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Autore: giusy8690    24/07/2013    1 recensioni
Sono Marizza Andrade. Oggi è il mio 21° compleanno e dato che sono una principessa-tra un paio di mesi una regina-è arrivato il momento di cercare un fidanzato...ciao a tutte questa è la mia prima storia che scrivo su rebelde way. Ho voluto cambiare un pò di cose per non avere la solita ambientazione...spero che vi piaccia!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Manuel Aguirre, Marizza Pia Spirito, Mia Colucci, Pablo Bustamante
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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3 DUBBI
 
Credo di essere svenuta. Vedo tutto nero e non ricordo cosa sia successo. Mi fa male la testa, forse l’ho sbattuta da qualche parte.
“Marizza! Marizza!” Qualcuno mi chiama ma non ho la forza di rispondere. Riconosco questa voce, la riconoscerei tra un milione.
“Marizza, svegliati! Mi dispiace è tutta colpa di mio padre!” Con queste parole cerco di aprire gli occhi e vedo davanti a me un Pablo davvero dispiaciuto e preoccupato.
“Sto bene, che ci fai qui?” Domando cercando di alzarmi ma sento un dolore acuto alla testa che mi fa perdere di nuovo le forze. Come pensavo, ho sbattuto davvero la testa!
“Bè, ho pensato che avresti avuto bisogno di aiuto per aver perduto il controllo del cavallo e ho avuto ragione.” Risponde dandomi una mano ad alzarmi. Ora ricordo, ero a cavallo e poi sono caduta.
“Come sei arrivato qui? Io non ricordo niente, mi sono solo resa conto di essere caduta.” Non riesco a essere aggressiva in questo momento, mi sento frastornata e sinceramente mi fa un po’ piacere che lui sia venuto a cercarmi. Cerco di controllare con le mani se ho qualche perdita di sangue alla testa.
“Non hai niente di grave già ho controllato. Dai vieni ti porto a casa!” Fa prendendomi per mano ma io la lascio andare, come se la sua pelle scottasse al mio tocco.
“No, ho Toby che mi aspetta!” Gli dico per spezzare l’imbarazzo creatosi un momento prima.
“Il tuo Toby è scappato. L’ho visto mentre ti stavo cercando!”
“Ah!” Bene il cavallo mi ha lasciata qui da sola, con lui, il mio nemico. Non vorrei accettare il suo aiuto ma penso di non avere scelta. Devo tornare immediatamente da Manuel, sicuramente sarà in pensiero.
“Come torniamo?” Chiedo e lui mi indica una macchina.
“È tua?” Ma che razza di domande faccio?! Certo che è sua!
“No l’ho rubata! Non avevo tempo di chiedere un auto in prestito.” Dice abbassando lo sguardo.
A quelle parole non avevo il coraggio di controbattere, quindi chiudo la bocca e faccio come dice lui, per una volta sperando che fosse l’ultima.
“Dovrei avvisare Manuel e dirgli che sto tornando al palazzo.”
 
 
Nel frattempo…

Sto girando il paese come un matto insieme alla guardia del corpo, Joe. Sono preoccupato per Marizza.
“Ma dove sarà andata?”
“Signor conte si calmi, vedrà che la troveremo!” Mi dice con tutta la calma. In quel momento squilla il mio cellulare. È un numero che non conosco.
“Pronto?” Apro la chiamata.
“Manu, sono Marizza. Sto bene non preoccuparti.”
“Oh Marizza ma dove sei? Io e Joe ti stiamo cercando!”
“Sto tornando al palazzo. Ci vediamo dopo.” E chiude la telefonata senza darmi il tempo di farle qualche domanda. L’importante è che stia bene.
“Joe torniamo al palazzo, la principessa sta tornando.”
Joe si ferma con la sua auto, e poi fa un inversione di marcia per tornare indietro. Mi chiedo con chi sia Marizza, il suo cellulare l’ha dato a me prima che iniziasse la cerimonia.
 
