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Autore: Psychedelic Mushroom    15/07/2013    1 recensioni
Tratto dal capitolo due: "Melanie, è stato un piacere conoscerti, ma adesso torna a casa" disse alzandosi e avvicinandosi alla porta. Non sembrava per niente contento di vederla lì.
La ragazza gli afferrò un braccio con dolcezza, non voleva sembrare troppo aggressiva.
"Come ci torno a Londra a quest'ora?"
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Capitolo 11
Melanie rimase quasi paralizzata da quella domanda. 
Non poteva pensare di passarla liscia quella volta.
Se ci fosse riuscita, sarebbe stata per pura fortuna. 
Ma non poteva raccontargli tutto, era troppo difficile e per lei non era facile parlare di quelle cose.
"Danny è che... io... insomma, lei è..." 
Sospirò abbassando lo sguardo, non sapeva da dove veniva tutta quella paura, ma era davvero spaventata.
Danny avrebbe potuto non comprendere quello che aveva fatto sua madre, avrebbe potuto benissimo mandarla via pensando di mettersi in un casino troppo grande.
"Melanie"
Alzò subito lo sguardo su di lui, nella sua voce e nei suoi occhi c'era tutto il desiderio di sapere e non era una pretesa, ma una vera voglia di capire cosa gli stava nascondendo.
"Non voglio che pensi che lei sia pazza"
"Non lo penserò" 
Melanie sentì che i respiri le si bloccavano in gola, i suoi polmoni reclamavano aria.
Cercò di attenuare quella sensazione di ansia che le attanagliava lo stomaco con un grande respiro e poi sperò con tutta se stessa di riuscire a trovare le parole giuste.
Ma, probabilmente, si sarebbe ingarbugliata.
"Quando avevo sette anni mi ha lasciata in una casa famiglia, lei non aveva abbastanza soldi per darmi tutto ciò che mi serviva... aveva detto che sarebbe tornata presto a prendermi e che avremmo vissuto tutta la vita insieme, qualche mese dopo tornò dicendo di aver trovato un lavoro e tutto sembrava andare bene, aveva trovato un compagno, sembravamo una famiglia felice... il giorno del mio ottavo compleanno, lui uscì di casa e... quella fu l'ultima volta che lo vidi... ci rimasi davvero male, mi ero affezionata a lui e mi sembrava che ci volesse bene... mia mamma ha cercato in ogni modo di tenermi con lei, faceva due lavori e nonostante tutto trovava sempre il tempo per stare con me... quando avevo undici anni ci sono stati altri problemi e abbiamo dovuto abbandonare la casa dove abitavamo e... e mamma aveva pensato di lasciare almeno me a casa di suo padre, ma lui non ha voluto tenermi... non mi considera sua nipote e mia mamma non è più sua figlia da quando sono nata, lui ha sempre cercato di mantenere le distanze da noi, la ritiene una poco di buono" 
Sentì la voce tremare e le lacrime salire sempre di più, non poteva andare avanti, non ci riusciva.
"Lei dov'è adesso?" le chiese Danny quasi sottovoce.
"Non lo so, circa quattro anni fa mi ha riportato in quella casa famiglia... nei primi tempi la vedevo di nascosto e mi chiamava spesso, poi ha cominciato a farsi vedere sempre di meno, le chiamate sono diventate sempre più rare... negli ultimi due anni l'ho sentita un paio di volte"
Restarono in silenzio per un pò, entrambi presi dai propri pensieri.
Danny voleva farle mille domande, ma poteva vedere il suo viso così triste e stanco e decise che per il momento si sarebbe fermato.
"Mi dispiace" riuscì a dire solamente quello prima di lasciare la sua mano e abbracciarla.
Non sapeva da dove veniva quel gesto, ma sentiva di doverlo fare.
Melanie cominciò a piangere silenziosamente, quella era una cosa che le era mancata, non veniva abbracciata così da anni ormai.
Ma non piangeva per tutto quello che aveva raccontato, aveva desiderato abbracciare suo padre milioni di volte e, adesso che stava succedendo, le sembrava una cosa irreale.
Si lasciò stringere e non le importava più se lui la vedeva in quello stato, non le importava di sembrare fragile. 
Suo padre la stava abbracciando, era la sensazione più bella del mondo.
 
