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Autore: Manu_Green8    22/07/2013    3 recensioni
Quando una nuova ragazza arriverà al liceo Dolce Amoris, la vita di alcuni studenti cambierà, in meglio o in peggio, per una nuova storia da scoprire...
Riuscirà la nostra protagonista a superare il passato e a integrarsi nella nuova scuola?
Leggere per sapere. E' la mia prima fan fiction, spero vi piaccia. Buona lettura :)
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dolcetta, Lysandro, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolino dell'autore: E dopo 4 giorni rieccomi qui! Ecco il nuovo capitolo.. Buona lettura :)


Eravamo tornati tutti alle solite giornate scolastiche. Dopo le lezioni, quel giorno, scesi sovrappensiero nella sala prove. Ero da sola, dato che Iris non era venuta a scuola. Entrai nella stanza e trovai Lys seduto per terra con la testa sulle ginocchia, mentre Castiel, come se non vedesse l’amico per terra, strimpellava con la chitarra.
<< Ma che succede? >> chiesi. Castiel mi guardò: << E’ fuori di testa! Non riesce a scrivere nulla e non fa che blaterare cose senza senso. E’ da un pezzo che lo incito a cantare, ma non vuole ascoltarmi >> sbraitò il rosso. Sospirai e cercai di zittire quel ragazzo privo di tatto con un cenno della mano.  Andai a sedermi vicino a Lysandre: << Cosa c’è che non va, Lys? >> dissi scostandogli una ciocca di capelli chiari dal viso. Sentii Castiel sbuffare dietro di noi, ma lo ignorai.
Lysandre alzò lo sguardo verso di me. << Non riesco più a scrivere nulla. Neanche una parola che possa stare bene con i testi delle canzoni. E se non lo faccio io, chi può farlo? Quel beota lì? >> disse abbattuto. Castiel sentendosi insultare disse:
<< Ehi! Non sono di certo io il beota, qui dentro >>.
<< Vuoi stare zitto? >> dissi al rosso. Poi guardai Lys: << Ma che succede? Tu riesci sempre a scrivere le canzoni. Senza problemi >>.
<< Io… non riesco a pensare ad altro che… che… >> si bloccò.
Lo guardai, ma non ricevetti risposta. Castiel sbuffò, ancora. << Si è innamorato. Pensa soltanto ad Iris >> disse con lo stesso tatto di poco prima. Lo fulminai con lo sguardo.
<< Ma… se è per questo, posso aiutarti! >> dissi a Lys.
Lui sollevò la testa: << E come? >>
Sorrisi: << Cavoli, Lys! Tra due giorni è San Valentino! È la condizione ideale per dichiararsi! >>.
<< Oh. È vero. Ma… come faccio a dirglielo? >> mi chiese.
<< Su questo lascia fare a me. Tu devi solo sederti qui… >> dissi facendolo alzare da terra e indicando la sedia << e scrivere una canzone >>.
<< Cosa? Ti ho appena detto che non ci riesco! >> disse sconfitto.
<< Ma non sarà una vostra canzone. È per Iris. Riesci a pensare solo a lei? Perfetto! Metti ciò che pensi in una canzone. Su al lavoro! Noi torniamo subito >> gli dissi.
<< Noi? >> chiese Castiel spazientito.
Annuii e lo presi per il braccio. << Vieni con me >>.
Lui sbuffò ma mi seguì fuori. Chiusi la porta e lo portai al piano di sopra. << Tu devi aiutarmi ad organizzare tutto >>.
<< Io? Cosa c’entro io? >> si lamentò.
<< Ah sì, sono anche tuoi amici e per la loro felicità mi aiuterai >>. Lui sbuffò ma non ribatté.
<< Allora. Ho delle idee… >> iniziai entrando in una classe.
<< Che intenzioni hai? Cosa dobbiamo fare? >> mi chiese.
<< Bene. Io porterò qui Iris con una scusa, tra due giorni, cioè San Valentino. Tu,  allestirai il tutto nella sala prova. Per tutto intendo l’occorrente che ti darò: Tovaglia, candele, cibo… >>.
Lui scoppiò a ridere: << Ma cosa vuoi organizzare? >>.
Lo fulminai: << Non sei per niente romantico, tu. Una cenetta! Iris ne andrà pazza >>.
<< E Lys ci ucciderà >> disse Castiel continuando a ridere.
<< Sciocchezze! >> dissi dandogli un pugno scherzoso sul braccio.
<< Adesso stammi a sentire: devi avvisare Lys. Spiegagli cosa ho in mente di fare. Digli che si vesta bene e che prepari la canzone. Per il resto ci penserò domani, d’accordo? >> continuai.
Lui mi fissò: << Vuoi farlo davvero? >>
<< Certo! >> dissi con convinzione. Poi scendemmo di nuovo in sala prove. Lys aveva già iniziato a scrivere. Io me ne andai prima dei ragazzi e uscendo dalla porta lanciai un’occhiata d’intesa a Castiel, che mi sorrise beffardo.
La sera chiamai Iris e le chiesi cosa facesse a San valentino. Fortunatamente non aveva nulla in programma.