Arrivati al palazzo Joe mi lascia davanti al portone. Entro e vado alla ricerca della regina. Ho detto alla guardia che me ne sarei occupato io. Sonia sarà in pensiero per la figlia.
Mi scontro con una ragazza che porta un paio di scatoloni in mano.
“Guarda dove vai signorina!” Le dico facendo cadere tutte le scatole a terra.
“Mi scusi conte, non l’avevo vista.” Mi dice abbassando lo sguardo. Raccoglie tutte le scatole mettendosele di nuovo come prima. Sicuramente le cadranno di nuovo. È molto carina la ragazza, anzi anche di più. Porta i capelli biondi lunghi e sciolti.
“Vuoi una mano?” Finalmente alza lo sguardo e incontro gli occhi più belli che io abbia mai incontrato. La ragazza spalanca i suoi occhioni azzurri, forse è sorpresa per l’aiuto che le voglio dare.
“O-ok. Grazie.” Inizia a balbettare ma poi accetta il mio aiuto porgendomi alcuni scatoloni. Mi chiedo cosa dovesse fare con tutte queste scatole, sono anche abbastanza pesanti.
Ci dirigiamo in una stanza, io la seguo senza dire parola. Aspetto che sia lei a rompere il ghiaccio. Ma non parla, fino a quando arriviamo nella sua stanza, credo.
“Puoi appoggiarli qui.” Appoggio gli scatoloni su un letto coperto da lenzuola lussuose.
“Non ci siamo ancora presentati. Io sono Manuel Aguirre.” Le porgo la mano per presentarmi.
“So bene chi sei. Sei il futuro marito di Marizza. Lei è la mia migliore amica.” Dice stringendomi la mano in modo delicato. Quel tocco mi fa rabbrividire.
“Ah davvero? Non ci siamo mai incontrati.” Dico lasciando la sua presa. Marizza non mi ha mai parlato di lei, forse perché non abbiamo mai avuto modo di discutere di altro, visto che abbiamo un matrimonio combinato da organizzare.
“Il palazzo è molto grande e poi io le sto preparando una sorpresa e non mi faccio vedere molto in giro in questi giorni. Questo è il motivo di tutti questi scatoloni.”
“Capisco. Non le dirò niente.” In quel momento mi accorgo di aver dimenticato di parlare con la regina e dirle che Marizza sta bene e sta tornando al palazzo.
“Ora devo andare, devo parlare con la regina.” Mi dirigo verso la porta ma prima mi ricordo di non sapere ancora il suo nome.
“Non mi hai detto il tuo nome.” Mi giro verso di lei e le sorrido.
“Mia.”
“Ok Mia. Allora ci vediamo in giro.” Pronuncio il nome Mia più marcato. Apro la porta e lascio alle spalle quella dolce bella ragazza. Credo che non dimenticherò tanto facilmente il nome Mia.
 
 
Pov Pablo

Ecco arrivati al palazzo. Il viaggio è stato molto silenzioso. Lei non ha parlato molto annuiva solamente alle mie domande.
“Bene siamo arrivati.” Le dico fermando l’auto davanti al grande cancello.
“Non mi porti fino all’entrata?”
“No mi dispiace ma ho degli impegni. Ho una macchina da restituire sai…” Devo assolutamente parlare con mio padre e poi non mi va che gli altri ci vedino insieme. Penseranno che stia ingannando di nuovo la principessa.
“Bè si hai ragione.” Apre lo sportello e scende dall’auto.
“Grazie per avermi portata fino a qui. Ci vediamo.” Chiude lo sportello e se ne va senza aspettare una mia risposta.
“Di niente.” Sussurro più a me stesso. La vedo allontanare sempre di più. Metto in moto e mi dirigo verso quel verme di mio padre. So bene che è stata colpa sua.
 
