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Autore: Psychedelic Mushroom    25/07/2013    1 recensioni
Tratto dal capitolo due: "Melanie, è stato un piacere conoscerti, ma adesso torna a casa" disse alzandosi e avvicinandosi alla porta. Non sembrava per niente contento di vederla lì.
La ragazza gli afferrò un braccio con dolcezza, non voleva sembrare troppo aggressiva.
"Come ci torno a Londra a quest'ora?"
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Capitolo 12
 Danny le mise una mano dietro la schiena e la spinse verso l'interno.
Melanie voleva fuggire, ma Danny l'aveva portata lì quasi con la forza, aveva provato a dirgli che si sentiva poco bene ma lui non l'aveva nemmeno ascoltata.
E se ha capito tutto? 
Spalancò gli occhi al suo stesso pensiero.
Se sapeva, significava che quella del ristorante era una specie di sfida da parte sua.
Un cameriere li accompagnò ad un tavolo e Melanie si sedette guardandosi intorno.
 La sala era ampia, le pareti erano tinte di un colore avorio, i tavoli erano distanti gli uni dagli altri, delle piccole luci azzurrine illuminavano dal basso le diverse portefinestre che affacciavano su un grande giardino. 
C'era un'atmosfera quasi magica e il vociario dei presenti non era fastidioso, anzi, era dolce.
Spostò lo sguardo su Danny e si accorse che la stava guardando. 
"Non ti sembra un pò troppo?" gli chiese.
"Troppo cosa?" 
"Non lo so, è... non è un posto per me, ecco"
"Molte persone vorrebbero essere sedute a questo tavolo quin..." 
Melanie non perse occasione per parlare.
"Appunto, lasciamogli il posto" disse alzandosi.
"Melanie, siediti" le ordinò Danny con tono freddo, lei dovette ubbidire.
Abbassò lo sguardo e cominciò a torturarsi le mani.
Odiava quella situazione, si sentiva troppo al centro dell'attenzione.
Un cameriere si avvicinò a loro con i menù e glieli porse, lei l'afferrò un pò spaventata.
Quando lo aprì vide tutti quei nomi strani e i suoi occhi si spalancarono quando lesse i prezzi.
"Danny, ma sei pazzo?" gli chiese cercando di mantenere un tono basso, non voleva gli occhi di tutti addosso. "Hai davvero intenzione di spendere tutti questi soldi?"
Lui annuì mentre continuava a guardare il suo menù. "Danny, non ce n'è bisogno"
"Invece sì, tu ordina quello che vuoi e non farti problemi"
Melanie alzò gli occhi al cielo e riprese a guardare svogliatamanente il menù.
C'erano tante così che sembravano molto buone e, poi, nell'aria si sentiva un ottimo profumo.
Aveva voglia di mangiare visto che il suo stomaco non vedeva qualcosa di sostanzioso da parecchio, ma non voleva perchè se non lo preparava lei non poteva sapere le quantità, gli ingredienti usati, e soprattutto, non poteva tenere il conto delle calorie.
Una semplice insalata, ecco cosa prenderò pensò chiudendo il menù e poggiandolo sul tavolo.
Anche Danny aveva smesso di guardare le varie portate, sapeva già cosa voleva.
Lo stesso cameriere di prima si avvicinò a loro.
Li guardava con curiosità e un pò di preoccupazione.
Di solito Danny portava lì tutte le sue conquiste, ormai tutti i camerieri erano abituati alla sua presenza in quel ristorante e quel tavolo lo prendeva quasi sempre lui, era leggermente più appartato e più vicino al giardino. 
Ma quella ragazza era davvero troppo piccola per lui.
"Voglio un'insalata" disse Melanie interrompendo quel silenzio imbarazzante.
Danny scosse la testa.
"Per me il solito e niente insalata, porti lo stesso anche per lei, grazie"
"Cosa? No, voglio l'insalata" obbiettò Melanie.
Il cameriere fece passare lo sguardo sui due ad alternanza non sapendo cosa fare.
"Niente insalata"
"Va bene, arrivano subito signor Worsnop" disse andando via.
Melanie stava andando su tutte le furie.
Ma perchè si comportava così? 
Prima faceva tutto il carino e l'abbracciava e poi voleva addirittura imporle cosa mangiare.
Sei fregata, lui sa tutto le disse una voce nella sua testa.
Cominciò a strofinare le mani fra di loro, a mordicchiarsi le unghie, a muovere i piedi sotto il tavolo e tutto questo sotto lo sguardo di Danny.
Lui non aveva la più pallida idea del perchè l'avesse portata fino a quel ristorante, voleva vedere se era un'impressione sua e di Ben che lei non mangiasse, quello era il miglior modo per metterla alle strette.
La stava facendo agitare, sapeva che quello non era il modo giusto per aiutarla, ma tutto doveva iniziare da lì, lui voleva davvero risolvere i suoi problemi.
Danny, gli affari tuoi non te li fai mai? 
Fu infastidito dai suoi stessi pensieri. 
In effetti non sapeva da dove venisse tutta quella preoccupazione, non era da lui preoccuparsi così tanto per le altre persone.
Lei è mia figlia, non posso farla andare via sapendo che sta male
 
