Viceversa
Il comitato di
benvenuto le stava già aspettando in un'ordinata fila quando
la macchina sbucò sul piazzale dietro il Garderobe.
Mashiro era al centro
del gruppo, e inalberava un'aria corrucciata che non prometteva nulla
di buono.
Natsuki sbirciò il volto invece serafico del Generale
De Windbloom. Il confronto con la sua controparte non poteva essere
più stridente.
'Sara avrà
detto a tutti chi esattamente riceveremo, e lei non ne sembra per
niente felice. Ma come non darle ragione, visto che tra gli altri ci
sono il suo peggior nemico e la sé stessa più adulta e
cinica. Se la mia posizione è deprimente, la sua è
quasi tragica.'
Miss Maria, Sara, Nina
e Arika circondavano Mashiro come una compatta legione d'onore,
ognuna con stampata in viso una differente espressione preoccupata.
Anche Nao era presente, e solo lei sembrava indifferente come al
solito, anche se Natsuki era certa che quella non fosse niente altro
che la maschera preferita della ragazza.
'Questi sono i
momenti nei quali non posso fare altro che invidiarla un po'.'
La macchina si fermò
davanti al gruppo e, prima di scendere, Natsuki si rivolse un'ultima
volta al Generale.
“Sono
atterrati?”
La donna lanciò
uno guardo allo schermo del comunicatore, annuendo. “In questo
momento.”
“Allora
possiamo andare.”
Fece scendere Mashiro
per prima, mentre lei e Shizuru si posizionavano alle sue spalle. Vide
la Regina di Windbloom diventare ancora più pallida di quello
che era, e Arika portarsi molto poco elegantemente le mani al volto.
'Quando vi dicevo
che erano come noi non immaginavate così tanto, non è
vero? Chissà, magari non mi avete nemmeno creduta totalmente.'
Una folata di aria
calda la investì da dietro, e l'elettricità statica
generata dal campo di stasi che si dissolveva le fece venire la pelle
d'oca.
Persino Nao stavolta
non poté che spalancare gli occhi sorpresa, mentre lo sguardo
di Miss Maria si faceva ancora più cupo.
Gli occupanti del
veicolo uscirono velocemente, raggiungendo il Generale. Nemmeno una
ventina di passi dividevano i due gruppi ma nessuno sembrava volere
compiere il primo. Dopo qualche imbarazzante momento Natsuki decise
che era suo dovere fare gli onori di casa.
Marciò verso la
Regina di Windbloom e le sue Otome, con il passo sicuro di chi ha, a
dispetto di tutto, la situazione in pugno.
Mashiro
Blan De Windbloom decontrasse i pugni, guardando il gruppo venire
avanti, e maledicendo per l'ennesima volta il destino che l'aveva
resa regina in un momento come quello.
'Quando ero piccola qualcuno mi augurò di diventare sovrana in
tempi interessanti. Scommetto che non era niente altro che una
maledizione. Prima la guerra con Artai, poi l'attacco dell'aliena
Yuna, adesso questo. Se non altro ho la certezza che tra dieci anni
sarò ancora bella. E crescerò di statura ancora un po''
pensò miseramente, nel pallido tentativo di trovare qualcosa
di buono in quella situazione assurda.
Era sempre stata
piuttosto bassa, anche tra le bambine della sua età, ma
l'adolescenza le aveva allungato le gambe e assottigliato la figura.
La donna che le stava davanti, però, la superava ancora di
parecchi centimetri fino ad essere quasi alta come Shizuru, e la
divisa nera che indossava ne evidenziava il portamento altero.
'Non
farti intimidire' si
ripeté per l'ennesima volta. 'Dopotutto
quella non è altro che... me.'
Anche se non era
esattamente il Generale la persona che Mashiro temeva di più
di incontrare. Disperatamente cercò di mantenere gli occhi
sulla donna dai capelli ametista, arrendendosi dopo pochi secondi.
Respirando
profondamente si risolse finalmente a guardare in faccia Nagi De
Artai, odiando il fatto che anche lui fosse cresciuto molto più
di lei.
'Avevo
sperato che almeno fossi rimasto il solito nanerottolo.'
Come
aveva temuto arrossì violentemente, maledicendosi un secondo
dopo, quando vide un sorrisetto compiaciuto spandersi sul volto di
lui.
Non aveva mai
incontrato nessuno che le causasse un sentimento così violento
di antipatia. Ma odiava sé stessa ancora di più al
pensiero che per una frazione di secondo, anni prima, l'aveva
addirittura considerato un bambino molto affascinante.