Arrivo a casa e vedo il mio vecchio seduto su una poltrona a leggere uno stupido giornale.
“Ti sei divertito oggi?” Gli chiedo togliendogli il giornale dalle mani.
“Oh figliolo! Dove sei stato? Ti sei perso lo spettacolo!” Mi dice ridendo. Lo sapevo che lui centrasse qualcosa.
“Ho avuto da fare!” Rispondo guardandolo negli occhi.
“Bravo figliolo. Ma ti sei perso l’evento più divertente dell’anno!”
“So che sei stato tu papà!” Gli urlo. “Dovevo rimediare i tuoi casini!”
“Ma non essere sciocco Pablo. Quella ragazzina se lo merita. A proposito come sta?”
“Perché ti interessa? Poteva farsi male sul serio!”
“Da come parli significa che non si è fatta nulla di grave. L’importante è che si sia spaventata.” Continua a ridere e si dirige fuori casa. Stringo la mascella, non ho Alcuna intenzione di mettermi a litigare. Non lo sopporto più.
Vado in cucina e mi verso in un bicchiere del vino rosso. Con la mano tremante per la rabbia, lo sollevo e bevo tutto d’un fiato. Lo rimetto sul tavolo e noto di aver bevuto fino all’ultima goccia. Questa situazione sta iniziando a pesare. Mi sono promesso di starne fuori ma non posso fare finta che mio padre vuole distruggerla. Non potevo guardarla negli occhi e dirle che non era degna di governare il paese e che la pensassi come mio padre. Non era vero. A me non importava assolutamente del trono. Che sia lei o un’altra persona a governare il paese a me andava bene lo stesso. Mentre a mio padre no. Voleva avere il potere su tutto. Abbasso lo sguardo e verso dell’altro vino nel bicchiere vuoto. Sergio Bustamante mi sta facendo impazzire.
 
Passate un paio d’ore decido di andare a restituire l’auto al proprietario. Ho cercato di dormire un po’ per togliere quei pensieri che tanto mi perseguitano. Faccio una doccia veloce e scappo da quella casa che ormai inizia a soffocarmi.
 
 
Pov Marizza

Sono passati tre giorni dall’incidente in cavallo. Oggi ci sarà il pranzo in giardino con tutti gli aristocratici del paese. Evento che poteva organizzare solo la regina.
Ho notato che mia madre e Franco si sono molto avvicinati. Lui la segue ovunque e lei è molto felice in sua compagnia. Non la vedevo cosi da quando mio padre non c'è più. A proposito di Franco, dove si è cacciata Mia? Non la vedo da giorni. Mi sono chiusa in camera a pensare al mio matrimonio e non avevo voglia di vedere nessuno, nemmeno Manuel.
Vado verso Franco e chiedo della figlia, ma lui dice che è nel palazzo e la vede solo la sera prima di andare a dormire. Qualcosa non va perché Mia non si era mai comportata cosi. Vado a cercarla ma qualcuno mi ferma.
“Principessa dove sta andando? Si deve preparare, è già in ritardo!” Bridgette la mia governante.
“Si ora vengo.” Penserò dopo a cercare Mia.
 
