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Autore: Lucilux    19/07/2013    1 recensioni
Neutron star collision parla chiaro nell'individuare l'unica e sola donan con cui si deve vivere e morire e anche l'intervista a Panorama di quel giorni di abbandono ribadisce che, costi quel che costi, è lei la sola e unica. I cantastorie parlano a vanvera, i poeti MAI!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gaia Polloni, Matthew Bellamy
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Cercava di pensare a Bing che corre dietro la palla e gliela tira…”la tempesta perfetta sì, fottiti Dom”…
…..a Kate che scompigliata al mattino è comunque bella, diversa dalla sera prima, ma bella e solo sua…”lo stomaco, mi fa male lo stomaco, cazzo!”….
….a Gaia che gioca sempre al gatto col topo ma è sempre stramaledettamente nelle corde e in sintonia con ciò che lui sta solo pensando, tanto  da indovinarne stati d’animo e parole neanche non l’avesse mai perso di vista….”respiro male…non c’è aria stasera”…..
Erano giorni che non riusciva a dormire per più di 3 ore a notte…gli mancava Bing, vedere il suo sorriso gioioso al mattino – “che bisogna giusto esser bambini per pensar di sorridere come I cosa da fare al mattino!” - …. gli mancava Kate e il suo modo di sdrammatizzare tutto…… gli mancava Gaia con il suo modo di aver sempre sempre sempre ragione ed in ogni caso avere una pazienza e una capacità di incassare colpi veramente inconcepibile per un essere umano normale…
 
Cercò di concentrarsi su di una immagine, una situazione… il corpo di Kate, il suo ridere con la mano davanti alla bocca mentre facevano l’amore perché “Matt, i bambini…...”… il seno di Kate, magari siliconico ma proporzionato, non eccessivo… gli occhi di Kate, color prato… appoggiò le spalle al muro della cabina doccia, nell’acqua che scorreva, e tentò di fare l’unica cosa che gli veniva in mente per stemperare la tensione, il dolore allo stomaco, per procurare una artificiale rilassamento che forse gli avrebbe permesso di addormentarsi, dopo…. adorava Kate, lo eccitava ma non riusciva a fissarsi su di una immagine che gli provocasse qualcosa di più concreto che un inturgidimento…lo stomaco lo tormentava, un dolore fortissimo e non aveva toccato alcol e cibo da ore…la immaginava lì, accanto a lui nell’acqua e…………..
E dovette piegarsi in due perché un conato di vomito lo sorprese prima di concludere ogni altra attività intrapresa, seguìto da singhiozzi di pianto inarrestabile….
 
  • “Matthew, cazzo…Matthew alzati che ti prende un colpo…da quanto sei sotto l’acqua?….sentivo scrosciare, saran due ore…meno male che son venuto a vedere….ma hai la febbre?…Matthew cazzo, piantala di piangere….vieni qua…ahò, sarai secco come un fuscello ma pesi eh….Matthew, collabora dai, alzati…” – urlava Dom all’amico mezzo addormentato sotto l’acqua tiepida della doccia…
  • “Dom…ho vomitato l’anima!”
  • “Il cervello ti dovresti vomitare…è quello che ti fa star male…e che ti piangi, scemo…è la prima volta che vomiti Dio mio? Sarà la centesima… che c’è Matthew Bellamy….che c’è….dimmelo che c’è, altrimenti non ti posso aiutare…” – coprendolo con una coperta nonostante il tepore della notte di giugno
  • “Non mi lasciare solo, Dom…”
  • “Ma chi ti lascia, idiota che non sei altro” – sospirava Dom avvicinando una poltrona al letto in cui stava rannicchiato Matthew e preparandosi al mal di schiena della mattina successiva…. 
  
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