Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: adrienne riordan    02/02/2008    4 recensioni
L'autrice annuncia mestamente che la fanfiction è giunta alla sua conclusione. Ancora non riesce a crederci... "Voglio che quello stupido trovi qualcosa che lo tenga legato alla vita che vuole gettare via. Deve trovare una ragione per continuare a vivere! Non voglio che muoia!” Tante persone vengono da me chiedendo semplicemente di ottenere la felicità. Ma che cos’è davvero la felicità?"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NOTICINA INIZIALE:

Ciao a tutti/e! Ecco un nuovo chappy, spero vi piaccia!

Approfitto per fare un piccolo appunto. Nelle recensioni ho notato che qualcuno ancora non ha colto che questa fic non è una Kuro/Fay ma un What if. In pratica, Kurogane qui è palesemente etero (anche Fay? Ancora non lo dico ^__^). Credetemi, fa male anche a me non considerarli indissolubilmente legati dall’ammmore e cerco di redimermi con altre fic! XD

Buona lettura e commentate (sì, anche per dirmi che sono una eretica del pairing Kuro/Fay XXXDDD)!!!

 

 

CAPITOLO 8

 

 

“Mokona, riesci a metterti in contatto con la Strega Dimensionale?”

“Mokona ci ha provato tante volte ma non ci riesce! Yuuko non può sentirmi!”

La piccola manjuu bianca aveva assunto una espressione abbattuta. Anche quando le cose sembravano mettersi davvero male per il gruppo di viaggiatori, la piccina non si sentiva mai davvero persa perché sapeva che, in caso di bisogno, poteva sempre contare sull’attenzione della strega in ogni momento.

E adesso aveva tanto bisogno di vederla, ricevere i suoi preziosi consigli e avere la possibilità di sfogare la sua disperazione per la morte del suo ninja preferito!

Tutte le sensazioni della manjuu erano condivise pari pari da Yuui. Il mago si era disinfettato la ferita al braccio e aveva indossato abiti da viaggio messi a disposizione da Soma, e ora stava aspettando nel salone come gli era stato “gentilmente” ordinato da Shoryuki.

Ripensò al modo in cui la ragazza lo aveva guardato prima di congedarsi…i suoi occhi avevano lampeggiato minacciosamente con uno sguardo tanto simile a quello che Kurogane aveva sfoggiato tutte le volte che era arrabbiato sul serio. Quante volte il ninja gli aveva rivolto quello stesso sguardo negli ultimi tempi…

Chissà perché la giovane si era mostrata così arrabbiata con lui. Le parole che le aveva rivolto non potevano giustificare tale atteggiamento. Sospirò senza neppure accorgersene…

“Yuui-san”. Soma lo raggiunse nel mentre che il mago si voltava per andarle incontro. “La principessa Sakura si è già preparata ma ha pregato Shoryuki di portarla a vedere Tomoyo hime. Ha voluto che ti avvertissi del suo ritardo perché tu non ti preoccupassi”.

“Ti ringrazio Soma”.

“In verità, vorrei insistere ancora con Shoryuki perché non si allontani dal castello ma so che tanto non mi ascolterebbe…quando decide di fare qualcosa persegue fino alla fine. In questo somiglia molto a suo padre” e detto questo, si lasciò andare ad un sospiro.

“Già, il caratterino e i suoi colori sono sicuramente quelli di Kurogane…ma per il resto è il tuo ritratto”.

Soma lo guardò negli occhi. “Non l’avevamo detto esplicitamente in effetti…sì, Shoryuki è mia figlia”.

“Dunque sei moglie di Kurogane”.

“Sì, ci siamo sposati poco tempo dopo il suo ritorno definitivo a Nihon…”

“Capisco”. Era solo un’impressione o mentre parlava la ninja aveva distolto nervosamente lo sguardo dal volto del mago?

“Volevo anche scusarmi con te per averti colpito prima. Non potevo immaginare chi tu fossi, non ti avevo mai incontrato prima”.

“Uh? Ah, figurati…davvero, non preoccuparti di questo, ho la testa dura io!”

“Già…” ancora quell’ espressione di disagio?

“Per fortuna Mokona aveva detto in tempo a Shoryuki chi eri, altrimenti chissà come sarebbe andata a finire!”.

