Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: Benedetta_Marigo    18/07/2013    2 recensioni
Mi presento, sono Brooke Davis, ho 17 anni e vivo a New York. Non avrei mai pensato che un giorno mentre stavo vivendo la mia solita vita...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Sono le 8.30 del mattino, mi sveglio con il mal di testa. Sono a pezzi. 
Con fatica e poca voglia, mi alzo dal letto e con stupore vedo che Emily dorme nella poltrona accanto al letto.
E' venuta da me per aiutarmi, la solita. Non mi ha ascoltata quando le ho detto che non doveva preoccuparsi per me. 
Si sveglia anche lei e poco dopo si alza e viene ad abbracciarmi forte. Io comincio a piangere a dirotto. 
-Tranquilla, va tutto bene.- Cerca di consolarmi. 
-Grazie di essermi vicina. Sono una stupida, ci sono cascata.-
-No! E' lui il coglione che ci perde, perde una persona fantastica come te! E lo capirà presto.- 
Cerco di ricompormi e di non piangere più.
-Tu piuttosto, come hai fatto ad entrare qui?- Chiedo, cercando di sorriderle.
-Sono la tua migliore amica! So fare tutto- Dice ridendo e io con lei.
-Il ragazzo della reception mi ha dato una seconda chiave della stanza, ha riconosciuto anche me e non ci è voluto molto per convincerlo.- Ammette.
-Emily, voglio tornare a casa.. Non voglio più vederlo, voglio solo dimenticarlo..-  
-Lo so.. E lo capisco se vuoi tornare...- Capisco dal tono di voce che è triste, per me.
Ma anche perchè se lei torna con me, lascia il suo ragazzo qui e se lei resta qui lascia me da sola.
-Tranquilla, rimani qui. Io me la caverò, starò bene!- Cerco di rassicurarla. 
Lei mi guarda, io le sorrido.
Alla fine accetta, anche se di malincuore.
-Sicura che starai bene?-
-Assolutamente! Tu goditi il tuo Joe!- 
-Grazie! Se hai bisogno di me, chiama! Io arrivo prima di subito!- Dice, e ci abbracciamo. 
Emily insiste per fare colazione insieme e poi di accompagnarmi all'aeroporto. Accetto.
Andiamo a fare colazione in una piccola caffetteria lì vicino. 
Stare con lei, mi fa stare bene. 
Siamo molto simili: Lei come me è solare, divertente, dolce, sensibile, pazza, e c'è sempre quando ho bisogno, come ora.
Sorrido guardandola, lei è tutto per me.
 
 
E' ora dei saluti, in aeroporto ci abbracciamo e dopo poco mi imbarco sull'aereo per tornare a casa.
Strano a pensarci. 
Il giorno prima ero salita sull'aereo per venire a trovare il mio ragazzo, e ora torno a casa senza di lui e a pezzi.
Mi accomodo nel primo posto libero che trovo. Mi addormento quasi subito, sentendo però le guance rigate dalle lacrime che cerco di trattenere.
Le ore passarono in fretta, e poco dopo arrivo a casa. Entro.
Appoggio la valigia dove mi capita, mi lego i lunghi capelli rossi in una coda, mi strucco e mi metto comoda. Vado in camera e accendo lo stereo a palla,
cercando di soffocare tutti i brutti pensieri e i ricordi che mi affollavano nella mente.
 
 
I giori passavano lentamente. Joe aveva proposto ad Emily di seguirli in tour e lei ha accettato.
Quasi ogni giorno li sento al telefono.
Come Emily, Joe è diventato importante per me. E' il mio migliore amico.
Mi sono sfogata con lui al telefono qualche giorno dopo l'accaduto. Mi ha aiutata.
E anche se Nicholas è suo fratello, sa che è stato lui a sbagliare.
Per Joe sono la sua piccola sorellina da proteggere. Gli volevo un bene dell'anima.
Lui ed Emily sono molto felici e ogni volta che mi chiamano mi raccontano le loro avventure insieme. 
Sono felice per loro, se lo meritano entrambi. 
Spesso mi chiedono come sto e io come le volte precedenti, mento. 
Dico loro che sto bene, che esco, mi diverto e non penso a LUI.
Invece non è così.
Piango ogni notte.
Esco pochissimo.
Non sembro più la vecchia Brooke di prima.
Mi manca.
Lo penso ancora. 
Lo odio e amo nello stesso tempo. E' possibile? 
L'unica persona che mi fa stare bene è anche quella che mi ha fatta stare malissimo e mi ha ridotta così.
Smetto di pensarci e mi metto a fare qualcos'altro.
 
E' il 7 luglio e questa mattina mi sono svegliata, ho fatto colazione e verso le 11 mi arriva un messaggio da Emily.
Dice: "Loro torneranno in città tra un paio di giorni. Faranno dei concerti lì. Preparati, probabilmente lo dovrai vedere di nuovo."
E ora? Che facevo? 
Volevo rivederlo, mi mancava.
Ma anche non volevo. Sarei stata peggio. 
Non sapevo che fare.
   
 
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