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Autore: Pizeta    27/07/2013    0 recensioni
STORIA SOSPESA
Vampiri. In tempo di crisi ritornano sempre. Ma se fossero loro quelli che sono venuti prima? Nella storia che sto per raccontarvi le creature della notte influenzano da sempre il destino della nostra storia. Ogni azione, ogni evento importante. No, nessuno di quelli che può venirvi in mente ( a meno che non stiate pensando alla finale Italia-Francia 2006) è stato progettato dagli esseri umani. Nessun evento storico è frutto del libero arbitrio umano. Com'è possibile? Leggete e scopritelo... e commentate pure!
Genere: Dark, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Loro, quel giorno in battaglia Francia,1434,Orleans: Infernali fiamme circondavano le mura della città moribonda. Bastioni violati, torri sventrate,barbacani invasi, cittadini spauriti. Sopra ogni cosa, la morte. Sotto, la disputa. Cozzare di spade, spezzare di ossa,tranciare di arti. Le urla dei morenti, le risa dei vincenti. Sangue dalle ferite,budella dagli stomaci. Storia di morte, storia di vittoria, storia di sconfitta. I due eserciti, ormai indistinti, si davano battaglia tra il fango, nel sangue e sulle mura. Già ormai gli invasori erano ricacciati. Franchi contro Angli. I primi forti, i secondi ormai deboli. Sopra i Francesi una figura si levava, per bellezza e per prodezza. Urlando, mulinava la sua spada. Al di lei fianco, una figura, che stingeva in mano ricurva spada rilucente sangue, che con i suoi fendenti non meno che l’altra portava morte sulle file Inglesi. In sei si fecero loro incontro. E avanzò in corsa la prima, parò, deviò si abbassò e affondò la spada nel ventre di uno. La estrasse rapidamente e con un volteggiò laterale decapitò il secondo. Sfruttando il mulinello, parò il fendente obliquo del terzo,e sferratogli un calcio in pieno ventre e gli mozzò un braccio mentre cadeva. L’altro fu più rapido ed elegante. Con un fendete, tranciò la gamba, con l’altro la testa. Piroettò all’indietro,portando la spada dietro la schiena per parare e, terminato il giro, squartò il petto con un unico colpo. Dell’altro, respinse i fendenti e con un unico, elegante colpo,tranciò il collo. Il primo sollevò la spada, lanciando un grido di esultanza. Gli Inglesi indietreggiarono, soverchiati dalla forza Francese, che aveva respinto l’assedio che ormai da due mesi perdurava sulla città. Le mura ormai non erano più in loro possesso e la ritirata era prossima. << PER DIO E LA FRANCIA! >> Ruggì la prima figura. E mulinando la spada guidò una nuova carica fintale, preceduta dal secondo. Demoni in sembianze di umani, rivestiti di metallo infernale, Angeli bellissimi avanzarono contro le file Inglese . Cozzare di lame e grida di dolore. I de sgusciarono sotto ogni attacco, uccidendo tutti coloro che si paravano di fronte a loro. Fendente destro, parata laterale,e affondo diretto. Parata laterale, fendente sinistro e colpo di decapitazione. Il sangue sempre più imbrattava le loro armature e intaccava le loro armi. Sempre di più il fango si mischiava a liquido vitale, trasformandosi in disgustosa poltiglia scivolosa. Squillo di tromba sulla destra. Nuova carica laterale. I falcionieri lanciati all’assalto come aquile impazzite, strillavano inni di morte, avventandosi come mastini affamati sui loro nemici, impalandosi sulle lance avversarie e ancora muovendosi, artigliando con le mani o avventandosi con le alabarde. Altri due attaccarono il comandante dell’esercito. Armato di mazzafrusto il primo sferrò tre rapidi colpi, ammaccando,scolpendo e sventrando lo scudo triangolare che portava con sé. Il secondo, con pesante ascia, si fece addosso con un pesante fendente, evitato di lato dall’uomo con l’arma mora. << Markus! >> Ruggì, scagliandosi contro di lui. L’uomo parò la lama ad un soffio dal suo volto. Sferrò due fendenti