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Autore: Lynn Wolf    28/09/2004    25 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa accadrebbe se un portiere, nonché capitano di squadra, e una delle sue cacciatrici si scoprissero innamorati l'uno dell'altro?!? E se questo non fosse che uno degli amori vissuti su di un campo di Quidditch!? Bene, io mi sono posta questa domanda e questo è quello che ne è venuto fuori...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Amori sul campo di Quidditch

 

 

Vorrei dedicare questo capitolo a tutte le mie lettrici e lettori, vecchi e nuovi, a chi mi ha recensito dal primo all’ultimo capitolo e a chi si è perso per strada, anche a chi ha solamente dato un’occhiata a questa impresa titanica in cui mi sono gettata. Grazie mille, sappiate che per me ha significato davvero tantissimo!

 

 

 

Amori sul campo di Quidditch

-16-

 

 

Quel Natale prometteva davvero bene.

Nonostante fosse la settimana prima delle tanto attese vacanze natalizie, la torre dei Grifondoro era strapiena. Fred e George ormai erano diventati famosi grazie alle loro Crostatine Canarine, il che fruttò loro parecchi galeoni extra, mentre ai malcapitati –un esempio ne fu Lee- un delizioso piumaggio giallo canarino…il peggio era che in mente avevano progetti ben peggiori.

 

Poteremmo benissimo dire che per i rossi Weasley fosse iniziato un periodo d’oro: le loro invenzioni vendevano bene, fra George e Alicia era un continuo idillio amoroso –e diciamolo anche sessuale- e Fred e Angelina avevano stretto molto di più il loro rapporto; non era raro vederli insieme a chiacchierare amabilmente dopo le lezioni, oppure in Sala Comune seduti l’una in braccio all’altro in compagnia dei propri compagni. Più volte Alicia e Katie avevano pescato la mora compagna nel dormitorio maschile con la sola compagnia di Fred, ma quella, nonostante l’interrogatorio da Santissima Inquisizione, giurava ogni volta di averci soltanto chiacchierato…il che era la pura verità alla fine!

 

 

***

 

“AAAAAAAAAAARGHHHHHHHHHHHH!! GEORGE! TOGLIMI STA MERDA DALLA FACCIA!!! Coff coff  NON VOGLIO MORIRghghghE!!!”

 

Fred Weasley stava lottando con tutte le proprie forze per non perire, strozzato da una manica assassina e tarlata del suo abito da cerimonia color caccola di troll. Lee Jordan aveva assoldato George per compiere la propria vendetta contro il fratello, memore della brutta esperienza piumata…

 

“Buahahahah, muori brutto pidocchio! Tu e la tua idea malsana di farmi diventare un passero antropomorfe!!!” aveva ringhiato il moro con aria demoniaca.

 

“Alcoffcoffmeno avresti avuto un uccello da qualche parte…visto che in mezzo alle gambe non c’è!” aveva osato la vittima sacrificale della giornata.

 

“Zitto, cacca di doxy in salamoia! Che ce l’ho più lungo di te!!” aveva detto stritolandogli i gioielli e facendolo guaire come un cagnolino bastonato.

 

Ahiahiahi, nononononono, le palle noooooooo mi servonooooo!!!”

 

“E a cosa? A giocarci a gobbiglie?!” lo aveva punzecchiato il gemello aumentando la stretta intorno al collo.

In quel mentre era entrata Angelina, che rimasta a dir poco scioccata dalla scena, aveva pensato bene di salvare il proprio migliore amico, gettandosi all’attacco contro i due carnefici.

 

“YYYYYYYYYYYYYYYYAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!”

 

“ODDIO, JOHNSON…NO!!!!!!”

 

SBAAAAAAAAAAM

 

La mora si era letteralmente tuffata sui tre, che avevano subito mutilazioni permanenti al suono di “Lasciate stare Fred!!!”

“Johnson, la convivenza con quel cafone di mio fratello ti sta rovinando!! Un tempo non avresti saltato in questo modo su due poveri innocenti!!!” aveva ribattuto George con aria lacrimosa.

 

“Certo George, innocenti sotto quale punto di vista? Lee stava per attentare alla felicità di tutte le fan di Fred, con un colpo sotto la cintura e tu! Tu lo stavi strozzando con un…un…ommioddio che cavolo è sta morchia?!” aveva latrato quella, prendendo fra le mani l’arma impropria del ragazzo dalla chioma sanguigna, squadrandola come se avesse davanti una macchia di vomito…il che poi non era molto distante dalla realtà!

I fratelli si erano scambiati uno sguardo rassegnato e sospirando avevano risposto in coro “Quello è il motivo per cui noi non andremo al Ballo del Ceppo!”

 

La cacciatrice parve pensarci un po’ su. In effetti se avesse avuto lei quei vestiti ci si sarebbe impiccata con tanto tanto amore, ma il fatto che quei due non partecipassero era fuori discussione, una festa non è una festa senza quei disgraziati di Fred e George Weasley, combina guai matricolati e pesti a tradimento! Poi un lampo di genio…

 

“Katie!!”

 

“No, Angelina i vestiti sono la causa, non la Bell…”

 

“No, no, ci serve Katie! Lei può darvi una mano!” detto questo era schizzata alla ricerca della brunetta, che si era presentata nella camera dei gemelli pochi minuti dopo.

 

“Mmm…chi ha cucito quest’incubo tessile doveva essere uno spostato che non capiva una mazza di sartoria!” aveva esordito esaminando in modo dettagliato l’abito. Era rimasta lì a rigirarselo fra le mani, rivoltandolo e testandolo per una buona mezz’ora, poi aveva esordito con un sorrisone sulle labbra:

 

“Nessun problema, avrete i vostri vestiti sistemati per il ballo…voi, preoccupatevi di cercare le dame! Al resto ci pensa la vostra Kat!”

 

Così dicendo era corsa a darsi da fare.

 

***

 

 

Nella seguente settimana, fino a quando non era stato il momento di partire per Katie -che avrebbe passato il Natale da Oliver- la ragazza non aveva fatto altro che dedicarsi agli abiti dei due scapestrati, aiutata da un po’ di magia, tanta pazienza e qualche galeone, che i gemelli non ebbero problemi a sborsare, pur di andare al ballo vestiti come si deve.

 

Quella sera, Angelina e Alicia erano comodamente stravaccate su uno dei tanti divani della Sala Comune dei grifoni a chiacchierare del più e del meno, prestando attenzione di tanto in tanto i battibecchi fra il fratello dei gemelli Weasley, la Granger e Harry.

 

“Che peccato che Katie non passi il Natale qui, ci saremmo divertite un mondo tutte e tre insieme…come ai vecchi tempi!” aveva sospirato la Pantera rivolta alla sua amica.

 

“E secondo te lei si sarebbe persa l’occasione di passare le vacanze di Natale col suo cucciolo adorato? Io credo di no…inoltre era tutta in brodo di giuggiole perché lui le doveva dire una cosa molto importante!”

 

“Cosa?”

 

“Non ne ho idea…non lo sapeva nemmeno lei a dire il vero…piuttosto, Fred ti ha già invitata al ballo?”

 

“Non ufficialmente ma è come se l’abbia già fatto, praticamente mi sta torturando con i balli che dovrò concedergli! Toh, guarda chi è arrivato, quando si parla del diavolo…”

 

In quel momento Fred e George erano apparsi iniziando a parlare con il fratello Ron, chiedendogli un gufo per inviare una lettera, da mandare probabilmente a Ludo Bagman. Era dall’inizio dell’anno che andavano avanti con quella storia della scommessa, un trapanamento di maroni al cubo!!

 

“Ron, ci presti Leo?” aveva chiesto George.

 

“No è fuori per consegnare una lettera.” Aveva risposto il fratello “Perché?”

 

“Perché George lo vuole invitare al ballo.” Aveva risposto Fred sarcastico.

 

Alicia e Angelina si erano quasi strozzate per trattenere le risate…

 

“Allora…avete già tutti una dama per il ballo?”

 

“No” era stata la risposta del più piccolo dei maschi Weasley.

 

“Beh sarà meglio che ti sbrighi , ragazzo, o quelle carine saranno tutte occupate!” aveva detto Fred con aria da grande esperto…tanto il tonto problemi a trovare ragazze carine non ne aveva mai avuti!

