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Autore: VictorianPuppet    22/07/2013    0 recensioni
73 a. C., Roma
Aurelia Orestilla è l'unica erede di una nobile famiglia patrizia caduta in disgrazia per debiti. Ma mentre le cose sembrano precipitare sempre più, la ragazza incontrerà l'uomo che rivoluzionerà la sua vita: Lucius Catilina. Figura affascinante e controversa, il rivoluzionario legherà a sè Aurelia, trascinandola nell'avventura delle divergenze politiche che sconvolgono la Roma del primo secolo avanti Cristo.
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità greco/romana
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Il tribunale non era che una struttura provvisoria costruita in legno, anzichè in marmo come il resto degli edifici del Foro. Anche se un po' a fatica, riuscii a raggiungere il suo ingresso; non potendo entrare mi appostai su un lato dell'entrata, non troppo vicina da sembrare una mendicante ma neppure troppo appartata per non perdere di vista neanche uno degli uomini che vi uscivano. Mi concentrai per individuare una figura alta dalla chioma corvina, e più di una volta fui tratta in inganno da passanti che rispondevano a queste caratteristiche; di Catilina, per il momento, nemmeno l'ombra. Dopo una decina di minuti l'attesa iniziò a diventare snervante. Per di più, ormai diverse persone mi avevano notata, e temevo che qualcuno avrebbe chiamato un soldato per cacciarmi via.

Le ombre degli edifici alle mie spalle iniziarono ad allungarsi nella piazza, mentre il sole tramontava pigro dietro l'imponente figura del tribunale. Con il passare dei minuti, la mia testa iniziò a riempirsi di dubbi: forse Catilina non era lì come mi aveva detto l'uomo, magari se n'era già andato, magari, anche se prima o poi fosse davvero uscito da lì e mi avesse riconosciuta, mi avrebbe liquidata frettolosamente o addirittura ignorata. E allora la fatidica domanda: sarei dovuta andarmene subito? Era forse meglio lasciar perdere tutto e tornare a casa?

Mi stavo già guardando attorno, quasi convinta a mettere in pratica quell'idea, quando la mia attenzione venne catturata da tre uomini che stavano appena varcando l'uscita del tribunale. Con un tuffo al cuore riconobbi immediatamente la figura centrale: quei capelli corvini e quegli occhi di ghiaccio potevano appartenere solo a lui. Mentre discuteva animatamente con i suoi accompagnatori, il suo volto era acceso dall'aria arrogante e sicura che gli avevo già visto, ma che in quel momento mi sembrava stonare parecchio, dato il pericolo mortale in cui si trovava; e nonostante tutto non potei fare a meno di sentire un moto di simpatia e attrazione verso un tipo così spavaldo.

Una quarta figura uscì dall'edificio: era un uomo sulla trentina, grassoccio e stempiato, che si mise ad ascoltare, un po' in disparte, quello che stavano dicendo gli altri tre. Non appena i due soci si congedarono, l'uomo si affrettò ad andarsene con un passo più spedito del normale.

Il moro che stavo aspettando, invece, si avviò in direzione opposta e solo allora mi resi conto che dovevo raggiungerlo.

- Ah! Ehm... Catilina!- esclamai confusa, abbandonando la mia posizione per dirigermi verso di lui.

Quando gli occhi azzurri dell'uomo si posarono su di me, la sua espressione assunse una sfumatura leggermente disorientata, il che mi ricordò che avevo ancora il cappuccio della palla a nascondermi il viso; mi diedi della stupida per non averci pensato prima, e lo abbassai, mentre le mie gote si colorivano per l'imbarazzo.

- Oh, Aurelia!- esclamò allora Lucius, il viso tornato alla consueta aria sicura e confidenziale.

" Si ricorda di me!" esultò una vocina nella mia testa, mentre il mio cuore mancava un battito.

- Che bella sorpresa.- continuò. - Che ci fai qui? Altri problemi?-

- No, no,- mi affrettai a rispondere. - Anzi, va tutto alla grande. Ero venuta appunto a cercarti per poteri ringraziare come si deve. Beh, sai anche tu che non nuoto nell'oro, ma qualsiasi cosa possa fare per te, la farò.-

Le labbra di Catilina si dischiusero in un sorriso sincero di gratitudine a quelle parole, e ridacchiò appena, come se esse avessero per lui un suono nuovo, come se non ci fosse abituato.

- Sono deliziato dalla tua gentilezza, signora, ma non devi preoccuparti di questo, non ho bisogno di nulla.-

- Neppure per...- azzardai, ma subito mi bloccai, rendendomi conto che, parlando dell'episodio della Vestale, forse, mi sarei spinta troppo oltre nei suoi affari privati e la cosa avrebbe potuto dargli fastidio. Ma a Lucius non era sfuggita la mia esitazione.

