Film > Le 5 Leggende
Segui la storia  |       
Autore: RoriStark    21/07/2013    4 recensioni
Una fanfiction ispirata alla storia delle 5 leggende, il personaggio protagonista di questa storia è Pitch Black e... una nuova arrivata..
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pitch, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“andiamo Usagi! Sei sempre la solita ritardataria! Devi portare i dolcetti ai bambini!”

Calmoniglio sembrava avvolto dal panico, si tirava le orecchie in modo convulsivo balzando per le pareti della tana mentre Usagi, la sua nuova ospite da ormai quasi un anno, stava seduta insieme ad  una dozzina di piccoli conigli bianchi che senza sosta impastavano Mochi in diversi contenitori di legno.  La giovane si alzò ridendo verso calmoniglio e senza voltarsi fece mettere in fila i suoi conigli con un battito di mani. Si voltò sorridendo  mentre i coniglietti avevano alle spalle diversi sacchi di stoffa pieni di dolcetti

“ecco…abbiamo finito…voi andate qui….voi qui…e voi qui!”

Disse indicando il globo con una freccia apparsa all’improvviso nella  sua mano. I coniglietti in risposta schizzarono in ogni direzione allegri per poi sparire nelle gallerie verso le direzioni che la giovane guardiana aveva indicato, era la prima volta che consegnava mochi ai bambini ma sembrava che l’avesse scritto nel DNA e non fu difficile gestire i suoi nuovi aiutanti che già la rispettavano ed adoravano. Calmoniglio sbuffò mentre tornò a dipingere le sue uova, Usagi si avvicinò a lui tirandogli un orecchio e ridendo appena mentre lui borbottò qualcosa che non riuscì a comprendere, ma che comunque la fece ridere divertita.

“eddai! Siamo parenti ora, non puoi tenermi il broncio!”

“certo che posso…e poi tu non vai?”

“sì..ho giusto lasciato una città tutta per me!”

Disse facendo dondolare un sacchetto di mochi davanti al naso di calmoniglio.

“lo so che ne vuoi uno…”

“no, sono allergico ai dolci..”

“non è vero, ti ho visto mentre ne fregavi un paio di nascosto l’altro giorno!”

Calmoniglio abbassò le orecchie all’improvviso imbarazzato mentre si massaggiò la nuca con la zampa. Posò il pennello e prese un mochi dal sacchetto osservandolo con il suo solito fare da duro. Lo divorò in un sol boccone mentre a malapena riuscì a trattenere un gridolino deliziato. Schiarì la voce e tornando serio disse

“è buono.”

“lo so! Adesso vado, ci vediamo stasera!”

Disse scompigliando la testa del coniglio mentre anche lei corse verso l’uscita della galleria. In un attimo era di nuovo all’aria aperta, stranamente quella sensazione le era molto familiare, perfino la prima volta che aveva usato una delle gallerie di Calmoniglio le sembrò di rivivere un flash back. Ma la giovane scansò subito il pensiero credendo fosse solamente uno scherzo della testa. Così in un attimo era già al lavoro. Era il 7 di luglio ed era in perfetto orario. Fuori dalla tana la luna piena illuminava la distesa erbosa con una luce azzurra che faceva risplendere i capelli bianchi della guardiana. Con un paio di balzi la giovane Usagi si ritrovò su un tetto del paese poco distante, sorrise avvicinandosi piano alla finestra aperta e posò un mochi sul davanzale della camera di una bambina che stava dormendo. Fece così per un centinaio di case quando alla fine notò che in una di queste, una giovane bambina aveva in camera un coniglietto che dormiva con lei. La giovane entrò senza farsi sentire e si avvicinò per accarezzare l’animale che appena la vide si avvicinò contento come se già la conoscesse. Ad un tratto un vento gelido le sfiorò il viso mentre il coniglietto si nascose di nuovo sotto alle coperte. Usagi non ci pensò un attimo e subito sfoderò l’arco puntandolo verso un angolo buio

“…di solito non erano così i tuoi saluti…”

Sussurrò una voce nell’oscurità, una voce stanca e profonda. Una voce che fece venire i brividi alla giovane che però non mosse un muscolo

“non credo….io non ti conosco..”

La figura uscì dall’oscurità e si avvicinò al letto della bambina. Usagi tese ancora di più l’arco fissando l’essere che i suoi amici guardiani chiamavano Pitch

“tu sei Pitch…il re dell’incubo..”

“e di solito…pronunciavi il mio nome con più allegria…”

“smettila! E non avvicinarti a questa bambina…”

“non mi interessa lei...ormai…nessuno mi interessa,non ho poteri e nessuno crede in me…”

Usagi indietreggiò appena vedendo Pitch superare il letto ed avvicinarsi

“fermo!sei il re dell’incubo…tu torturi i bambini con i tuoi incubi!”