“Ma Mokona non ha detto niente a Shoryuki!” esclamò stupita la piccola manjuu.

“No?”.

“Quando mi sono svegliata, Shoryuki mi ha guardato e mi ha chiesto se il mio nome era Mokona.

Ho risposto di sì e lei è corsa subito qui in salone”.

“Dunque non sei stata tu a dirle che lui si chiama Yuui!” esclamò Soma.

E dove stava il problema? Si chiese il mago perplesso. Apparentemente nessuna, ma allora…perché Soma, nel mentre che formulava la domanda, è impallidita?

“Soma…Qualcosa non va?”. Non era la prima volta, quel giorno, che Yuui aveva l’impressione di non afferrare il senso di un discorso.

“No, va tutto bene. Davvero!”.

Ma non c’era storia che Soma potesse ingannare il Principe dei bugiardi in persona, e infatti il mago si mostrò decisamente scettico nel sentire la risposta. Ma se la ninja non voleva spiegarsi meglio lui non aveva alcun diritto di insistere. Lui non era come un certo ninja di sua conoscenza passato recentemente a miglior vita! In fondo, cosa cambiava sapere in che modo Shoryuki era venuta a conoscenza del suo nome? Se fosse stata una situazione normale sarebbe stato curioso di saperlo. Al momento, tuttavia, gli sembrava solo un dettaglio inutile sul quale non perdere tempo.

Così il discorso cadde nel vuoto.

 

 

“Sembra che Tomoyo hime stia dormendo serena…come se stesse facendo un bel sogno”.

Sakura si era avvicinata quasi con timore reverenziale verso il letto dove giaceva composta la principessa di Nihon Country. La ragazzina dallo sguardo vivace aveva lasciato posto ad una splendida donna dal volto solenne anche nel sonno. No, Sakura sentiva che la hime non stava soffrendo eppure era dispiaciuta per lei: il suo destino somigliava troppo a quello delle principesse addormentate protagoniste di fiabe che il suo amato fratello Touya le raccontava prima di andare a dormire la sera. Fanciulle prigioniere di maledizioni dettate dall’invidia altrui, le infinite possibilità che la vita può offrire rese inaccessibili da un corpo che non può rispondere.

Il sonno della principessa aveva gettato nello sconforto gli abitanti del castello che vedevano nella sua magia una protezione irrinunciabile per tutti.

Shoryuki guardava tristemente la sua hime, e senza averne apparente coscienza, aveva sollevato una mano che fece poi scorrere lentamente lungo il corpo di Tomoyo come per accarezzarla, senza tuttavia sfiorarla, un gesto d’affetto e quasi di venerazione.

Infine si rivolse a Sakura. “Dobbiamo andare. Il tuo amico e la polpettina bianca ci staranno già aspettando”.

“Sì, andiamo”.

Percorsero insieme i corridoi del castello per raggiungere il salone.

“Vuoi molto bene alla tua principessa, vero? Il tuo affetto per lei non è solo quello che può provare un suddito nei confronti della sua principessa”. Shoryuki le rivolse uno sguardo indecifrabile.

“Scusami, non avrei dovuto farti una domanda così personale!” cercò di scusarsi Sakura.

“Non fa nulla, davvero! Quanto alla tua domanda, sì, Tomoyo, prima che una principessa, è per me una vera amica. Mi ha insegnato a… gestire alcuni poteri che possedevo un tempo in quanto nipote di una miko. O meglio, ci ha provato… E poi mi ha aiutata molto…”. Lasciò la frase in sospeso e non sembrava intenzionata a finirla.

“Anche tu volevi molto bene a mio padre, vero? Sono sicura che anche papà te ne voleva: quando mi raccontava dei suoi viaggi parlava di te con molto affetto nella voce, sai?”.

“Certo che voglio molto bene a Kurogane-san! Talvolta mi incuteva timore e soggezione ma ci ha sempre protetto da qualunque pericolo”.

“Ti va di salutarlo come si deve prima di partire?”.

 

 

“Non potevo certo lasciare il castello senza prima salutare papà e ho pensato che magari avresti voluto farlo anche tu”.

Sakura si guardò intorno. Nella stanza dove l’aveva portata Shoryuki erano presenti numerosi piccoli altari.

