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Autore: Lady Deeks    27/07/2013    6 recensioni
E se qualcuno tornasse dal passato di uno dei membri del team?
E se questo qualcuno fosse...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kensi Blye, Marty Deeks, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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DOVE ERAVAMO RIMASTI?
La squadra si è riunita all’OSP per rivedere il video del “Poseidon” e discutere le eventuali questioni sul caso. Deeks e Kensi affrontano un breve litigio, ma riescono a chiarirsi e fare nuovamente squadra. Eric e Nell vengono incaricati di cercare Mills (grazie al numero di targa dato da Deeks), gli altri membri della vecchia squadra di Jack e qualche loro parente che potrebbero aiutarli nelle indagini. Hetty ha una discussione telefonica con il direttore Granger, il quale vorrebbe cedere l’incarico, o al limite dividere l’indagine, con l’FBI; la donna riesce a convincerlo a concederle 48 ore, scaduto questo tempo il direttore farà a modo suo.

 

“Prima o poi ritornano”
Capitolo 8

 
Difficile dire cosa infastidisse di più Sam fra il non avere abbastanza prove e qualche teoria sul caso o le chiacchiere di Deeks.
Ciò che avevano raccolto fin’ ora erano una lista di marines morti e possibili obiettivi, una chiavetta USB che poteva dimostrarsi il movente di quegli omicidi e i video di sorveglianza del “Poseidon”… in effetti non era proprio niente su cui lavorare, semmai il contrario!
Ciò che lo infastidiva, quindi, era probabilmente il fatto che le prove sembrassero portare  all’ex fidanzato di Kensi.
Avevano pensato a tutto e ricostruito le modalità d’azione seguendo le più svariate teorie che erano venute loro in mente, ma ognuna di quelle vedeva Jack Mills colpevole.
Ad ogni nuova ipotesi vedeva lo sguardo di Kensi accendersi di nuova speranza, e poi spegnersi con la stessa velocità ogni volta; gli dispiaceva vederla così e le chiacchiere del poliziotto non aiutavano a migliorargli l’umore. Per lo meno aveva smesso di “ostacolarli” condannando il marine a priori come se il suo obiettivo fosse quello; ora sembrava ragionare più lucidamente. Sam non sapeva spiegarsi questo repentino cambio d’umore, ma poco prima l’aveva visto avvicinarsi alla sua partner quindi, qualunque fosse la causa, sapeva che Kensi aveva la sua parte di merito.
-Ragazzi, forse ho trovato qualcosa!- li chiamò Nell.
Lei ed Eric si stavano dando molto da fare col decriptare la chiavetta trovata da Deeks e Kensi e la ricerca degli altri membri della vecchia squadra di Mills e di parenti che avrebbero potuto aiutarli, mentre Sam e gli altri creavano una storia plausibile per la spiegazione del caso. Erano arrivati a quel punto delle indagini in cui loro non potevano fare niente se non aspettare che i due analisti trovassero qualcosa; Sam odiava starsene con le mani in mano, ma d’altronde se si fosse seduto al computer avrebbe sicuramente rallentato il lavoro: non aveva un buon rapporto con la tecnologia e, tolte le nozioni e i programmi base, non aveva idea di dove mettere mano; e come lui, anche gli altri membri del team, chi più e chi meno, erano nella stessa situazione.
Ma il Seal aveva piena fiducia nelle capacità dei due colleghi che si erano sempre dimostrati capaci di far fronte ad eventuali problemi.
-Cosa hai scoperto?- chiese Callen. –Trovati gli altri membri?-
-No, a quello sto ancora lavorando, ma ci vorrà poco.- spiegò Eric.
-Però siamo riusciti a decriptare la pen-drive: la protezione era minima quindi probabilmente il marine non credeva gli venisse sottratta…-
-…oppure non se la cavava bene con i programmi di sicurezza.-
-In ogni caso non avete idea di quel che contiene!-
-Che vuoi dire, Nell?- si avvicinò Deeks. -Spiegati meglio.-
-È roba davvero… wow!- esclamò sconcertata. –Sono contenuti files di alcune vecchie missioni e di recenti, alcune tutt’ora in corso. I documenti cono completi di profili di soldati e agenti sotto copertura. La maggior parte dei documenti tratta di questo ma c’è molto altro.-
Sam non riusciva a credere alle proprie orecchie.
Come aveva fatto un semplice soldato ad ottenere informazioni del genere?
E soprattutto perché la protezione era minima?
-Direi che è un valido movente per uccidere qualcuno.- iniziò Callen. –Sanders doveva sapere di quella chiavetta: Heale non poteva essersela procurata da solo, e magari è coinvolta tutta la squadra.-
-Forse speravano di vendere le informazioni a qualche gruppo estremista, terroristi o qualche spia.- continuò il poliziotto. –Forse Sanders ed Heale non erano più d’accordo con il piano e…-
-Jack li ha uccisi. Non guardatemi così ragazzi, è logico.- spiegò Kensi quando tutti la osservarono sorpresi. –Jack è stato trovato in entrambe le scene del crimine, è probabile che sia lui l’artefice di tutto.-
Sam si sorprese della tranquillità con cui Kensi aveva parlato, doveva essere entrata nell’ottica che forse Jack era davvero colpevole.
-Potrebbe anche essere il contrario.- tentò il Seal.
-Oppure potrebbe essere proprio così.- sollevò le spalle rassegnata.
-In ogni caso- continuò Callen, -dobbiamo trovarlo, scoprire a chi voleva vendere le informazioni e se ne possiede altre. A che punto è Kaleidoscope?-
-Sta ancora cercando.- controllò Eric.
-Non credete sarebbe bene capire come hanno ottenuto quelle informazioni?- intervenne serio Deeks. –Potrebbe esserci una spia, è a rischio la sicurezza nazionale!-
-Farò un controllo sui possibili indiziati, ma la lista sarà lunga anche se non tutti possono entrare in contatto con simili documenti: è roba grossa, probabilmente anche noi non siamo autorizzati.-
-Su questo ha ragione, signorina Jones.-
Una voce alle loro spalle li sorprese tutti. Hetty era entrata in sala operativa, cupa in viso, senza che qualcuno se ne accorgesse, tanto il team era concentrato.
-Mi dispiace privarvi di una così importante prova- disse rivolta alla squadra, -ma le informazioni lì contenute non vi servono per concludere il caso. Perciò… signor Beale, vuole darmi il reperto?-
Eric osservò per un attimo i suoi colleghi leggermente indeciso sul da farsi, ma Hetty era il capo e per ogni cosa dovevano rispondere a lei, così obbedì all’ordine.
-Hetty non…-
-Signor Callen- lo interruppe, -due parole.-
 