“torturo?? Io…io sono il mostro che protegge i bambini dai mostri reali! E nessuno l’ha mai capito…solamente…”

Abbassò il capo mozzando la frase mentre Usagi abbassò l’arco osservandolo. Pitch alzò lo sguardo avvicinandosi ancora

“secondo te…se non ci sono io…i bambini cosa faranno? Faranno i bulli, perché tanto babbo natale porterà loro comunque i regali…si getteranno da un dirupo per perdere un dentino…ruberanno le uova a quella bambina tanto ingenua da trovarle per loro...e salteranno la scuola al minimo accenno di una nevicata per riempire di neve quel ragazzino più bravi di loro a scuola..mentre io ….”

Terminò la frase abbassando lo sguardo e scuotendo il capo. Fece un passo indietro mentre osservava la ragazza. Sorrise appena mentre nella mente di Usagi regnava la confusione più assoluta, e poi lui sussurrò un nome.

“Dahlia…”

“come?”

“è il tuo nome…non ti chiamerò di certo coniglio…”

Usagi scattò alzando le lunghe orecchie innervosita, per un attimo sembrava calmoniglio in uno dei suoi scleri quotidiani.

“io non sono Dahlia! Mi chiamo Usagi! Hai sbagliato persona!”

“lo so piccola…non ricordi nulla da quel giorno…però io ricordo…e io riconosco la mia Dahlia..anche con un paio di buffe orecchie ed i capelli bianchi…”

Usagi indietreggiò  appena mentre osservò la bambina che continuava a dormire indisturbata, lei non credeva in lui perciò non lo vedeva o sentiva, ma lei doveva stare attenta, tutti credevano in lei e non poteva svegliare la bambina. Se si fosse svegliata avrebbe visto lei e forse, forse anche Pitch. Non poteva restituire nemmeno un briciolo di potere a quel mostro.  Si avvicinò a Pitch abbassando le orecchie mentre il profumo di lui le riempì i polmoni e per un attimo ebbe una strana sensazione. Una sensazione piacevole, come se si fosse sentita per un attimo a casa. Scosse il capo indietreggiando di nuovo

“cosa stai facendo??”

“non sto facendo nulla…”

“stai cercando di confondermi!”

“non hai ricordi Dahlia! Tu…Tu eri un umana!”

“umana??”

“sì..”

“e come sono diventata guardiana??”

Pitch sorrise mentre senza che Usagi se ne rendesse conto, era vicinissimo a lei, tanto da sfiorarle le orecchie con la mano , Usagi stava per indietreggiare quando lui prese a farle dei grattini dietro all’orecchio, il suo punto debole. La giovane rimase immobile mentre lo fissava, tentò di resistere ma poi si ritrovò ad allungare il capo ammaliata come una gattina. Era pericoloso dicevano, voleva far del male ai bambini. Eppure era lì ad accarezzarla e a sorridere come un bambino. Il suo sguardo era quasi spento, il respiro irregolare. Stava male, stava davvero male.

“allora…Dentolina non ti ha fatto vedere i tuoi dentini da latte..”

Usagi non riuscì a riflettere su quello che lui le aveva detto, perchè ad attirare l’attenzione della giovane erano più le sue condizioni fisiche. Che in un certo senso le toccarono il cuore.

“Pitch…cosa succede se un guardiano viene dimenticato?”

“beh…se nessuno crede in lui…allora non serve più…e lentamente è destinato a scomparire”

Usagi non fece in tempo ad avere una reazione qualsiasi  che qualcuno la tirò all’improvviso indietro, vide la figura di Pitch inginocchiarsi e dietro Nord, evidentemente lo aveva colpito con l’impugnatura della sua sciabola. Senza pensarci Usagi si divincolò dalla presa di quella che doveva essere Dentolina e senza pensare più alla bambina alzò la voce

“no!! Non fategli male per f..”

Calmoniglio afferrò di peso Usagi tappandole la bocca

“ssshh! Vuoi svegliare la bambina??”

Usagi si fermò di scatto, così Calmoniglio la posò, lei di scatto afferrò il suo arco e senza pensarci due volte raggiunse Pitch puntando l’arco contro Nord.

“basta…per favore…non muovetevi…”

Il suo sguardo incontrò quello di Pitch e l’unica cosa che riuscì a dire fu semplicemente

“scappa!”

Pitch rimase un attimo a fissarla, poi si alzò lentamente sussurrandole all’orecchio prima di scomparire in una nuvola di sabbia nera

“sulla collina vicino al bosco…voglio vederti….un ultima volta..”

Usagi  rimase immobile mentre i guardiani le si avvicinarono chiedendole il perché di quella reazione, se per caso fosse impazzita, e alcune osservazioni sul sonno pesante della povera bambina a letto. Eppure tutte le loro voci erano ovattate,tutte quelle domande, insignificanti. Quegli occhi, quella voce, quel… Pitch, in quel momento era l’unica cosa nitida che la sua mente riusciva a vedere.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Le 5 Leggende / Vai alla pagina dell'autore: RoriStark