mi potette scappare un risolino
«Niente, assolutamente niente. Anche lei è fidanzata, e anche il suo fidanzato era nervoso con lei perché studiava con me, quindi abbiamo deciso di continuare un’altra volta quello che stavamo facendo…» mi guardò di sottecchi e subito continuai «…cioè Studiando…Bella tu lo sai che sei solo mia vero? E che se vengo a sapere che ti vedi o ti senti con qualcuno mi si annebbia il cervello e perdo il controllo…» m’interruppe  mettendomi un dito sulle labbra
«Domani mattina…torna a casa per mezzogiorno. Ti dico solo questo…Ti amo Edward» mi baciò e senza dire altro uscì dalla nostra camera.

Perché Bella non mi aveva detto di Jake? Perché mi aveva detto solo quello? Quella ragazza era sempre un mistero.
 
Alice

Dopo che Rosalie era uscita per andare a cercare Emmett, io decisi di fare una sorpresa al mio dolce e insostituibile ragazzo.

Ma prima di fare la sorpresa a Jasper, andai a casa di mia madre.

Ad aprirmi la porta di casa, ovviamente, fu proprio lei,
«Shh…» mi fece mettendosi un dito che partiva dalla punta del naso e copriva anche le labbra e continuava a scendere «…Si è appena addormentato dopo un pianto infinito» mi preoccupai subito
«Come mai?» chiesi allarmata e andai da mio figlio
«Tranquilla, ha avuto una colichetta, ma ora è passata» mi tranquillizzai un po’, ma non del tutto.
«Allora come va a casa?» chiese mia madre porgendomi una tazza di thè
«Non tanto bene» dissi rattristandomi pensando ad Emmett e Rosalie
«Come mai? Che succede? Non vi trovate bene?» scossi la testa
«Emmett ha lasciato Rosalie»
«COSA??» urlò un po’ di più mia madre, ma non tanto da svegliare Jack.

Le spiegai tutto e lei non diede ragione a Rosalie e tantomeno non comprese la reazione di Emmett, ma le decisioni le avrebbero prese loro, e sperai con tutta me stessa che quel gorilla in piena crisi accettasse le scuse di quella testarda.
Il mio piccolo angioletto poco dopo si svegliò, e mangiò un buon tre quarti d’ora. Dopo lo coccolai e con mia madre gli dicevamo quanto bello fosse, e ogni tanto scappava un risolino che a noi faceva sciogliere sempre.

Mia madre continuò a fare la nonna, mentre io andavo dritta dal papà di mio figlio.

Appena arrivai allo studio di mio padre, mi accorsi che non c’erano più macchine, e osservando l’orario mi accorsi che erano le 17:28, praticamente lo studio stava per chiudere, “Meglio così” pensai.

Entrai e il mio uomo, senza girarsi disse

«Mi dispiace il dott. Cullen non c’è» se ne accorse perché la porta strusciava a terra facendo uno strano rumore, mi avvicinai e dissi

«Ma io cerco il mio ragazzo» Jasper si girò facendomi il suo più bel sorriso, quello che ogni volta mi faceva accelerare il battito cardiaco.

Mi strinse baciandomi con passione, quasi mi mancò il respiro

«Il suo ragazzo c’è sempre per lei signorina» sorrisi baciandolo.
«Mm-mm» sentimmo mio padre schiarirsi la gola e subito ci staccammo imbarazzati
«Papà» esclamai contenta di vederlo, anche se lo avevo visto il giorno prima quando ero andata a prendere il mio bambino con Jasper a casa dei miei.

Abbracciai mio padre e subito dopo uscimmo chiudendo lo studio per bene. Salutammo mio padre dicendo che saremmo passati più tardi a prendere il nostro angioletto.

Mentre mio padre andava verso casa, Jasper ed io andammo verso il mare.

In macchina togliemmo le scarpe e corremmo mano nella mano sulla sabbia fino a riva.