 

“E tu con chi ci vai?” aveva chiesto Ron

 

Angelina si era fatta più che attenta, anche se già sapeva all’incirca quale sarebbe stata la risposta…

 

“Con Angelina!” rispose Fred immediatamente senza alcuna traccia di imbarazzo…come volevasi dimostrare!

 

(Angelina si fa mentalmente i complimenti per le proprie previsioni)

 

“Cosa?!” aveva chiesto il fratello sorpreso; quasi non ci credeva che quella bellezza andasse al ballo con quel cetriolino sott’aceto di suo fratello. “L’hai già invitata?!”

 

Alicia e la moretta si erano scambiate uno sguardo malizioso alla CheTiAvevoDetto. Subito dopo era arrivato l’invito di Fred.

 

“Ehi! Angelina!” la ragazza, facendo finta di aver chiacchierato con l’amica dalla chioma color miele fino a quel momento si era voltata a guardarlo.

 

“Che c’è?” aveva miagolato con una faccia di bronzo come poche. Alicia stava per soffocarsi pur di non ridere della scena!

 

“Vuoi venire al ballo con me?” le aveva chiesto con un’innocenza e una schiettezza della serie HoIlTattoDiUnComodinoeMeNeVanto.

 

Angelina ebbe una fugace visione di lei e Fred che ballavano abbracciati, e un brivido le corse lungo la schiena, quindi divorandolo con lo sguardo, quasi volesse spogliarlo in piena Sala Comune solo con gli occhi aveva ‘fuseggiato’* un placido “Si, ok.”, tornando a prestare lo sguardo ad Alicia con un mezzo sorrisetto stampigliato in faccia.

 

La biondina l’aveva guardata maliziosamente, bisbigliandole un “C’è qualcosa che devi dirmi, Johnson?”

 

“Io?!” aveva risposto l’altra con finta aria innocente “Perché?! Cosa  dovrei dirti?!”

 

“Per esempio, che finalmente ti sei convinta che rimanere amica di Fred per lui è salutare come ricevere un calcio nelle palle, e visto che siete fatti l’uno per l’altra hai deciso di aprire quegli occhioni che ti ritrovi e fare la felicità di entrambi? Giusto un esempio!”

 

“E cosa te lo fa credere?” aveva domandato l’altra arrossendo impercettibilmente.

 

“Il fatto che se tu non avessi le orecchie il sorriso farebbe il giro della faccia…”

 

Angelina si era limitata a guardare da un’altra parte mugugnando qualcosa di incomprensibile.

 

“Bingo…”

 

***

 

 

Finalmente era giunta la tanto attesta notte del ballo. Nell’ingresso, decine e decine di studenti aspettavano il proprio cavaliere o la propria dama, sfoggiando abiti dalle raffinate fogge e colori. Tutti volevano apparire quella sera..anche se il primato andava alle studentesse di Beauxbatons per ora…infatti, solo Fleur Delacour, inguainata nel proprio abito di satin grigio perla, indecentemente corto e scollato aveva attirato a se più sguardi del dovuto. Anche Fred e George attendevano le proprie partner ai piedi delle scalinate di marmo che portavano ai piani alti.

Non poche ragazze si erano ritrovate ad ammirare lo spettacolo di quei due rossi made in Weasley, versione Ballo: Katie aveva fatto un lavoro superbo! I pizzi erano spariti, e il color vomito era stato sostituito da un bel blu oltremare per George e un rosso cremisi per Fred. Lo scollo era più ampio e lasciava intravedere una maglia a collo alto nera in entrambe gli abiti. Infine tutti gli orli del vestito erano decorati da delle fascette in velluto nero. Due fighi!

 

Risultato? Estrogeni dal naso alla maggior parte della popolazione femminile presente!

 

“Buon dio George, guarda come si sono conciate le studentesse di Beauxbatons!! La loro preside lascia portare loro QUEI vestiti?! Con QUELLI spacchi?! Se una delle nostre ragazze lo facesse, credo che la McGranitt lo spacco glielo farebbe portare…si ma nel senso che le spacca tutte e due le gambine con una grazia da centauro incazzato!”

 

George però non rispose.

Era imbambolato ad osservare qualcosa all’inizio delle scale…qualcosa –o qualcuno- che Fred riconobbe come l’unico essere sul pianeta capace di provocare una tale reazione da encefalogramma piatto in suo fratello: Alicia Spinnett.

 

Quando l’aveva vista, George si era ritrovato a buon diritto l’Etna in mezzo le gambe, e gli ormoni che facevano Head Banging** stile concerto dei Wizard’s Blood…

La sua dama poteva benissimo essere scambiata per una Veela quella sera; sorrideva imbarazzata in cima alla scalinata, il suo cavaliere se la stava mangiando con gli occhi. Vestita da un lungo abito da strega azzurro, che lasciava le spalle scoperte, aveva iniziato a scendere la rampa. Ai piedi calzava delle graziose ballerine color cielo decorate con lo stesso motivo riportato sullo scollo dell’abito, che lasciava intravedere un grazioso pendente in pietra dura a forma di rosa, di un bel blu.

I capelli erano acconciati in maniera molto particolare, due ciocche color miele erano avvolte da alcuni nastri azzurri, ricadendo morbidamente i lati del viso. Gli stessi nastrini avvolgevano anche delle ciocche che raccolte a mezza coda dietro alla testa erano bloccati da un fermaglio con tre perle grigie.

 

Era scesa con eleganza, ponendosi davanti al proprio ragazzo e guardandolo dritto negli occhi. In un impeto di riconquistata lucidità e apparente calma ormonale, il rosso era riuscito a pronunciare una frase di senso compiuto quale:

 

“Dio…sei bella come una rosa, baciata dai pallidi raggi del sole dell’aurora.”

 

Ora, potete ben immaginare la reazione dei presenti nel sentire un tipo come GEORGE articolare una cosa del genere. Alicia gli era semplicemente saltata addosso, baciandolo, sull’orlo di una crisi di pianto da romanticismo represso, Fred meditava di impiccarsi con la cintura, sempre che non l’avesse colto prima un’ulcera fulminante da overdose di glucosio!!!

 

Quando poi si era dovuto sorbire una slinguazzata in piena regola di quei due, l’idea di farsi concedere un ballo da Cedric-sono-un-tubero-con-gli-occhi-e-ho-il-QI-di-una-forchetta-Diggory, mettendo così fine alla propria esistenza fisica e etero, non gli parve così oscena!

Fred aveva dovuto emettere un sonoro “Ehm-ehm”, che vacillava tra i 10000 e i 200000 decibel di potenza, per farsi sentire dai due passeri scopaioli in calore, i quali lo avevano guardato con in viso l’espressione di chi ha leccato un rospo e vaga per fantastici lidi lontani, in compagnia di creature stupende e scopabili. Come al solito la prima a riprendersi, accertando il fatto che il proprio ragazzo nel cervello non avesse neuroni ma ormoni, era stata Alicia, che non proprio contenta dell’interruzione aveva silurato il povero Fred con un “Che c’è?!” che rasentava lo 0 assoluto e un calore antartico. Da paura.

“Errr…Angelina? Non è ancora pronta?” aveva gnaulato timidamente la vittima della situazione.

 

“Oh…arriverà a momenti, era quasi pronta quando sono uscita. Beh, noi andiamo allora!” aveva detto prendendo il braccio che George, più per riflesso incondizionato che per reale cavalleria –essendo ancora in stato catatonico-semovente- le aveva porto.

 

Fred aveva mutamente reso grazie ad almeno tre divinità per la concessione di avergli tolto quei due dai piedi, quindi si era seduto sullo spesso passante delle scale attendendo pazientemente l’arrivo della propria dama.

 

***

 

Nella villetta della famiglia Baston, in un tranquillo paesino Irlandese, c’era aria di grosse novità.

I genitori di Oliver, avrebbero passato le vacanze di Natale in Islanda, lasciando il figlio diciottenne da solo…che poi solo proprio non era, infatti, come avrebbe potuto non invitare la ragione della propria vita, la luce dei suoi occhi, e il motivo di tanta malinconia durante quei mesi lontano da lei, dove l’unica occasione per incontrarsi erano stati poche gite ad Hogsmeade?

 

Katie Bell era compostamente seduta sul divano, fra le braccia del portiere. Era felice. Avrebbe passato due lunghe settimane con il ragazzo che amava, dopo la sola consolazione di lettere e fugaci incontri per la cittadina magica, rare occasioni, in quanto gli impegni della squadra di Oliver non gli permettevano di sfruttare tutte le uscite della giovane.

