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Autore: michaelgosling    26/07/2013    1 recensioni
In un mondo futuro dominato e logorato un governo corrotto e distratto ha diviso la società in categorie in base alla bellezza esteriore: Intoccabili, belli e ricchi, Borghesi, mediamente belli e classe sociale media, e Mostri, fisicamente brutti e pover. Costringono anche ogni individuo a sposare una persona della stessa classe sociale scelta in base alle somiglianze fisiche, stessi capelli, stessi occhi, per poter fare figli uguali ai genitori..
Ed è in questa atmosfera cupa che si snodano le vicende di Ayris, una Borghese che non bada alle apparenze, Nathan, Borghese e compagno assegnato ad Ayris, Scott, un Intoccabile ribelle e omosessuale e James, un Mostro dal cuore d'oro, che non sono disposti ad accettare simili condizioni.
Insieme ad un gruppo di persone diversissime per età, sesso, carattere e principi che la pensano come loro, lotteranno per quello in cui credono.
Ce la faranno?
O lo Stato e l'apparenza che domina avrà la meglio?
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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hyhyt CAPITOLO 25. IL FIORE CHE SBOCCIA NELLE AVVERSITA', E' IL PIU' BELLO E IL PIU' RARO DI TUTTI

Scott teneva la testa bassa, guardando con disinteresse il suolo sul quale era seduto.
Con un bastone aveva scritto "Melanie", come se la cercasse disperatamente.
Lei era morta, non poteva aiutarlo, non poteva fare altro che guardare dall'alto, ma Scott si sentiva particolarmente solo quella notte, e aveva bisogno della sua sorellina.
Aveva sperato con tutto sé stesso che scrivere il suo nome lo avrebbe aiutato, e invece non faceva che farlo sentire ancora più solo.
"Ma si può sapere cosa ti è preso? E' un'ora che ti cerco! Sarà andare nel bosco di notte? E se ti perdevi? E se non riuscivi ad uscire? Guarda che qui ci sono degli animali! Non so che ti farei!"
Scott sorrise, senza alzare lo sguardo.
Non ce n'era bisogno.
Avrebbe riconosciuto la voce di Nathan tra mille.
Tornò improvvisamente serio, quando ricordò che era anche per colpa sua che era fuggito e che aveva sperato in un conforto dalla sorella.
Non sapeva cosa provava per quel ragazzo.
Quando l'aveva visto baciare Peggy, aveva sentito una forte morsa allo stomaco, e momentaneamente la razionalità lo abbandonò, e a guidarlo furono la rabbia, il dolore, la malinconia.
"Cosa c'è? Non mi rispondi? Sei diventato sordo? Io a quest'ora avrei potuto essere alla festa! Forse a quest'ora starei ballando con la mia ragazza o starei facendo qualche chiacchierata con Ayris, e invece sono qui perchè un ragazzino irresponsabile, infantile e viziato è venuto qui! Sei un adulto ormai, Bennet. Vedi di crescere!"

