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Autore: sisterchris88    25/07/2013    0 recensioni
Questa FF parte dalla seconda puntata della 3 serie, sarà un universo alternativo della stagione/AU, vedremo Mary e Matthew affrontare nuovi ostacoli e come il cuore di Mary sia capace di molto amore più di quanto lei stessa possa immaginare. Buona lettura.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mary Crawley, Matthew Crawley
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Aprile 1920

Mary e Matthew erano tornati da qualche giorno dalla loro luna di miele ed erano ancora felici dei momenti che finalmente avevano potuto condividere, la gioia di poter trascorrere ogni giorno l'uno accanto all'altra. Tutti a Downton li guardavano ammirati, li avevano visti per anni amarsi senza neanche rendersene conto e così tante prove li avevano allontanati ma finalmente erano marito e moglie, e un giorno Downton avrebbe avuto il conte e la contessa che meritava. Ma loro non sapevano che il futuro del castello era in pericolo. Robert si tormentava ogni singolo giorno alla disperata ricerca di una soluzione che non sembrava esserci. Mary e Matthew spesso ne avevano discusso ma la questione spaventava la giovane Lady, Downton era la sua casa, il suo futuro le era inconcepibile anche solo immaginare di vivere senza.

Quella mattina Mary stava aspettando Anna con la sua colazione e il suo sguardo era perso verso l'enorme guardino della sua tenuta. Non poteva finire tutto per un pessimo investimento. Non poteva. Durante la luna di miele aveva promesso a Matthew di non parlarne e lei stessa era così presa dai loro momenti felici che preferiva non pensarci, fu magnifico ogni singolo giorno e in alcuni momenti sperava che al suo ritorno tutto si fosse risistemato. Era solo un illusione non c'era speranza eppure… come se per magia. Come se non dovesse essere così importante l'eredità di Mister Reginald Swire. La rendeva nervosa. Matthew era stato chiaro ma la loro unica chance era quella come poteva arrendersi?

E poi lo vide, uscire in giardino seguito da Isis: Matthew. Iniziò a sorridere. Un sorriso così dolce. Erano davvero sposati? Era successo? Come si poteva provare una tale felicità? In alcuni momenti le sembrava di non meritarlo. Dopo così tanto tempo aveva sposato Matthew – l'avvocato – l'unico che riusciva a leggere il suo cuore meglio di se stessa quel cuore che per tanti anni ha preteso di non avere, e ora lo sentiva nel suo petto battere forte alla vista del futuro erede di Downton. Stava quasi per commuoversi e si sentì così stupida. L'idea di averlo accanto la rendeva felice.

Anna entrò nella stanza facendola sussultare portava il vassoio con la sua colazione "Perdonatemi Lady Mary sono in ritardo. " Mary le sorrise, i capelli ancora raccolti in una semplice treccia "Sarà una lunga giornata, Anna." Aveva una missione con la contessa madre in quel momento era la sua migliore alleata, l'unica con cui poteva fare un tentativo per Downton e per suo padre. Non poteva esserci una via più facile? Non aveva mai pensato al suo future lontano dalla tenuta, quella casa era un pezzo di lei e avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per tenerla, così come sua nonna. Negli ultimi due giorni vi furono alcune pessime discussioni con Matthew a riguardo e così l'unica altra scelta fu suggerita proprio da Violet: convincere la nonna americana – come Mary la chiamava scherzando con suo marito.

Dopo circa un'ora Mary era pronta per scendere, indossava un abito semplice grigio con alcuni bottoni, i suoi splendidi capelli raccolti dalle abili mani di Anna, era perfetta. Salutò Carson chiedendogli dove fosse il signor Crawley e lo trovo nello studio immerso in alcune scartofie.

"Eccoti, tesoro." Disse Matthew vedendo entrare Mary lei si chinò verso di lui dandogli un bacio sulla guancia. "Stai andando da qualche parte?"

"Si, devo parlare con la nonna… a proposito di…" oh non di nuovo, Mary lo lesse negli occhi di suo marito ma lei non aveva intenzione di tornare sul discorso non si sentiva del tutto tranquilla quella mattina e l'ultima cosa che voleva era discutere con lui. "No, Matthew non ne ridiscuteremo. Ricordi la promessa che ti ho fatto durante il nostro viaggio di nozze?" Matthew sfoderò il suo sorriso sghembo.

"Certo. Neanche una parola sull'eredità di Mister Swire." Mary si sedette sulle sue gambe.

"Esatto ieri è stato molto brutto discutere con te e non voglio questo per noi. E' una terribile situazione e sto davvero cercando di comprendere le tue ragioni , solo quando penso a Papà…" Matthew abbassò lo sguardo. "No, guardami" gli disse accompagnando con la mano il suo volto. "Troverò un modo. Anche senza quei soldi. Noi lo troveremo ma ho bisogno del tuo aiuto. Non ho ancora del tutto chiaro il piano della nonna quindi… ho bisogno di essere sicura che tu sei dalla mia parte." Lo sguardo del giovane si addolcì.