Immaginava le proprie compagne agghindate di tutto punto e pronte per fare furore al ballo, insieme a quei due matti dei loro ragazzi e, stranamente, non le invidiava. Seppure lì a casa Baston non ci sarebbero state grandi cerimonie o bei vestiti, c’era tutto ciò che aveva sempre sognato: Oliver, lei e una montagna di vischio sotto cui baciarsi se possibile fino alla fine delle vacanze –o al sarcoma polmonare, dipende-!

 

In realtà era curiosa di sapere cosa le dovesse dire Oliver. Nella lettera dove la invitava, specificava di doverle dire una cosa molto importante…cosa, però, non era chiaro.

 

“Oliver…”

 

“Si?”

 

“Cosa mi dovevi dire di così importante?”

 

“Te lo dirò a mezzanotte, amore mio…”

 

Detto questo l’aveva baciata teneramente.

 

 

***

 

 

Erano ormai alcuni minuti che Fred attendeva paziente la propria migliore amica. Molte…troppe ragazze gli avevano rivolto occhiatine alla CheCarinoCheSeiChissàPerchéStaiTuttoSoloOraTiConsoloIo, e risatine idiote da far venire l’emicrania anche a un sasso. Poi finalmente, era apparsa, e il ragazzo dalla chioma fulva si era ritrovato la torre dei Grifondoro al posto del fratellino minore dei piani bassi, una roba erotica da non raccontare. Sta di fatto che, come nelle favole era apparsa la principessa della serata, e altro che Fleur e il suo vestitino di satin, in confronto alla Johnson, quello della bionda di Beauxbatons poteva benissimo esser usato come pezza per le scarpe…

 

La pantera era apparsa in cima alle scale, che adesso scendeva con sensualità e charme infinito, nonostante il tacco abominevole dei sandali neri, fasciata da uno stupendo abito rosso vivo, che lasciava una spalla scoperta, coprendo l’altra con un’ampia manica lunga, orlata di nero e ricamata d’oro. Un profondo spacco, le lasciava scoperta le gambe statuarie che quando Fred lo vide dovette tirarsi un pugno all’alzabandiera per impedirgli di saltar fuori e fare ‘ciao ciao’ decretando quindi l’ora della propria dipartita.

 

Angelina gli si era avvicinata guardandolo sorniona e commentando un sarcastico “Fred, chiudi la boccuccia e asciugati la bava, non vorrei inciampare nella prima o scivolare sopra la seconda…”

 

Il poveretto aveva fatto una fatica immane a riprendersi, e a dirla tutta si era preso il proprio tempo per studiarla a fondo nei minimi dettagli.

La ninfetta aveva raccolto i capelli in un’alta coda, lasciando due ciocche ad incorniciarle i lati del viso. Al collo e alle orecchie portava la collana e gli orecchini che George e Alicia le avevano regalato per il compleanno. Al braccio destro uno spesso bracciale color magenta e all’anulare sinistro l’anellino che lui le aveva regalato…ma quello alla fin fine non lo toglieva mai…solo che…l’aveva messo col cuore al contrario rispetto al solito.

 

Fred, non trovando una spiegazione plausibile al cambiamento, non stette troppo a lambiccarsi il cervello, per altro fuori uso dopo la visione erotico-paradisiaca della bella dama. Le porse il braccio ed entrarono in Sala Grande.

In seguito al lauto banchetto le Weird Sisters salirono sul palco accolte dal tumulto dei numerosissimi fans presenti. Subito il gruppo intonò una melodia lenta e lugubre e i campioni aprirono le danze.

Dopo poco, molte coppie iniziarono a ballare.

George e Alicia erano stretti l’uno a l’altra e si scambiavano tenere effusioni nascosti dall’occhio severo della McGrannitt.

 

Fred e Angelina non entrarono immediatamente in pista, aspettavano che l’atmosfera si scaldasse…in quel mentre almeno una dozzina di ragazzi fra Beauxbatons, Durmstrang e Hogwarts si fecero avanti per invitarla a ballare, sotto lo sguardo inceneritore del compagno. La mora aveva rifiutato categoricamente tutti.

Quando si presentò l’ennesimo idiota fighetto con l’accento francese, Fred prese in mano la bacchetta pronto a avadakedavrarlo a dovere.

La voglia di farlo aumentò pericolosamente quando l’idiota esordì

 

“Mademoiselle, sarebbe un gronde piascere puor moi, se lei volese conscedermi questo balo.”

 

Angelina, come le precedenti dodici volte, declinò gentilmente l’offerta. Ma il tipo doveva essere o duro di comprendonio o non doveva capire un cazzo d’inglese, in quanto continuò imperterrito

 

“La prego, solo questo balo…le ho jià deto che lei è stuponda?!”

 

A quel punto Fred gli aveva ruggito un nervoso

 

“Ehy, lei è con me e come vedi non ha alcuna intenzione di venire a ballare con te, quindi sloggia pivello!”

 

Dopo un’occhiata di ghiaccio e un altrettanto glaciale “Non stavo parlondo con lei…monsieur!”

il francese aveva rivolto lo sguardo alla pantera e presale una mano vi aveva posato un bacio sul dorso, sorridendo affabile.

Angelina aveva ricambiato il sorriso prima di pronunciare con voce suadente un secco

 

“Ehy pivello, hai sentito il mio amico…gira al largo.”

 

Indispettito, il giovane aveva mollato la mano della mora andando ad importunare alcune ragazze di Tassorosso.

Fred in quel momento ebbe la certezza matematica, assoluta e incontestabile di amare Angelina Johnson e volerne fare la propria consorte, nei secoli dei secoli amen!

 

Si scambiarono uno sguardo complice, quindi la cacciatrice iniziò:

 

“Bene carino, mi sembra giunto il momento di dare una botta di vita a questo ballo…ma prima, un piccolo aiuto…”

 

detto questo, sfilò dalle mani di Fred la bacchetta, puntandola su un calice con dentro un po’ d’acqua e bisbigliando la formula “Occhi di coniglio, rumore di fischi, trasforma quest’acqua in whisky!” trasformò il poco contenuto del bicchiere in uno dei migliori liquori mai assaggiati.

Ne bevve un sorso, sarebbe bastato poco in quanto non abituata e poi porse il bicchiere al rosso, che guardandola con fare malandrino le sussurrò un furbesco “Ti ho mai detto che quando fai così rischi di farmi innamorare sul serio?!”, quindi scolò il restante contenuto strizzando gli occhi per l’alto grado alcolico. La ragazza ridacchiò per il commento, quindi sfilandogli con estrema sensualità il calice dalle mani del ragazzo mormorò un malizioso “E’a quello che punto…” per poi prenderlo per mano e trascinarlo in mezzo alla pista, senza dargli il tempo di capire cosa avesse detto, complice anche l’alcol.

 

In quel momento le Weird Sisters attaccarono un pezzo molto più vivace del primo, uno dei loro migliori successi, scatenando l’euforia comune. Fred e Angelina iniziarono a scatenarsi, tanto che intorno a loro non pochi studenti fecero spazio per paura di essere travolti. Una canzone dopo l’altra, la coppia dimostrò essere composta da due ballerini impeccabili, fossero balli di coppia o semplici, i due avevano un ritmo perfetto, si muovevano come se avessero studiato una coreografia insieme…fuoco…puro fuoco erano quei due, un eccezionale gioco di contrasti…l’ossidiana della prima, nell’ambra dell’altro, la notte delle chiome di una ninfa, contro i fili color tramonto di un fauno, la pelle d’ebano della giovane e il bronzo brunito del ragazzo…un accostamento singolare, ma perfetto nella sua unicità…senza l’ombra di alcun dubbio ragionevole Angelina Johnson e Fred Weasley erano stati creati l’uno per l’altra.

 

A mezzanotte meno cinque, le Weird Sisters intonarono l’ultima canzone: un lento.

Era una musica molto dolce, diversa dal solito punk-rock che suonavano. Fred contemplò un secondo la propria dama prima di stringerla a se, guardandola languidamente negli occhi. Le sorrise dolcemente e lei gli regalò uno di quei sorrisi per cui chiunque avrebbe fatto qualsiasi cosa.

