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Autore: Lucilux    15/07/2013    0 recensioni
Neutron star collision parla chiaro nell'individuare l'unica e sola donan con cui si deve vivere e morire e anche l'intervista a Panorama di quel giorni di abbandono ribadisce che, costi quel che costi, è lei la sola e unica. I cantastorie parlano a vanvera, i poeti MAI!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gaia Polloni, Matthew Bellamy
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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 “… una parola…scrivi solo una parola…non so neanche se questo numero sia ancora tuo, se il numero sia ancora attivo”…
“ E’ attivo” rispose…perché quella mattina dopo 5 giorni le era apparso nella mente con la testa chinata di lato, la bocca imbronciata e l’occhietto da bambino che aveva rubato i biscotti e non cela faceva ad annullare 8 anni di vita in cui entrambi si eran dati il massimo che potevano scambiarsi…e poi lei il suo aiuto non lo avrebbe rifiutato al peggior nemico
“Ciao”  arrivò subito di rimando… e poi più nulla… per due lunghi giorni finchè: “Ciao. Grazie per gli auguri a me e Kate…per Bing voglio dire…”
“Guarda che non ti ho mandato sms di auguri di compleanno, ti ho mandato un sms due anni fa per farvi le felicitazioni”
“Si, lo so, infatti….scusa…grazie…non ti avevo ancora ringraziato”
“Figurati: vuoi che anticipo gli auguri per il matrimonio?”
“No, no…ma io non mi sposo…ancora…per ora”
“Ma che dici? Intendevo che se mi scrivi grazie per gli auguri della nascita di tuo figlio due anni dopo che te li ho inviati, scrivo subito quelli di rallegramenti per quando si sposerà, così mi ringrazi subito e ci mettiamo in pari”
“Ah…grande…ora ho capito…grazie … ciao….”
“Ciao”
E grazie a Dio il lavoro la impegnava tanto, e la distraeva, e la interessava e alle volte la divertiva anche… e grazie a tutti i santi del Paradiso non tutti quelli che conosceva (tra amici e colleghi) sapevano con chi era stata legata in passato… e grazie alle anime del Purgatorio aveva di meglio di stare tutto il giorno a crogiolarsi nel Limbo chiedendosi a cosa si doveva la stranezza di tale comunicazione…perché strana lo era davvero… ma nessuno noto il suo nervosimo condito da una certa dose di sbadataggine che ormai la accompagnavano da quel primo ripalesarsi del suo ex…
Gli voleva bene Gaia a quel Muppet geniale, complicato, apparentemente strano e timido ed esuberante allo stesso istante, non riusciva a non pensarci con quella tenera rabbia di chi pur essendosi buttata dietro il passato ci rifletteva a volte increspando il volto con un sorriso amaro, chiedendosi dove anche lei aveva sbagliato, se anche lei avrebbe potuto, se era stato sul serio meglio così…ed ora tornava su come un rigurgitino di latte ad un neonato, solo che l’ultima poppata era stata consumata 2 anni prima… digestione lenta a quanto pare, segno inequivocabile che aveva ragione lei, come volevasi dimostrare: l’uomo, il principe consorte da sfilata sul red carpet, quello che pare vestirsi meglio, il compito paparino era sempre lui ,il Muppet dalle faccette buffe che lei conosceva, che cercava comprensione per quella mente tanto semplicemente complicata, impicciata al punto da averci messo tanto tempo per trovare il coraggio di ammettere che lei esisteva ancora e non l’avevan portata via gli alieni all’apparire di Kate (come nell’invasione degli ultracorpi), che aveva sotterrato l’ascia di guerra, che viveva serena al punto di poter condividere gioie e dolori altrui ma soprattutto ci aveva messo 2 anni per prender il coraggio di parlarle (si fa per dire, nascosto dietro una tastiera!) per vedere che effetto gli faceva la cosa, per gestirla….
La rabbia che stringe lo stomaco la colse alle 02,30 della notte di due settimane dopo, svegliata di soprassalto da un bip seguito da bustina lampeggiante riportante una comunicazione che senz’altro (!!!) non poteva esser differita: “No, è che volevo dirti, se ti interessa che vengo in Italia…”
E alle 03.15: “…no..volevo scrivere NOI veniamo in Italia…a suonare, intendo”
“Accidenti a te, la sveglia tra un po’ mi suona” penso lei di scrivergli di rimando… a non lo fece, si girò e si riaddormentò senza dar peso a ciò che aveva letto. 
  
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