'Sì, come una
vipera cornuta. Quanto mi sono sbagliata. E che Nagi pensi tuttora
che io mi senta attratta da lui mi fa imbestialire. Arrossisco perché
ti odio talmente tanto che mi va il sangue alla testa, idiota.'
Lo fissò,
notando che i dieci anni passati non avevano cancellato la sua
perpetua aria diabolicamente allegra.
'Quanto ho sperato
che ti fossi rotto l'osso del collo giù da qualche dirupo in
Aries. Ne avevo quasi la certezza, perché mi sembrava
impossibile che dopo essere evaso tu fossi sparito dalla faccia di
Earl.'
Le lucide mostrine
argentate sul colletto del soprabito di lui attirarono l'attenzione
di Mashiro, e le ricordarono che l'uomo aveva un grado parecchio alto
nella gerarchia di quello strano mondo.
'E invece era
proprio così. Chi l'avrebbe mai detto?'
Il gruppo era intanto
giunto davanti a lei. Sorrise a denti stretti, inclinando la testa in
un leggerissimo cenno di saluto.
“Vi
do il benvenuto, Generale De Windbloom.”
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I corridoi erano
deserti, e rimbombavano al suono degli stivali degli ufficiali di
Earth.
Natsuki guidava il
gruppo verso il suo ufficio, chiedendosi quanto Mashiro ci avrebbe
messo ad esplodere, e Arika ad uscirsene con qualcosa di
assolutamente inappropriato.
Era stato con estremo
orrore che aveva visto la giovane Regina arrossire come
un'adolescente di fronte a Nagi, per poi abbassare la testa
imbarazzata quando il Generale De Windbloom l'aveva guardata,
letteralmente, dall'alto in basso. Mashiro era stata comunque brava a
mantenere la calma, ma Natsuki non era certa che potesse resistere
ancora a lungo.
'Stanno giocando con
lei sapendo bene che è giovane ed inesperta. Anche se, a dire
la verità, è la reazione di Nina quella che mi
preoccupa di più.'
Aveva osservato la
bruna Meister Otome fissare con aria neutrale la sua controparte di
Earth, quando questa si era presentata come il Maggiore Wang della
Repubblica Occidentale, ma Natsuki aveva dovuto
reprimere un brivido quando, in un lapsus abbastanza comprensibile,
Nina aveva chinato il capo chiamando Nagi “Vostra Altezza”.
'Eppure non dovrei
sorprendermi. Ha passato anni a sentirsi ripetere che era
praticamente di proprietà dell'Arciduca.'
Fu quasi con rabbia che
afferrò la maniglia della porta del suo ufficio,
spalancandola.
'Cosa mi aspettavo
di diverso? Forse che accogliesse un po' più freddamente
l'uomo che l'aveva trasformata in un'assassina? E di fronte a
Mashiro, poi, la sua attuale Master. D'altronde, saranno affari di
quest'ultima. O almeno lo spero.'
Si sedette alla sua
scrivania, facendo cenno agli altri di accomodarsi, e notando come
anche visivamente gli abitanti di Earth fossero diversi da quelli di
Earl.
A parte le uniformi
scure, così diverse dai colorati abiti delle Otome, erano
tutti accomunati da una certa aria guardinga, e a Natsuki non piaceva, in particolare, come Nina e il Maggiore Yumemiya sembrassero addirittura soppesare le sue Otome, come per
verificare se fossero veramente così pericolose.
Si schiarì la
voce, fissando il Generale. “Bene, ora che ci siamo conosciuti, è
tempo di sapere come mai siete qui.”
'E prima lo sapremo
prima ve ne andrete. Non mi piace vedervi a casa mia, per niente.'
La donna le sorrise.
“Sono d'accordo. E, se non dispiace alla vostra Regina, lascerei
perdere le formalità. Con noi non sono necessarie.”
Natsuki vide Mashiro
annuire rigidamente.
“Bene.
Tanto per cominciare vorrei aggiornarvi sulla situazione politica di
Earth. Immagino che sappiate tutti che quando Natsuki visitò
il nostro paese eravamo sull'orlo di una guerra globale che, grazie
al lungimirante intervento della vostra Direttrice, è stato
scongiurato. Come può testimoniare la presenza del Maggiore
Yumemiya, qui accanto a me, la pace con la Coalizione Est è
stata raggiunta.”
'Interessante, meno
male che quando vi ho lasciato tu sembravi augurarti tutto fuorché
questo. E in ogni caso mi sembra strano che dopo trecento anni
abbiate liquidato le vostre divergenze così velocemente.'