 
"Danny, è... è enorme, non posso mangiarla" disse Melanie disgustata dalla vista dell'enorme bistecca che le era stata appena messa sul tavolo.
"È così buona che la mangerai tutta e nemmeno te ne accorgerai"
Melanie lo guardò mentre mangiava con tranquillità.
Non può essere così difficile, ce la puoi fare si disse cominciando a tagliare la carne in pezzetti molto piccoli.
Sentiva le mani tremare, non voleva cominciare a piangere davanti a lui allora cercò di trattenere tutte le lacrime.
Cominciò a mangiare lentamente, ogni boccone era una lotta contro se stessa, tentò di mandare giù quella carne con tutte le sue forze, si costrinse a restare seduta su quella sedia.
Mangiare di nuovo era una bella sensazione, ma sentiva che il suo corpo aveva già assorbito delle calorie inutili e non riusciva a mandare giù più nulla.
Qualche minuto dopo Danny aveva già finito e la stava guardando mentre sminuzzava quella bistecca che era quasi tutta ancora nel piatto.
"Non ce la faccio più" mormorò Melanie alzando lo sguardo, le sue guance erano leggermente arrossate.
"Ma non hai mangiato praticamente nulla"
"Lo so" rispose la ragazza abbassando ancora una volta lo sguardo.
Danny sospirò e cercò di mantenere un tono più calmo e dolce.
"Ok, se non ti piace ordina quello che vuoi" 
Danny stava mandando il suo 'piano' all'aria, ma gli dispiaceva vederla in quella situazione, si sentiva in colpa per averla costretta a mangiare.
"No, è molto buona, è solo che... sono piena"
Tentò di sorridere, ma non le riuscì molto bene, sentiva gli occhi lucidi. "Possiamo tornare a casa, per favore?"
 
 
Melanie si avvicinò alle scale e lentamente si trascinò fino alla sua stanza.
Le lacrime cominciarono a scendere lentamente, Danny era nel salone con Luci e non poteva vederla.
Si lasciò cadere sul materasso e si strinse fra le coperte togliendosi solo le scarpe.
Si sentiva priva di forze, più pesante e aveva voglia do vomitare.
Mise la testa sotto il cuscino, quel leggero pianto si stava trasformando lentamente in forti singhiozzi che lei non riusciva a controllare.
Si chiedeva solo perchè Danny le avesse fatto una cosa simile.
L'aveva portata in quel ristorante costosissimo, l'aveva obbligata a prendere qualcosa che lei non voleva, poi non si era incazzato vedendo che non aveva mangiato e, alla fine, l'aveva riportata a casa senza dire una parola di troppo.
Se lui sapeva tutto, perchè provava a farla mangiare invece che discuterne con lei?
Melanie odiava quel modo di fare delle persone, le era capitata un'altra situazione simile e tutti provavano a farle ingerire qualcosa invece che cercare di capire i motivi di tutto quello.
Probabilmente l'avrebbe aiutata di più parlare.
Si alzò e prese le lame che aveva in tasca, le fissò per un pò ma quello non era il modo di riempire quel vuoto che sentiva.
Le strinse in una mano ed entrò in bagno.
Sentiva già il palmo graffiarsi ma non ne era infastidita nè provava dolore.
Si inginocchiò sul pavimento freddo e restò immobile qualche secondo.
C'erano quei momenti prima di tagliarsi o di vomitare in cui lei cercava di trovare un appiglio, un'altra soluzione, ma non la trovava mai.
Le lacrime bollenti le bagnavano il viso e il tremore del suo corpo la spaventava, voleva fuggire da tutto quel male, voleva essere qualcun altro o non essere nessuno.
Prese un grande respiro mentre legava i capelli con uno dei tanti elastici che usava come bracciali, si sporse leggermente in avanti e si infilò due dita in bocca, fino alla gola.
Sentì che i conati di vomito scuotevano il suo corpo e strinse la mano con le lame al suo interno.
Più dolore provava e più era soddisfatta.
Tentò più volte di vomitare tutto quello che aveva mangiato, ma non ci riuscì.
Cominciò ad arrabbiarsi, era una situazione troppo complessa, non riusciva a portare a termine una cosa tanto facile, una cosa che aveva già fatto tante volte.
Come era possibile?
Si lasciò cadere per terra e si rannichiò su se stessa piangendo più che mai.
La sua mano aveva cominciato a sanguinare e le bruciava, ma non le importava, stringeva sempre più la presa.
Dopo un pò aprì la mano e tutte le lame caddero sul pavimento che si macchiò di sangue, una però le rimase in mano.
All'inizio non ci aveva fatto caso, ma cercando si farla cadere, provò un dolore più acuto e si accorse che le era rimasta conficcata nella pelle.
La tirò via in un solo colpo e gemette dal dolore.
Non aveva pensato a quello che avrebbe detto a Danny per la mano piena di tagli, per i suoi vestiti ormai sporchi di sangue, ma non le importava più nulla.
Cercò di calmarsi e prese un pò di carta per asciugare il sangue dalla mano e dal pavimento.
Quel dolore che aveva dentro non era ancora andato via.
Con le lacrime che ormai le offuscavano la vista, afferrò una delle tante lame e cominciò a passarla sulle braccia con movimenti decisi e veloci.
Il sangue colava dalle ferite, ma lei non era soddisfatta.
Si alzò a fatica dal pavimento e si guardò allo specchio, si odiò più di quanto non avesse mai fatto prima.
Scoprì la pancia e riprese a tagliare chiudendo gli occhi.
Provocò ferite soprattutto sulla parte destra del suo addome che ai suoi occhi era fin troppo gonfio.
Sentì che le stava mancando il respiro allora decise di smetterla con tutta quella violenza verso se stessa, lasciò cadere la lama nel lavabo e si sedette per terra.
Poggiò la schiena al muro e portò le gambe al petto, faceva male, i tagli bruciavano e sanguinavano.
Per quello continuò a piangere finchè non sentì dei passi avvicinarsi alla porta.





Psychedelic Mushroom: scusate se il capitolo è un pò triste, breve, orribile e scritto male, spero comunque che vi sia piaciuto :3 lascio a voi(?) i commenti. Bye <3
  
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