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Autore: Mikayla    01/02/2008    8 recensioni
Molti sono i casi della vita, forse anche troppi. Ma siamo sicuri che siano casi? Siamo sicuri che invece tutto questo non sia successo perchè qualcuno ci ha messo qualcosa di suo?
Forse solo indagando si può restituire ad ognuno la propria vita, la propria dignità, o forse siamo destinati a vagare per sempre in quel tunnel buio che chiamiamo vita.
Genere: Romantico, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Seiya, Usagi/Bunny , Inner Senshi
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Casi della Vita


Dilemmi

Incredibile: ora che tutto era risolto, che il “mistero Chibiusa” s’era finalmente concluso liberandola dal tormento degli anni passati, Usagi non riusciva ad essere felice.
Le sembrava un brutto scherzo, un terribile incubo da cui doversi risvegliare con le sole proprie forze… un incubo da cui lei voleva risvegliarsi.
Si pizzicò una guancia e le scappò un gridolino di dolore.
Era pazza.
Ora che poteva essere libera, che poteva scappare da quell’oscuro tunnel che aveva chiamato vita fino a quel momento, voleva più di prima aggrapparsi a quel pilastro.
Il suo muro portante si stava sgretolando sotto i suoi piedi e macigni cadevano sopra la sua testa colpendola e ferendola.
Ma cosa poteva fare?
Cosa doveva fare?
Come poteva davvero credere che la dolce Kao-chan avesse taciuto, alla nascita di Chibiusa, ciò che aveva fatto? E perché, poi, aveva tenuto all’oscuro tutti?
Ami… lei come l’avrebbe presa? E Kyoko? E Ikuko? Senza contare Kenji e Hiroshi… Oddio, lei aveva un fratellino! Era lei una sorella maggiore!
Usagi si prese la testa tra le mani e si nascose tra le proprie ginocchia.
Non piangeva, ma l’unica cosa a cui riusciva pensare Usagi, seduta inerte su una panchina del parco, era la sua situazione attuale. Quel disastro della sua situazione attuale.
Era appena scappata dalla casa di Ami senza dire una sola parola, aveva scoperto di non essere la sorella di Mamoru.
La sua Chibiusa, dunque, era sana per questo. Avrebbe potuto condurre una vita tranquilla e felice, non avrebbe mai più dovuto farsi difendere dai genitori: era finalmente normale!
Usagi sorrise mestamente a quel pensiero, che però venne subito scavalcato da un altro, più pressante e opprimente: ora era libera di amare Mamoru.
Ma lei era fidanzata con Seiya! Lei amava Seiya, lei era felice con Seiya… lei amava Seiya con tutto il suo cuore.
Mamoru… anche lui s’era rifatto una vita con Setsuna, e non era il tipo da stare con qualcuna senza amarla davvero.
Senza dimenticare che Usagi voleva molto bene alla ragazza: le vacanze al mare le aveva unite. Setsuna-chan era la sua nee-chan!
Pure Chibiusa non doveva essere tralasciata: la bambina s’era affezionata veramente tanto a Setsuna e a Seiya. Aveva perfino iniziato a chiamarli Setsuna-oba-chan e Seiya-oji-chan ottenendo così per la prima volta degli zii amorevoli che la chiamavano Chibiusa-mago-chan.
Come poteva Usagi essere così crudele da rompere quell’equilibrio?
Poteva davvero tornare da Mamoru e ignorare quello che provava per Seiya?
Poteva distruggere la felicità di Seiya e Setsuna solo per avere una sua egoistica felicità?
Ma poi, era davvero certa che Mamoru l’avrebbe voluta di nuovo lasciando Setsuna per sempre?
E se invece lei stessa non avesse voluto lasciare Seiya? Perché avrebbe dovuto farlo? Voleva davvero tornare insieme a Mamoru?
Domande, solo e sempre domande, tutte senza risposta alcuna.
Gettò un sassolino nelle limpide acque del laghetto davanti a lei facendo risuonare il silenzio di un chiaro pluf mentre ampi cerchi concentrici si formarono increspandone la superficie.
- Una rosa per i tuoi pensieri. - le disse all’orecchio una calda e profonda voce che Usagi conosceva bene.
Senza l’usuale allegria la ragazza si voltò, un pallido sorriso spento fece capolino sul suo viso reso ancor più ridicolo dagli occhi evidentemente rossi - Haruka-senpai, cosa ci fa qui? - chiese Usagi fingendo la solita spensierata ingenuità.
La donna le sferrò un piccolo e delicato pugno sul capo per poi sedersi accanto a lei - Usagi-köhai, ti conosco troppo bene, non mi puoi mentire. - la contraddisse osservando il laghetto dopo averle posato una rosa bianchissima sul grembo.
Dolce e confortevole il silenzio ricadde tra le due, prese ognuna in misteriosi pensieri.
- Sono nei pasticci, Haruka-senpai. - le confidò Usagi giocherellando con la rosa che aveva tra le mani.
La senpai si limitò ad osservarla con un sorriso preoccupato che però la ragazza non vide - In che guai puoi mai esserti cacciata, Usagi-köhai? Non sei il tipo di combinare delle marachelle. - la prese in giro ironica, cercando di alleggerire quell’atmosfera pesante ed opprimente.
- Haruka-senpai! - disse scandalizzata lei guardandola dritto negli occhi - È una cosa seria! - insistette terrorizzata all’idea di poter essere presa per pazza.
La donna le posò una mano sulla spalla con fare rassicurante - Sono qui per ascoltarti, Usagi-köhai.
Il racconto dell’intera storia portò via loro molto tempo, molti singhiozzi e molte lacrime, che finalmente scorsero sulle gote di Usagi accompagnate da molti silenzi e molte parole.