 

“Mi sono divertita molto questa sera…sei  un ottimo ballerino…”

 

“Grazie, tutto merito di Jordan, mi ha insegnato lui…” disse indicando con un cenno del capo il moretto che al momento era impegnato a chiacchierare con la propria dama –una ragazza di Corvonero- “ma anche tu non te la cavi affatto male…”

 

“Grazie…”

 

“Sei davvero magnifica questa sera…”disse rapito il ragazzo, facendola volteggiare lentamente.

 

“Perché di solito come sono?” chiese lei maliziosamente.

 

Fred rimase leggermente spiazzato da quella domanda, ma poi prese coraggio e sciorinò

 

“Stupenda…tu sei sempre perfetta, non ho mai incontrato nessuno come te…per questo ti a-”

 

Una mano sulla spalla del giovane interruppe quello che da ormai troppo tempo tentava di dire. Era suo fratello, che teneva per mano Alicia. “Per stanotte il la nostra camera è occupata…Lee lo sa già.” Detto questo gli fece l’occhiolino e condusse la biondina fuori dalla Sala Grande.

 

Fred sbuffò, prima di rivolgersi di nuovo alla propria dama con un’aria tristemente rassegnata mugugnando “Perfetto…mio fratello ha deciso di spassarsela stasera…mi toccherà dormire sul divano!”

“Puoi dormire da me…se vuoi…” gli propose l’amica.

“Da te? Ma gli allarmi?”

“Questa sera gli hanno tolti, con tutto il tran tran che c’è stato…”

“Sei sicura? Voglio dire, se per te non ci sono problemi…”

“No,no, anzi, io sarei più che contenta…”

“Devo prenderlo come un invito particolare?” scherzò Fred provocatorio.

“Certo che si…” ribatté la mora tenendogli il gioco.

“Stai attenta perché potrei sentire il bisogno di saltarti addosso, Johnson…”

“Fino a prova contraria la pantera qui sono io, Weasley…”

“Una pantera terribilmente bella…” le disse guardandola dritta negli occhi.

Detto questo le fece fare un lento casqué sulle note conclusive della canzone, avvicinando pericolosamente il proprio volto a quello della mora, che gli miagolò un sensuale “Anche questo te l’ha insegnato Jordan?” “No, ho improvvisato.”

 

***

 

L’elegante pendola del salone dei Baston suonò la mezzanotte.

 

Katie abbandonò per un attimo le labbra del proprio amante, aprendo gli occhi lentamente e guardandolo, sorridente. Il ragazzo, le sorrise di rimando, prima di alzarsi in piedi ed estrarre qualcosa dalla tasca dei pantaloni: una scatolina nera.

Katie si era seduta compostamente sul divano trattenendo il fiato.

Oliver le prese una manina bianca, quindi aprendo il piccolo contenitore ne estrasse un anellino in oro bianco, decorato da tre piccoli diamanti. Trasse un respiro profondo, quindi con voce calma e sicura disse:

 

“So, che siamo ancora giovani, e non pretendo certo che tu accetti, ma voglio che tu sappia quanto ti amo, e che sono disposto a passare tutta la vita che mi è concessa con te. Questo è un anello di fidanzamento, spero che in futuro possa diventare una promessa di amore eterno…quindi, Katie, vorresti sposarmi?” detto questo infilò il cerchietto nell’anulare della giovane, che stupita aveva iniziato a piangere…non sapeva cosa dire, cosa rispondere, era stato tutto così improvviso!

Erano così giovani…eppure, lei desiderava davvero passare il resto della sua vita con Oliver…non desiderava altro. Con la voce incrinata dal pianto replicò “Oliver…ti prometto, sull’amore che provo per te, che appena finirò Hogwarts, diventerò tua moglie.”.

Il giovane le baciò le lacrime, prima di scendere sulle labbra morbide, a suggellare quel patto, che sapeva, avrebbe mantenuto.

 

***

 

La porta del dormitorio femminile si aprì lentamente. La stanza era appena illuminata da alcune candele e i tizzoni ardenti della stufa. Angelina entrò nella camera, seguita da Fred, che si chiuse dietro la porta.

 

“Uff…finalmente mi tolgo queste torture, non hai idea di quanto siano terribili!” disse mentre slacciava i sandali col tacco.

Fred mugugnò un poco convinto “Mmhm” intento com’era ad osservare lo stacco di coscia lasciato scoperto dal vestito, che lo stava letteralmente ipnotizzando…l’idea di andare a dormire sul divano si faceva sempre più concreta!

Non si stava perdendo un solo movimento. Mentre slacciava la collana…mentre toglieva gli orecchini…quando sfilava il bracciale.

 

La giovane si era avvicinata lentamente al rosso, sorridendogli. Fred era tesissimo, cavoli, Angelina era una donna, ergo non poteva sapere che ci sono degli organi nei maschi la cui volontà è superiore a quella del padrone…e se lo sapeva lo faceva apposta! Come in questo momento: lo aveva abbracciato, posandogli la testa sulla spalla e chiudendo gli occhi. Chi li avesse visti così indubbiamente avrebbe pensato fosse un’immagine molto dolce, di due amici che si vogliono molto ben, ma Fred no! L’unico pensiero di Fred al momento era che le tette di Angelina erano schiacciate sul suo petto, e come doveva fare per impedirsi di saltarle addosso, deflorandola in modo poco amichevole. Quel profumo lo stava facendo ammattire, lo stava drogando nel vero senso della parola, tanto che senza accorgersene aveva ricambiato con slancio l’abbraccio. Ormai era andato, completamente perso in quegli attimi di silenzio. Il cuore –che al momento sfiorava la fibrillazione- pompava sangue dalle parti sbagliate e in testa aveva una gran confusione, era combattuto fra mille pensieri…

 

Devo dirle che mi piace? E se poi mi rifiuta? Magari sto fraintendendo la sua amicizia! Però devo dirglielo! Ma come faccio con le sue tette sul petto, l’unica cosa che mi viene in mente è quella di violentarla, qui, per terra e senza troppe cerimonie! No, no così no va Fred, hai il testosterone che ti esce anche dal naso, datti una calmata e ragiona, sei un ragazzo serio tu! Cerca di fare le cose con razionalità e lucidità!…teeeeeeetteeeeee…UN PAR DI PALLE!!! Ok ciccio, se vuoi farti odiare questo è il modo migliore! E questa mi viene a parlare di dormire con lei?! Se come no, e mio fratello è gay e si chiama Samantha! Col cavolo che dormo se sto qui! Oltretutto ho pure bevuto…meglio telare prima che sia un suo tacco in mezzo alla faccia a decidere per me…

 

Aveva discostato lievemente il viso dalla spalla della mora, che sollevando un po’ la testa lo aveva cercato con gli occhi.

 

“A-Angelina, non prendertela, ma forse è meglio che vada a dormire sul divano, stanotte…” aveva balbettato impacciato, nonostante la stringesse ancora a se. La ragazza aveva mutato espressione, apprendo delusa e dispiaciuta, cercando di convincere il battitore dalla chioma color del fuoco a rimanere.

 

“M-ma come…no, dai…resta! Per me non sei di alcun fastidio, davvero! Non c’è nessun problema!”

 

“Angie, non insistere, il problema c’è ed è pure grosso…anzi a dire la verità il problema sono io! Non voglio…non voglio farti nulla di male, e tutto troppo difficile così com’è! Ti prego…”

 

“Fred, che c’è? Di cosa hai paura?! Io mi fido di te!”

 

“Appunto! Non voglio tradire la tua fiducia per qualche stupida fregola da maschio in calore! Finiresti per odiarmi, considerandomi uno dei tanti maniaci che non vedevano l’ora di…di…beh, hai capito!”

 

La cacciatrice gli aveva sorriso dolcemente, scuotendo la chioma corvina, quindi, guardandolo teneramente aveva risposto pacata

 

“Fred…non potrei mai, e dico MAI odiarti, considerandoti come uno dei tanti idioti che volevano infilarsi nelle mie mutande!”

 

“E…perché?…”

 

Angelina gli aveva deposto una lieve carezza, sulla guancia morbida, bisbigliandogli in tono complice un

 

“Perché nessuno dei tanti idioti che volevano infilarsi nelle mie mutande, si è mai preoccupato di sapere che cosa ne pensassi.”

 

“E tu…cosa pensi…adesso?”  l’aveva interrogata, ipnotizzato da quegli occhi felini che la ragazza teneva fissi nei suoi. Si stava perdendo nella notte di quello sguardo, in un abisso di sensualità e premesse di piaceri proibiti e a lungo anelati.