Mi trovo in giardino e sono circondata da molta gente. Prima di scendere mia madre mi ha raccomandato di essere molto gentile e cortese, ciò che non mi riesce molto bene.
In giardino ci sono dei gazebo, sotto ogni gazebo c’è una famiglia ricca. C’è un piccolo palco dove sento cantare una voce femminile e dietro di lei ci sono dei musicisti. Vado sotto il mio gazebo e ascolto la giovane donna. Finito lo spettacolo inizio a comportarmi come una principessa molto educata andando da ogni ospite per parlare del più e del meno, socializzando un po’ e per farli sentire a proprio agio. Ovviamente Manuel mi segue.
“Marizza! Guarda chi è appena arrivato?” Mi dice Lujan tirandomi per un braccio e indica un biondino. È Pablo con una donna.
“Il nostro vice sindaco insieme a lady Clarissa.”
Vedere quei due insieme è come una pugnalata in pieno stomaco.
“È la sua fi-danzata?” Cerco di domandare in maniera tranquilla.
“Pablo non ha fidanzate, ma solo avventure.” Interviene un uomo di cui io non conosco.
Annuisco e torno da Manuel. Cerco di cancellare quella vista, ma più mi oppongo e più mi sale una certa rabbia.
Prendo Manuel e lo trascino verso Pablo e quella ragazza. Voglio sentire cosa hanno da dire di cosi divertente.
“Manu vieni, andiamo a farci un giro da quella parte.”
“Si, arrivo tesoro.”
Io e Manuel siamo molto silenziosi. Io di certo sto pensando a come avvicinarmi a Pablo senza farmi notare. Manuel ha lo sguardo a terra, starà pensando qualcosa.
“Ehi Manu come mai cosi silenzioso?”
“Oh niente di che…pensavo al nostro matrimonio.” Risponde abbassando lo sguardo. A quelle parole mi viene un’altra fitta allo stomaco. Avevo dimenticato che tra un paio di settimane ci dovremmo sposare. Già, nel nostro caso è proprio un dovere. Non riesco ad emettere nessuna risposta grazie all’arrivo della nuova coppia.
Manuel si ferma e saluta Pablo, poi si presenta a quella ragazza.
“Salve!” Saluto in tono freddo.
“Io e Clarissa stavamo discutendo delle sue vittorie. Sai ha vinto una borsa di studio. È straordinaria!” Si gira verso di lei e le sorride.
Non mi importa un fico secco che questa gallina abbia vinto una borsa di studio! Clarissa è una ragazza carina, devo ammetterlo, bionda, alta e occhi verdi-il mio opposto- ma non fa per Pablo.
“Oh Pablito grazie.” Dice arrossendo.
“Congratulazioni Clarissa, sai anche il mio Manuel ha ottenuto di recente un dottorato in lingue straniere a New York.” Beccatevi questa!
“Fantastico!” Dicono all’unisono, ma Clarissa vuole aggiungere qualcosa ma viene bloccata da Pablo.
“Sai Clary ha lavorato in un gruppo rock molto famoso…è stata in mille posti!” Dice e si avvicina sempre di più al mio viso.
“Sul serio!? Manuel ha viaggiato molto per migliorare le lingue!” Ormai avevamo iniziato un battibecco sul fidanzato migliore. E di certo io avrei continuato all’infinito anche se dovessi inventare qualcosa.
“Pa-blo” cerca di intromettersi Clarissa ma Pablo non la lascia parlare.
“La tua ragazza vuole dire qualcosa, non essere cosi scortese.”
Clarissa ci osserva un attimo prima di parlare “Bè si volevo dirti che io vado a prendere qualcosa da bere. Manuel mi accompagni?”
“Si certo con molto piacere.” Si gira verso di me e esclama “Qui c’è la gara del cavallo più veloce, meglio lasciarli soli. Scusateci.” Clarissa annuisce e prende sottobraccio Manuel, e si dirigono verso i gazebo.
 Io e Pablo restiamo soli. Il mio cervello inizia a prendere fuoco per la vergogna, lui semplicemente si morde il labbro diventando ancora più sexy. Senza renderci conto ci siamo comportati da immaturi gelosi. Lui più di me visto che ha iniziato il signorino.
“Tu e Manuel fate una bella coppia!”
“Grazie anche tu e Clarissa.”
“Peccato che tu non ne sia innamorata…”
“Si hai ragione….cosa? Ma che stai dicendo? Come ti permetti?” Inizio a blaterare tante domande. Lui mi guarda malizioso e mi lascia sola come una cretina.
“Ehi tu! Torna immediatamente qui!”
Lo seguo sempre sbraitando. Lui fa finta di non sentirmi ridendo sotto i baffi.
“Io sono attratta da Manuel come lui è attratto da me capito?”
“Si si non ti scaldare. È solo una mia impressione!”
“E tu con quella Clarissa? Che mi dici?”
“Che te ne importa, non dirmi che sei gelosa?”
“Io gelosa? E poi di chi, di te? Ma non farmi ridere!”
“Bè visto che sei solo attratta da lui e non sei innamorata, potresti essere gelosa di me…”
“Ma chi ti dice che non sono innamorata di lui! Sono innamoratissima di Manuel, lo penso sempre giorno e notte!” Esclamo.
“Bè allora sono io quello che ha qualche problema…”
“Che tipo di problema?”
“Sono geloso!” Detto questo mi bacia.

Ciao a tutte! Scusate per il ritardo...ma eccomi di nuovo qua! Ringrazio a CaterinaDemetria e Minuel mi amor per aver recensito, spero che continuerete a seguirmi. Un bacio!
  
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