- Così, Haruka-senpai, mi ritrovo senza la minima idea di quello che devo fare. - confessò tristemente evitando d’incrociare il suo sguardo anche solo di sfuggita.
- Dire la verità, ecco cosa devi fare. Chiamali, fissa un appuntamento per tutti e quattro e dì loro la verità. - le consigliò fredda e razionale la donna.
- I primi che hanno il diritto di sapere siete tu e Mamoru-kun insieme ai vostri fidanzati. - specificò guardando davanti a sé il laghetto quieto.
Spaventata da quella reazione gelida e perfettamente logica, Usagi si punse con una spina della rosa ed uno splendido petalo bianco divenne vermiglio per il sangue versato.
La ragazza osservò stranita quella macchiolina di sangue ingrandirsi a vista d’occhio, ne sembrava ipnotizzata.
- Scusami, Usagi-köhai. - le sussurrò Haruka inginocchiandosi davanti a lei e posandole delicatamente le labbra sul polpastrello offeso.
Pulita la ferita dal sangue la donna porse alla giovane un fazzolettino bianco con il quale la fasciò amorevolmente.
Usagi non sapeva cosa dire, raramente aveva visto la sua senpai comportarsi così. Haruka era una donna forte, poco propesa a quelle “smancerie” che definiva “da femminucce sentimentali, bleah!”
- Usagi-köhai - disse per richiamare la sua attenzione - Vieni con me. - le sussurrò all’orecchio alzandola gentilmente e portandola via dal parco.
Nemmeno il tempo di sbattere le ciglia che Usagi si ritrovò un casco calcato sulla testa, a cavalcioni di una moto ed il corpo della sua senpai stretto tra le braccia mentre sferzate di vento le venivano addosso.
Intrappolata in quella morsa più forte del cemento, la giovane con la compagna si lanciarono in una folle corsa, il vento che sussurrava al suo orecchio mille parole che Usagi non riusciva ad afferrare, anche se sentiva in fondo al cuore che erano la soluzione al suo problema.
Perfino una paurosa come lei s’intristì quando la moto si fermò di colpo ed il vento smise di vorticarle attorno.
Ma la tristezza lasciò il posto ad una sensazione senza nome, come l’allargarsi del cuore, diventato improvvisamente così capiente da poter contenere in se l’intero universo.
Non semplice gioia né vera felicità. Era solo come essere in pace non solo con se stessi e con il mondo esterno, ma anche con il proprio cuore.
Qualcosa che ti fa mettere le ali e volare nel cielo più azzurro senza il timore di cadere.
- Haruka-senpai… - sussurrò Usagi quasi incapace di parlare per la meraviglia - grazie, grazie di tutto cuore. - terminò senza mai staccare gli occhi dall’oggetto di quel miracolo.
La donna le posò una mano sulla spalla togliendole il casco che Usagi, sbadata come sempre e troppo impegnata, aveva scordato di togliere. Piano le si avvicinò all’orecchio - Usa-chan, ora che sei calma rifletti, cosa c’è di meglio in questa situazione? - le chiese affabile.
La ragazza, ancor più stupita per l’appellativo ricevuto dalla sua senpai, si perse in quello spettacolo cercando di memorizzarne ogni singolo particolare.
Nelle orecchie il suono lontano della risacca sulla spiaggia e il più vicino infrangersi delle onde sulla scogliera.
In lontananza, ad intermittenza, la luce del faro sembrava richiamare tutto e tutti, invitando la quiete notturna a scendere sulla costa.
Un grande sole rosso come il fuoco, immerso placidamente nelle acque arancio e rosa, tingeva il cielo colorato di tutte le sfumature possibili: dal giallo al rosa, dall’azzurro al viola, dal blu al nero.
Una grande nuvola poco sopra il mare prendeva piano la forma di cavalli impennati, splendidi equini di un rosa aranciato formati da soffici ed effimere nuvole.
Nemmeno un minuto dopo che i cavalli erano già spariti e sfilacciati in mille altre nuvolette, Usagi inspirò ed espirò profondamente, poi sorrise.
- Haruka-kun - azzardò trattenendo il sospiro - grazie, ora so cosa fare. - le disse voltandosi verso di lei per mostrarle il vero sorriso che aveva sul viso.
Haruka annuì - E quindi? - domandò cercando di non mostrare l’impazienza che la caratterizzava.
La ragazza tornò ad osservare il sole - Chibiusa. - disse Usagi come fosse la soluzione al problema, la risposta a tutte le sue domande.
L’aveva sempre avuta davanti, ma persa in mille elucubrazioni l’aveva dimenticata.
Quel sole arancio, però, aveva spazzato via la nebbia del dubbio lasciando scoperta ed accessibile la soluzione - Devo dire la verità per lei. Non per me, né per Mamoru, né Seiya o Setsuna, né Kyoko o Ikuko o chicchessia… ma per lei. Chibiusa potrà crescere come una bambina normale ed è questo che a me interessa. Nient’altro.
Fiera della decisione della sua köhai Haruka le sorrise apertamente - Riportami a casa, Haruka-kun. - le chiese gentilmente ricevendo il casco come unica risposta.
Usagi osservava ancora quella meraviglia quando il vento tornò a circondarla allontanandola in fretta dalla scogliera.
Si limitò a chiudere gli occhi posando il capo sulla schiena della sua senpai assaporando quei minuti di libertà prima del suo compito.
Avrebbe assolto al suo dovere senza esitare, perché sapeva di essere nel giusto.