Scott scosse la testa, come se volesse dimostrare al mondo intero il suo disappunto.
Quel Borghese.
Era il ragazzo più paranoico, più insopportabile, più irritante e più nervoso che avesse mai conosciuto.
Eppure..
Eppure non riusciva ad odiarlo.
"E guardami in faccia quando ti parlo, maledizione!"
Scott lo guardò.
Era rosso in faccia: evidentemente aveva corso.
"Che ci fai qui, Anderson?"
Nathan si ammutolì: non sapeva cosa rispondere.
"Ti ho fatto una domanda. Rispondimi. Perchè sei venuto qui? Se come dici tu, avresti potuto parlare con Ayris e ballare con Peggy, perchè sei qui? Se per te sono davvero un Intoccabile viziato ed irresponsabile, perchè hai mollato la tua ragazza e i tuoi amici, per venirmi a cercare in un bosco con il rischio di perderti?"
"Io.. ehm.." balbettò Nathan, massaggiandosi la nuca e diventando ancora più rosso.
"Tu cosa?" chiese gentilmente Scott.
Avrebbe preferito che il tono della sua voce fosse più severo, ma trovava così tenero e dolce quel lato di Nathan che lo portava ad imbarazzarsi e ad arrossire.
"Hai ragione. Non sarei dovuto venire. Non so cosa mi sia preso." mormorò il Borghese, dirigendosi verso la festa.
Tuttavia non riuscì a camminare molto, perchè Scott lo afferrò per un braccio.
"Non ho detto che te ne devi andare." gli sussurrò.
"E allora cosa vuoi?" mormorò Nathan, con gli occhi lucidi: stava per scoppiare a piangere.
"Che tu mi dica perchè sei qui."
Nathan stava per rispondere, ma guardando verso il basso qualcosa attirò la sua attenzione.
"Chi è Melanie?"
"Perchè sei qui."
Nathan sospirò a fatica, come se gli mancasse il fiato.
"Non lo so! IO NON LO SO!" disse in tono disperato Nathan, non riuscendo più a trattenere le lacrime.
Scott rimase profondamente sorpreso da quella reazione, e si affrettò ad abbracciare Nathan, il quale però lo respinse.
"Lasciami in pace! Non mi toccare!" mormorò Nathan, spingendo l'Intoccabile più che poteva.
"Io volevo solo aiutarti."
"Non lo voglio il tuo aiuto! Io me ne vado."
Scott lo bloccò di nuovo, mettendosi davanti al ragazzo.
"Ti prego, non lo fare. Resta qui."
"E perchè mai dovrei? Io voglio andare via!"
"E' questo quello che vuoi?"
Nathan era disperato.
Non sapeva cosa fare.
Scosse la testa con trepidazione e sentì altre lacrime rigargli il volto.
"Ti odio! Mi stai rovinando la vita! Non avrei mai dovuto conoscerti! Perchè sei entrato nelle nostre vite? Non potevi startene nella tua super villa a fare il bagno nei soldi? E' tutta colpa mia! Se non avessi aiutato Ayris ad incontrare James giorno dopo giorno tu non saresti mai arrivato! Tutto questo non ci sarebbe mai stato! Ti voglio fuori dalla mia vita! Per sempre! Per il bene di tutti!"
Dopo quello sfogo, Nathan corse via, e Scott lo seguì.
Avrebbe dovuto essere arrabbiato per quelle parole, e invece proprio quelle parole, così terribili e così acide, erano la prova schiacciante di quello che stava cercando di capire.
Quelle non erano le parole del Borghese che lo odiava perchè era entrato nella sua vita e in quella di Ayris.
Quelle erano le parole del Borghese che lo aveva conosciuto e che aveva paura.
Paura perchè tutto quello in cui credeva prima si stava sgretolando, a poco a poco.
Paura di un sentimento che non si aspettava di provare e per il quale era totalmente impreparato.
Con uno scatto dovuto all'adrenalina e al desiderio irresistibile di raggiungerlo e di farlo suo, Scott riuscì a raggiungere il Borghese, e con energia lo appoggiò contro un albero.
Nathan tremava e respirava affanosamente, ma non si mosse.
Con desiderio, Scott unì le labbra con le sue, scambiandosi con Nathan quel bacio inaspettato, ma desiderato ardentemente da tempo da entrambi.
Inizialmente si era trattato di un bacio delicato, appena accennato, dovuto al fatto che Scott sfiorava appena le labbra del compagno, come se temesse di rovinarle, ma in poco tempo divenne un bacio appassionato, e non appena Nathan aprì leggermente la bocca, Scott non perse tempo e vi infilò con prepotenza ma al tempo stesso con dolcezza la lingua.
Senza smettere di baciarlo, Nathan si aggrappò con le mani alla camicia dell'Intoccabile, e iniziò a sbottonarla.
Era una pazzia.
Loro, così diversi, che si baciavano ardentemente in un bosco nel pieno della notte.
Non poteva che essere una pazzia.
Una bella pazzia, ma pur sempre una pazzia.
Tuttavia, nessuno dei due intendeva fermarsi.
Entrambi volevano di più, e di più, e di più.
Entrambi stavano indubbiamente seguendo il loro corpo, i loro desideri, il loro cuore: la loro razionalità era inattiva in quel momento, o semplicemente si rifiutavano di ascoltarla.
Il fatto che Scott non solo fosse qualcuno con cui non andava minimamente d'accordo, ma un ragazzo con cui non aveva nulla in comune, un Intoccabile e quindi di un altro ceto, non fermava Nathan.
Il fatto che Scott si fosse ripromesso che non si sarebbe mai innamorato per non soffrire o paura di perdere l'altro non lo fermava, perchè tanto era qualcosa che si era già verificato senza che lui se ne accorgesse e sicuramente non sarebbe cambiato.
Nathan riempì il bellissimo e muscoloso petto di Scott di tanti baci, e quando ebbe finito, quest'ultimo lo accolse tra le sue braccia e lo baciò nel collo, delicatamente.
Erano nudi, e appena finì quell'intenso rapporto sessuale, si abbracciarono l'uno nelle braccia dell'altro.
I loro vestiti erano sparsi lì intorno, e Nathan mise la testa sul petto dell'amante, sentendo i battiti del suo cuore prima di addormentarsi con il compagno.
Nessuno dei due riusciva a credere a cosa fosse appena successo, ma entrambi non erano pentiti.
Non avrebbero mai immaginato che si sarebbero innamorati, eppure eccolì lì, abbracciati e stanchi, dopo aver consumato in un posto pubblico come un bosco perchè si desideravano al punto da non riuscire ad arrivare ad una camera da letto.
Chiunque li avrebbe potuti vedere, ma non importava.
Perchè in fondo il fiore che sboccia nelle avversità, è il più bello e il più raro di tutti.

ECCOMI CON UN CAPITOLO PIU' LUNGO DEL SOLITO ;) SPERO VI PIACCIA ;) FATEMI SAPERE ;) BACI -MICHAELGOSLING-


  
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