 

“Penso proprio…che tu debba rimanere qui, con me.”

 

“Angelina…potrei non essere padrone delle mie azioni! Insomma, tu sei così…perfetta! Sei bella, simpatica e attraente, molto attraente…troppo attraente…e io…”

 

“Tu…” lo aveva incalzato lei.

 

“…e io sono un ragazzo, porca miseria! Di sedici anni e mezzo e con gli ormoni che dettano legge! E tu, mi tenti troppo per non approfittarne!”

 

“E allora…approfittane, Fred….”

 

Fred le aveva rivolto uno sguardo a metà fra il meravigliato e il confuso. Non capiva. Non capiva più niente, il suo cervello non ce la faceva più a razionalizzare altro. Sapeva solo che c’erano lui e Angelina, abbracciati come tante altre volte, ma in modo differente dal solito…c’era quel profumo di selvatico, di ferino che lo stava stordendo peggio di un potente afrodisiaco…e quelle labbra, così morbide e invitanti, si muovevano…sensuali, sbriciolando anche gli ultimi scampoli di razionalità del ragazzo.

Non capiva…cosa voleva dire Angelina con quelle parole? Era un invito? Una provocazione? O l’ennesima prova da superare? Doveva resistere a quella lusinga o cedere e abbandonarsi a quella sollecitazione? Non capiva. 

 

“In…in che senso?”

 

 

“In questo…”

 

 

Sussurrati questi pochi suoni, aveva annullato la distanza fra le loro labbra, divorandolo con un bacio da cardiopalma.

 

Tante…tantissime volte aveva immaginato, sognato, desiderato baciare Angelina, ma mai, mai nemmeno nelle sue fantasie più sfrenate aveva concepito un bacio potesse essere così disperatamente passionale, violentemente impetuoso, e caldo, e provocante, e languido. Stava godendo come non avrebbe mai creduto poter fare, e praticamente non stava facendo niente. A questo proposito bisognava far vedere che non fosse solo quella piccola tentatrice, eccellente in simili arti.

Aveva rinforzato la presa sulla sua vita sentendo un brivido caldo scorrergli per tutta la schiena fino a dentro le cosce, quando aveva percepito quelle mani affusolate tuffarsi in quei suoi fili di sangue e tirarli possessiva a sé…una provocazione sottile…la pantera aveva fame quella sera, e non di cibo.

Non aveva perso altro tempo, iniziando a restituirle quel piacere che gli aveva concesso, coprendole la bocca color cioccolato con la propria, imprigionandole la lingua in un voluttuoso intreccio, a incontrarsi e scontrarsi, cercandosi ossessivamente…mordendole il labbro, leccandolo, baciandolo ancora e ancora, per poi di nuovo suggerlo avidamente, senza mai staccarsi, senza mai sciogliere quel contatto, come aria, come droga…

Si erano staccati controvoglia, costretti dai polmoni che al contrario dei propri padroni necessitavano una pausa, aria nuova. Si erano guardati intensamente, specchiandosi nelle iridi dell’altro, leggendovi li stessi pensieri, desideri, emozioni…prepotenti, caotiche, veementi…che squassavano l’animo, consumando fin nel profondo, bruciando come fuoco, come lava, come loro due.

Fred si era rituffato su quel viso, conscio i non poterne più fare a meno. Ormai era sua, sua e di nessun altro, e la voleva come nient’altro al mondo, voleva vederla cedere, voleva vedere quegli occhi felini, sfrontati e orgogliosi, velarsi di lussuria e illanguidirsi sotto il suo tocco…viveva per quello! Per il suo respiro affannato, per quel corpo pressato contro il proprio, per quelle mani che percorrevano le perfette geometrie della sua figura, facendolo tremare, provocandogli una mole di sensazioni tali da cagionargli paura, e inaspettatamente, eccitandolo…adorava il rischio, e con Angelina lo si provava di continuo, lei ne era l’essenza stessa! Forse la desiderava anche per questo!

 

Non seppero dire per quanto tempo si assaporarono vicendevolmente, gustandosi con languore sempre crescente, ma arrivò un punto dove Fred, fu certo di essere al limite della sopportazione. Se non si fosse staccato da lei immediatamente, sarebbe stato un attimo e quegli inutili pezzi di stoffa che li coprivano sarebbero spariti…da lì alla verginità di Angelina il passo era più che breve.

 

Aveva abbandonato a malincuore quelle labbra così tanto vagheggiate, che quando se ne fu staccato stette quasi male al pensiero di aver fatto ciò…ma doveva riprendere il controllo di se stesso e del proprio corpo…soprattutto certe zone del proprio corpo, dotate di vita propria e adesso assolutamente volenterose di voler partecipare!!!

Ansimava…l’aveva guardata per l’ennesima volta, catturato da quel piglio orgoglioso, da predatrice, da padrona, così sensuale, ammaliante, carico di quel fuoco in cui era stata forgiata una tale ninfa d’ebano e notte…

 

Doveva andarsene o l’avrebbe fatta sua…doveva andarsene o non si sarebbe più fermato…doveva andarsene.

 

“I-io…credo che andrò a dormire sul divano della Sala Comune…non posso rimanere un secondo di più in questa stanza, o dio solo sa cosa potrei farti stanotte!” aveva mormorato quello, facendo per aprire la maniglia della grande porta in legno.

Ma la mora era stata ben più veloce; con un sonoro clack erano scattate le chiavi nella serratura, chiavi che erano schizzate in mano alla proprietaria la quale gliele aveva mostrate un’ultima volta prima di bisbigliargli un malizioso

 

“Tu non vai da nessuna parte…senza il mio permesso…”

 

Si sentiva un topo in trappola, una preda incastrata in un vicolo cieco, che attende paziente la morte per mano del proprio cacciatore…ma era certo che la sua morte sarebbe stata una cosa meravigliosa…ma Fred, nel nome della criniera fulva che portava, avrebbe dimostrato a quell’angelo tentatore, che con un Wealsey non si scherza.

 

Si era avvicinato a lei lentamente, con passi pesati e calcolati, quasi fosse un leone che aggira un animale suo pari, con lo stesso fascino prepotente e fiero. Aveva accorciato le distanze fino a quando non aveva sentito il respiro caldo dell’altra sul proprio viso. Sorrideva quella piccola stronza, sorrideva soddisfatta…aveva sfoderato anche lui un sorrisetto obliquo; era sceso lentamente  sulle labbra della ragazza, leccandole lascivamente e mordendole il labbro inferiore, quindi aveva percorso la linea chiara della mascella, baciandola senza sosta, facendole reclinare il capo e chiudere gli occhi in preda al piacere, salendo fino al lobo dell’orecchio, dove vi aveva soffiato un provocatorio

 

“Potrei costringerti a farti urlare il mio nome per tutta la notte, sai?”

 

Angelina aveva riso, con quella sua risata gutturale, calda, terribilmente sexy, gettando indietro la testa. Quindi, avvicinandosi al suo collo, vi aveva sussurrato contro un basso

 

“Non vedo l’ora…”

 

Non aveva atteso oltre, le aveva afferrato con prepotenza la nuca, attirandola a se in un bacio che pareva più atto a sbranare che non a esprimere l’amore che quei due provavano l’una per l’altro. D’altro canto la ragazza lo aveva se non assecondato, ripagato con la stessa foga, spingendolo violentemente contro una delle colonne del baldacchino e avvinghiandosi a lui completamente dimentica di un qualsivoglia freno o residuo di razionalità.

Sembrava lottassero: ognuno dei due voleva dominare la scena e lo facevano con una tale irruenza, da far apparire una prima volta fra adolescenti, una competizione viziosa, fra chi fosse il più esperto o lussurioso in arti che a quell’età, normalmente, si dovrebbero al massimo immaginare!!

 

Gemiti e sospiri si levavano incessantemente dalle labbra di entrambi, succubi di qualche straziante, sensuale tortura inflitta dal proprio adorato carnefice. Fred, ormai plagiato dalle proprie sensazioni aveva accarezzato la coscia di lei, lasciata scoperta dallo spacco, l’aveva sollevata lentamente, agganciandola al fianco, quindi con un minimo sforzo, l’aveva alzata da terra, facendole allacciare le gambe intorno alla propria vita e invertendo le posizioni. Adesso era Angelina quella contro la colonna, seviziata dai licenziosi martiri del rosso, che lasciate perdere le labbra si stava divertendo sul suo collo, leccandolo, mordendolo fino a farle male, ma ottenendo solo di farla eccitare ancora di più, strappandole urla e portandola fino al limite del sopportabile.