- Grazie per essere venuti. - disse sorridente Usagi vedendo Mamoru e Setsuna entrare a braccetto subito seguiti da Seiya che le si avvicinò baciandole gentilmente le labbra.
Invitati dalla ragazza le due coppie si sedettero al tavolino ordinando due caffé neri un cappuccino ed un caffé macchiato.
Chiacchieravano tranquillamente del più e del meno, stranamente allegri d’essere stati chiamati d’urgenza da Usagi. Ma era facile capire il motivo della loro pacatezza: lei era tranquilla e addirittura felice, dubitavano vi fosse qualcosa di strano - forse aveva solo avuto voglia di compagnia.
Bevendo il suo cappuccino e sporcandosi il naso di schiuma, Usagi sentì su di sé gli occhi fissi ed attenti degli altri tre ragazzi.
Posò piano la tazza e alzò lo sguardo.
- Vi devo dire una cosa, una cosa molto importante. - iniziò seria per raccontare la storia.
Man mano che procedeva nel suo discorso, i volti di tutti impallidivano vistosamente, e dal silenzio profondo in cui la stavano ascoltando si passò ad una gran confusione che coinvolse il tavolo. Mamoru s’alzò di botto portando la sua tazzina di caffé a rovesciarsi e ad infrangersi sul pavimento, mentre Setsuna si portava le mani alle labbra guardandosi scandalizzata intorno mentre Seiya aveva abbracciato da dietro la bionda dicendo qualcosa d’incomprensibile attraverso la confusione causata.







