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Autore: Shiroohiohi    18/07/2013    1 recensioni
Orihime Inoue, sola, ignara della realtà terribile che la circonda, si trova catapultata in un universo a noi tristemente ben conosciuto: le mura del campo di concentramento di Auschwitz. Ma forse... E' davvero "sola" all'interno di questo incubo?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Espada, Gin Ichimaru, Inoue Orihime, Sosuke Aizen
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Era un martedì mattina quando Orihime venne portata assieme alla sua famiglia su quel vagone bestiame, c’era una puzza tremenda e il caldo soffocava tutti. Non riusciva a contarli, erano troppi: accovacciata in un angolo accanto a suo fratello, gli teneva la mano.
- Non ti preoccupare! – Continuava a dirle.
- Non sono preoccupata – Sorrideva, ma c’era ben poco di vero. Le ginocchia al petto, mentre i piedi nudi si scontravano col freddo che filtrava dalle assi distaccate per farli, almeno, respirare.
Si vedevano solo grandi distese verdi che si alternavano da chiare a scure col passare del giorno e della notte. Poche fermate in cui facevano scendere pochi fortunati davanti per poi farli  accalcare nuovamente uno spora l’altra come bestie, senza acqua ne cibo. Fu così per 3 giorni.
Bambini che piangevano, donne che li assistevano facendoli attaccare ai seni ormai senza nutrimento, doloranti e sanguinanti mentre vecchi si accovacciavano senza più alzarsi.
Orihime Inoue li guardava, uno per uno chiedendosi cosa ci sarebbe stato per loro alla fine di quella corsa.
Uomini in divisa con gli stivali lucidi e il fucile l’avevano fatta alzare dal letto verso le 5 e con voce pacata, l’avevano costretta a seguirli, il fratello aveva provato ad opporre un minino mi resistenza, ma ci aveva guadagnato solo un ematoma dovuto al calcio di uno di quei fucili dritto tra le costole. Lo vedeva premersi la mano sul fianco, ogni tanto si alzava la maglia, aveva un bello stampo viola.
- Non ti preoccupare, passerà!- Cercava di consolarlo sorridente – Non è niente-
Era il pomeriggio del quarto giorno di viaggio quando il treno si fermò.
Era un’altra pausa?
I portelloni vennero spalancati con un rumore stridulo: la luce del sole l’accecò e una voce violenta e imponente ordinò a tutti di scendere, graffiava a contatto dei timpani. Tutto si accalcarono per scendere, spaventati, con le valigie che sbattevano contro le gambe della ragazza che scansava i corpi morti di chi non aveva resistito.
La luce del sole le scaldava la pelle infreddolita da quell’ombra perenne, camminava accanto al fratello, tenendogli la mano.
Migliaia di persone che producevano un rumore tremendo, urla di soldati e spari che la facevano sobbalzare.
Bastò un attimo, un secondo per perdere l’orientamento… Sentì qualcosa sulla spalla, qualcosa di freddo e liscio, una mano avvolta in un guanto di pelle nera. Non fece in tempo a vedere di chi appartenesse che questo con una forza spaventosa la tirò verso di se, perse l’equilibrio. I lunghi capelli fecero da cornice al viso del fratello che si voltava, lo sguardo terrorizzato nel vederla cadere sull’asfalto ruvido. Lo sentì urlare mentre la mano si allungava per riafferrarla.
Orihime non si mosse, sbatteva gli occhi nel tentativo disperato di capire cosa stesse succedendo: la gente le passava sopra, accanto a lei due stivali neri lucidi come i guanti, alzò lo sguardo. Era un soldato.
Il fratello la chiamava, la voce ovattata contro il rumore di uno sparo. L’ultima cosa che si ricordò era il viso del ragazzo che si macchiava di sangue e mentre la bocca si serrava e gli occhi si chiudevano il corpo si chinava su se stesso a terra.  Qualche schizzo di sangue colò anche sulle guance della sorella, gli occhi sbarrati.. Forse adesso era lei a gridare, ma non si sentiva. Le mani verso quel corpo morente tremavano… Qualcuno la colpì dietro il collo..
Adesso non c’era più nessuno attorno a loro, Orihime non li vedeva più…
 



Ciao a tutti! Questa è la mia prima Fanfiction! Pietà xD Precisazione: non c'è nessuno messaggio razzista nelle mie parole, non a caso non ho specificato il motivo per qui il personaggio principale sia lì, se qualcuno trovasse frasi fraintendibili o altro non si faccia problemi, mi rendo conto che è un argomento delicato.
  
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