rapidi, cercando di allontanarlo. Le quattro celate si osservarono nel caos. << Ci sei ancora? >> Markus rivolse parole alla seconda, che annuì con convinzione. << Dio è con noi. Vinceremo questa battaglia. >> Le quattro celate si osservarono, mostrando di ognuno i soli occhi. << Prima tu,Nosperato. >> Sussurrò l’altra voce. Sotto l’elmo,Markus sorrise. SI scagliò per primo, respingendo la calata dell’ascia. Di fianco a lui, il comandante delle truppe Francesi usò il moncherino dello scudo per caricare e respingere il mazzafrusto. La sua spada brillò alla luce del sole, mentre si muoveva rapida, cercando di raggiungere lo stomaco avversario. Scivolò sulla superficie argentea e, con un’agilità incredibile, indietreggiò,scansando di lato un colpo di mazza. Afferrata la scimitarra a due mani, MArku respinse un altro colpo e da lì, fendente laterale desto dal basso. Aprì un profondo squarcio nel petto avversario, che indietreggiò sollevando l’ascia e scagliandosi contro. LE lame ancora una volta si incrociarono innanzi alle mura di Orleans. MArkus scivolò sul fango, e, mentre cercava di recuperare l’equilibrio, un’asciata lo raggiunse alla spalla sinistra. Ruggì di dolore, mentre l’arma versava il suo sangue. Il suo opponente gli si fece di nuovo addosso << Eretico! >> Gli ruggì contro. Deviò con un torsione del polso. << Perché rifiuti la Fede? >> L’altro non si prese la briga di rispondere. Con un salto laterale, gli arrivò alla sinistra, gli tranciò una gamba e mentre quello cadeva,sussurrò queste parole: << Dio è morto. >> Affondò la spada nella sua schiena. La estrasse rapidamente e si voltò << JEAN! >> L’altra però non sembrava bisogno del su aiuto. Con un piroetta schivò il mazzafrusto e abbassandosi gli scivolò sotto. Rialzandosi, sferrò un fendente sul gomito nemico, staccandogli un braccio e con un altro ne raggiunse la gola,insozzandosi di sangue. Proprio allora, l’esercito Inglese cominciò la fuga. Proprio allora, le nuvole coprirono il sole, un fulmine si abbatté al suolo. E sollevando lo sguardo,i due videro una figura ammantata di nero, ammantata d’ oscurità, farsi avanti a dorso di un cavallo con sembianze di cerbero. Il cavallo scalciò vita tutto ciò che si trovò davanti, sfondando costole, spaccando teste, spappolando piedi. E la figura in arcione estrasse la spada. E di fianco a lei accorse figura di rosso ammantata. E in corsa proseguirono insieme. Gli si fecero incontro in dodici. Quello a piedi, estraendo due pugnali ricurvi, attaccò i primi due, sgozzandoli con un fendete. Poi li sollevò a parare i due fendenti successivi. L’essere in arcione mosse la spada, tranciando di netto la testa ad uno, con un altro fendete spezzò la lancia e il capo di un altro. Un terzo fendente laterale destro privò un altro delle mani. Gli zoccoli della belva fracassarono due crani. Egli ne guardò negli occhi altri due, e quelli si uccisero a vicenda. La figura in rosso con una piroetta ne sgozzò altre due. La corta mantella rossa sventolò per un momento dietro di lui, assieme alla sciarpa, che assicurava una cappuccio sul suo capo. Da sotto la cappa lanciò tre stelle pentagonali negli sfiatatoi orali dei restanti soldati. Lo spazio era colmato. Una singola goccia di pioggia cadde dal cielo Erano arrivati. L’acqua divenne più abbondante La prima diede di speroni, caricando Jean. Markus fece per porsi in mezzo, ma un pugnale sibilò a mezzo millimetro dal suo naso.LA pioggia divenne acquazzone. L’assassino in rosso si fece avanti, estraendo da dietro la schiena una spada ricurva lunga un metro e mezzo e larga mezzo pollice. << Arma della Terra delle Lacrime! MA non ti basterà per avere questo duello! >>Ruggì Markus. Si scontrano in mezzo alla piana. Fendente laterale destro contro sinistro. Scintille sorsero quando le due spada sfregarono l’una contro l’altra . Fendente calante di Markus. La figura in rosso si