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Autore: VexDominil    18/07/2013    1 recensioni
Una scelta è sempre una scelta. Anche se presa per le decisioni sbagliate.
Genere: Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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Capitolo settimo
La cosa buffa è che più noi cresciamo, impariamo le parole e cominciamo a parlare e più diventa difficile sapere cosa dire, o peggio ottenere quello che davvero vogliamo. (Grey's Anatomy)
 
Si scosse da quei pensieri sentendo un'altra voce all'interno della stanza: allora non era una telefonata!
"Deve essere qualcosa di davvero grosso se ne parlano di persona! Chissà cosa staranno progettando... E se sentissi qualcosa? La polizia è esclusa. Potrei andare in prigione io stessa, figurarsi denunciare qualcuno di così potente. Pur facendolo, avrebbero i migliori avvocati della città e io avrei violato la privacy di un mio paziente. Mi sbatterebbero fuori dall'ospedale e addio carriera medica."
Tese l'orecchio e cercò di captare qualcosa.
Sentiva snocciolare numeri a macchinetta, ma, a meno che non stessero ripetendo le tabelline, le sembravano dati e percentuali delle loro attività.
Finalmente, riuscì a comprendere qualcosa, forse perché credevano di essere al sicuro o perché i toni si erano scaldati.
"Questa cosa non me la doveva fare! Il 65%, che cavolo! Non riesco a immaginare di dovergli dare qualcosa mentre non ha fatto nulla per noi!"
"Eppure dobbiamo, cocco mio! Senza di lui siamo carta straccia! Vedi la cosa in questo modo: se siamo tra i primi che abbassano la testa e sono fedeli, avremo dei privilegi. Mentre se ti ribelli... beh, ti rotolerà la capoccia via mentre i tuoi nemici se la rideranno."
"Non è possibile! Lo so che sei dalla sua parte, sono venuto per questo, ma volevo un accordo, non minacce velate! In più da un malato. Potrei farti molto male, sai? E la cosa divertente è che sarebbe solo un incidente, un malessere improvviso."
La voce di Busco si inasprì immediatamente: non sembrava più un produttore di Hollywood pacioccone e ben in carne, ma un uomo d'affari rigido e spietato.
"Nemmeno tu sei in condizioni di minacciarmi, Sal. Tutti sanno che sei venuto qui e di certo non si faranno ingannare dalle apparenze. Inoltre, mi sottovaluti se pensi che io creda al tuo tentativo di convincere a fare come vuoi. Conosciamo entrambi le regole e non converrebbe a nessuno dei due la "scomparsa" dell'altro."
Qui Tommy fece una lunga pausa, Temi pensò che stesse lanciando un'occhiataccia al misterioso "Sal".
"E' inutile che resisti: è il progresso e insieme la consuetudine. Sai quanta gente ho appoggiato, in questi anni, che è salita e scesa nella scala dell'importanza? Eppure io sono qui, con un potere maggiore di vent'anni fa. Fai come ti ho consigliato: mettiti sotto di lui e aspetta. Fra poco ti accorgerai che abbiamo ribaltato le posizioni. Questo tale che è spuntato fuori ora, fra un mese sarà spaventato e bisognoso del nostro aiuto, perché, nel frattempo, tutti avranno capito i suoi punti deboli e cercheranno di toglierselo di mezzo, soprattutto per questi assurdi interessi che chiede. Allora  io e te faremo zona sicura intorno a lui e, una volta passata la tempesta, gli chiederemo il conto che dovrà accettare, nel bene e nel male, perché sarà in debito con noi e lo potremo manipolare a nostro piacimento. Ti ho già spiegato queste cose molte volte, ma sei troppo testardo e superbo per capirle. Non so che te ne farai dell'orgoglio, quando ti troverai in una pozza di sangue. Allora,  sei con me o no? Posso darti altro tempo, ma sbrigati. Ora vai, l'orario di visite dovrebbe essere quasi finito e devo vedere altra gente."
Temi sentì dei passi andare verso la porta e sgranò gli occhi: doveva cambiare posizione, altrimenti sarebbe stata scoperta e avrebbe passato un brutto quarto d'ora. La maniglia si stava già abbassando, quando sentì Buscò richiamare Sal e dirgli: "Ricordati che se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi."
La ragazza fece in tempo a fingere di cercare qualcosa in un armadietto in modo da non destare sospetti mentre il visitatore usciva. Dalla discussione appena sentita e dall'andatura dell'uomo, Temi dedusse che aveva un grosso problema che lo schiacciava.