Come a volerla smentire
la Arika di Earth sorrise. “La nostra Regina avrebbe voluto
ringraziarti personalmente per quello che hai fatto, Direttrice, ma
chissà che non ce ne sia modo in futuro.”
“Cosa
intendi?” chiese Natsuki.
Lo sguardo di Arika era
quanto di più innocente ci potesse essere.
“Come
mio superiore tocca al Generale De Windbloom dirvelo.”
Tutte le teste si
girarono a quel punto verso l'ufficiale.
“Il
motivo per il quale siamo qui è per proporre un'alleanza tra
il nostro mondo e il vostro. Un patto che sarà di reciproco
vantaggio.”
Natsuki guardò
la Regina Mashiro che fissava, chiaramente senza capire, la sua
controparte in nero.
Quanto a lei, aveva già
intuito dove quelli di Earth volessero arrivare. Si piantò le
unghie nei palmi delle mani, maledicendo ancora il momento nel quale
aveva deciso di non permettere agli abitanti di Earth di
autodistruggersi.
“E
quali sarebbero i nostri vantaggi, tanto per cominciare?” chiese
Mashiro.
“La
nostra tecnologia è ovviamente a vostra disposizione. Il
vostro livello scientifico non è pari al nostro, e saremmo
lieti di condividere con voi le nostre scoperte. Esse potrebbero
risolvere molti problemi del vostro mondo.”
Con una punta di
preoccupazione Natsuki vide gli occhi di Yokho, che li aveva
raggiunti, brillare di interesse.
'Se questa cosa si
sapesse in giro saremmo in un mare di guai. Qualunque paese sarebbe
interessato a quello che hanno da offrire.'
“Non
mi sono chiari i vostri invece, di vantaggi” si azzardò a
domandare, con la voce che quasi le tremava dalla tensione.
“Rame.”
Sbatté le
palpebre, sicura di non aver inteso bene. “Che significa? Avete
bisogno di... un minerale?”
“È
un minerale qualunque per voi, ma è molto prezioso per i chip
di nuova generazione che i nostri scienziati hanno inventato. Le
nostre riserve di rame si sono esaurite negli anni, mentre il vostro
pianeta ne è ancora ricco. Ma allo stato attuale della vostra
tecnologia a voi non serve. Se lo dividerete con noi, invece, ve lo
ritorneremo sotto forma di prodotti finiti. È un accordo
vantaggioso per entrambi.”
“Aspetta.
Perché qui? Il Generale Viola mi disse che quelle porte
sbucano su infiniti universi. Perché non avete scelto un'altra
“Earth” alternativa? Ce ne sarà stata sicuramente qualcuna
addirittura spopolata dove prelevare il vostro minerale. E perché
non un altro pianeta del vostro sistema solare?”
Il Generale scosse la
testa. “Il costo per estrarre minerali in quel modo sarebbe
improponibile, mentre ci vorrebbero incredibili risorse per mettere
in piedi dal nulla un'industria estrattiva su uno dei mondi disabitati
raggiunti dalle porte. Oltretutto, c'è un limite alla stazza
dei macchinari che possiamo fare passare attraverso. Bisognerebbe
smontarli, così come abbiamo fatto con il nostro aereo.
Pianeti più civilizzati invece, a volte non avevano le
condizioni, diciamo “politiche”, ideali. Così, per
risolvere il nostro problema, abbiamo preso in considerazione il
vostro mondo.”
Natsuki si appoggiò
le mani sotto il mento. “È strano che quando avete bisogno
di aiuto vi rivolgiate sempre a noi.”
“Il
nostro pianeta e il vostro sono quelli che hanno avuto lo sviluppo
più simile. È ovvio quindi che abbiamo per voi una
speciale considerazione.”
Pallidi sorrisi di
circostanza si sparsero sui volti degli ufficiali di Earth, ma non
ingannarono Natsuki.
'Bugiarda. Come
sempre, e come tutti i tuoi compatrioti. Quella del rame è
sicuramente una scusa, mi chiedo per arrivare a cosa, però.'
Fece un cenno verso
Nagi. “Non è invece perché lui vi ha sempre suggerito
dove guardare? Tra l'altro, trovo davvero poco indicato che parliate di accordo venendo
qui accompagnati dal nostro peggior nemico, un evaso, per giunta. E
vi ricordo che la mia precedente esperienza con voi non è di
certo stata felice.”
“Ne sono consapevole ma, come ben sai, fu il Generale Viola l'unica responsabile del
tuo rapimento. Quanto al Colonnello De Artai, come ti ho detto, non
abbiamo prove, se non la storia che Nagi stesso ci ha raccontato, che
sia veramente il vostro Arciduca.”