***

Callen seguì Hetty fuori dalla sala operativa senza obiettare e curioso di quel che la donna gli avrebbe confidato: capitava a volte, durante un caso, che lo rendesse partecipe dei suoi pensieri o di informazioni che solo lei conosceva, e comunque mai niente di chiaro o che appariva per quel che era. In quei casi risultava sempre molto ambigua e misteriosa: solo Hetty sapeva cosa c’era veramente nella mente di Hetty, e Callen  si trovò spesso a pensare che nessuno, probabilmente, avrebbe mai visto, scoperto o vissuto quel che lei aveva conosciuto e provato sulla propria pelle. A conti fatti svolgevano entrambi lo stesso lavoro, ma Callen credeva che non sarebbe mai arrivato a possedere tanti segreti  quanto Hetty… e, nonostante quel che dicesse, ne era incredibilmente sollevato.
L’agente stava già pensando a quale segreto lei gli avrebbe svelato senza riflettere sul fatto che il più delle volte quel che la donna gli riferiva erano ordini dall’alto, raccomandazioni sull’importanza del caso e cose simili.
Hetty lo guidò per i corridoi della sede fermandosi difronte alla finestra in cima alle scale, le sopracciglia incrociate e l’espressione infastidita fecero intuire all’agente l’argomento del discorso: ordini dall’alto.
-Cosa volevi dirmi?-
-Ho parlato col direttore Granger…-
Callen sbuffò. Aveva indovinato il motivo dell’incontro e la curiosità di prima si trasformò in fastidio; non correva buon sangue tra lui e il direttore e a dire il vero G. non si fidava per niente di lui: spesso e volentieri li teneva all’oscuro di informazioni fondamentali per una risoluzione veloce dei casi, e li ostacolava facendo intervenire l’FBI.
L’FBI… G. ci rifletté un attimo.
-Non interverrà mica l’FBI?-
-Non ancora…-
-Hetty- la interruppe senza ritegno, tanto la cosa lo innervosiva, -non puoi permetterglielo! Non ha mai funzionato, ci rallenteranno solamente; senza contare che Kensi è troppo coinvolta: potrebbero credere che lo stia aiutando o qualcosa del genere…- non riusciva a credere che Hetty non si fosse opposta alla decisione di Granger! -…la butterebbero fuori dalle indagini o la accuserebbero di favoreggiamento!-
-Signor Callen…-
-Hetty, come hai potuto non fare…-
-Signor Callen!- la donna lo interruppe bruscamente riuscendo ad ottenere la sua completa attenzione. –Non ho detto di non essermi opposta.- chiarì.
L’agente rifletté sulle parole del superiore e si accorse di essersi comportato come uno stupido… era ovvio che Hetty li avrebbe appoggiati.
-Quanto tempo abbiamo?-
-Quarantotto ore. Non è molto ma non ho potuto fare di più.-