 

Si sentiva predata, senza vie d’uscita da quel labirinto di passione in cui quel maledetto bastardello l’aveva gettata…e dio solo sapeva se non stava impazzendo dal piacere. Sembravano davvero due fiere che si stavano scannando, e quella che aveva la meglio al momento non era certo lei, e questo non andava affatto bene, odiava perdere! Gliel’avrebbe fatta vedere lei a quel piccolo impertinente che cosa succede a scherzare con la Johnson.

Con uno movimento fluido era scesa per terra, lo aveva afferrato per il collo della tunica e lo aveva letteralmente gettato sul letto, quindi, gattonando sul materasso con fare sensuale e felino, da vera pantera qual’ era, gli si era posizionata esattamente sopra, strusciandosi come dio solo sa cosa e riguadagnando la scena. Fred cominciava a sentire terribilmente caldo, e i pantaloni gli erano diventati inspiegabilmente davvero troppo stretti…anche la mora era accaldata e l’abito da sera ormai le stava diventando insopportabile. Si era tirata un attimo su, seduta sullo stomaco del rosso. Con una lentezza, che al rosso parve addirittura sadicamente eccessiva, gli aveva snodato la cintura, sfilato la veste ed eliminato la maglia, lasciandolo con la semplice copertura dei bermuda di jeans…a notare bene, qualcuno era molto molto felice di passare la notte con lei!

 

Aveva studiato con occhi famelici quel corpo su cui era seduta…non c’era che dire, un applauso a mamma Weasley per quel capolavoro!

Una distesa di sani, appetitosi, tonici, e terribilmente sexy centimetri di sana carne maschia…carne da monta sicuramente, ma non solo…

Aveva fatto scivolare gli occhi dal collo tornito, alle clavicole ben delineate, alle spalle ampie, deltoide, bicipite e tricipite possenti, le mani grandi e forti, i pettorali, quasi scolpiti nel marmo, gli addominali come cesellature nel bronzo…ma a cosa pensava quando lo guardava di solito? Un tale bendiddio di virile splendore, e lei non lo aveva considerato se non fino a qualche mese prima…dov’era finita la famosa Pantera Johnson, quella dalla vista lunga e dai gusti sicuramente indiscutibili riguardo ai ragazzi? Ma non stette a speculare troppo su quel cervellino, che al momento riusciva solo a concepire perversi piani per far godere quello stronzetto come mai in vita sua…e avrebbe incominciato proprio col leccare tutta quella grazia che le veniva concessa.

 

Gli aveva rivolto un sorrisetto perfido, quindi con disinvoltura si era abbassata fino a sfiorare la superficie glabra del petto con la punta della lingua, cominciando a lambirlo, sperimentandone la consistenza invitante e assaporandone il gusto maschio, inebriandosi in quel profumo di muschio…a ogni colpo, sentiva l’eccitazione crescerle in petto, il cuore accelerare i battiti, i sensi amplificarsi e la ragione affievolirsi…aveva passato lentamente la lingua sul pettorale bronzeo, scorrendovi piano, con lentezza, quasi fosse una pietanza succulenta di cui saziarsi con calma esasperante…si era soffermata sui capezzoli del giovane, mordendoli leggermente e strappandogli un singulto di mero piacere, scendendo insoddisfatta fino all’ombellico, discendendo ancora fino a quella striscia di peluria sottile che scendeva fin dentro ai pantaloni…senza smettere di leccarlo, aveva preso a sbottonare i jeans, calandoglieli con  un gesto secco e continuando da dove aveva lasciato.

Il ragazzo ansimava in preda ad una depravata agonia dei sensi, stringeva convulsamente i pugni, cercando di trattenere sospiri e gemiti, che puntualmente gli venivano strappati con calcolato sadismo…quando poi aveva sentito la manina di Angelina insinuarsi nei suoi boxer, aveva avuto l’impressione di morire, tanto forte era stata la scarica elettrica che dalla base della nuca gli era arrivata, con l’impeto di un fulmine dritta in mezzo alle gambe, dove ormai pulsava un’erezione a dir poco monumentale…si era morso a sangue il labbro quando lei aveva eliminato anche quell’ultimo, inutile pezzo di stoffa, scoprendo quell’intimità ormai impossibile da celare; a quel punto aveva ardito immaginare che cosa avesse in mente di fargli quella piccola strega e non aveva trattenuto un sorrisetto compiaciuto, pensando a quando avrebbe potuto ricambiare il favore…aveva visto abbassarsi quella chioma di notte e aveva serrato gli occhi, attendendo trepidante il momento in cui quelle labbra magnifiche si sarebbero chiuse attorno al suo sesso…quegli attimi gli apparivano oltremodo lunghi, stava sperimentando pura sofferenza, vi sentiva il fiato caldo contro…non resisteva, non ce la faceva più, perché Angelina lo stava torturando in quel modo? Dio, poteva essere così crudele?! Aveva socchiuso gli occhi, appannati dal piacere, rivolgendole uno sguardo sofferente, e l’aveva vista, che lo guardava, con quel piglio orgoglioso di chi ti ha in pugno, con quell’aria maliziosa da tentatrice, con la stessa perversità di un persecutore inclemente.

“C-continua!! Non f-fermarti!” le aveva mugolato ansimando vistosamente e trattenendo a stento un gemito…l’aveva vista arricciare le labbra passandovi la lingua e sussurrargli un “Pregami!”, mentre passava la punta del dito per tutta la lunghezza del membro. Con una fatica enorme era riuscito ad articolare un flebile “Ti…prego…” a cui l’altra vi aveva miagolato un insoddisfatto “Non sento…gridalo!”, rendendo quella carezza più profonda…a quel punto Fred aveva gridato un disperato “TI PREGO!”, al limite della propria sopportazione emotiva…lo stava torturando, nel modo più miserabile che conoscesse, nonostante ciò stava godendo spudoratamente, in modo vergognoso…e sarebbe venuto in modo indecente se, sentendo la bocca calda di Angelina accogliere la propria virilità, leccarla e morderla con perizia, non avesse fatto appello a tutta la propria forza, autocontrollo e orgoglio a impedirsi di cedere così debolmente.

Ogni movimento gli costava uno sforzo colossale per non urlare facendosi sentire fino all’inferno tanto era intesa la scarica passionale che stava provando, uno tzunami dell’anima, che gli toglieva il respiro e la volontà, annebbiandogli il cervello. Aveva gemuto, sospirato ed era certo anche gridato fino a quando non aveva sentito quelle labbra abbandonare quella landa peccaminosa e risalire fino al suo collo, dove non aveva smesso un attimo di baciarlo e morderlo, dandogli il tempo di riprendersi, e ove aveva avuto il coraggio di sussurrargli “Ti è piaciuto, monello?!”.

 

A quel punto aveva ringraziato la propria capacità di recupero, perché tanto gli bastò a prenderla per le spalle e ad atterrarla sul materasso, ponendosi sopra di lei, …desso era di nuovo lui a tenere le redini del gioco, che si sarebbe fatto molto, molto interessante. Si era divertita quell’ impudica ninfa fatta di notte, lo sapeva, aveva goduto almeno la metà di quanto non avesse fatto lui! Adesso però toccava a lui condurre, vederla gemere e urlare, e cadere sotto la lusinga dei propri supplizi…

Per prima cosa, si era  avventato su quella bocca seduttrice, che aveva osato più del dovuto, in parole soprattutto! Aveva lavorato di lingua, avvertendola mutamente su ciò che le avrebbe riservato, quindi, era sceso all’altezza dell’orecchio della ragazza, rispondendole con un basso ringhio con un “ Da morire…!” per poi mordicchiarle giocosamente il lobo, lambendolo, sospirandoci contro, scendendo sul collo, fino alla spalla lasciata scoperta dall’abito, dove vi aveva posato dei piccoli baci. Constatando il fatto fosse ancora vestita, aveva subito provveduto a restituirle pari servizio…, l’aveva fatta voltare a pancia sotto, cogliendola alla sprovvista, quindi aveva aperto la cerniera dell’abito scoprendole la schiena liscia. Sorridendo compiaciuto l’aveva finalmente svestita, gettando l’abito dietro le proprie spalle, quindi con naturalezza le aveva passato la punta della lingua lungo tutta la colonna vertebrale, mentre le mani scorrevano esperte ad accarezzare i fianchi, fino al bordo di quel nastrino nero che scendeva beato proprio in mezzo a quelle natiche d’acciaio…e George si vantava tanto delle mutandine di Alicia? Tze, pivello, Angelina sì che sapeva far contento un uomo…aveva osservato voglioso quel culo tutto da mordere…e non aveva resistito, lo aveva fatto, le aveva mollato un morso poderoso sulla chiappa.