Giocammo a schizzare l’acqua e per poco non ci finivo io in acqua. Ridemmo molto per quel quasi accaduto

«Non prendermi in giro» dissi mettendo il broncio, Jasper subito mi catturò tra le sue braccia
«E chi ti prende in giro? Io Ti Amo e voglio chiederti una cosa» disse portandomi sulla spiaggia
«Cosa amore mio?»  mi sorrise e si inginocchiò ai miei piedi.
“Oddio non ci credo!”, lo stava facendo sul serio?
«Io e te siamo andati sempre contro corrente. La prima volta ti ho baciata senza dirti niente, la seconda volta ti ho detto ti amo, la terza ti ho chiesto di uscire. Ora abbiamo un figlio meraviglioso che amo più della mia vita, del resto come amo te, più della mia vita. Quindi continuando a fare le cose contro corrente…» le lacrime ormai non cessavano di cadere, lui prese una scatolina di velluto rossa e l’aprì mostrandomi il bellissimo solitario contenente al suo interno, mi portai le mani sulla bocca «…Vuoi sposarmi e rendermi l’uomo più felice di questo mondo?» mi gettai tra le sue braccia e piangendo gli risposi
«Si, si, si, e mille volte ancora si! Voglio diventare la Signora Hale».

Jasper mi strinse a se, e poco istanti dopo mi mise l’anello al dito

«Speravo che mi dicessi di si» lo strinsi ancora una volta a me
«Ne avevi dubbi amore?» chiesi
«No, ma la paura di perderti non finisce mai di tormentarmi dopo l’anno scorso» Jasper mi strinsi ancora di più a se e questo mi fece capire quanto fossero vere le sue parole.

Che stupida che ero stata l’anno prima a lasciarmi prendere dal panico senza dargli il tempo di spiegare, che stupida che ero stata!

Ci sedemmo sulla sabbia, io tra le sue gambe, e osservammo le onde venirci incontro per poi tornare indietro, e pian piano il sole scomparire sotto il mare.

«Jasper?»
«Si amore?»
«Ti amo» lo sentii sorridere
«Ti amo anch’io farfallina» mi voltai verso di lui e lo baciai, ma non mi contenei tanto, anzi volevo fargli capire che lo desideravo, che volevo amarlo. Lui capì subito e sorrise
«Torniamo a casa farfallina, c’è qualcuno che ha bisogno di coccole» ci alzammo e andammo in macchina, sempre mano nella mano.

In macchina fissavo il mio nuovo anello, e ne rimanevo meravigliata di quanto fosse bello

«Ti piace?» mi chiese Jasper baciandomi la mano che come sempre mi teneva in macchina
«Tantissimo, ma amore non era troppo?» chiesi preoccupata
«Non ti preoccupare, tuo padre mi ha dato un anticipo e così ho potuto comprartelo, e non preoccuparti, poi a te e nostro figlio non voglio far mancare niente» mi allungai e gli lasciai un bacio sulla guancia e dissi
«Allora sbrigati, voglio amarti» Jasper sorrise e ingranò la 5°.
“Se ci vedeva Charlie in quel momento ci avrebbe ammanettati” pensai.

Dopo poco arrivammo a casa e senza pensare a nessuno andammo in camera nostra.

Ci amammo per almeno tre ore. Sentirmi sua mi faceva sempre un effetto unico, mi volavano le farfalle nello stomaco, la testa mi girava, e il solo tocco tra i nostri corpi era un continuo brivido.

Quando Jasper si accasciò al mio fianco sfinito disse
«Wow! Così mi viene un infarto» rise, mi appoggiai al suo petto
«Non dire sciocchezze, tu dovrai stare con me e tuo figlio per sempre»
«Si farfallina mia, per sempre!» disse abbracciandomi.

Verso le 20:00 di sera arrivarono i miei genitori con Jackson e con Charlie e Renèe, ci avevano portato le pizze.

Rividi Emmett a casa, e Rosalie attaccata a lui come un polipo, sorrisi per questo, mentre notavo una certa tensione tra Edward e Bella, anzi a dirla tutta vedevo mio fratello preoccupato, e Bella in ottime condizioni.

Dopo una bellissima cena, divertente e piena di vita, come ogni volta che eravamo tutti insieme mi alzai dal tavolo e andai in salotto a prendere una bottiglia di buon Champagne, tornai nella sala da pranzo e dissi

«Devo dirvi una cosa…» dopo che ottenni l’attenzione di tutti e Emmett disse

«No! Un altro?» ridemmo tutti ma Edward e Jasper gli diedero un ceffone come risposta, continuai.

«MI SPOSO!!!» esultai, Rosalie e Bella corsero ad abbracciarmi e gridammo tutte e tre.

Quando quelle due mi liberarono anche gli altri mi fecero gli auguri e lo stesso fecero con Jasper, travolto anche lui da quelle due pazze.

Ovviamente aspettavo i miei 18 anni per sposarmi, ma l’idea che dopo quell’età sarei stata sua per sempre mi emozionava moltissimo.

Non vedevo l’ora.









 

  
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