Il giorno dopo, finite le lezioni, scesi di corsa nella sala prove. Iris non era con me nemmeno oggi, per un impegno familiare e fu un bene.
Entrai e trovai Castiel con un foglio in mano, mentre Lys si muoveva per la stanza tenendo il ritmo con la mano. << E’ finita? >> dissi allegra. Lys mi guardò e sorrise: << Sì, ce l’ho fatta! >> disse con fierezza.
<< Aah. Sapevo che ce l’avresti fatta! >> dissi entusiasta.
<< Ma… vuoi davvero fare tutto questo per aiutarmi? Non è un po’ troppo? >> Mi chiese Lys, preoccupato.
<< Affatto. E sono certa che anche Iris apprezzerà. Adesso devi solo pensare a prepararti. Io e Cass faremo il resto >>.
Castiel roteò gli occhi.
<< Come sei riuscita a convincerlo? >> rise Lysandre.
<< Sono convincente. È per una buona causa! >> dissi sorridendo, mentre Castiel alzava gli occhi al cielo in modo sarcastico.
<< Va bene. Adesso devo andare al bazar. Ci vediamo domani >> dissi andando verso la porta. << Ah Lys, frutta o panna? >> chiesi prima di uscire.
Lui mi guardò accigliandosi: << Frutta? >> disse indeciso.
<< Ok. Va benissimo >> dissi andando via. Mentre camminavo sentii Castiel che diceva: << Frutta? Stai scherzando? >>. Scoppiai a ridere e mi diressi al bazar. Comprai tutto il necessario. Io ero un ottima cuoca così presi solo l’occorrente. Quella sera non sentii Iris e andai a dormire, convinta che tutto sarebbe stato perfetto.

Il giorno dopo ero elettrizzata. Arrivai a scuola e vidi Iris: << Buon San Valentino! >> dissi sorridendo. Lei rise: << Ciao Kay! >>.
<< Oggi pomeriggio passo da te, d’accordo? Mmh, verso le 18? >>. Lei mi guardò e sorrise. << D’accordo >> disse e per fortuna senza fare domande.
Alla fine delle lezioni mi stavo dirigendo velocemente verso il sottoscala, quando Ambra mi si mise davanti. << Togliti dai piedi. Non ho tempo da perdere, Ambra >> dissi scocciata.
<< Perché dovrei? >> disse sicura di sé.
Sbuffai. << L’ultima volta stavi facendo ammazzare Castiel. Adesso cosa vuoi? >>.
Lei si spazientì. << Quello è stato solo un incidente. Il mio obbiettivo è togliere di mezzo te >>.
Sbuffai di nuovo. << Sì, provaci, finta bionda >> dissi arrabbiata.
<< Come mi hai chiamata? >> disse avvicinandosi. Stava per darmi un ceffone quando qualcuno dietro di lei la fermò. Era Nathaniel.
<< Ambra, cosa credi di fare? >> disse arrabbiato.
Lei si voltò. << Non sono affari che ti riguardano, Nath. Tornatene a casa >>.
<< Smettila. O te la farò pagare >> disse il fratello maggiore.
<< Cosa? >> chiese Ambra stupita.
<< Torna a casa, Ambra >>. Lei sbuffò e se ne andò.
Guardai Nathaniel. << Grazie >> dissi.
<< Mi dispiace, Kay. Per come si comporta mia sorella con te. Ho saputo di ciò che è successo in montagna. Mi scuso, per lei >>.
<< Non è colpa tua. Dispiace anche a me, ma deve essere lei a scusarsi. Adesso devo andare. Ciao Nath >> dissi andando verso il sottoscala.
Arrivai nella sala quasi correndo. << Siete pronti? >> dissi con il fiato corto.
Cass annuì, mentre Lys mi guardò: << Sei sicura di quello che stiamo facendo? >> chiese spaventato.
<< Certo. Ti fidi di me? >> gli chiesi.
Lui annuì. << Allora andrà tutto bene, vedrai >> dissi.
<< Ma… se dovesse rifiutarmi? >>
Io risi: << Scherzi? È pazza di te >>
<< Mmh >> disse lui poco convinto.
<< Sta tranquillo, Lys. Tu rilassati e stai pronto a cantare la tua canzone. Ora va a casa e rilassati >>.
Lui annuì e se ne andò.
<< Bene. Tu vieni con me >> dissi prendendo Castiel per il braccio.
<< Dove andiamo? >> chiese.
<< A casa mia. Dobbiamo preparare la cena >>.
Lui mi guardò stupito, ma non disse nulla. A casa mia iniziammo a preparare il cibo e le cose che mi divertii a preparare di più furono le torte. Ne facemmo una alla panna e una alla frutta, per sicurezza. Alla fine, anche se combinammo un putiferio e Castiel non era così bravo in cucina, finì tra battute e risate. Poi ci dividemmo. Lui andò a scuola, io da Iris. Arrivai da lei e le dissi che saremmo uscite. La aiutai a vestirsi e anche se non era convinta della gonna e il top che avevo scelto non si lamentò molto.
Mentre si vestiva dissi: << Frutta o panna? >>
<< Oddio, Kay. Mi fai paura con queste domande. Direi… frutta, perché? >> disse con aria poco convinta.
<< Siamo in tema >> dissi sorridendo. Fortunatamente avevamo seguito i gusti di Lys.