Natsuki colse
un'inconsueta ostilità nelle parole del Generale, come se
l'accenno che Nagi potesse avere qualcosa a che fare anche con la sua
prima visita su Earth l'avesse profondamente irritata.
“Ma
che dici?” la Regina di Windbloom sbottò, scattando in
piedi. “Guardatelo” urlò indicando Nagi. “Quel
sorrisetto io lo riconoscerei ovunque. In cambio del minerale che vi
serve dovreste darci lui, perché in questo momento dovrebbe
stare a marcire in prigione.”
Natsuki dovette
resistere alla tentazione di mettersi ad ululare. Nonostante fossero
passati anni, con Mashiro era sempre la stessa storia: quando c'era
di mezzo Nagi la ragazza perdeva totalmente il lume della ragione.
'Ha scoperto le
carte troppo presto. Quella era una cosa che avremmo potuto
chiedergli più avanti. Anche se non credo comunque che il
Generale avrebbe accettato di darci la testa del suo amichetto.'
Come a confermare la
sua supposizione, lo sguardo del Generale De Windbloom si fece
improvvisamente duro. “I termini dell'accordo sono negoziabili, ma
non sulla pelle dei miei uomini. Non so come si usa qui da voi, ma
tenete bene a mente che il Colonnello è un cittadino della
Repubblica Occidentale, e soggetto alle nostre leggi.”
Mashiro incrociò
le braccia davanti al petto, ostinata. “Ne riparleremo. Come del
vostro accordo. È ovvio che non posso decidere da sola, devo
riunire il Consiglio.”
“Fai
pure come pensi sia più giusto” replicò il Generale.
Poi indicò la sottile valigetta che si era portata appresso.
“Ti lascio questa. Contiene un testo piuttosto semplice che i
nostri diplomatici si sono permessi di stendere e che, se vorrete
prendere in considerazione la nostra proposta, potremo usare come
base di discussione.”
“E
se rifiutassimo?” chiese Natsuki.
“Ci
sono altri mondi ai quali proporre la cosa. Avremmo più
problemi, è ovvio, ma niente è insormontabile con la
volontà.”
“Siete
stati carini ad offrire questa possibilità proprio a noi per
primi” Mashiro fece, piccata.
“Perché
no? Dopotutto questo pianeta è la casa della donna che ci ha
salvato, dovevamo fare almeno un tentativo.”
Il Generale addolcì
la voce, fissando Natsuki. “Non credere che abbia dimenticato a chi
devo il mio posto.”
'E tu non puoi
immaginare quante volte ho pensato di avere compiuto un passo falso.'
Natsuki si sfregò
gli occhi, scacciando i cattivi pensieri. “Va bene, lasciateci
convocare il Consiglio e vi daremo una risposta. I membri sono per la
maggior parte già tutti qui a Windbloom, convenuti per
un'altra occasione, quindi sarà una cosa veloce.”
“Perfetto,
noi intanto torneremo a Artai. Possiamo aspettare là fino a
quando non avrete preso una decisione.”
Mashiro guardò
la sua omonima. “Esattamente dove?”
“Abbiamo
stabilito un piccolo campo base nelle rovine attorno al portale, là
dove siamo sbucati un paio di giorni fa.”
“Ero
convinta che fosse stato distrutto.”
Il Generale scosse le
spalle. “Solo la sovrastruttura. Non sappiamo ancora chi le abbia
create, ma sono costruite attorno ai portali, punti nei quali lo
spazio e il tempo dei nostri universi collassano e vengono a
contatto. E che esistono indipendentemente da quello che gli sta
attorno.”
La donna fissò
Natsuki. “Per questa ragione, distruggere le strutture intorno è
assolutamente irrilevante.”
La
Direttrice ricambiò il suo sguardo.
'Come a dire che non è possibile chiudervi fuori da questo
universo. O forse è solo un'altra frottola che ci state
raccontando.'
“In
ogni caso non mi sembra opportuno che ritorniate ad Artai” si
intromise Mashiro.
Per una qualche strana
ragione, l'idea che se ne andassero in giro per Earl era motivo
sufficiente a Natsuki per farle venire i crampi allo stomaco, e
fortunatamente la Regina sembrava condividere la sua preoccupazione.
Mashiro si rivolse a
Generale. “Fino a quando non avremo deciso qualcosa sarete miei
ospiti al castello. Oltretutto è possibile che il Consiglio
voglia sentire il tuo parere. Farò preparare delle stanze.”
Gli ufficiali di Earth
si scambiarono una veloce occhiata.
“Va
bene, credo sia la cosa migliore per tutti” le rispose il Generale.
“Dopotutto non approfitteremo molto della tua ospitalità.