- Per cosa?- mi incalzò, lo sguardo acceso da una nuova curiosità.

- No, niente, io...- cercai invano di sviare il discorso, ma il suo volto indagatore a pochi centimetri dal mio viso non mi lasciava scampo. - Io... stavo pensando a quello di cui parlano tutti ultimamente, sai, se magari dovessi avere bisogno di un buon avvocato, o...-

Inaspettatamente, Catilina scoppiò a ridere. Era una risata spavalda, ilare, che non tradiva un minimo della preoccupazione che un uomo normalmente avrebbe dovuto avere nella sua condizione.

- Aurelia,- mi disse poi. - Non devi assolutamente preoccuparti per questa questione. Ormai è già tutto sistemato e uscirò totalmente indenne dalla faccenda. Se senti che qualcuno sostiene il contrario, non curartene: sono solo voci.-

Nell'udire quelle parole e il suo tono deciso e tranquillo, sentii un grosso peso levarmisi dal petto. Quindi Catilina non era più in pericolo di vita?

- Wow, ne sono felice!- esclamai sinceramente. - Sai, fin dall'inizio ero sicura che tu fossi innocente, ma purtroppo spesso è difficile che anche i giudici capiscano qual'è la verità.-

A quelle parole, sul volto di Lucis passò un'ombra di scherno.

- Verità?-

- Beh...-

- Tu parli con sicurezza di verità, di innocenza e colpevolezza. Ma lo sai cos'è, la verità? Essa non è altro che una parola, una dimensione sfuggevole. La verità è ciò che gli altri vogliono che tu creda che lo sia. Io potrei benissimo essere colpevole di ciò di cui sono stato accusato, ma se la legge mi dichiarasse innocente allora la verità sarebbe la mia innocenza e il mio peccato cancellato. Non lasciare che gli altri giochino con te usando queste belle paroline: sono solo fronzoli dal gusto dolce, creati apposta per attirarti in trappole di morte.-

Alla fine della sua sentenza, un silenzio di ghiaccio scese fra di noi. Io lo fissavo, confusa e timorosa, non riuscendo ad afferrare appieno il significato delle sue parole e soprattutto il motivo per cui me le avesse dette. Lucius, dopo un primo attimo, parve capire subito il mio stato d'animo, perchè il suo viso si addolcì e si affrettò a rassicurarmi poggiandomi una mano sulla spalla.

- Sono tempi strani e difficili questi, bisogna imparare a non soccombere alla realtà che ci circonda e soprattutto a rimanere liberi dal giogo dell'inganno altrui. A volte la vita non sembra altro che un gioco in cui vince il più scaltro, non trovi?- mi domandò con un sorriso.

- Già.- risposi sorridendo a mia volta, riconfortata dal suo modo di fare.

Improvvisamente la sua espressione tornò ad essere scherzosa e cordiale.

- Comunque mi ha fatto molto piacere la tua visita. E' bello sapere che esistono ancora amici riconoscenti a questo mondo. Ora che ci penso... un modo per ricambiarmi, se proprio lo desideri, ci sarebbe. Fra due sere darò una festa nella mia modesta villa: sarei molto onorato se anche tu fossi presente fra gli ospiti.-

- Ma certo! Va benissimo, ci sarò.- risposi subito, senza pensarci due volte, con un po' troppo zelo. Ma come potevo perdere quell'occasione? Anche se, riflettei poi, mi sembrava alquanto sfacciato festeggiare prima che il processo si fosse già concluso; ma ormai stavo imparando a conoscere il carattere del mio interlocutore e non mi feci troppe domande.

- Allora al più presto ti farò avere l'invito ufficiale. Perdonami, ma ora devo proprio andare, gli impegni chiamano.- aggiunse poi con un sospiro stanco. Agli angoli dei suoi occhi di ghiaccio si formarono sottili rughe di stanchezza. - Spero allora di poterti rivedere presto.-

" Non posso deluderlo." decise la stessa vocina di prima dentro di me.

- Non mancherò alla festa. Grazie mille per l'invito.-

- Figurati. Ci vediamo!-

E detto questo si allontanò nella direzione verso cui erano scomparsi i suoi accompagnatori qualche minuto prima, lasciandomi sola con il cuore carico di speranze e previsioni per la serata che avremmo passato insieme.





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Hola gente! Come va? State passando bene l'estate?
Io sono quasi più impegnata di quando ero a scuola, quindi bye bye scrittura! xD Però finalmente sono riuscita ad aggiornare, anche se il capitolo è piuttosto corto!
Vi auguro buona lettura!!
Ah, dimenticavo... Ho provato a immaginare chi potrebbe interpretare Catilina e Aurelia: che ne dite di Ian Somerhalder (il Damon di Vampire Diaries *O*) e di Emilie de Ravin per la nostra protagonista? Voi chi proporreste??
Alla prossima!
VictorianPuppet
  
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