Film > Una ragazza e il suo sogno
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Autore: marta_cr_cullen92    17/07/2013    1 recensioni
Questa è la mia prima FF e l'ho scritta tipo 10 anni fa quando facevo ancora le medie... ho un po' paura a pubblicarla... spero possa piacervi!
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Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La notte passò veloce e se Ian russava Daphne non lo scoprì.

Quando si svegliò vicino a lei c’era un vassoio con una margherita, una brioche e una tazza di te ancora fumante,

< Ian, Ian, IAN, IAN !!!!!!!!!!!!! > cercò di chiamare Ian con quanto fiato aveva in gola, ma non le rispose nessuno. Finì la colazione e uscì in cortile, il sole splendeva alto e un insistente fischio la attirò dietro la casa…

< Ma cosa stai facendo Ian, ti ho chiamato, ma non hai risposto, cosa …. Perché mi copri gli occhi ? > < Fidati e vedrai > , dopo averla bendata, Ian la prese per mano e la portò davanti a quella che sembrava un’enorme pezza sulla parete in corrispondenza del corridoio del primo piano.

Levò la fascia dagli occhi di Daphne, ella li aprì e…

< Cosa diavolo hai fatto questa mattina !!! >

< Ho costruito la tua camera da letto !!! Spero ti piaccia. >

Daphne corse in casa, il primo piano non era come l’aveva visto la sera prima ma, salendo le scale, il corridoio si divideva: da una parte c’era la stanza di Ian dall’altra la nuova camera di Daphne.

Ella non stava più in sé dalla gioia, corse incontro a Ian.

< Non potrò mai ringraziarti abbastanza per quello che hai fatto per me, se c’è qualcosa che posso fare per renderti felice dimmelo in modo che io possa rendere felice te come tu hai reso me. Grazie > Daphne era davvero felice come non lo era da tantissimo tempo. Guardò Ian, anche lui era parecchio felice.

< Daphne, non so com’era la tua vita fuori di qui, ma un modo per rendermi felice ci sarebbe… chiudi gli occhi… > .

In quel momento Ian baciò Daphne, la quale contraccambiò. Non si sa per quanto tempo siano rimasti lì così , ma una cosa è certa il tempo passò in fretta, perché arrivò sera e tutto si dipinse nuovamente di blu.

Passarono i giorni quando Ian chiese a Daphne se potevano parlare di una cosa importante

< Scusami Daphne... io... ti ho mentito... > Daphne aveva gli occhi spalancati < ...da questo posto c’è un’uscita, si trova dietro la parete dei Lecca-Lecca. Non te l’ho detto perché te ne saresti andata come hanno fatto tutti. >

Daphne sconcertata chiese < Quali tutti, ci sono copie della mia chiave? >

< Se te ne fossi andata io non sarei riuscito a baciarti, sarei rimasto qui da solo, un’altra volta. Ora se te ne vuoi andare ti accompagno all’uscita. > .

Daphne non riuscì a credere alle proprie orecchie, non riuscì neanche a chiedere a Ian perché non se ne fosse andato, ma fece una scelta.

< Ian, mi accompagneresti a casa mia, prendo le mie cose e torniamo qua. Sei d’accordo? >

Ian era senza fiato, < Non te ne vuoi andare?!?! > , non capiva come mai Daphne avesse scelto di restare con lui, ma non glielo chiese.

Daphne lo prese per mano e uscirono da quel luogo incantato. L’uscita era incorniciata di cannella, biscotti allo zenzero e la porta era di liquirizia: una vera delizia.

Sapeva che suo padre non sarebbe stato d’accordo della sua scelta ma, dopo aver preso la sua roba, gli scrisse un biglietto e vicino appoggiò la chiave fatata, prese lo zaino ed insieme a Ian tornarono a casa.

Le settimane scorrevano felici e senza troppi problemi.

Una mattina, svegliandosi, Ian vide che la stanza di Daphne era vuota, ella non era né in cucina né in giardino, disperato andò fuori nel mondo vero -non fatto di dolci- a cercarla. Erano trascorsi quasi tre anni da quando Ian era arrivato là e il mondo vero non gli piaceva per niente, ma doveva trovare Daphne.

Restò fuori tutta la mattina ma, non trovandola, tornò a casa. Nell’entrare trovò Daphne in lacrime, la quale vedendolo gli corse incontro un po’ arrabbiata e un po’ preoccupata.

< Ian, ero preoccupata, dov’eri? Sono andata a trovare mio padre e quando sono rientrata non c’eri più > disse Daphne,

< Mi sono svegliato e non ti ho trovata, così sono andato fuori a cercarti ma mi sono perso perché non riconosco più le strade, stare qui mi ha fatto dimenticare com’è là fuori: è per questo che non sono più uscito. > .

I due ragazzi parlarono dell’accaduto e il discorso finì su un tasto fragile: tornare fuori o restare dentro ?

< Daphne, io non posso tornare là fuori, non ho nessuno e non ho neanche 5 $ in tasca, non riuscirei a vivere >

< Là fuori ci sono molti mestieri che potresti fare, mi hai costruito una camera, potresti fare il muratore o studiare per fare il geometra o l’ingegnere! >

< Sì, ti ho costruito una camera, ma con la panna montata, i biscotti di riso soffiato e una montagna di cioccolatini !!! Non so fare niente là fuori !!! >

< Si, hai ragione, sei un incapace, mi merito di più !!! >

< Ah è così ?!?! Dove lo trovi uno sconosciuto che dorme sul pavimento tutta la notte perché hai paura del buio ??? O uno che ti costruisce una stanza, al primo piano, da solo, in un paio d’ore ??? Eh, allora, non mi rispondi !!!!!!!!!!!! >

< Ok... Ok... era solo una provocazione!!! Ho capito, sei il migliore, ti amo… e potresti dire lo stesso di me o sbaglio?!?! Dove la trovi una “sconosciuta” che ti convince a dormire sul pavimento tutta la notte??? O una che sopporta il tuo russare da trattore ??? >

< Io non russo !!!!!! Era solo una scusa per non dormire per terra! In ogni caso là fuori non potremmo neanche vivere come facciamo qua, abbiamo solo 18 anni, non siamo neanche maggiorenni! >

< Beh, mi dispiace, ma ti devo dare torto, fuori gli anni passano molto più in fretta che qui; quando sono andata a trovare mio padre, il giorno del mio compleanno, lui mi ha detto che erano passati DUE anni e non uno come pensiamo noi, quindi noi là fuori non abbiamo 18 anni ma 19… >

La faccia di Ian diventò candida candida, a Daphne prese un colpo < Ian, stai bene??? >

< No, per niente! Se qua passa un anno ma fuori ne sono passati due, questo significa che quando ci siamo conosciuti non erano due anni da quando mia madre è morta ma quattro ??? Oh.Mio.Dio. ...mi ...sento un... tantino.. > .

La faccia di Ian era davvero bianca.

< Ian, tesoro, ti accompagno a letto; dai vieni > Daphne accompagnò Ian nella sua stanza e gli preparò una tazza di tè. Ian le chiese di non lasciarlo da solo quella notte.

Daphne si addormentò cullata dal battito del cuore di Ian che rimase sveglio tutta la notte.

   
 
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