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Autore: wrtltwtwd    19/07/2013    3 recensioni
Beckett si risveglia nel suo appartamento sola e disorientata. Perchè non riesce a ricordare nulla?
Genere: Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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'Cause we're a team 'Cause we're a team
°°°
"Sul serio non è un problema per te?"
"Assolutamente, scherzi!? Sarei felice se Alexis venisse a stare da me per qualche tempo. E' una ragazza così dolce, sono sicura che non avremo alcun problema!" disse mentre si scambiavano l'occhiolino.

Quella mattina, dopo una frettolosa colazione a base di avanzi di pizza, Alexis aveva accompagnato Beckett al 12th pur di non rimanere sola a casa.
Quando la Detective si era accomodata dietro la sua scrivania, lei si era appollaiata con naturalezza sulla sedia lì accanto, ignara di chi ne fosse l'ospite abituale.
Poiché a casa non ne avevano avuto il tempo, le due iniziarono concedendosi un buon caffè nella saletta relax, quindi smaltirono un po' delle pratiche accumulatesi nei giorni di assenza, al fine di ingannare l'attesa dei risultati sul DNA del campione trovato la notte precedente.
Visto il tempo trascorso lì durante il tirocinio presso l'obitorio, Alexis non era turbata dall'andirivieni di poliziotti in divisa armati, molti dei quali accompagnavano in cella individui poco raccomandabili.
Rimaneva indifferente ai ladri, gli spacciatori, gli assassini o le prostitute che le sfilavano davanti, continuava a giocherellare con un elastico per i capelli che aveva al polso, rigirandoselo tra le mani lentamente finché Beckett le chiedeva di passarle una penna o portare una cartella sulla scrivania del Detective Ryan.
Tuttavia l'insofferenza della ragazza era dovuta, oltre che dal recente lutto, anche da qualcos'altro che la Detective non riuscì, me nemmeno tentò, di individuare.
"Sei contenta di rivedere tua madre tra poche ore?" Aveva buttato lì Beckett, giusto per non lasciarla rimuginare troppo a lungo sui brutti pensieri.
"Mm... Credo di sì"
"Non sembri molto convinta"
"Non so... Voglio rivederla, sì. Ma la mamma è, come dire, poco adatta a questo genere di situazioni. Non è il tipo, spalla su cui piangere o spalla che ti supporta se ne hai bisogno. Probabilmente mi porterà a fare shopping, oppure un lungo viaggio in Oriente convinta che 'cambiare aria mi farà bene'. Non capisce che queste 'terapie' funzionano per quelle come lei, non per me. Coelum, non animum, mutant qui trans mare currunt"
"Orazio! - esclamò stupita - So cosa intendi. Quando morì mia mamma desideravo solo rimanere con mio padre, protetta nel suo abbraccio. Ma lui si diede all'alcol, così dovetti trasferirmi per due semestri da un eccentrico zio di Boston. Non ho mai vissuto un periodo più vuoto e deprimente. Non ci si sente mai più soli di quando si è circondati dalla folla"
"Ma è mia mamma"
"Alexis, forse in questo momento dovresti fare ciò che è meglio per te... prima. Sono sicura che tua madre non si offenderà affatto se vorrai restare qui a New York con Martha, insomma la tua casa, la tua stanza, la tua scuola, i tuoi compagni. Cosa ti senti di fare?"
"Vorrei stare qui... se non sono un peso"
"Figurati se puoi essere un peso! Tua nonna ti adora-"
"Kate, io intendevo qui... con te. Se posso..."
Rimasta un attimo interdetta, Beckett si riprese e l'abbracciò immediatamente: "Certo che puoi tesoro, puoi stare con me quanto vuoi!"
"E mamma?"
"Non preoccuparti, sono sicura che non se la prenderà. Se preferisci, le parlerò io"
"Grazie Kate, prometto che non ti sarò di impiccio per niente, e ti aiuterò a fare le pulizie e a cucinare, e i casi più difficili..."
A vederla così animata, a Beckett si scaldò il cuore e per camuffare una lacrimuccia le lanciò l'occhiolino.
"Ehi, we're a team!"