-Grazie.- ringraziò lui dirigendosi verso la sala operativa.
-Signor Callen, non occorre che io le dica che quei files hanno la priorità, vero?-
-Faremo il possibile.-
-No, dovete fare quel che occorre.-
 

***

 
-Be’ ora che la pen-drive è andata direi che sono tutto tuo Kaleidoscope!- esclamò Eric con falso entusiasmo quando Callen uscì dalla sala con Hetty.
Kensi lo vide scambiarsi un occhiata annoiata con Nell e entrambi si girarono al computer battendo lettere alle tastiere. Avere a che fare con Kaleidoscope e ricerche di persone e simili non doveva essere tanto eccitante, evidentemente.
L’agente NCIS lanciò una breve occhiata a Sam e Deeks e, vedendoli concentrati su alcuni fascicoli e sull’orlo dell'ennesimo battibecco, si convinse a rivolgersi ad Eric e porgli la domanda che già da alcuni minuti l’assillava: come aveva fatto, in così poco tempo, a sbloccare il fascicolo on-line di Jack?
Kensi sapeva di non essere allo stesso livello di Eric o Nell quando si parlava di computers e tecnologie varie, ma prima che arrivasse Nell e durante i primi giorni di Dom all’OSP era lei che aiutava Eric in sala operativa, quindi qualcosa in più di Sam o degli altri la sapeva fare nonostante il nervosismo che quegli aggeggi le trasmettevano; eppure non era riuscita ad accedere a quel fascicolo.
-Eric, posso parlarti qualche secondo?- bisbigliò alle sue spalle affacciandosi tra lui e Nell.
-Certo, che vuoi sapere?- chiese lui senza voltarsi.
L’agente vagliò per qualche istante la possibilità di chiamarlo da parte e parlarli in privato, ma Nell era la sua migliore amica e non aveva segreti per lei, quindi continuò.
-Come… come hai fatto ad accedere al file di Jack così in fretta?-
-A dire il vero non è stato tutto merito mio… Dannazione!- sbatté un pugno sul tavolo. –Io odio Kaleidoscope!-
-Aspetta, cosa vuoi dire?- continuò lei, ignorando le lamentele del collega; poi si rivolse a Nell. -Nel senso che l’hai aiutato tu?-
L’analista increspò le labbra come se volesse rispondere ma pensasse fosse meglio tacere, cosciente che la cosa non avrebbe portato a niente di buono; peccato per lei che quando Eric era concentrato in altro pensasse solo a quello e avesse la lingua ben sciolta…
-No, è stata Hetty in realtà: mi ha dato lei la password d’accesso… Beccato!- esultò voltandosi verso le due amiche, ma Kensi era già uscita dalla sala, scontrandosi con Callen che, invece, tornava.
-Ho forse detto qualcosa che non dovevo?- chiese il biondo rivolgendosi confuso alla collega.
Nell non rispose; gli lanciò un’occhiataccia assestandogli un pugno sul braccio, e si avvicinò al resto del team lasciandolo lì dolorante.
 

