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Autore: Allegro_    22/07/2013    2 recensioni
Luca e Valeria, due teppisti di strada migliori amici dall'infanzia, trovano rifugio nella Casa Magica.
Da blocchi di ghiaccio, diventeranno i ragazzi più allegri della Casa. E chissà, troveranno anche l'amore?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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Luca entrò. Io ci misi qualche secondo, ma poi aprì la porta.
Andammo in classe. Prima ora Arte. Mi annoiai terribilmente. Seconda ora, Scienza. No, non potevo resistere ancora. Poi pensai che avevo dei petardi nello zaino. Chiesi alla prof di andare in bagno, dove piazzai i petardi nelle toilette. Mi affacciai per controllare che non ci fosse nessuno, ma invece trovai quel biondino, Ramiro.
« Ehi Valeria! » Mi disse prima di prenderlo per il colletto, e sbatterlo contro il muro del bagno delle ragazze.
« Preparati! » Dissi ridendo. Poi ci fu un “BOOM”. Anche io scoppiai, ma dalle risate. In men che non si dica il bagno si trovò praticamente allagato. Rama scivolò, e nonostante stessi ancora ridendo, lo aiutai ad alzarsi, ma lui mi spinse verso se stesso, e arrivai sul suo petto, a pochi centimetri dalla bocca.
« Sei la fidanzata di Luca? » Mi chiese guardandomi negli occhi, mentre sentivo il suo cuore battere all’impazzata.
Prima che potessi rispondere entrò quello che penso era il preside.
« Ordoñez! Non mi dica che è stato lei! » Urlò! «Stavo ispezionando le classi quando ho sentito un forte scoppio! »
Deglutì. « No Signor Preside, Lei mi conosce, non sarei mai capace di fare una cosa simile. »
« Allora è stata la nuova arrivata, Gutierrez giusto? » Domandò senza staccarmi gli occhi di dosso.
« No, lei è entrata dopo di me, e mi ha aiutato ad alzarmi. » Spiegò il biondo.
Ci guardò entrambi. « Tornate in classe. Ora. » Così facemmo. Dopo Scienze ci fu Geografia e poi finalmente l’intervallo.
Non ne potevo più, quindi me ne andai. Ed eccola là. Una Ferrari 458. Non so che ci facesse appena fuori dalla scuola, ma la presi come un segno del Destino. Dovevo rubarla. Presi una pietra, e prima che potessi lanciarla contro il finestrino, sentì una voce chiamarmi.
« Vale, dimmi che non stai facendo quello che penso. » Mi disse con un tono quasi deluso.
« 1°: non chiamarmi mai più Vale; 2°: Si, sto facendo quello che pensi; 3°: A te che te ne frega? Non sono tua figlia, né tantomeno tua amica, tua sorella o quello che vuoi. » Gli risposi pensando di potermelo levare dai piedi, ma invece ascoltai delle parole che non mi sarei mai immaginata.
« Dai su, allora rubiamola! » Esclamò Ramiro.
« Ottimo Principino! » Gli feci l’occhiolino e spaccai i finestrini. Velocemente entrammo nella macchina, e iniziai a manomettere i cavi, fino a falla partire. Ovviamente, non poteva mancare la classica domanda da film americano, con conseguente risposta.
« Dove l’hai imparato? » Domandò completamente sorpreso.
« In riformatorio. » Lo guardai. « Lì si che s’impara. » E partì.
« Dove stiamo andando? » Chiese con il suo tono da angioletto.
« Sto portando la macchina da un amico, lui mi paga, e usiamo un paio di soldi per un taxi. » Gli spiegai illuminandolo.
« Abbiamo solo dieci minuti prima della fine dell’intervallo. »
Io non risposi. Arrivammo dal mio amico, che mi pagò tremila e cinquecento pesos. Penso sia fin troppo poco, ma non faccio domande, e fischio ad un taxi. Saliamo. « Allora, stiamo tornando a scuola? » Passiamo per un canile.
« Non ancora Ramiro… si fermi! » Prendo Rama per un braccio e dico al tassista di aspettare. Entriamo. « Distrai il ragazzo. » Non so come riuscì effettivamente a distrarlo, mentre con alcune forcine aprivo alcune gabbie. Scappammo subito dentro al Taxi e tornammo a scuola.
« Valeria, ma sei peggio di una bomba ad orologeria. » Sbuffò mentre ridevo.
Arrivammo a scuola appena la campanella, e il biondo non mi rivolse neanche una parola. Si sarà offeso? Bhè, a me non importa.
Finalmente, la giornata finì. All’uscita raggiunsi il mio amico Luca.
« Ma dove sei stata? Ti ho cercato tutto il tempo durante l’intervallo! » Esclamò quasi preoccupato.
Mi venne quasi l’istinto di abbracciarlo, ma non lo feci. « Mha…ero a rubare macchine e liberare animali… »
Lui scoppiò in una grossa risata a cui mi aggiungi anch’io. Mi abbracciò. « Sempre a scherzare tu eh? »
« Si…scherzare… » Sussurrai in modo che non potesse sentirmi.
Tornammo a casa. Mi cambiai subito, perché non ne potevo più di quella divisa.
Dopo aver pranzato andai a prendere una boccata d’aria con Luca. Ci sdraiammo in giardino. Per dieci minuti ci fu silenzio totale. Poi lui ruppe il ghiaccio.
« Allora…come va? »
« Sempre meglio che in riformatorio… a te? » Mi abbracciai a lui.
« Ho già fatto amicizia con i ragazzi. » Mi disse.
« Già combinato guai? » Gli chiesi appoggiando la testa sul suo petto.
« Proprio di questo volevo parlarti. Valeria….io voglio iniziare una nuova vita. Voglio essere un nuovo Luca. Non quel cattivo ragazzo di sempre. Voglio smetterla di mettermi nei guai. E voglio che lo fai anche tu. » Non potevo credere a quello che stava dicendo, e mi alzai subito in piedi. « Questa Casa è la nostra occasione di cambiare. Non sprechiamola. Possiamo essere delle brave persone. » Continuò a spiegare.
« Fai quel che cazzo vuoi. » E me ne andai.
Angolo dell'Autore
Scusate ma ho avuto problemi con l'Httml, per questo il testo è normale. Bhè, accontentatevi xD
So che non aggiorno da un bel pezzo, ma comunque, ecco a voi il nuovo capitolo :D
  
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