Note dell’autrice:
Bene, bene, bene. Ultimo vero capitolo (dato che il prossimo è propriamente un epilogo e non un capitolo), che dovevo scrivere anche se non era programmato: avevo lasciato troppa carne al foco e troppi dubbi inespressi e insoluti
Mi auguro che così anche la vostra curiosità si sia placata un poco, o almeno in parte.
Ripeto, e non mi stancherò mai di farlo, che questa fic aveva come scopo la risoluzione del mistero di Chibiusa, e non i casini e i sentimenti che sarebbero nati dopo. Perciò la storia, nel mio programma, finiva lo scorso capitolo…
In ogni caso si accettano scommesse! XD Quali coppie ci saranno? Usagi/Sieya e Mamoru/Setsuna? Oppure Usagi/Mamoru? O decideranno di non avere più nulla a che fare tra di loro? XDD Perdonate gli schizzi, ma è che sono sempre piuttosto euforica quando finisco una storia! xDD
Cooomunque on credo d’aver altro da dirvi, sinceramente, perciò procediamo come sempre ^_^



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Ora l’angolo dei ringraziamenti e delle risposte!

merwen i miei complimenti per l’intuito ^_^ siete state in poche a perseverare nelle vostre convinzioni, ed alla fine avete vinto un premio (vi farò fare un soggiorno a villa Chiba XDD). Scherzi a parte (esatto, niente soggiorno! XD) mi fa davvero piacere che apprezzi la storia. Per la scelta Mamo o Seiya, però, ti toccherà aspettare il prossimo capitolo..

semplicementeme inizio dicendoti che, certamente, tutti possono aderire alla causa po-recensioni (io stessa ho aderito all’iniziativa da parte di un’autrice che apprezzo molto). Volevo mandarti una mail per informati subito, ma il tempo è tiranno, si sa…
Mi dispiace per i problemi al computer che hai avuto, ho, purtroppo, fin troppo ben presente i disagi che crea. Ad ogni modo ben ritornata! ^_^
Per quanto riguarda la fic… Avevi proprio indovinato quella volta che mi mandasti la mail: scambio di culle. Ma sono felice che almeno il motivo ti abbia spiazzata: significa che non era prevedibile, benché ne avessi accennato e avessi lasciato micro-briciole in giro per i capitoli. Per quanto riguarda le reazioni di tutte… ci sarebbe da scriverci un’altra fic intera. Però dato che il mio scopo era quello di risolvere il mistero, vi risparmierò questo patimento.
Per quanto riguarda lo sgarro di Kaori a Ikuko è, purtroppo, presto spiegato: ira. L’ira ti fa perdere di vista tutte le tue basi, gli affetti, tutto. La vendetta e l’ira l’hanno portata a compiere quel gesto. L’orgoglio poi le impedì di ammetterlo e rimettere tutto a posto. Diciamo che Kaori è umana, e quindi sbaglia.
Per quanto riguarda le mie investigatici… dipende da quando ne parlo! XD Spesso mi riferivo così a voi lettrici, che avete sempre indagato proponendo teorie sempre più interessanti, altre volte parlavo delle inner senshi, che hanno fatto di tutto per risolvere il mistero. ^^

romanticgirl lieta d’averti stupita ^^ non essere banale, in una storia di mistero e suspance, è davvero il complimento più grande che possa mai ricevere ^^ Per quanto riguardo Usa, Mamo, Seiya e Suna… ti rimando all’epilogo ^^

elle grazie mille per i complimenti ^//^ mi fa piacere che la storia ti sia piaciuta! ^^ La famigliola felice forse si vedrà nell’epilogo, bisogna solo vedere se sarà Usa/Mamo o Seiya/Usa e Mamo/Suna ^_-

valepigia complimenti per l’intuito! ^.^ Esatto, ora Mamo e Usa si possono amare ma… vorranno farlo? Lo scoprirai nell’epilogo, prometto ^_-