***

 
Kensi non riusciva a credere a quel che Eric le aveva rivelato.
Sette anni. Sette anni  che Hetty sapeva di quel file, di lei che aveva cervato di accedervi, e non aveva fatto niente.
No, non niente: quello avrebbe potuto accettarlo; l’aveva proprio ostacolata!
Non la stupiva il fatto che Hetty sapesse di Jack: dopo tutti quegli anni nella squadra aveva imparato che niente poteva esserle tenuto nascosto e, soprattutto, che sapeva sempre ogni cosa dei suoi agenti. Kensi poteva aspettarsi di tutto, anche che Hetty fosse a conoscenza di quel file… ma non che ne possedesse la chiave d’accesso!
Perché non gliel’aveva detto?
E quante cose ancora le aveva tenuto nascoste?
Kensi scattò verso l’ufficio della donna  come se quello fosse il suo unico scopo nella vita. Non si fermò neanche quando un agente le chiese un consulto su un altro caso, o quando, scontratasi inavvertitamente con un collega distratto, gli aveva fatto cadere di mano alcuni documenti.
Scese le scale di fretta e si fermò all’entrata dell’ufficio di Hetty, ma lei non c’era.
-Signorina Blye...- la chiamò una voce alle sue spalle, -mi cercava?-
Kensi si girò di scatto, sorpresa di ritrovarsela alle spalle.
La rabbia e la frustrazione di prima tentennarono e questo la preoccupò: aveva bisogno di loro, non potevano abbandonarla.
La donnina le girò attorno dirigendosi alla scrivania; a Kensi trasmise una sensazione mista di preoccupazione e stanchezza, cosa quasi insolita dato che erano solo a metà mattinata, e fu quasi tentata di andarsene e rimandare le sue domande, se non fosse che sapeva che se avesse rinunciato al momento probabilmente non l’avrebbe più fatto.
Hetty si sedette alla scrivania facendole cenno di accomodarsi  e Kensi obbedì, riflettendo al modo più adatto per approcciarsi con lei.
Henrichetta Lang era sempre stata considerata un punto di riferimento dai membri del team che erano gli unici, all’interno dell’NCIS, a conoscere il modo più adatto di comportarsi e relazionarsi con lei. Sì, nel corso degli anni il team aveva imparato molto della sua personalità… anche che Henrichetta era in grado di scherzare e divertirsi, cosa che gli altri agenti all’OSP stentavano ancora a credere.
Kensi, Callen e gli altri si sentivano più tranquilli a parlare con lei, quasi rassicurati e protetti, ma nonostante la libertà di cui godevano dovevano sempre ricordare che Hetty era pur sempre un loro superiore e, di conseguenza, dovevano mantenere un certo controllo.
-Tu sapevi di Jack.- esordì infine l’agente speciale.
-Non mi sembra una domanda.-
-Non lo è, infatti. Tu sapevi di Jack, in tutti questi anni l’hai sempre saputo, ma non è questo il problema: credo di averlo sempre pensato… Quel che non capisco è come facevi a possedere la password d’accesso al suo fascicolo. Perché non me l’hai mai detto?-
Kensi aveva cercato di mantenere un tono tranquillo, cosa che era riuscita a fare per i primi tre minuti. La curiosità e il dolore per il “tradimento” avevano, infatti, ormai preso il sopravvento, e il tono esasperato e accusatorio con cui aveva posto la domanda ne erano la prova.
Hetty rimase qualche minuto in silenzio guardandola enigmatica, riflettendo su ciò che avrebbe potuto rivelarle e chiedendosi cosa, invece, avesse già scoperto.
-Kensi, non credo che…-
-Sei stata tu a intensificare la sicurezza?-
-…questo non serve a risolvere il caso.-
-Sei stata tu, Hetty?- urlò alzandosi dalla sedia.
-Sì!- rispose l’altra di rimando sporgendosi sulla scrivania.
Alcuni agenti che passavano di lì si fermarono di colpo, incuriositi da una discussione che si stava dimostrando a dir poco interessante.
All’NCIS erano avvezzi a certi spettacoli da parte della Lang, ma la particolarità della situazione era data dal fatto che questa volta al di là del tavolo non c’era il direttore Granger, e neanche un qualsiasi mal capitato agente, ma uno della sua squadra e, soprattutto, uno della sua squadra che non era Callen.
Hetty li fulminò tutti con lo sguardo e, senza bisogno che dicesse qualcosa, quelli si dileguarono all’istante.
-Perché l’hai fatto?- chiese Kensi con tono ferito. –Mi fidavo di te.-
-Perché sapevo cosa era successo dopo che Jack se n’era andato!- rispose Hetty, e allo sguardo confuso dell’agente continuò. –Ovviamente ti ho osservato molto prima che entrassi in squadra. Vi ho studiati, tutti voi: volevo il meglio, e in questo modo l’ho ottenuto.- si alzò voltandosi alla finestra e dando le spalle alla sua interlocutrice. –Il punto è che ho visto l’effetto che la sua partenza ha avuto su di te, e dopo tutto quel che avevi passato era comprensibile. Probabilmente ho sottovalutato la tua forza, ma prima che agenti siamo donne… e il sapere di quel progetto sperimentale sarebbe stato troppo doloroso.-
-Progetto sperimentale? Hetty, di che parli; quale progetto?-
La donna si voltò sorpresa guardandola dubbiosa.
-Non ne sai niente?-
-Cosa dovrei sapere?- si sporse ancor di più sulla scrivania.
-Signor Deeks.- chiamò oltre lo studio, la donnina.
-Scusate, non volevo interrompervi.- si presentò il poliziotto lanciando uno sguardo alla sua partner, palesemente disturbata da quell’interruzione. –Abbiamo trovato Mills.-
Kensi si girò di scatto verso lui.
-Sì- rispose il biondo alla silenziosa domanda della collega, -è in un bar in centro ed è in compagnia, forse un altro membro della squadra. Dobbiamo sbrigarci!-
-Ricevuto.- rispose la donna seguendolo fuori, ma prima di uscire completamente dallo studio si rivolse nuovamente ad Hetty. –Non abbiamo finito.-
-Oh, io credo di sì, signorina Blye.-
-Hetty, non puoi…-
-Posso eccome, invece.- rispose più dura che poté. –Ora vada, ha degli ordini.-
Kensi la squadrò pronta a risponderle, ma Deeks la tirò via con sé riuscendo ad evitarle dei guai.
“Che si era messa in testa”, pensò, “litigare con Hetty!”
 