Siamo solo noi quattro, più i due piloti.”
Mashiro guardò
sospettosamente il gruppo. “Tutto qui? Niente domestiche o
assistenti?”
L'altra scosse la
testa. “No. Sono un soldato, so prendermi cura di me stessa.”
“Come
vuoi. Ma sia chiaro, non posso darvi il permesso di gironzolare a
vostro piacimento nella mia città. E la cosa vale soprattutto
per lui” sibilò Mashiro indicando Nagi. “Gli proibisco di
uscire dalla sua stanza se non accompagnato da qualcuno di voi e con
una scorta che gli verrà assegnata.”
Il Generale aprì
la bocca per parlare, ma Nagi la anticipò.
“Non
ti preoccupare, sono certo che alla mia Nina non dispiacerà
scortarmi. Le ho chiesto di venire con me su Earl anche per mostrarle
questa bella città.”
Qualcosa nel tono di
Nagi fece squillare un campanello d'allarme nella testa di Natsuki.
'Come l'hai
chiamata? La 'tua' Nina? Non oserai...'
“Tra
l'altro, ti puoi risparmiare il disturbo di preparare troppe camere”
continuò Nagi imperterrito.
A
quelle parole, Nastuki soppresse un silenzioso improperio.
'Tu, schifoso bastardo.'
“E
perché?” gli chiese Mashiro, totalmente disorientata.
Nagi scrollò le
spalle, palesemente divertito dalla situazione. “Io e Nina possiamo
benissimo condividere la stessa.”
La
Direttrice spezzò senza volerlo la matita che aveva in pugno.
'Sotto quale infame e sciagurata congiunzione celeste sei nato?'
Vide contemporaneamente
la Meister Nina sbiancare e Mashiro arrossire violentemente. Una
reazione solo apparentemente opposta che Natsuki si era aspettata con
trepidazione.
Si alzò
bruscamente in piedi, fissando Nagi e pregando che le venisse
concesso, anche solo per un secondo, il potere di uccidere con lo sguardo.
'Per quanto messe in
posizioni di responsabilità sono sempre ragazzine poco più
che adolescenti. Grazie per aver dato loro qualcosa su cui spettegolare,
invece di discutere degli affari di stato. E Nina sta già
male, glielo posso leggere in faccia.'
La ragazza aveva lo
sguardo incollato al pavimento, e sembrava stesse per mettersi a
vomitare da un momento all'altro.
“Bene”
Natsuki disse gelida. “Frivolezze a parte credo sia tempo di
aggiornare la riunione. Domani sarà una lunga giornata.”
Il Generale le sorrise
cordialmente, inclinando la testa. “E spero ci sarà tempo
per fare un giro nei dintorni. Windbloom, da quel poco che ho visto,
sembra un paese molto prosperoso.”
“Ci
siamo dati molto da fare in questi anni” rispose Mashiro
debolmente.
“Nulla
togliendo ai tuoi concittadini, non dubito che sia soprattutto grazie
a te.”
“Non
è il caso di blandirmi, ora”.
La Mashiro di Earth
socchiuse gli occhi, annuendo. “Ma non è nemmeno necessario
che tu ti sminuisca. Sei giovane, ma credo che tu abbia già
capito i sacrifici che si debbono fare per il proprio popolo.
Sacrifici, a volte, necessari. Devi essere fiera di te.”
Colpita da quelle
parole la Regina di Windbloom chinò il capo, serrando i pugni.
“Può essere” disse semplicemente.
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Mashiro guardò
gli ufficiali di Earth andarsene, seguendo con lo sguardo la donna
che fino a quell'ultima battuta le era sembrata terribilmente ostile.
'Io
non voglio diventare così' aveva
pensato per tutta la durata della conversazione, ma quello che il
Generale le aveva detto alla fine l'aveva profondamente stupita.
'Le stesse cose che
io urlai ad Arika, la ragione di quel monumentale litigio prima che
Yuna attaccasse il nostro pianeta. Il Generale è il capo della
sua gente, mi deve capire per forza.'
Guardò verso le
vetrate, oltre la figura di Natuski che sembrava essere rimasta
impietrita al suo posto. Fissò il proprio riflesso nel vetro.
'La
possono girare come vogliono. Ma non ci sono dubbi. Quella sono io. O
io come sarei diventata se fossi nata in quel mondo. Se fossero stati
alieni 'normali' sarebbe stato brutto, ma così?' si
chiese impotente, mentre il suo sguardo correva a Nina, seduta sul
sofà con in mano una tazza di tè offertole da Shizuru.
'Cosa
sarà di noi?'