Quando la portai a scuola chiese: << Cosa ci facciamo qui? >>.
<< Vedrai >> dissi conducendola fino alle scale. Incontrammo Castiel lì che mi sorrise.
<< Resta qui >> gli sussurrai. Lui annuì e io condussi Iris di sotto.
<< Bene. Entra. Ci vediamo più tardi >> le dissi sorridendo.
<< Che significa? >> mi chiese spaventata.
Risi: << Su entra! >> la incitai. Lei aprì la porta e io mi diressi al piano di sopra, da Castiel.
<< E noi, cosa facciamo? >> mi chiese quando gli fui accanto.
<< Non hai nulla da fare a San Valentino, tu? >> dissi sorridendo.
<< Perché, tu sì? >> rispose sorridendo a sua volta.
<< No. Ma il nostro Castiel… >>
<< Aah. Fa silenzio >> mi disse ridendo.
Risi anche io: << Mmh… sai, nel frigo di casa mia c’è ancora la torta alla panna >> dissi. Lui mi sorrise: << Andata >> mi disse cominciando a camminare verso casa mia. Arrivammo e ci dirigemmo direttamente verso il frigo. Dato che mia zia non era in casa e salutare com’era non avrebbe mai mangiato la torta, presi direttamente dei cucchiaini e iniziammo a ingozzarci di torta alla panna, seduti sul divano.
Lo guardai: << Cass, sei tutto sporco di panna >> dissi, ridendo.
<< Ah ah. Senti chi parla >> mi rispose sorridendo.
Io risi e allungai il braccio per pulire il viso di Castiel, con il fazzoletto che avevo in mano. Restammo seduti a chiacchierare, quando strapieni ci alzammo. Avevamo quasi finito in due una torta. Misi quella rimasta nel frigo. Dopo aver chiuso il frigorifero cominciai a camminare verso il salotto. L’unico problema fu che, chissà come, scivolai. Castiel, che era dietro di me, se ne accorse e così subito dopo mi ritrovai tra le sue braccia, con la schiena poggiata sul suo petto e il viso a pochi centimetri dal suo. Rimanemmo immobili. Il suo viso era così vicino. Troppo, direi. Lui si avvicinò ancora di più. Ero completamente ipnotizzata dai suoi occhi scuri. Le nostre labbra erano ad un soffio dal toccarsi, quando… il campanello suonò. Ci allontanammo di colpo. Mentre ero ancora tra le sue braccia mi disse: << Devi fare attenzione, principessa >>.
<< Mmh, grazie >> dissi togliendo il contatto. Mentre ripensavo a cosa sarebbe potuto accadere aprii la porta. Iris e Lys erano lì e si tenevano per mano. Guardai l’orologio. Era quasi mezzanotte.
<< Cavoli, ragazzi. Cosa ci fate qui? >> chiesi alzando lo sguardo dall’orologio. Intanto Castiel era arrivato di fianco a me.
<< Immaginavamo che foste qui. Siamo venuti a ringraziare >> disse Lys voltandosi verso Iris e guardandola dolcemente. Diedi una spallata a Castiel. << Ce l’abbiamo fatta! >> gli dissi orgogliosa. Lui sorrise:
<< Già >> disse con sguardo complice.
Facemmo entrare i ragazzi in casa. Passammo un po’ di tempo insieme e i due piccioncini non riuscivano a stare lontani.
Alla fine, tra sguardi e risate, tutti tornarono a casa e io andai a dormire, ripensando alla nuova coppia e a ciò che era avvenuto quel giorno. No, non era stata proprio una giornata qualunque.




 
  
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