Usagi_84 mi miei più vivi complimenti per le indagini svolte e la perseveranza, hai avuto il diploma di investigatrice! XD Scherzi a parte, sei stata davvero la più brava.
Ma perfino l’albero genealogico?! Mnh… se devo proprio dirti la verità… pure io quando ho progettato la fic all’inizio ho fatto l’albero genealogico! XD
Comunque c’è solo un errore nel procedimento logico: Ikuko e Kenji non sapevano dello scambio. Il “se lo meritano tutti e due” è riferito a Hiroshi e Kyoko. Kaori voleva ferire Kyoko e Hiroshi, non Ikuko, lo sgarro di Kaori a Ikuko è però, purtroppo, presto spiegato: ira. L’ira ti fa perdere di vista tutte le tue basi, gli affetti, tutto. La vendetta e l’ira l’hanno portata a compiere quel gesto. L’orgoglio poi le impedì di ammetterlo e rimettere tutto a posto. Diciamo che Kaori è umana, e quindi sbaglia.
Ad ogni modo sono io a ringraziare te per continuare a leggere, mi fa davvero molto piacere. ^^ Un bacio

sailormoon81 premetto che ho corretto e ti ringrazio mille volte non solo per i complimenti ma anche per queste piccole correzioni che mi aiutano a migliorare ^^
Poi rispondo alla recensione della storia XD lo scambio delle culle era quello “meno complicato” ed il più realistico, però nonostante tutto non è stato puntato il dito con certezza su questo, il che mi ha fatto mooolto piacere. Purtroppo so bene che ci sarebbe bisogno di scrivere quasi un’altra fic per spiegare come la prendono adulti e compagni, Chibiusa e tutti quanti… però spero vi accontentiate di quello che ho scritto e scriverò col finale. ^^

NENACHAN sono felice che questa storia sia una delle tue preferite ^^ Io ci sono davvero affezionata, è quasi come una bambina, per me! ^^

fighterdory se hai bisogno di raccomandazioni scritte per un concorso ad investigatrice privata fammelo sapere che te le mando più che volentieri! xD Sei stata proprio un ottima detective, i miei complimenti ^^
Per quanto riguarda Kaori… il suo comportamento -che ha ferito sia la sua adorata Ikuko che Usagi- si spiega però, purtroppo, presto: ira. L’ira ti fa perdere di vista tutte le tue basi, gli affetti, tutto. La vendetta e l’ira l’hanno portata a compiere quel gesto. L’orgoglio poi le impedì di ammetterlo e rimettere tutto a posto. Diciamo che Kaori è umana, e quindi sbaglia. Per questo pure quando ha saputo di Chibiusa non ha fatto nulla: alla fin fine era una vergogna in più per Hiroshi e Kyoko, fingeva di non vedere la sofferenza di Usagi perché sapeva esserne la causa.
Litigi sono possibili e probabili, ma non ne descriverò né ne parlerò. Ad ogni modo Ikuko e Kenji non sapevano dello scambio. Il “se lo meritano tutti e due” è riferito a Hiroshi e Kyoko. Quindi Mamoru non se la potrà prendere con loro poi tanto…
Per la scelta finale ti toccherà aspettare l’epilogo, spero attenderai un pochino ^^

Hatori oddio, addirittura sconvolta?! Spero in bene, almeno! XD Grazie per i complimenti: riuscire a portare questo mistero fino alla fine senza farlo sembrare più che palese mi ha divertita anche se ha creato qualche problema (il dover continuamente dire e non dire assieme), però sono felice di come sia venuta e che sia stata apprezzata! ^^ Per la scelta finale ti rimando all’epilogo, spero tu non me ne voglia. ^^

dinny lieta d’averti colto di sorpresa ^^ Se l’attesa è valsa mi rendi davvero orgogliosa, spero che ti piaccia anche questo ultimo capitolo! ^^

Al prossimo capitolo!

Mikayla




   
 
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