“In questo tempietto io e la mia famiglia preghiamo per il riposo delle anime dei nostri cari che ci hanno lasciato” Shoryuki si avvicinò ad un piccolo altare, davanti al quale fece bruciare un bastoncino di incenso.

“Qui sono custodite le ceneri di papà” e senz’altro aggiungere, la ragazza chiuse gli occhi e pregò con le mani giunte e il capo chino *.

Sakura si lasciò riassalire dalla tristezza ma non pianse. Anche lei pregò per l’anima dell’amico, con la speranza che, da Lassù, vegliasse sulla sua cara figlia che, per quanto cercasse di mostrarsi forte, tradiva un notevole abbattimento, com’era anche logico aspettarsi da una ragazza appena diventata orfana e con il suo Paese in pericolo.

Terminata la preghiera, Shoryuki fece lo stesso davanti all’altare accanto a quello del padre, un altare segnato dallo scorrere del tempo. La preghiera fu più rapida ma non per questo meno sentita.

“Hai perduto altri parenti negli scontri?” chiese Sakura appena Shoryuki terminò la preghiera.

“No, non stavo pregando per un parente. Qui sono custodite le ceneri di un caro amico di mio padre. Papà ha voluto tenerle qui, nel tempietto di famiglia, perché gli aveva voluto bene come ad un fratello.

Ogni volta che tornava al castello non mancava mai di venire qui a pregare per lui. Da quando è morto anche papà ho cominciato a osservare io i riti al posto suo…beh, ad essere sincera, lo facevo già da prima, di nascosto”. Breve silenzio. “Non l’ho mai conosciuto di persona, non ero ancora nata quando morì… ma sono sicura che se era riuscito a conquistare l’amicizia di papà allora doveva essere una persona davvero eccezionale. Mio padre non si affeziona facilmente alle persone e se lo fa c’è una ragione”.

Sakura trovava strano l’atteggiamento della ragazza: non conosceva la persona di cui aveva appena parlato eppure ne aveva parlato con triste affetto nella voce. E perché doveva andare a trovarlo di nascosto dal padre?

Mentre tornavano nel salone per raggiungere i compagni,la principessa tenne per sé questi dubbi. La giovane stava già abbastanza male senza che Sakura la importunasse con domande inutili.

 

 

Sakura e Shoryuki entrarono nel salone proprio nel momento in cui Yuui e Soma avevano lasciato cadere il discorso sollevato da Mokona. Shoryuki lanciò un’occhiata lievemente interrogativa alla madre, segno che aveva notato il suo turbamento. Fece per dirle qualcosa ma dopo aver lanciato una rapida occhiata al mago accano a lei preferì mantenere il silenzio.

“Bene, partiamo?”

“Shoryuki…”

“Sì, mamma?”

“No….niente. Fate attenzione”.

“Sì mamma. Non staremo via per molto tempo”.

“Kyle ha preparato una borsa con ciò che può servire per il viaggio. Vista la situazione, meno vi fermerete lungo la strada e meglio sarà. Non è pesante”.

“Mmh, una borsa perparata da Kyle in persona! Devo preoccuparmi di cosa potrei trovare dentro!” disse la ragazza con sarcasmo.

“Non dire stupidaggini, Shoryuki! Anche lui sta soffrendo tanto quando noi. Da quando gli hanno assassinato la fidanzata non si è mai ripreso completamente dal lutto. E adesso questa situazione!”.

“Sarò anche ingiusta ma Kyle è l’unico servitore del castello al quale non affiderei neanche i miei calzini! Mi è sempre stato antipatico, fin da quando ero piccola, lo sai! Quando è nei paraggi poco ci manca che mi metta a soffiare come una gatta vicino all’acqua!”.

“Ma la figlia di Big Doggie non può fare la gatta!”.

…Una frase idiota? Il mago aveva davvero detto una frase idiota dopo tanto tempo?

Ma…. Proprio ADESSO doveva ricominciare?!

Calò subito il silenzio.

Non durò molto.

“Figlia di CHE!?”esplose scandalizzata la “dolce” Shoryuki, la quale assunse una espressione decisamente carica di minaccia di morte lenta e dolorosa tanto, ma TANTO simile a quella del suo caro paparino.

Sakura e Soma guardarono basite i due, soprattutto la principessa, stupefatta nel vedere, in un momento così inaspettato, il siparietto solito di Yuui e Kurogane.