"Da quale altra parte dovrei essere? Sempre." La baciò con passione. Sapeva quanto questa situazione stave provando Mary. Quando lei, così pragmatica, così decisa ad avere tutto sotto controllo, voleva solo risolvere tutto.

"Matthew! Qualcuno potrebbe entrare in biblioteca e…" Mary era sempre restia a lasciarsi andare davanti alla servitù e alla sua famiglia ma non poteva resistergli…

"e cosa? Lascia che guardino. Sei mia moglie ora, Mary Crawley." Il modo in cui lo disse, Mary voleva baciarlo ancora di più. Lui la tenne stretta tra le sue braccia sembrava un bacio infinito.

"Devo andare ora, e inizio ad essere gelosa di questa scrivania, sei sempre qui." Lo disse scherzando e alzandosi. C'erano tantissime lettere e buste sul tavolo della biblioteca tutte quelle dell'ufficio di Matthew consegnate a Crawley House durante il viaggio di nozze.

"Non esserlo, nulla a questo mondo potrebbe distogliere il mio sguardo da te, tesoro." Mary arrossì. Come poteva dire sempre la cosa giusta, la cosa che le toglieva il fiato più di tutto.

"Dovrò preoccuparmi se un giorno non sarai più così… premuroso con me. E' facile ora siamo sposati da così poco tempo." Stava ancora scherzando ma in realtà quasi le vennero le lacrime agli occhi. Non era da lei, ma si sentiva davvero come se tutto fosse irreale troppo bello. Matthew l'amava. Amava lei.

"Te lo dirò ogni giorno se vorrai…" l'accompagnò quasi alla porta dovevano avvisare Carson per preparare l'auto. "E a proposito della nostra promessa, anche la punizione è sempre uguale?" Mary iniziò a ridere, Carson era non troppo lontano da loro e sentendo il suono genuino della risata di Mary si mise a sorridere. Era felice per lei. Durante il viaggio di nozze Matthew decise che se Mary non riusciva a non parlare di quell'eredità lui l'avrebbe zittita con un bacio e per entrambi la cosa fu molto divertente.

"Certo" rispose Mary. "A più tardi." Matthew le baciò la mano e la lasciò andare via.

Quando arrivò a casa della contessa madre Mary era molto nervosa ma poi la conversazione iniziò a tranquillizzarla, tutto sembrava possibile per sua nonna persino convincere Martha Levinson a salvare Downton con i suoi soldi. Sapeva che sua nonna non avrebbe mai lasciato perdere proprio come lei. Conspirarono per ore su come mostrarle i motivi per cui Downton doveva sopravvivere con i conti di Grantham. Rincuorata rientrò a casa per pranzo così da poter trascorrere più tempo con Matthew.

A pranzo Edith sembrava aspettare il momento in cui Mary avrebbe puntualizzato i difetti di Anthony Strallan ma in realtà con suo stupore non lo fece, sembrava più assorta nei suoi pensieri e Matthew stesso vedeva che non stava mangiando molto.

"Mary, sei sicura di sentirti bene?" le chiese sua madre.

"Sto bene, mamma. Non preoccuparti." Non era molto convincente non per Matthew almeno che continuava a fissarla.

"Sicuramente la nostra Mary sente la nostalgia della Francia, e deve ancora riprendersi dal lungo viaggio di nozze." I commenti di Martha erano sempre inappropiati e Mary lanciò un'occhiata complice a suo padre che capì subito. Robert era il primo a chiedersi quando la sua esuberante suocera avrebbe lasciato Downton. Ma nessuno sembrava saperlo.

Durante il pomeriggio Matthew andò da Robert, era giusto che sapesse che Mary gli aveva comunicato tutto sulle difficoltà economiche della tenuta. Da anni ormai lo reputava come un padre e doveva dirgli tutto sull'eredità di Swire, si domandava se era questo che turbava Mary a pranzo eppure quella mattina uscendo per andare a casa di sua nonna sembrava più serena. Robert ascoltò con attenzione le motivazioni di Matthew sul perché non se la sentisse di usare i soldi che Reginald Swire forse gli aveva lasciato.

"Non preoccuparti figliolo, in fondo non è neanche sicuro che tu li avrai quei soldi. Ho sbagliato e la mia famiglia pagherà con me. Mary è stata corretta nel dirtelo è il vostro futuro quello che verrà stravolto maggiormente." Robert accarezzò Isis. Calò il silenzio fra i due, non era neanche certo di ereditare quei soldi, seppure le possibilità erano alte, e si sentiva così combattuto terribilmente combattuto.