Lei continuò a pensare alla conversazione origliata per tutto il giorno, senza capire come usarla.
In più non aveva afferrato bene alcuni concetti.
"Cambiare affinché tutto rimanga com'è? Che sedativi gli ho dato? E chi è Sal? Perché gli ha dato questi consigli? Potrebbe essere un suo parente o un suo allievo. Mi piacerebbe sapere chi è quel misterioso tizio di cui hanno parlato. Appoggiarlo per manipolarlo? Mi sta scoppiando la testa. Alla fine scoprirò che era una cosa tipo"Vai a fare la spesa e non farti fregare dal macellaio" in  qualche slang particolare. Voglio solo andarmene a casa."
Il suo turno era finito e le restava di trascinarsi a casa per morire nel suo letto e resuscitare solo la mattina dopo.
Solo quando girò la chiave nella serratura della sua porta si ricordò di dover pulire una casa che, pur essendo davvero minuscola, era infestata da ogni genere di sporcizia esistente sulla Terra.
Anche quella sera avrebbe rischiato la vita, ma in modo diverso: per avvelenamento o soffocamento dovuto a sostanze nocive. "Magari" considerò tra sé "c'è anche qualche scoria radioattiva, se ci guardo bene."
 
Fran, elegante come sempre nel suo vestito grigio perla, mentre usciva dal palazzo della sua compagnia di computer si guardò intorno, apparentemente per un taxi. In realtà aspettava una Lexus chiara all'angolo della strada.
Quando la scorse cercò di raggiungerla velocemente senza dare nell'occhio e senza sembrare troppo affannata.
Si ripeteva di stare calma e di essere sicura di sé come al solito, ma non le era mai piaciuta quella situazione: perché a volte non potevano far finta di essere clienti e basta, invece di simulare una scena del Padrino?
Tanto sapeva già cosa le avrebbero chiesto: se non doveva rendere più sicuri dei file doveva rintracciare carte di credito, cellulari e altro di elettronico.
"Di certo la compagnia non è disprezzabile" si disse quando entrò nell'auto e vide che oltre all'autista, sul sedile posteriore, accanto a dove si sarebbe seduta lei, c'era un uomo decisamente affascinante che le sorrise e le porse la mano, dopo che chiuse la portiera e si sedette, presentandosi.
"Saverio Hawkers, ma tutti mi chiamano Sal. E lei dev'essere Françoise Quells. In tutti questi compiti monotoni del mio capo raramente, se non mai, ho avuto l'occasione di conoscere qualcuno di così affascinante e mi dicono, anche se ben presto lo verificherò di persona, di molto professionale e perspicace. E' un connubio indubbiamente interessante per la società per cui lavoro. E per me."
Fran sapeva che quello che stava facendo era male, malissimo, ma non poteva di certo rifiutare un invito così galante a... riparare PC come al solito. Con Sal che le guardava da sopra le spalle cosa stesse facendo e semmai stesse cercando di leggere o copiare o comunque rendere pubblici i segreti e le informazioni contenute nei documenti che stava crittografando abilmente. Insomma, tutto come al solito. Se non che...
"Accidenti, Sal, non so cosa farò ora senza la tua voce. Mi ci sposerò, anzi, meglio, TI sposerò. Omioddio, non puoi venire così vicino, non adesso, insomma! Vuoi che protegga questi file o che ti faccia rotolare sul tappeto, decidi! Sto andando in fibrillazione... Perché non ti allontani e tieni quella boccuccia chiusa? Perché... cosa stai dicendo?" Persa nel suo monologo interiore e nel tentativo di calmarsi, non si era resa conto che Saverio le stava facendo delle domande a proposito del suo lavoro. Si diede della stupida: per prima cosa non poteva perdersi dietro un bel faccino che faceva parte della malavita  e, inoltre,  stava lavorando e non voleva provare sulla propria pelle cosa riservavano i Busco a quelli che compivano sbagli.