Immediata si era levata la protesta della giovane, la quale girandosi supina lo aveva guardato in tralice. Il rosso, ghignando furbescamente, aveva preso la palla al balzo, bloccandole entrambe i polsi sopra la testa con una sola mano, affondando il viso nel collo da cigno e cominciando a farsi perdonare la zannata precedente; scendendo lungo la linea sinuosa della clavicola, fino in mezzo alla conca dei seni maturi, la mano libera a scivolare rovente lungo la sua pelle.

Un brivido l’aveva scossa.

“Non vuoi?”

“Non provare nemmeno a fermarti…”

Non le era stato possibile aggiunger altro , dacché ora la bocca del giovane suggeva avida il capezzolo roseo , inturgiditosi sotto la scolta dell' eccitazione che l' aveva pervasa , nel sentir la ruvida lingua lambir il velluto della rosa ..

Sentiva quella bramosa virilità premere dura, ostinata, insistente contro il bacino e già immaginava come sarebbe stato sentirla dentro…chiuse gli occhi, mentre pian piano quella pressione decisa svaniva .. il ragazzo era scivolato in ginocchio ...

Le sue labbra assaporavano ora la conca piatta del suo addome , deponendovi mille baci , mentre le dita s' impossessavano dell' ultimo ostacolo , frapposto alla conquista della completa nudità di una ninfa dalle chiome di notte ...

 

Era splendida ...

Nuda ..

Ansimante ..

Pudicamente virginale ..

Ed impudicamente puttana , con quel suo corpo generoso…non si era trattenuto tuffando il viso fra quelle gambe nervose, la sua lingua raggiunger altre labbra che non quelle cui aveva ardito rubar un bacio ..

 

Si era morsa a sangue le labbra, sperando d' arginar l' impeto d' uno spudorato godimento...Ma quando quell' indecente amante aveva raggiunto il famigerato 'BOTTONCINO ' del suo autocontrollo, le era sfuggito un tale acuto che, probabilmente, sempre non avesse pensato piuttosto ad un omicidio, sicuramente non vi sarebbe stato alcuno in tutta Hogwarts ignorasse come avesse deciso di trascorrere il proprio tempo libero Angelina Johnson!

 

Fred capì in quel momento di essere nato per quello, seguire il ritmo di quella nera pantera, gioire dei suoi sospiri ..godere del suo appagamento ..la sentiva perdersi sotto quella tempesta d’emozioni che lui le stava provocando…

A quella mora tentatrice pareva di crollar da un istante all' altro, sotto la sferza di qualcosa che non aveva mai sperimentato ... la schiena aveva cominciato a tendersi quasi dovesse spezzarsi , mentre , nei fatti , qualcosa , dentro di lei , pareva stesse per infrangersi davvero ...

 

Ma il giovane non ebbe affatto l' idea imbecille del 90 % dei maschi quando vedono un fiorito giardino...non la schiacciò sotto di lui , infilandole dentro quella sua meravigliosa virilità per il solo gusto di sentirsi Dio ...

Oh , no !

Aspettò che la sua eccitazione raggiungesse il culmine , prima di unirsi a lei, la strinse forte a sé, prima di lasciar scivolare le mani sino alle sue natiche e sollevarla di peso, intrecciarle le gambe contro la sua schiena...e...non si accorse nemmeno quando la prese , perché esplose in un orgasmo così rumoroso e prolungato , che a lungo s' interrogò non l' avessero sentita fino all' Inferno ...

 

Erano certi d’aver gridato ...

D’essersi morsi ..

Graffiati ...

D’aver goduto come carne da postribolo…eppure sapevano che non era così, non era solo sesso quello che stavano facendo e per quanto tutta la loro passione si fosse riversata in quella notte, c’era stato anche amore, attenzione e rispetto verso l’altro, una fusione di sentimenti che si era trasformata in quella ricerca morbosa nel donare il massimo piacere all’altro, in quel sottile piacere nel vedere i propri tentativi cagionare nell’amato il risultato sperato e ricevere altrettante attenzioni…una ninfa della notte avvinta al corpo d' un dio di bronzo che non smise un solo istante di baciarla, di accarezzarla, di guardarla negli occhi ..

 

L' estasi appagante di quel gioco erotico durò ancora a lungo, rimasero stetti l’uno all’altra, sotto le coperte, in una fredda notte di Natale ma che a loro parve rovente…come lo fu per George e Alicia, come lo fu per Katie e Oliver…sei amanti…tre coppie, teneramente abbracciate con la connivenza di una magica oscurità, percependo una pace interiore mai provata prima, insieme, a guardar lo stesso cielo stellato dalle finestre appannate delle proprie stanze…

 

Una stella cometa passò davanti ai loro occhi, mentre il desiderio di rimanere uniti per sempre, attraversava le menti di quei giovani, pieni del proprio amore… Amore, nato sul campo di Quidditch.

 

 

 

Fine

 

 

 

 

 

*dall’inglese: to purr = fare le fusa

 

**Head Banging = e’ il tipico movimento che fanno i metallari o rokkettari o chiunque ascolti musica pesante con cui dare colpi di testa avanti e indietro agitando le “chiome”…se hai i capelli lunghi esce meglio!

 

 

N-non ci credo…ho…ho finito…non so se ridere o piangere!! Eheheheh…ommioddio, dopo 16 lunghi ed estenuanti capitoli ho concluso quest’avventura!! N- non posso crederci!!! Ce l’ho fattaaaaa!!! [Lynn comincia a saltellare gioiosa quando un tomawak di pregiata fattura Apache si conficca sul muro a 0,4 millimetri dal suo nasino a patatina, apre gli occhi e comincia a sudare freddo…lentamente si volta e vede una folla di lettrici assatanate armate di tutto punto, che meditano la morte dell’autrice in modo sadico e perverso…]

 

°-° Oh-oh…^^’’’’ ok, ok, vi devo delle spiegazioni, tutto è stato così improvviso, e credo che nessuno se lo aspettasse e qualcuno ci è rimasto male etc, etc…

Allora, per coloro che sono già lì, pronti a rileggersi l’intera storia fino a quando il computer stesso non deciderà di auto-distruggersi inviandosi un potente virus per lo svalvolamento di hardware, o per chi ha già imbracciato la lupara e il forcone e si dirige qui per uccidermi, SI CALMI! La storia prevede un EPILOGO, ergo vi spetta un ultimo chap, con cui potrete dare l’addio reale a questa storia, che credo abbia intasato EFP per troppo a lungo! Per chi mi si è affezionato [ chi? Lynn ha lo scenario di un deserto western dove rotola

no enormi palle di rovi…SOLITUDINE], non disperi, sono abbastanza sadica da propinarvi altre delle mie porcate sotto forma di pagina web, e abbastanza masochista da impelagarmi in un’altra storia, long fic o one shot che sia! Quindi, non temete, io ritornerò! [ma anche no, disse quello!]

 

Passiamo al dunque, avrete notato come i miei ormoni si siano dati da fare, se le precedenti scene d’amore erano NC17, questa è da ergastolo a vita! Non me ne vogliate, purtroppo io quei due arrapati li immagino così, spero che non abbia dato l’idea di una mera sessata senza sentimenti perché a quel punto vi prego di dirmelo e provvederò a modificare le cose [Lynn guarda la revolver di emergenza-suicidio che ha nel cassetto].

 

Ah, poi, un’altra cosa, forse…e dico FORSE potrei ricevere delle recensioni poco gradevoli da una tipa che suppongo voglia vendicarsi, per aver spezzato una lancia nei confronti di Ryta Holmes, che lei in una recensione aveva insultato nemmeno lievemente…ora, faccio affidamento su di voi per difendermi, perché lo farete, VERO?! =°°

 

Volevo chiedervi un ultimo favore, come “regalo” di fine fanfiction…sarei enormemente felice se, tutti quelli che leggeranno questa pagina mi lasceranno una recensione, va bene qualsiasi cosa, anche brevissima, anche solo il vostro nick, o una cosa cosìà ^^ o così =) (se vi è piaciuta chiaramente…sono bene accetti anche i vaffanculo!![va benissimo qualsiasi cosa, mi serve solo per sapere a quante persone dovrò pagare lo psicanalista ^o^!!])