Mary era nel giardino seduta sulla panchina a leggere un libro, assorta nella lettura si accorse del tumore di un auto che stava rientrando alla tenuta. Era Edith. Non aveva bisogno di fare domande per capire dove fosse andata. Da sir Anthony. Sua sorella era così fissata con quell'uomo, come se non ci fosse altro di meglio a questo mondo. Lo pensò ma subito dopo si sentì quasi in colpa nel farlo. Era forse troppo dura? Edith era un mistero per lei cosa poteva vederci in sir Anthony, un uomo così grande e per giunta ora senza l'uso di una mano. Sposarlo? Per cosa? Per essere un'infermiera per una vita? Ma tu eri pronta a farlo, Mary. Una voce, forse nel profondo del suo cuore glielo disse. Eri innamorata. Era così inconcepibile che Edith potesse essere innamorata di Anthony Strallan? Forse iniziava a capire. Mary stava per tornare a leggere quando sentì una mano sulla sua spalla. Sussultò. Era Matthew che si sedette accanto a lei.

"A cosa pensavi, Mary?" la guardò a lungo mentre lei sembrava essere altrove.

"Solo… Oh non importa." Era solo Edith… e il passato.

"Mi incuriosisci, sembravi così lontana da qui, come oggi a pranzo. Mary?" le toccò una mano ed era molto fredda.

"Pensavo a Edith. E' appena rientrata" La faccia di suo marito era più che sorpresa. "Oh non fare quella faccia. Penso a lei… a volte… insomma… pensavo a questa sua… fissazione per Sir Anthony."

"Cosa pensavi al riguardo? So che non ti piace molto." In effetti per Mary sir Anthony era irrilevante ma il pensiero che aveva avuto prima, aveva senso.

"La nonna non approva dice che Edith diventerebbe un'infermiera per il resto della vita, e forse ha ragione ha improvvisamente ho realizzato che anche io avrei fatto lo stesso." Ci fu una lunga pausa in cui lo guardo. "per te." Matthew la guardò con gli occhi pieni d'amore.

E se una donna volesse stare solo con te? A qualsiasi costo?

Ebbero lo stesso ricordo. Quel giorno in ospedale. Sarebbe stata al suo fianco ad ogni condizione. They looked at each other. Same memory.

"Credo che Edith lo ami. Perché solo quando ami qualcuno accetti ogni condizione pur di stare con lui…" sembrava così sorpresa da questa sua affermazione. Edith e lei con una cosa in comune.

"E se una donna volesse stare con te, a qualsiasi costo?" Matthew ripetè la frase che Mary anni prima gli disse. " Ho sempre saputo che quel giorno, quella frase era perché tu volevi stare con me a qualsiasi costo." Le accarezzò il viso.

"E tu dicesti che nessuno sano di mente poteva volerlo. Ma io si. Con tutta me stessa." Matthew era commosso dalle parole di Mary. Era un uomo distrutto allora incapace di immaginare che un giorno invece avrebbe davvero avuto la sua vita indietro… e con Mary.

"Tu sei stata con me, in ogni situazione. Ne abbiamo passate così tante io e te. E sono stato fortunato ad averti." Mary si asciugò una lacrima, perché non riusciva a non piangere quel giorno? Ogni cosa la commuoveva.

"Oh Matthew non sono stata una brava persona con te, all'inizio. Otto anni sono un tempo così lungo, ci pensi mai… se…" non riusciva a dirlo le lacrime e i ricordi le tolsero la parola.

"Se ci fossimo sposati prima? Certo che l'ho pensato soprattutto in quei giorni in ospedale. Ma anche se non eravamo sposati tu c'eri. Nei miei ricordi i più belli e i più brutti tu sei presente. Ci sono molti modi per amare qualcuno e tu me li hai mostrati. " Mary non smetteva di piangere. Perchè piangeva? Quando Matthew la vide singhiozzare l'abbraccio baciandole la fronte. "La mia Mary."

"Lo dici davvero?" era così sorpresa. Mary Crawley che poteva mostrare amore in molti modi. "Ti amo Matthew. Io ti amo così profondamente."

"Anche io Mary, E lo farò finchè cammineremo su questa terra. Non ci sarà niente che non potremo affrontare se saremo insieme." Mary non aveva mai pensato nella sua vita di meritare così tanto amore.

Restarono li abbracciati dopo quella conversazione così profonda e così vera solo dopo molti minuti Matthew chiese a Mary dell'incontro con sua nonna e di come le cose si erano sviluppate.

"E cosa mi dici del piano di Lady Violet?" Mary sorrise appoggiata al petto di Matthew. Il posto che amava più di tutti al mondo anche se lo aveva scoperto da così poco tempo.