Mentre parlavano, Fran imparò molte cose su di lui, come, per esempio, che era solo uno degli amministratori di quella società. Naturalmente non le aveva detto specificamente di cosa si occupasse l'azienda, ma era sottinteso che lei sapesse e, anche se non lo sapeva consciamente, aveva cercato di tranquillizzarla sulla propria posizione, perché gli piaceva: la trovava elegante e professionale, pur non capendo nulla di computer e quindi non potendo giudicare il suo operato. Ma già il fatto che non staccasse gli occhi dallo schermo e non facesse la smorfiosa come altre con cui aveva lavorato era un segno a suo favore. Lui era libero e lei pure, non aveva visto nessuna fede, però non poteva invitarla su due piedi ad uscire, visto che non si conoscevano affatto e forse non si sarebbero visti mai più. Inoltre era meglio per entrambi: nessuno poteva sapere quando e in che misura il pericolo di essere ucciso, mutilato e rapito per i segreti che custodiva avrebbe bussato alla sua porta. "Niente alcol, niente droga, niente distrazioni. Se rispetto queste tre regole ho una buona probabilità di rimanere intero come oggi." Questo era il suo pensiero dominante, ma un dubbio si insinuò nella sua testa: stava vivendo o si teneva solo in vita?
Fran, d'altra parte, cercava di fare un buon lavoro, ma le immagini di loro due che uscivano, si sposavano e facevano una famiglia continuavano a girarle nella mente. Odiava essere così sognatrice e forse per quello amava la tecnologia: non c'era spazio per la fantasia e tutto era preciso al millimetro.
Il problema principale era che lui era impelagato con una famiglia della malavita in modo diretto, perché sicuramente sapeva di come i fratelli Busco usavano l'azienda e lei, pur lavorando saltuariamente per loro, non voleva impelagarsi in una qualsiasi relazione con un loro sottoposto.
"Tutti in realtà sono legati alla malavita, ma non posso pensare a lui come a un normale impiegato: è troppo vicino ai Busco perché ne venga fuori qualcosa di buono.  Ammettiamo che abbiamo una relazione: se  scoppiasse una guerra tra le famiglie? Se qualcuno si vendicasse dei Busco su di me o su di lui? Non saremmo mai al sicuro sul serio. Di certo non potrei chiedergli di lasciare il suo lavoro: è in una posizione importante e sono certa che sia a conoscenza di segreti pericolosi, non lo lascerebbero mai andare.
Perché quando trovo un uomo fatto come si deve e con un carattere fantastico, almeno in apparenza, è in contatto con la malavita?!?"
Ritornata alla realtà grazie a una nuova domanda di Sal, si rese conto di essere davvero disperata e di aver bisogno di uscire e telefonare a Temi, che non si aspettava  una chiamata da parte di una Fran depressa da morire perché le piaceva un tipo che non avrebbe visto mai più e che era praticamente l'uomo dei suoi sogni.
All'altro capo della cornetta Temi si chiese se la sua amica non si fosse di nuovo addormentata mentre si guardava "Le pagine della nostra vita", e se lo fosse sognato, con lei come protagonista, come era già successo.
 
 
Note dell'autrice che ieri ha assistito a un allegro sbaciucchiamento di due ore durante il Radio Bruno estate
Ciao a tutti!
Come va? Il caldo si fa sentire anche da voi?
In questo capitolo ritroviamo l'adorabile Fran alle prese con una cotta pazzesca per un ceffo non molto affidabile, il nostro conoscente Sal.
A me mancava la ragazza, devo dirla tutta: è un gran personaggio e mi dispiaceva che non avesse una parte un po' più consistente dell'amica della protagonista.
Per chi segue/legge/si annoia davanti allo schermo e non lo sa, ho aggiunto un pezzo al capitolo 5 perché adoro Norge e non potevo farle fare la figura dell'insensibile infermiera.
Archiviato questo caso, ecco le note/curiosità/stupidaggini varie che allietano il mio racconto:
il cognome di Sal, Hawkers, significa Falconieri, in omaggio a quel capolavoro de "Il Gattopardo"; infatti Tancredi di Falconieri è il nipote del protagonista ed è lui che dice quella famosa frase che ho inserito anch'io di straforo:" Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi."
Non mi ricordo se è esattamente quella, ma il concetto c'è e YOLO.
Sempre dallo stesso libro viene il cognome di Fran, Quells: in teoria, con un cambiamento di vocale, sarebbe  Sedara,  cognome di altri due personaggi, Angelica e Don Calogero.
Ogni capitolo distruggo un'opera letteraria, ve ne siete accorti?:D
Ok, ho finito: ci si rivede il prossimo giovedì!;D
Grazie a quelli che mi seguono, mi leggono e commentano, ma soprattutto voglio ringraziare Acquamarine_  che corregge questo capolavoro e sopporta le mie insicurezze e amastuki Yuky che recensisce sempre e ci tiene a dire che questo non é uno sgorbio!;D
Sono adorabili!<3
Adieu
Vex
  
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