L’unica cosa diversa fu il lieve rossore dell’imbarazzo che salì sulle guance del mago mentre quest’ultimo balbettava.

“Ah…Beh…Ecco…Era solo una battuta…”

La ragazza alzò una mano per zittirlo.

“Non. Dire. Altro. Lasciamo perdere! Nessuno ti ha mai detto che le tue battute sono veramente idiote?”.

Al mago cascò lievemente la mascella. Fu Sakura a rispondere.

“Beh…Sì…Kurogane-san…almeno dieci volte al giorno”.

“Ah, davvero? Beh…Allora…”.

Calò nuovamente uno strano silenzio.

“Dunque… Ciao ‘mà, ci vediamo!”

Soma, ancora basita, si limitò ad un cenno di saluto con la mano.

E finalmente, Sakura, Shoryuki e Yuui uscitono da questo benedetto castello Shisaragi e si avviarono verso quello del regno nemico di Nihon. Alla buonora!

 

 

NOTE FINALI

Piccola nota per la frase finale in corsivo. Durante la scrittura del capitolo sette mi sono accorta che parecchi capitoli si reggevano su… conversazioni nel salone! E la cosa faceva TANTO Beautiful! :P

 

 

Poveri Kurogane e Aiko, in questo chappy non hanno fatto neanche una comparsata! XD

Ah, a proposito. PSSS, Pucchyko_girl, avvicinati…sì, dai così….a seguito del tuo commento c’è qualcuno che vuole dirti una cosa. Pronta?

*N.d.Kurogane: TUUU! Come hai OSATO credere che quella mocciosa possa essere mia moglie! Non sono un PEDOFILO!!! *

*N.d.Aiko: TUUU! Come hai OSATO credere che possa piacermi un simile bruto? I miei gusti sono MOLTO più raffinati! *

*N.d.Kurogane: Ehi, mocciosa! Cosa intendi dire con questo?! *

*N.d.Aiko: Quello che ho detto!!! E NON CHIAMARMI MOCCIOSA!!! *

Dai, non ti è dispiaciuta come risposta, vero? Se ti ha irritato chiedo venia!!!!

Comunque, ora hai scoperto chi è la moglie del caro Kurorin! XD

 

 

Due parole (ma conoscendomi saranno molte di più XXDD) sullo strano pairing considerato. In internet ho trovato seguaci del pairing Kuro/Fay (che va per la maggiore e sembra essere considerata anche dalle CLAMP, perché non sono più esplicite ;__;?), Kurogane/Tomoyo (in un fandom inglese ho trovato pure una fic Kurogane/Sakura T___T) ma mai il pairing Soma/Kurogane.

Un giorno stavo rimuginando sulla trama di RG Veda e all’improvviso, l’epifania. Soma e Kurogane sono UGUALI!!! *__*. SPOILER su RG Veda:

  • Soma e Kendappa sono una coppia shojo ai così come Kurogane e Fay sono una coppia Shounen ai (e Soma è il seme della coppia come lo è Kurogane)
  • Fisicamente Soma è più alta e più scura di Kendappa (come Kurogane)
  • Vuole vendicare l’assassinio dei suoi genitori e del suo clan
  • Delle due è Soma la più forte ma le due donne saranno costrette a combattere tra loro sarà sconfitta perché non vuole uccidere Kendappa (anche Kurogane e Fay si sono scontrati e nessuno dei due aveva tanta voglia di ammazzare l’altro)
  • Kendappa stima solo le persone forti. Inoltre, sembra debole ma in realtà ha molto potere sul cuore di Soma, così come Fay ha potere su quello di Kurogane (*__*)
  • E ora la bomba: il sangue di Soma dona l’immortalità a chi lo beve e, prima di morire, cerca di farlo bere all’amata che si è suicidata davanti a lei (“Perché non posso vivere in un mondo dove tu non esisti”!)

Da qui la decisione che i due abbiano notevole affinità che può giustificare un matrimonio tra i due. Pazienza se è più divertente una coppia in cui “gli opposti si attraggono”.

 

 

*Non mi sono informata su come celebrano la commemorazione dei defunti nel Giappone medievale. L’unica cosa su cui mi sono basata è stato il cartone animato di Mulan (che non è una storia giapponese ma cinese; confido tuttavia che il parallelismo sia plausibile)!

  
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