*Vale*
Dopo mesi sarei stata di nuovo sotto quel palco, respirare di nuovo quell’aria mi faceva star bene, ero a casa, l’unico posto dove sarei voluta restare per sempre ma questo non poteva durare in eterno, ogni cosa bella doveva finire purtroppo perciò avrei goduto di quei momenti minuto dopo minuto con chi come me sapeva cosa significava essere li e sognare. Mi mancava Los Angeles, i miei amici, la mia vita quella che mi ero creata di nuovo a piccoli passi, mi mancavano loro , quelle persone che da li a poco avrebbero reso quella giornata dopo tanto tempo una delle migliori della mia vita. Andarmene era stata una delle scelte più difficili che avevo mai fatto ma avevo cambiato tutto, avevo stravolto ogni mio piano e a un certo punto avevo capito che dovevo tornare alla realtà, che non potevo più fingere anche se questo avrebbe fatto soffrire non solo me stessa ma tutte le persone a cui volevo bene. I miei pensieri furono interrotti dalla suoneria del cellulare. Mi spostai per poter sentire meglio , ‘’dove sei Sof?’’ , un sorriso comparve nelle mie labbra ‘’non lo saprai mai lo sai Jamie?’’, ‘’sei qui al concerto pensi che non lo sappia?’’ , ‘’ e pure sempre la mia parola contro la tua’’. Sentì un sospiro, Jamie, quante ne avevamo combinate insieme, era stato l’unica persona con cui avevo tenuto i contanti ,principalmente perché un giorno in una mini vacanza che mi ero concessa con delle mie amiche in Francia mi aveva urtato accidentalmente in strada e da allora erano passati 5 mesi. Mi aveva fatto promettere che mi sarei fatta sentire con lui anche se doveva nascondere la verità agli altri perciò avevo accettato perché sentirlo mi faceva tornare alla mente tutti i bei momenti passati e mi tenevano compagnia nei momenti di disperazione che occupavano gran parte della giornata.‘’ mi dispiace Jamie’’ ed era cosi mi dispiaceva cosi tanto per lui, per gli altri. ‘’lo so , ma sai che potresti venire qui, ti aspettano, solo per far sapere come stai, per fargli sapere come te la passi, non chiedo molto anche solo 10 minuti basterebbero’’ , trattenni le lacrime, se solo avesse saputo. ‘’ non posso lo sai, è complicato’’. ‘’Alessandra, Alessandra’’ , senti chiamarmi in lontananza ‘’scusa Jamie devo scappare, perdonami, sappi che ti voglio bene’’,’’Non è complicato Sophia non riagganciare’’. Chiudere quella chiamata fu la scelta più difficile che feci, senti le lacrime che premevano per uscire, non potevo crollare , non potevo. ‘’Ale non ti trovavo, tutto bene?’’ mi voltai e mostrai il sorriso più veritiero che in quel momento riuscivo a fare, ‘’si va tutto bene, mi ero spostata perché li non sentivo bene’’, ’’va bene, dai andiamo , Lorenzo ci aspetta in fila’’ . Furono le ore più lunghe che avessi mai passato, aspettare sotto il sole l’apertura dei cancelli, ammassati in uno spazio stretto e per di più sotto a un caldo cocente non fu di certo una bella cosa ma sapevamo che da li a poco saremmo stati spettatori di una delle notti più belle dove per un momento avremmo messo da parte le nostre paure e ansie per scatenarci e divertirci, ma io facevo l’eccezione. Conquistammo la terza fila e cercai di posizionarmi in modo da stare il più nascosta possibile non potevo farmi vedere ma allo stesso tempo non potevo sospettire i miei compagni di viaggio. Un messaggio arrivò poco dopo era Brian, decisi di spegnere e godermi almeno quella sera la meritata pace di cui avevo bisogno. Stavo per andare su Marte per un’ora e mezza e li nessuno doveva disturbarmi. L’attesa durò ancora per un po’ di tempo , ero in ansia, il mio cuore non smetteva di battere velocemente e nonostante mi fossi ripetuta più volte di stare tranquilla che sarebbe andato tutto secondo i piani qualcosa dentro me mi diceva che non era cosi.
''la prima cosa che impari dalle emozioni è che hanno un prezzo'' cit