Cuore
d’Inchiostro.
Lei è una
Grifondoro.
Lei è una persona
orgogliosa, permalosa e testarda che non mostrerebbe mai le sue paure
davanti a
nessuno. Se uno di voi chiedesse alle sue compagne di dormitorio
‘Hai mai visto
Lily Evans piangere?’ probabilmente si metterebbero a ridere.
Lily Evans è
così. E’ la ragazza dai capelli rossi e gli occhi
verdi che non sono mai
diventati lucidi. E’ la ragazza che preferisce rispondere a
tono e insultare
piuttosto che far vedere quanto sia rimasta male per una determinata
cosa.
Eppure, nonostante in sette anni mai una lacrima è uscita da
quelle iridi
smeraldine, non poteva che avviarsi intimidita battendo la strada di
quella
piccola via della Londra babbana.
‘Non hai paura,
vero?’ La prese in giro il ragazzo occhialuto con gli
scompigliati capelli
castani, resi perennemente in disordine dalla mano destra del
Grifondoro che
non poteva fare a meno di passarla tra i ciuffi ribelli almeno una
volta ogni
dieci minuti. Una volta ogni due minuti, se c’era la sua
Evans nei paraggi.
‘Potter, io non ho
mai paura.’ Rispose piccata la ragazza, guardandolo con una
smorfia.
Aveva
paura eccome.
‘È per questo
che ti
amo.’
Si sentì prendere
per i fianchi. Quella stretta che avrebbe riconosciuto fra mille.
Quelle mani
che erano sue, solo sue. Che solo lei poteva toccare e accarezzare e
con cui
poteva giocare ogni volta che la Sala Comune era troppo rumorosa, ogni
volta
che non erano solo i solo respiri a spezzarne il silenzio e bastava
solo
toccare quella pelle per sentirsi a casa, al sicuro. Dimentichi di
Voldemort,
dell’Ordine della Fenice, dei doveri di Caposcuola.
Gli rivolse un
sorriso, andando a catturare le labbra con le sue in un piccolo bacio,
prima di
staccarsi nuovamente.
‘Allora, siamo
arrivati?’ Domandò poi la Grifondoro con una punta
di nervosismo. Lei che ne
aveva affrontate tante, non sopportava l’idea di farsi uno
stupido tatuaggio. E
pensare che aveva avuto lei, quella stessa idea. James non poteva
conoscere la
tecnica, essendo nato e cresciuto tra i babbani, ma gli era piaciuta
così tanto
l’idea che lei non aveva avuto più cuore di
bocciarla.
E ora
se ne stava decisamente pentendo.
‘Ecco, è
proprio
qui. Lì dove c’è scritto
tattoo’ Lily trasalì leggermente ‘Su,
piccola Evans,
non ti farai mica intimidire da un paio di aghi?’
‘Forza,
andiamo’ Lo
prese per mano entrando direttamente nel locale. Non avevano neanche
bisogno di
sfogliare niente. Lily sapeva disegnare benissimo. Trasse fuori dalla
tasca due
disegni che aveva fatto, quelli che da quel giorno in poi avrebbero
inciso sul
loro corpo, per sempre. Perché un tatuaggio non è
come un vestito. Non puoi
decidere se indossarlo o meno, se buttarlo quando è troppo
vecchio o cambiarlo
perché ti sta stretto. Rimane lì, inciso sulla
pelle a ricordarti che quando
avevi undici anni hai incontrato l’amore della tua vita. Non
lo sapevi, ancora.
Lo odiavi.
Lo ritenevi
immaturo, irresponsabile, un bullo. Poi, piano piano, ti sei ricreduta.
Hai
capito che dietro alla sua facciata da prepotente egoista
c’era tanto altro. A
diciassette anni l’hai conosciuto davvero,
e da allora, un tatuaggio inciso sul ventre te lo
ricorderà.
‘Non ha fatto per
niente maale!’ La rossa scoppia a ridere, tastandosi con
accuratezza la benda
bianca che ricopre l’inchiostro appena marchiato sulla pelle.
‘Anzi, sembrava
mi stesse facendo il solletico!’ e scoppia a ridere, di nuovo.
James si tasta la
schiena, in fondo. A lui aveva fatto decisamente più male.
‘Sono così
contenta
James..’
‘Ora ci
apparteniamo. Per sempre.’
Lily gli stampa un
altro bacio sulle labbra. Vuole andare a casa. Vuole vedere il
tatuaggio di
James fare da sfondo al colore della sua pelle. Inchiostro contro
pelle. È
qualcosa che solo lei si potrà davvero godere a pieno. James
è suo. Sono sue le
mani che alzano la camicetta della ragazza andando a sfiorare il bordo
dei
pantaloni e togliere quella benda, per andare a scoprire il tatuaggio
fresco di
pochi minuti. E ai suoi occhi appare un piccolo cervo. Ramoso.
E la piccola ed
elegante mano di lei scivola nel punto esatto del tatuaggio di lui,
dove una
piccola cerva fa capolino sopra al bordo dei suoi jeans.
L’animagus di lui.
Il patronus di lei.
Il loro amore è
qualcosa che nemmeno il terribile odio di Voldemort potrà
mai spezzare.
SPAZIO AUTRICE
Una piccola One Shot
su una coppia che amo, così, a tempo perso. Mi è
venuta l’idea e l’ho buttata
giù. ♥