 
"Allora, com'è andata? Le hai chiesto perchè non mangia? Hai provato a farle mangiare qualcosa? Sai ho comprato dei cereali buonissimi che..."
"Ben, smettila" disse Danny sedendosi su una sedia a caso.
Di solito gli piaceva stare nello studio di registrazione, ma Ben lo stava assillando e lui non voleva parlare di quello che gli aveva raccontato Melanie.
Non voleva nascondergli nulla, ma pensava che lei potesse arrabbiarsi, erano cose un pò troppo personali.
"Danny io proprio non ti capisco, siamo soli adesso, puoi dirmelo"
"Non mi importa se ci sono gli altri o no, lo vuoi capire?"
"E allora qual è il problema? Stamattina piangevi e io ti ho detto che ti avrei aiutato, ma adesso non vuoi nemmeno dirmi che cazzo ti ha detto... sai cosa ti dico? Sei abbastanza grande per cavartela da solo" disse con tono freddo uscendo dallo studio e sbattendo la porta.
Danny sbuffò dandosi dell'idiota.
Sapeva quanto facilmente si arrabbiasse Ben, ma non poteva dirglielo.
Sentiva che era una cosa da discutere solo con la diretta interessata, non poteva andare in giro a raccontare le cose di Melanie.
Certo, parlarne con Ben non significava 'dirlo in giro', ma lo riteneva comunque sbagliato.
Forse stava esagerando e, probabilmente, si stava comportando troppo da persona matura, cosa che non aveva mai fatto parte del suo carattere, ma gli veniva naturale comportarsi così.
Sentì delle voci avvicinarsi allo studio, la porta si aprì e tutti entrarono cominciando a fare casino.
Ben non gli rivolse la parola per tutto il tempo, forse era meglio così, avrebbero potuto litigare ancora e non voleva.
 
 
Melanie si stese sul letto e chiuse gli occhi.
Cominciò a ricordare la sensazione che aveva provato abbracciando Danny e sorrise.
Le risalirono le lacrime, non riusciva a non piangere pensando a quel momento.
Aveva pensato anche che lui non l'avrebbe mai abbracciata, aveva creduto fermamente che avrebbe fatto lei il primo passo, ma era andato tutto diversamente.
Le era piaciuta la sensazione di avere le sue braccia intorno a sè, era come se si fosse ritrovata a casa improvvisamente. 
Era stato tutto così naturale e dolce che non riusciva nemmeno a spiegarsi come aveva fatto a piangere senza porsi problemi.
L'imbarazzo che avevano provato entrambi una volta sciolto l'abbraccio aveva contribuito, forse, a rendere tutto più bello.
Sentì bussare e quasi sussultò, non cominciò ad urlare solo perchè i ladri non bussano prima di entrare.
"Avanti" 
La porta si aprì e Danny entrò con Luci in braccio. "Ciao" sussurrò lei.
"Ciao"  rispose Danny entrando nella stanza e sedendosi accanto a lei.
Non si era mai sentito tanto in imbarazzo in tutta la sua vita, ma era solo perchè aveva paura di parlare.
Di solito la sua bocca diceva cose che nemmeno lui pensava. "Come stai?" le chiese.
"Bene" rispose Melanie sorridendogli sinceramente. 
"Stavo pensando che... che è quasi ora di cena, ti va se andiamo a mangiare qualcosa?" 
Melanie rimase in silenzio e trattenne il respiro per qualche secondo.
"Danny, io... non credo che..."
"Facciamo che non era una domanda" disse alzandosi e avvicinandosi alla porta. "Vestiti, ti porto nel miglior ristornate di tutta Los Angeles" 
"Ma, Danny io..." la porta si chiuse e lei rimase lì, immobile.
Ancora una volta era stata messa alle strette, ma adesso era diverso.
Poteva omettere tante cose a voce, ma lui si sarebbe presto accorto dei suoi problemi col cibo se fossero usciti.
Sospirò e cominciò a prepararsi.
Gli dirò che non ho fame e magari ci crederà...
 
 
 
 
Psychedelic Mushroom: Hi guys, sono le 05:35 e posto adesso perchè ho appena finito di scrivere il capitolo e spero con tutta me stessa che non sia tanto orribile come credo io .-. e scusate se non è molto lungo :c
Lo voglio dedicare(?) ad una piccola elfa, spero ti piaccia :3
Vi avviso che fino a venerdì non ci sarò quindi... non so, ci sentiamo quando torno. Love you all <3
  
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