"Lo vedrai, non sono così sicura la nonna è più fiduciosa ma lei lo è sempre le proverà tutte o morirà nel tentare." Risero insieme. E improvvisamente Mary sentì un forte dolore. La sua mano andò sul suo ventre. E ancora un dolore. Aveva dei crampi terribili. Si stucco da Matthew tentando di capire cosa stava succedendo.

"Mary cosa succede?" Non diceva una parola. Ma dal suo viso Matthew capì che provava ancora dolore "Mary?"

"Va tutto bene, non preoccuparti." In realtà non aveva la minima idea di che cosa stava accadendo non aveva mai sentito questo genere di dolore.

"Non va tutto bene Mary, dovremmo entrare e…" Matthew era molto preoccupato.

"Dammi solo un minuto. Forse non è nulla sto cercando di capire…"erano simili ai crampi del suo ciclo mensile ma mai erano stati così forti. Da quando era sposata con Matthew sperava di avere presto qualche segno di gravidanza ma…

Matthew era inginocchiato davanti a lei a guardarla ancora in pena. "Credo, il mio ciclo mentile." Sembrava quasi triste nell'ammetterlo. Matthew le accarezzò il volto per tranquillizzarlo dell'imbarazzo che provava.

"Sono il figlio di un dottore ricordi?" non voleva che si sentisse in imbarazzo. "riesci ad appoggiarti a me, andremo dentro e qualcosa di caldo ti farà bene, del te magari." Mary sembrava sentirsi leggermente meglio si appoggiò a lui alzandosi e rientrano, ma era così pallida e Matthew non smetteva di guardarla un solo istante. Quando arrivarono in biblioteca Matthew suonò subito e arrivò Carson.

"Carson potremmo avere del tè. Lady Mary non si sente bene e credo che qualcosa di caldo le farebbe bene. E può chiamare Anna? Grazie Carson." Anche il maggiordomo la guardò preoccupato.

"Certo signor Crawley." Matthew tornò da Mary.

"Sei così pallida, sei certa che non potrebbe essere una leggera febbre?" le toccò la fronte con la mano.

"Ora sei un dottore? Non preoccuparti passerà subito." Mary stessa stave cercando di convincersi ma quel dolore era intense e andava ad ondate non era il suo ciclo. Non lo era. Anna entrò e si precipitò da Lady Mary.

"Forse è meglio riposare, Anna può accompagnarmi in camera." Matthew sembrava in disaccordo. "Lo sai sono cose da donne." Accennò a un sorriso. Ma sentiva che il dolore stava tornando.

"Andrò da Carson e porterò il tè di sopra, pochi minuti." Le baciò la fronte e uscì e Anna aiutò Mary ad alzarsi.

"Starete meglio, mylady appena vi riposerete un po'." Mary si lasciò aiutare. Non parlò stava cercando di capire e sentì un leggero sollievo il dolore sembrava passato.

Dopo pochi minuti Matthew stava portando il vassoio col tè e Carson lo seguiva a pochi passi, quando videro Anna corrergli incontro.

"Lady Mary!" il suo tono allarmato spaventò Matthew che scaraventò il vassoio addosso a Carson che lo resse a malapena, andò dietro Anna e trovò Mary adagiata sulle scale in terra in preda a terribili dolori. Si accasciò accanto a lei.

"Qualcosa non va' Matthew." La sua voce era spaventata, e i suoi occhi… "Non è, non è come le altre volte." Anna li guardava preoccupata per Mary.

"Mary guardami, andrò tutto bene, non preoccuparti. Anna corri a chiamare il dottore e se è necessario che venga mandata un auto a prenderlo lo voglio qui, subito! " raramente Anna o Carson avevano sentito quel tono di voce da parte di Matthew. "ti porterò nella tua stanza." La prese tra le sue braccia sollevandola, si aggrappò al suo collo, cosa stava succedendo? Matthew era terrorizzato al solo pensiero di cosa potesse far stare così male Mary. Lei era incapace di trattenere le lacrime tanto era il dolore che provava. La adagiò lentamente nella loro stanza, la sistemò e si sedette accanto a lei tenendole la mano.

"Amore?" Matthew le passò una mano sulla fronte.

"Forse sono stupida Matthew ma sono sicura non ha nulla a che vedere col mio ciclo." Mary era spaventata.

"Non sei stupida. Ti conosco. Non ti ammali, non ti lamenti e questo dolore deve essere…così forte." Mary era forse, e vederla così faceva soffrire anche lui. Oh cielo come voleva poterla aiutare.

"Sembra che vada e poi ritorni e non finisce." Lui però la zittì.

"Risparmia le tue forze. Il dottore è in arrivo, sapremo presto cosa succede. Promesso. Ora cerca di dormire magari così andrà meglio." Le baciò la mano.

Dovevano aspettare.

Non poteva perderla.

Doveva Aspettare.

Erano davvero pronti ad affrontare tutto?

   
 
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