abbassò, tentando un affondo. Il secondo si fece indietro, parando con il piatto della scimitarra,mentre la katana tracciava un profondo solco nella superficie damascata e veniva deviata dalla sua traettoria originale. Salto all’indietro. Posizione di combattimento. Carica. << Galad! >> Jean d’Arc si preparò a combattere, mentre il vampiro innanzi a lei fece fermare il cavallo e smontò. << Jean. È tanto che non ci vediamo. >> << Assassino! >> Ruggì lei attaccandolo. Restando fermo, spostò la spada lateralmente. Cozzare d’acciaio. Galad sorrise. Divertimento e superiorità. I suoi occhi viola divennero rossi e l’elmo di Jean andò in pezzi, rivelando i suoi lunghi capelli biondi, carichi di sudore. Gli occhi azzurri della ragazza erano carichi di odio. << Non sei cambiata dall’ultima volta. >> Disse. La lingua schizzò sulle sue labbra. << Chissà se hai lo stesso sapore di tua madre. >> << Demone! >> Nuovo fendente calante dall’alto. Questa volta Galad saltò indietro. Cominciò a ridere << Sì!Sì!Così! Di più. Voglio vedere di più! >> La caricò. Affondo diretto. La ragazza indietreggiò, opponendo il piatto della spada. Galad le danzò attorno << Che succede? Tutta qui la forza del tuo Dio? >> Le fu di fianco. << Se continui così, morirai. >> La ragazza urlò, sferrando un fendente a casaccio, prontamente evitato. La punta della lama gli passò sotto gli occhi. << Sei migliorata,Jean. >> Gli occhi divennero di nuovo rossi. << MA mi sta vedendo sete. Capisci,tutto questo sangue… >> La ragazza lo attaccò. Il vampiro fece un passo avanti. Sollevò la spada, pronto ad infilzare Jean, che intanto aveva sollevato la spada…Quando un colpo di pistola gli sfrecciò di fianco ad un orecchio. Markus aveva sparato in volteggio. Galad perse l’equilibrio, sbilanciandosi di lato. La spada di Jean arrivò ad un centimetro dal suo viso e lì si fermò. La katana andò a frapporsi fra lei e il suo obiettivo. Tutti e tre si allontanarono, preparandosi a ricominciare. Gli Inglesi si erano ripresi ed avevano respinto l’attacco sul fianco sinistro. L’ira dispose i lineamenti di Jean e Galad. Si lanciarono l’uno contro l’altro, simili a cervi in carica. Fendente contro fendente. << Eretico! >> Ruggì Jean << Ma non ti lascerò vivo, questa volta. >> Gli occhi vermigli di Galad si contrassero. Rabbia. << Dio mi da la forza. >> Galad evitò l’attacco con uno svolazzo del mantello. << Dio? >> Sussurrò. Si risollevò correndo. << Non vi è altro Dio all’infuori di me! >> Ruggì, lanciandosi contro la spada di Jean. Sferrò un fendente contro Jean, che lo parò ponendo la spada di lato. La ragazza tremò all’impatto. Gald sferrò un secondo attacco, dal alto sinistro. Tessè una ragnatela di metallo intorno a Jean, mentre danzavano il ballo delle spada. Jean rispose ad ogni attacco, cercando ogni volta di raggiungerlo al cuore. << Non ce la farai, servitrice di un Dio fasullo! >>Galad Afferrò la spada con entrambe la mani, calandola pesantemente su Jean. La ragazza rispose con un fendente dal basso. Scintille, spostamento d’aria e rumore di metallo che andava in pezzi. Jean urlò, cadendo a terra, mentre la sua arma andava in mille pezzi. Galad affondò la spada nella sua spalla sinistra e il suo urlo si fece più acuto. Una spada lo costrinse a ritrarsi. Un soldato con il collo squarciato gli ostacolava la strada. Markus ancora affrontava il suo assassino. In cinque già morti lo circondarono. Galad strinse il pugno, mentre i suoi occhi rossi si guardavano intorno. <> Urlò, mentre le pupille si contraevano e i Ghoul si incenerivano, uno dopo l’altro, mano a mano che li guardava. Markus infilò la scimitarra nel petto dell’assassino e si volse a guardarlo. << Padre! >> Galad si preparò a colpire. << Hai perso il diritto di chiamarmi così molto tempo fa. >> Markus inforcò gli occhiali e si preparò a combattere
  
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