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Autore: Tyara Riddle    05/02/2008    1 recensioni
I Green Leaft era la squadra di Rugby che rappresentava il paese del fuoco, era stato grazie agli insegnamenti rudimentali del mister Kakashi che ora potevano definirsi veri giocatori. Molti di loro avevano iniziato a praticare questo sport da bambini senza grandi pretese, infondo erano anni che Konoha non aveva una squadra decente. Poi era arrivato Sasuke Uchiaha che si poteva definire un mago del pallone ovale. Non per nulla nella sua famiglia vi erano generazioni di grandi rugbisti. L’ultimo era stato suo fratello maggiore Itachi, finito poi a giocare nel campionato mondiale con gli Akazuki Terror. Beh poi ovviamente come in ogni squadra che si rispetti c’era pure la schiappa … Naruto Uzumaki.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8

 

 

Rugby 2000 era la nota rivista scandalistica del settore, su di essa venivano riportati i presunti flirt dei giocatori delle varie squadre e ogni settimana la copertina riportava un’immagine diversa. Nessuno dei giocatori ci dava peso, infondo questo era uno dei rischi legati all’essere al centro delle attenzioni ed in particolar modo Gaara non lo aveva mai nemmeno aperto … fino al giorno in cui passando dall’edicola vicino casa notò distrattamente con la coda dell’occhio che in copertina ci era finita la figlia del presidente: Matsuri Akasuna. Tutto normale se non fosse stata pizzicata mentre usciva da una hotel di alta classe con Itachi Uchiha degli Akazuki Terror.

“Spiegami questo!” gridò buttando il giornale sulla scrivania della ragazza senza nemmeno prendersi la briga di bussare per entrare nell’ufficio.

“Che razza di maniere. Quando imparerai ad essere più educato?” replicò aprendo il giornale con aria distratta.

“Il giorno che non cercherai di pugnalarmi alle spalle.” Replicò furente.

“In che senso?”

“Non sono scemo. Vuoi vendermi e prendere in squadra questo …!” rispose non trovando le parole tanta era la rabbia in corpo e picchiando con forza il dito sulla rivista.

“No, ci sono solo uscita a cena.” Replicò con noncuranza lei.

Se prima Gaara era semplicemente arrabbiato, quella risposta lo infastidì ancora di più. Sembrava un toro sbuffante al quale avessero mostrato una muleta.

“Me lo dici così?” gridò  battendo i pugni sul tavolo e portando il suo peso in avanti sulle braccia.

“Che ho fatto di male. Sono maggiorenne e posso uscire con chi voglio.”

“No.” Scappò al Sabaku che poi si morse le  labbra.

“Questa è nuova. Vorrei ricordarti che non sono Temari e che non sei mio fratello ringraziando il cielo.” Disse alzandosi ed appoggiandosi alla scrivania per leggere l’articolo.

Per tutta risposta il rosso le strappò il giornale dalle mani, si atteggiava anche a furba.

“Per mia fortuna. Una come te rischierebbe di compromettermi la carriera!” ringhiò.

“ah finalmente lo hai detto! A te importa solo della tua fottutissima carriera! Ma dei sentimenti degli altri non te ne frega.” Replicò cinicamente lei incrociando le braccia.

“Per questa ragione sei uscita con Itachi? Volevi farmi semplicemente ingelosire?” le chiese alzando un sopracciglio.

“Cosa ti fa credere di essere tanto importante? Tu non conti più del mio zerbino!”

“Buono a sapersi.” Berciò chiudendosi la porta alle spalle.

“Stronzo!” gridò lanciando il portamatite di marmo.

“Tu sei tutta matta.” Esordì lui facendo capolino nella stanza. “ Se mi avessi colpito con quel coso sarei morto.”

Matsuri sbuffò, come sempre quando litigava non riusciva a tenergli il broncio anche se il suo cuore sembrava dovesse spezzarsi. Esibì il sorriso di circostanza.

“Torna a concentrarti sui tuoi allenamenti.” Disse poi trattenendo un singhiozzo.

Gaara sorrise: “Però prima ho diritto alle tue scuse per tentato omicidio di un genio del Rugby.”

“Scordatelo.” Fu la risposta pronta della brunetta.

Il ragazzo la bloccò contro la parete della stanza, accostò le labbra al suo orecchio.

“Sai mantenere un segreto?”

Matsuri riuscì solo ad annuire.

“Anche tu mi piaci tantissimo.” Poi salutato con un gesto della mano la lasciò sola.

 

… incredibile meta eseguita da un insospettato talento: Naruto Uzumaki che abbandonato il ruolo di mediano di mischia ha afferrato la palla lanciata con una perfetta parabola da Inozuka per poi correre verso i 5 punti! Grandiosa strategia ideata da Nara che ha portato per la prima volta i Green Leaft alla vittoria!...

“Stasera tutti a festeggiare alla Taverna del ninja orbo!” gridò Kurenai nel parapiglia generale di tifosi e cheerleaders negli spogliatoi.

Shikamaru si teneva come al solito in disparte non gli piaceva quella confusione ed in particolare trovava fastidiose quelle ochette starnazzanti dai gonnellini corti.

“Capitano ma che ci fai qui solo?” chiese Temai facendo capolino sulla porta.

Nara deglutì, dannazione ma perché quel moccioso lo metteva sempre tanto a disagio e perché era attratto da un ragazzo? Forse, perché in qualche modo gli ricordava Temari?

“Troppo caos. Poi non voglio che quelle seccature mi si appiccichino addosso con la scusa che siamo in troppi.” Replicò alzandosi. Non ci aveva fatto caso, ma era più alto del biondo anche se di poco.

Il Sabaku indietreggiò fino al muro, tremava come una ragazzetto alla sua prima cotta, ma perché era così difficile restare solo con lui?

“La tua tattica a funzionato.” Disse non trovando una scusa al silenzio che si era creato e senza riuscire a staccare gli occhi dal torace abbronzato e temprato dagli allenamenti di Nara.

“Senti che fiori piacciono a quella seccatura di tua sorella?” domandò improvvisamente.

A Temai sembrò di ricevere un macigno sulla testa e gli ci volle qualche istante per rispondere.

“I Gigli … le piacciono tanto.”

“ … invece a te cosa ti piace.” Sussurrò al suo orecchio bloccandolo contro il muro.

L’irrompere di Naruto e Kiba nella stanza costrinsero i due ad allontanarsi velocemente.

“Che diavolo ci fate qui?” chiese Uzumaki.

“Andiamo!” gridò Inozuka afferrando per un braccio Shikamaru che anche in quell’istante non riusciva a staccare gli occhi da quelli del Sabaku.

In realtà entrambi non fecero che pensare a ciò che sarebbe potuto accadere se i compagni non fossero entrati all’improvviso. Shikamaru che fino a quel momento non aveva mai nutrito dubbi sulla sua mascolinità, cominciò a chiedersi che il fatto di ritenere seccanti le donne volesse dire che gli piacevano i ragazzi. Non riuscì più a toccare cibo.

  
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