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Autore: Dragonheart 95    22/07/2013    3 recensioni
Una vecchia conoscenza coinvolgerà l'immortale David Argonar in un'avventura ricca d'azione. Quando ciò che non ricordi si presenta davanti ai tuoi occhi è il momento di aprire la mente e farsi forza. 3 amici contro un nemico dalla potenza spaventosa. Coraggio, ansia, forza e sacrificio sono termini che un vero eroe deve avere. Una storia dove spade e fantasia sono elementi dominanti. Questo è The Lost Odyssey!
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Devilid stava ancora ridendo per quanto rivelato a David. Quelle rivelazioni erano stati come coltelli che si erano conficcati nella testa del giovane immortale. In gran parte se ora quell’essere che gli stava davanti esisteva era perché lui si era fatto dominare dalla rabbia che era un sentimento negativo, quando lui era un combattente freddo ma con un autocontrollo davvero grande anche nelle situazioni impensabili.
David strinse di nuovo l’impugnatura della Dragonage, ma stavolta la estrasse lentamente dalla schiena e poi la impugnò puntandola verso Devilid che stava ancora a ridere con gli occhi chiusi.
<< Da quello che mi hai raccontato sembra che sia colpa mia il fatto che tu sia qui. >> poi sorrise spavaldo e si mise in guardia portando la Dragonage davanti ai suoi occhi. << Ma spero di essere in tempo a porvi rimedio!! >> e si lanciò contro Devilid.
Caricò un a un affondo di punta e prima che Devilid se ne accorgesse fu trafitto dalla spada di David; un preciso colpo nella pancia. Quando lo ricevette Devilid smise di ridere e con gli occhi spalancati vide David e poi tremante vide la spada conficcata nella sua pancia. Stavolta era David a sorridere, a quanto pare ora Devilid non aveva più tanta voglia di ridere, anzi fra poco avrebbe dovuto imprecare e soffrire.
<< Bhè cosa c’è? Il tempo delle risate è finito? >> lo schernì David.
Devilid tornò dalla sua espressione sorpresa e spaventata alla sua solita di divertita e spavalda e rise ancora.
<< Direi di no. >>
Poi David velocissimo estrasse la sua arma dalla pancia di Devilid e affondò la spada nella zona del cuore.
<< Bene, spero che avrai tempo di ridere all’altro mondo. >>
Devilid non fece una piega e la cosa in un certo senso spaventò David. Che quel tizio fosse immune al dolore, o che fosse come lui un immortale? Poi Devilid portò una mano in alto verso la schiena come se dovesse estrarre qualcosa.
<< Lo sai che non dovresti attaccare mai un avversario prima di vedere se è armato o meno? >>
<< Tu non sei armato. >>
<< Ah no? Bene allora ti presento la mia spada, la Darkage! >>
Sulla schiena comparì una spada, era uguale alla Dragonage nella forma, solo intrisa di malvagità e dall’impugnatura e lama tripartita bianca, mentre il corpo era nero. Con la mano che aveva dietro la schiena afferrò l’impugnatura e senza dare il tempo a David di spostarsi la estrasse e lo colpì facendo sbalzare di diversi metri e facendolo cadere a terra. Poi estrasse da se la Dragonage e la lanciò verso David il quale si scansò rotolando di lato facendo conficcare la Dragonage nel terreno.
Velocemente David si rialzò e estratta dal terreno l’arma si mise in guardia. I due si squadravano e si studiavano poi David anziché passare all’attacco domandò a Devilid:
<< Sei immortale? >>
Quello sorrise e poi rispose:
<< In un certo senso si, sono immortale perché essendo nato dal potere non ho un’anima come te o Davide che è la parte mortale della tua. Tu sei immortale per via del tuo sangue, mentre io lo sono per la mia natura e poi ti rivelerò una cosa, solo non disgustarti. >>
Devilid portò una mano all’altezza del cuore dove c’era la ferita che David gli aveva inflitto e affondò le unghie e le dita nell’apertura di essa, poi la aprì e rivelò una cosa che stupì David: Devilid non aveva un cuore! Il posto che dovrebbe occupare nel suo corpo era vuoto, non solo non aveva anima, ma non aveva anche cuore.
<< Tsk! Quando si dice essere senza cuore. >>
<< Oh vedo che fai lo spiritoso, bhè molto bene. >>
Rigenerò la ferita in modo che quella zona tornasse come prima. Poi con un gesto della mano provocò David.
<< Su, fatti avanti. >>
<< Bhè (sorrise sicuro) non me lo faccio ripetere due volte. >>
E David caricò l’attacco con la spada tenuta bassa e si lanciò verso Devilid. A pochi passi da lui scagliò un fendente orizzontale che stava per colpire il nemico, Devilid fece lo stesso movimento ma da fermo, scagliando un fendente pronto a colpire l’avversario. Le due spade si sfiorarono e poi proseguirono verso il loro bersaglio.
 
 
 
<< Siamo arrivati. >> disse Yami.
<< Uff! Che corsa, e con questa pioggia per giun … >>
<< Guarda Davide. >>
Yami indicò a Davide con un dito in avanti, Davide vide e fu sorpreso e incredulo a quello che vide.
 
 
 
Una spada si librò in aria accarezzata dalla pioggia, roteava e dopo pochi secondi si conficcò nel terreno, vicino i due contendenti.
Devilid aveva piantato la spada nel fianco di David che nello scontro con la spada del nemico aveva perso la sua che era volata e si era conficcata vicino a loro. Al colpo subito si piegò in due e sputò sangue dalla bocca, poi fu scosso da gemiti di dolore e il suo respiro si fece irregolare; quella dannata spada oltre a fare male era penetrata in profondità. Devilid ora non sorrideva, il suo volto era senza emozioni, si limitò a mettere un piede all’altezza della spada e con uno strattone la liberò dal corpo di David che fu spinto a terra, cadendo di schiena.
<< Tsk! Che delusione, nemmeno 5 minuti di divertimento. >>
Rimise la Darkage sulla schiena e si voltò incrociando gli occhi di Davide e Yami, che guardavano attoniti. Il loro amico era stato sconfitto in meno di 2 minuti. Quando si videro, Davide e Devilid ebbero reazioni miste, mentre il primo sembrava scosso da fremiti di rabbia e voglia di uccidere il nemico, l’altro lo squadrò divertito. Ma la parola che dissero fu la stessa:
<< Tu. >>
Davide e Yami si misero in posizione d’attacco, Davide mettendosi in guardia e Yami estrasse la spada.
<< Guarda chi si rivede, Devilid! >>
<< Che piacere incontrarti Davide. Dimmi cosa vorresti fare adesso? >>
<< Ucciderti, Yami andiamo. >>
E i due si lanciarono all’attacco su Devilid che rideva.
 
Yami e Davide caddero a terra pieni di ferite, sanguinanti e stanchi. Nemmeno un loro attacco era andato a segno, mentre Devilid con una sola tecnica gli aveva battuti. Yami era svenuto, mentre Davide con la faccia a terra era ancora cosciente. Il suo sangue si mischiava alla terra bagnata e la pioggia bruciava sulle ferita appena aperte sul suo corpo. Tutti e 3 erano stati battuti da Devilid, ora non potevano fare più niente, erano in balia dell’avversario.
 
 
 
  
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