Come predetto Meredith non ebbe alcun problema a farsi da parte e lasciare che la figlia scegliesse ciò che era meglio per lei.
Si trattenne al distretto per l'intero pomeriggio per stare un po' di tempo con Alexis prima di andare in albergo.
Fu un bene per la ragazza essere occupata con altro mentre Beckett riceveva le prime notizie dal laboratorio: Lanie aveva richiesto al medico legale del New Jersie le copie del referto autoptico di Castle e dei vari test effettuati su di lui dopo il decesso. Purtroppo il tossicologico, quello che maggiormente avrebbero voluto esaminare, non era stato eseguito.
"Ma è assurdo! Come cavolo lavorano nel New Jersie? Negli incidenti stradali c'è sempre il sospetto di assunzione di alcol o sostanze stupefacenti"
"Lo so Honey, è quello che ho detto al capo dell'OCME del distretto. Ho anche suggerito di rimediare all'errore, e sai cosa mi ha risposto? Che ormai la salma era stata già cremata e che era perciò impossibile"
Beckett era senza fiato. "Come è stata cremata? Doveva arrivare a New York domani mattina per il funerale, avevo preso accordi con l'impresa di pompe funebri Memorial. Cosa è successo Lanie?"
La patologa era sbigottita. "Stai scherzando vero? Qui c'è un regolare ordine partito proprio dall'impresa Memorial, per la cremazione della salma di Richard Alexander Castle"
"E' impossibile, l'ordine come è stato fatto?"
"Allora... per e-mail. Potresti cercare uno smanettone che capisca come possa essere stato commesso un simile errore"
"E' quello che ho intenzione di fare. Come se la cava Gregg con i computer?"
"Una frana; è uno scienziato, qui ti serve un analista informatico, di quelli bravi anche"
"D'accordo, chiederò a Ryan di occuparsene. Gregg ti ha detto se ha trovato impronte nel loft?"
"Negativo. O tu ed Espo siete arrivati per primi, oppure chiunque sia dietro tutto questo ha fatto un lavoro proprio pulito."
"Ah, non te lo ho ancora detto: quello era il cassetto sbagliato"
"Come?"
 Kate le raccontò brevemente cosa era successo durante la notte, le lettere che aveva trovato e la provenienza del campione di sangue che le aveva dato da analizzare quella mattina.
"A proposito del DNA: nessuna sorpresa dalle lettere: sia le  impronte digitali che le tracce di sudore delle mani trovate sono di Castle. Invece posso già dirti che è il donatore del sangue"
"Di già, non servono almeno due giorni per l'esame del DNA?"
"In realtà si, ma è molto più semplice quando hai già i campioni con cui fare il confronto. Cambia proprio il procedimento, è considerato meno affidabile, ma è altrettanto valido: se si prendono in considerazione i tredici alleli di ogni elica, anche solo a undici corrispondenze l'esame è considerato positivo e..."
"Grazie Lanie, ho capito"
"E..."
"Sei la migliore?"
"E non mi chiedi come sia possibile che ci siano già dei riscontri dal CODIS?"
"Dove vuoi andare a parare?"
"Honey, devi essere proprio stanca. Comunque, il computer ha trovato subito qualcosa perchè è un tuo caso! O meglio, lo era. Ti dice niente Carter Damon?"
"Damon, intendi il procuratore ucciso tre settimane fa?"
"Proprio lui"
"I federali mi hanno tolto il caso dopo pochi giorni e dopo nemmeno una settimana l'assassino è stato trovato e processato. Si chiamava... Tyler Winn se non sbaglio. Per una volta FBI si è preso il merito senza accodarsi ad altre agenzie governative e rubargli la scena. Era ora che ne combinasse una giusta"
"Bhe, a quanto pare non così giusta se nel tuo cassetto c'era il suo sangue. Non sono sicura di cosa voglia dire, ma ne riparleremo domani. Cerca di dormire stanotte Honey, domani sarà... difficile"
"Grazie Lanie, buonanotte anche a te"

Visto che Alexis sarebbe venuta a stare da lei per un po', Beckett decise di staccare in leggero anticipo quella sera per accompagnarla al loft a prendere dei vestiti e altri oggetti personali.
La Detective era abbastanza convinta che non fosse salutare nutrirsi a pizza tutte la sere, preferì quindi cimentarsi nell'astruso mondo culinario malgrado la sua comprovata incapacità. Fortunatamente la rossa era più pratica ai fornelli, e in due riuscirono ad ottenere un chili non troppo piccante e una discreta insalata mista.
Facevano finta di niente, ma sapevano entrambe di avere una giornata campale da affrontare l'indomani.




  
  
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