***

 
Non appena i due agenti furono usciti Henrichetta rifletté su quanto accaduto: Kensi si era dimostrata pronta ad uno scontro aperto; o lei si era dimostrata troppo accondiscendente, oppure l’aveva sottovalutata.
In ogni caso non avrebbe permesso che scoprisse la verità!
Nonostante la sua forza Kensi era una donna fragile, soprattutto riguardo Jack Mills.
Avrebbe fatto di tutto per proteggere la sua squadra, e avrebbe fatto di tutto per risparmiarle altre delusioni.
Afferrò la cornetta del telefono e inserì il numero della sala operativa.
-Signor Beale? Chiami la signorina Jones e mi raggiunga nel mio ufficio il prima possibile. Dobbiamo parlare.-
 
 

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NOTA DELL’AUTRICE: Be’ che posso dire? Credo di aver superato me stessa battendo il record di ritardo. Mi dispiace molto ma sapete… è estate! E poi la mancanza di  NCIS: LA  e la mia nuova fissa per “Nikita” *-* (telefilm che vi consiglio, dato che amiamo tutti questo genere action-crime, anche se non è esattamente un crime!) mi hanno complicato le cose. Ad ogni modo ecco il capitolo, spero sia di vostro gradimento :) Ringrazio tutti coloro che recensiscono e leggono, e soprattutto la mia amica densi_tiva che mi aiuta a risolvere i dubbi <3 Vi prego recensite, siete 21 e so che a volte è difficile e noioso lasciare un commento, ma siamo già al cap 8, quindi please!
Anyway alla prossima! :)

P.s. La reazione di Kensi o il suo comportamento nel capitolo vi pare esagerata o OOC?? Ditemelo please!
  
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