 

Detto questo rispondiamo alle vostre recensine adorate ^_____^:

 

Luna Malfoy: Lynn osserva Draco dolorante per terra con un mega bernoccolo provocato dalla macchinetta macina carne…Draco, Draco, possibile che tu debba sempre cacciarti nei guai?! Beh alla fine si è concluso tutto per il meglio, io ho finito questa sorta di never ending e sono felice come una Pasqua…beati Angelina e Fred cmq…sigh…recensisci anche L’Epilogo ^.-!

 

Sasha: Alla fine la dolce e disperata Katie, riceve credo il più bel regalo di Natale della sua vita…Y-Y mi viene da piangere se penso che è finita…mi raccomando lascia una recensione e ti aspetto per l’ultimissimo chap ^^!

 

Angy: ti ringrazio davvero tanto per il commento, ma non preoccuparti, anche se non lo avessi fatto non saresti stata una carogna, già è tanto che sei riuscita trovare questa storia al limite dell’assurdo e hai avuto voglia di leggerla fino in fondo…non posso che ringraziarti. Come vedi alla fine è stata Angelina a prendere l’iniziativa, anche perché se aspettavamo a Fred…mi dispiace che tu sia arrivata a storia finita, ma spero comunque che mi lascerai un commento ^^.

 

Vega: Ciao Vega !! Quanto tempo!! Dov’eri scomparsa?! Grazie per i complimenti, è davvero strano sapere che piaccia quello che scrivo! A dire il vero all’inizio, quando iniziai questa storia non mi sarei mai aspettata un tale successo!! Ti ringrazio di cuore! Ah…ancora pena per Fred? A me sembra se la stia spassando!

 

Selphie: Anf Anf…scusatemi per il ritardo, ma come hai potuto vedere questo ultimo chap (o quasi) è enorme,e decisamente ricco di situazioni, ti pare? Scommetto che non te lo aspettavi che fra quei due si risolvesse tutto così!! Ma secondo me vi ho fatto aspettare fin troppi chap…guarda, x qnt riguarda Fred e George a 22 anni, mi chiedo anche io perché non conosco gente come questa. Vabbé lasciamo stare va sennò cado in paranoia -.-…lascia un commento e non perderti il prossimo capitolo ^^!

 

Audrey: Fa davvero Buffy/Angel ?! Come mai? Er…nonostante io abbia seguito parte della sesta serie e della prima ignoro cosa sia successo fra quei due…però quei bastardi della mediaste me lo interrompono prima della settima, a mio parere la serie migliore!!! Vabbé, ma lasciamo stare! Grazie per il commento sui disegni, come vedi in qst pagina ci sono molti collegamenti ipertestuali per chiarire meglio le idee!! Aspetto una tua recensione, prima dell’Epilogo ^.^.

 

Angèle 87 : Nun so pekké ma quando leggo i commentuzzi di Angèle mi sciolgo sempre!! Sarà che sono io quella strana! ­­­­­­­­­­­¬¬…cmq, come hai potuto vedere la storia è finita, e direi anche bene no? Angelina ha fatto la sua scelta (ottima direi) e Fred sprizza allegria da tutti pori! Ho fatto una faticaccia con la scena d’amore in quanto la volevo rendere molto passionale, ma non una cosa sconcezza da postribolo…anche se non sono sicura di esserci riuscita…beh, fammi sapere che ne pensi e non mancare all’appuntamento con l’Epilogo ^.-!

 

Claudietta : ^^ eheh, SEI BRAVISSIMAè un complimento più che sufficiente, davvero, non c’è bisogno che ti scervelli per trovare un sinonimo altrettanto maestoso (anche perché alla fine non me li merito poi così tanti tutti sti bravissima ^^’’)…volevi il bacio fra Fred e Angelina? Beh, credo che tu sia stata più che soddisfatta no?! Non perderti l’Epilogo ^^!!

 

Ale : Eheh, credevi tu che vi avrei fatto penare per altri 16 chap, e invece…tutto si è risolto in un capitolo…vabbé, senza contare tuuuutti i capitoli dove loro si piacciono e non vogliono ammetterlo, ma che centra, dovevo creare un po’ di suspance no?! Su, su, non disperarti per il piccolo puccioso Lee Jordan, manca ancora l’Epilogo no?! (appunto, in un chap non risolvi proprio un fico secco -.- )(errr….¬//¬’’’)…senza contare che potrebbe saltarmi una mezza idea di infilarci una one shot o un sub charter, non si sa mai!!! Come vedi, non solo Katie e Oliver si sono incontrati, ma hanno coronato in modo decisivo la loro storia d’amore!!! Che carini, più rileggo la loro storia più mi rendo conto di averli resi troppo pucciosi e teneri quei due…adorabili, come te e le tue mega recensioni!! Mi ti SPOSO!!!

 

Inuyashathegreat: Eccoti accontentato caro InuYasha, la fine è stata postata e adesso manca solo l’Epilogo. Ti ringrazio davvero tanto per il dieci e mi fa piacere che le mie battute malate facciano ridere, anche perché fai conto che ci metto più tempo a cercare la battuta che faccia sbellicare che non a scrivere il chap come si deve…sono da manicomio, lo so ¬¬!

 

George Weasley: Sigh Sob, come faro io senza di voi, lettori adorati, mi sono affezionata =°°°! Uff, alla fine l’ultimo chap ufficiale è arrivato, manca solo L’Epilogo e poi potrò mettere davvero la parola FINE a questa long fic che mi ha impegnata per 9 mesi della mia vita…a che servono i fidanzati?! Sob…mi raccomando recensisci anche il prossimo, ultimissimo chap T-T!

 

Isimbel: °-°…o-ok…anche io TVT(periodico)B…e se hai violato una delle regole imposte da Erika (giustappunto quella di non intasare le rec con milioni di T e B etc etc) vuol dire che me ne vuoi davvero tanto! <3<3<3 che carina, questa lettrice, ma come farò senza di voi?! Ehm…se allo scorso chap stavi per metterti a piangere a questo che fai, accendi un cero alla Madonna per aver fatto la grazia a quei due tonti di Fred e Angelina?…aspetto la tua recensione (e quella di Dada), mentre cerco di cogitare un buon Epilogo ^^! Ciau!

 

Aredhel: non importa se non hai più commentato, non verrai mutilata in modo oltraggioso per questo [ah no?! NdFred&George speranzosi… NO!NdLynn]…rifatti con quest’ultimo chap e con l’epilogo ^^. Ciao!

 

Dada90: Lynn si rialza a fatica dopo il quarto infarto, un embolo al cervello, Aermanno (il mio unico neurone) morto stecchito, una trombosi all’aorta e le coronarie partite…anf anf anf, ma sono ancora viva, NON posso morire, devo ancora pubblicare l’ultimissimo chap di questa storia, l’epilogo, che TU DEVI RECENSIRE!!! Cmq, parlando di film, non ho messo i tre film di Harry Potter, perché il terzo mi faceva pena, mentre per gli altri due, non ci ho trovato niente di speciale…a parte i gemelli e Oliver Baston…tutto ok piccola? (piccola…verrò mutilata a vita per questo Y-Y)…BAKA è un termine giapponese che comprende una varietà di significati che vanno dallo “scemo” al “coglione” e tutti i sinonimi a loro allegati ^^…[Dada la guarda un attimo poi urla un altro BRAVA…e Lynn sviene di nuovo -.-].

 

Marta: Ti sembra abbastanza focoso il loro primo…errr….bacio con tutte le conseguenze annesse e concesse? Spero oltre che focoso sia stato anche un po’ romantico, giusto per non dare l’idea di Fred e Angelina come due ninfomani assetati di sesso!!! Grazie per avermi recensito, almeno alla fine ^.-

 

Ryta Holmes: Vabbé dai, bastava il pensiero, mi hai recensito a voce! ^-^…almeno non ti perdere la prossima e l’Epilogo!!!

 

 

 

 

Un ringraziamento particolare a Luna Malfoy e Ryta Holms che mi sopportano e supportano, leggendo questa st…quest’ accozzaglia di lettere unite a caso…ragazze vi voglio bene!!!

 

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