Entriamo
nel vivo della song-fic! Una canzone per capitolo!
TURN BACK TIME
Due
settimane dopo ero ancora a Springfield e nell’albergo le
persone avevano cominciato a conoscermi. Avevo trovato un lavoro,
niente di che
aiutavo nell’infermeria, però era un modo per
guadagnarsi qualcosa e allo
stesso tempo non pensare al passato.
Un giorno tornavo da una
passeggiata tra i negozi. Sono passata davanti alla reception e Cindy,
la
ragazza che stava sempre al banco, mi ha richiamata. «Signora
Robbins c’è una
lettera per lei!»
«Davvero?»
ho chiesto
stupita prendendo la busta che lei mi allungava. «Chi me la
manda?»
«Una certa
Calliope
Torres» mi ha risposto lei. Io ho avuto un sussulto.
«Che c’è, la conosce?»
«Sì...
è mia moglie» le ho
detto. Sono tornata nella mia stanza e una volta lì ho
aperto la lettera. Non
mi sono chiesta neanche una volta come avesse fatto a trovarmi, non era
importante. Soprattutto non quando ho visto cosa conteneva la busta.
«Vuole il divorzio?!»
ho urlato all’aria.
Non ci potevo credere! In realtà per essere onesta, non
potevo dire di esserne
sorpresa. Non dopo tutto quello che era successo nell’ultimo
anno. Ho guardato
le carte: lei aveva già firmato. Il mio primo impulso
è stato di strappare i
fogli e buttarli via, ma poi ci ho ripensato. Non avevo la minima
intenzione di
firmare, volevo riparare il mio matrimonio non buttarlo via,
però non si poteva
mai sapere. In fondo potevamo sempre decidere di divorziare e poi
ricominciare
da capo. Owen e Cristina avevano fatto così. Poi loro si
erano lasciati
comunque, per la storia dei figli, ma quella era un’altra
faccenda. Non posso
credere che una volta sui figli la pensassi come Cristina.
Non saprei dire con
precisione cosa fosse successo, ma ad un certo punto mi sono seduta al
tavolo,
ho preso carta e penna e ho cominciato a scrivere. Non pensavo a cosa
stessi scrivendo,
mi limitavo a farlo. Ci ho messo un po’ a capire che stavo
scrivendo una sorta
di poesia.
“Give
me time to reason,
give
me time to think it through
Passing
through the season,
where
I cheated you”
Ci
avevo messo dentro tutto quello che sentivo,
tutta la mia rabbia verso me stessa, verso quello che era successo. Non
era
precisamente allegra, però mi piaceva. Era vera. La cosa
più strana è successa
dopo: ho cominciato a cantarla. La cosa mi ha sorpresa moltissimo
perchè,
insomma, io non cantavo. Sì, a volte sotto la doccia, ma
niente che facesse
sospettare che un giorno mi sarei messa a scrivere canzoni. La melodia
veniva
da sè, non avrei neanche potuto scriverla, perchè
non conoscevo le note.
“If only I could turn back
time
If only I had said what I still hide
If only I could turn back time
I would stay for the night. For
the night...” *
Comunque
quando ho finito di cantarla, ho
sorriso. Veniva bene, sul serio. In quel momento ho sentito dei rumori
fuori
dalla mia stanza, perciò ho aperto la porta. Fuori
c’era una mezza dozzina di
persone che quando mi hanno vista si sono messe ad applaudire.
«Che succede?»
ho chiesto confusa.
«Lei
è fantastica!» mi ha
detto Aaron, il ragazzo della stanza accanto alla mia.
«È molto che canta?»
«N-no
io non canto» ho
risposto sconcertata. «Io sono un chirurgo. Mia moglie... lei
sì che è brava.
Cioè anche lei è un chirurgo, ma è
davvero brava a cantare»
«È
sposata?» mi ha chiesto
un altro tizio. «Perchè è qui da sola?
Cos’è successo?»
«L’ho
tradita meno di un
mese fa. Ce l’ho avuta con lei per un anno per il fatto che
ha deciso di farmi
tagliare una gamba» in quel momento il mio pubblico aveva
avuto un sussulto
collettivo. «Dopo averla tradita sono scappata. Oggi lei ha
chiesto il
divorzio».
«Porca
miseria» ha
commentato Aaron a bassa voce, «è per questo che
cantava?»
«Credo di
sì» gli ho
risposto. In realtà non lo sapevo bene neanch’io.
Detto questo sono tornata
nella mia stanza e mi sono seduta sul letto. All’improvviso
mi è venuto in mente
che possedevo un ospedale; non ci avevo pensato in tutto quel tempo.
Callie mi
aveva mandato messaggi per tutta la mattina, ma io non li avevo neanche
letti.
Non volevo affrontarla. Ad un certo punto ho preso le carte del
divorzio e le
ho aperte. In fondo chi mi impediva di farlo? Potevo firmarle,
divorziare
ufficialmente da Callie, smettere di fare il chirurgo e diventare una
cantante.
“Ma chi voglio prendere in
giro?” mi sono detta. “Io sono un medico. E non
posso abbandonare Sofia”.
Dovevo tornare a casa e chiedere a Callie di perdonarmi, lo sapevo. Ma
allo
stesso tempo non ne avevo il coraggio. Ho preso i fogli e ho firmato,
poi ho
mandato un’e-mail a Jackson e Owen: me ne andavo.
NdA:
Ecco il nuovo capitolo! Spero vi sia piaicuto! Ringrazio chi
ha letto e messo nei preferiti e aspetto come sempre i vostri commenti!
*La
canzone in questione è “Turn back time”
degli Aqua!